“Un’oscenità sulla quale non è possibile tacere”. Così il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna ha bollato l’ultima provocazione di Beppe Grillo, che sul sul suo blog ha postato un’immagine dell’ingresso di Auschwitz con la scritta “P2 Macht Frei”, parafrasando poi le parole dei celebri versi di Primo Levi con cui si apre “Se questo è un uomo” per criticare Renzi e Napolitano. Il giornalista e scrittore Massimo Fini, tuttavia, è convinto che di ben altre oscenità dovremmo preoccuparci.
Fini, lei è di madre ebrea, si sente offeso da quel fotomontaggio?
«No. È una provocazione che sta nel gioco della satira di Grillo, quindi non mi sento offeso».
Eppure le comunità ebraiche si sono offese…
«Beh, le comunità ebraiche si offendono per tutto. Beninteso, l’Olocausto è stato un fatto tremendo, ma non ha senso che le pagine culturali dei principali quotidiani siano tutti i giorni pieni della Shoah. È un’insistenza che, peraltro, ha effetti contrari…».
Ma la satira davvero non deve avere limiti?
«Si deve poter fare satira su tutto. Quello che non si può fare è fottersene dei principi basilari di una liberaldemocrazia. La libertà d’espressione fa parte di questi principi, il fatto che il Presidente della Repubblica riceva al Quirinale un condannato no. Parlo di due cose che sono su due piani diversi, ma il piano più grave è sicuramente quest’ultimo. Se dobbiamo scandalizzarci facciamolo per le cose serie, non per stronzate come quelle di Grillo».
Intanto Berlusconi, a cui lei si riferisce, è stato incontrato anche da Renzi, nella notte, per discutere delle riforme.
«Ma che si incontrino a Regina Coeli! Queste cose non accadono neanche in Burkina Faso. Sono cose gravi e inaudite, nel senso letterale di “mai sentite”. Mi sembra che l’Italia sia in pieno marasma senile, testimoniato anche da follie come i presidenti del Consiglio che esternano su Twitter, i parlamentari che discutono sui social network e cose del genere».
In questo quadro i populisti vanno a nozze…
«Confesso di non aver mai capito cosa significhi la parola “populista”. Esistono vari partiti, più o meno antisistema, che vengono strumentalmente bollati così, ma sono movimenti che hanno pieno diritto di esistere. E poi abbiamo avuto per 20 anni Berlusconi, cosa vuole che possano fare di altro i “populisti” di oggi?».
(intervista di Adriano Scianca)
Fonte http://
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