Il presidente Giampaolino: "Serve un patto sociale"
Il presidente della Corte dei Conti Giampaolino: "L'evasione determina un effetto domino. Ci vuole un'elevata sensibilità politica e un ampio consenso sociale. L'Italia ai primissimi posti nel mondo. Dalla propensione a non dichiarare Iva e Irap minor gettito per 46 miliardi".
Roma, 3 ottobre 2012 - Destinare almeno parte dei recuperi della lotta all'evasione alla riduzione del prelievo complessivo; un modo per dare concretezza a una sorta di 'patto sociale'basato su un diffuso consenso nei confronti dell'azione di riduzione dell'evasione". Lo ha detto il presidente della Corte dei conti, Luigi Giampaolino, in un'audizione al Senato.
Giampaolino ha proseguito: "Difficilmente il comportamento evasivo si esaurisce in un'unica violazione. Di norma, si e' in presenza di un circuito dell'evasione caratterizzato da un effetto domino'': si parte dall'Iva ''con un aggravio della spesa sociale''.
Nella lotta all'evasione fiscale "e' necessario poter contare su un'elevata sensibilita' politica e su un ampio consenso sociale". ha detto Giampaolino, alla Commissione Finanze e Tesoro del Senato. "Il recupero di quote crescenti di evasione - ha sostenuto - rappresenta una delle condizioni per il riequilibrio della finanza pubblica, per il contenimento delle sperequazioni distributive e per l'avvio della ripresa economica".
I dati forniti durante l'audizione non sono positivi per l'Italia. Il nostro Paese, ha detto Giampaolino ''si colloca ai primissimi posti nella graduatoria internazionale'' per l'evasione, ricordando che gli ultimi dati Ocse danno il Belpaese al terzo posto fra i paesi dell'area. Alle spalle solo di Turchia e Messico.
Poi ha affermato che la "propensione a non dichiarare" l'Iva e l'Irap è causa di un minore gettito lordo per l'erario che ammonta a oltre 46 miliardi di euro l'anno.