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sabato 14 settembre 2024

Durante un viaggio notano un paesaggio enigmatico. Cos’é? L’accertamento e lo studio del sistema di cavità. A che serviva.

 

Una straordinaria scoperta archeologica è stata fatta nelle montagne dell’Isalo, nel sud del Madagascar, rivelando un complesso di strutture rupestri che potrebbe cambiare la nostra comprensione della storia dell’isola e dei suoi legami con civiltà lontane. Un team internazionale di ricercatori, guidato da Guido Schreurs dell’Università di Berna, ha rinvenuto a Teniky un’enigmatica architettura rupestre, senza paralleli conosciuti sull’isola o lungo la costa africana orientale. Le similitudini stilistiche più vicine si trovano a migliaia di chilometri di distanza, in Iran, e sono associate alle comunità zoroastriane del primo millennio d.C.

Il sito di Teniky: caratteristiche e contesto.

Situato nel cuore di un massiccio montuoso, a oltre 200 chilometri dalla costa più vicina, Teniky era noto agli studiosi fin dagli inizi del XX secolo per le sue strutture archeologiche all’interno di un circo fluviale, tra cui la “Grande Grotta” o “Grotta dei Portoghesi”. Questa grande cavità è circondata da muri di arenaria costruiti con estrema precisione. Tuttavia, le nuove ricerche hanno ampliato la nostra comprensione del sito, rivelando un complesso molto più vasto, comprendente terrazze artificiali, nicchie scavate nella roccia e bacini di pietra. Le strutture si estendono per chilometri oltre il circo originario.

Un’architettura misteriosa e senza precedenti

Le nicchie quadrangolari scavate nella roccia di Teniky, associate a utensili simili a quelli documentati in Medio Oriente, suggeriscono un collegamento con la civiltà zoroastriana. Questa ipotesi è avvalorata dalla presenza di segni distintivi nell’architettura, che ricordano le necropoli zoroastriane dell’Iran. Il sito è datato tra il X e il XII secolo grazie alle analisi al radiocarbonio, e la scoperta di ceramiche provenienti dalla Cina e dal sud-est asiatico risalenti all’XI-XIV secolo rafforza l’idea che Teniky fosse un nodo commerciale dell’Oceano Indiano.

Alcuni resti di muri in pietra che proteggevano le nicchie@ Fotografia :Fotografia G. Schreurs et al.

Zoroastrismo: una religione antica e influente.

Il possibile legame tra Teniky e lo zoroastrismo è di particolare interesse. Lo zoroastrismo, nato in Persia intorno al VII secolo a.C., è una delle religioni monoteiste più antiche del mondo, fondata dal profeta Zoroastro (Zarathustra). Essa si basa su una visione dualistica del cosmo, dove il bene, rappresentato dalla divinità suprema Ahura Mazda, è in perenne lotta contro il male, incarnato da Angra Mainyu. Gli zoroastriani credono nell’importanza della verità, della giustizia e della purezza morale, e praticano rituali come il culto del fuoco sacro, simbolo della luce divina e della saggezza.

Lo zoroastrismo ha avuto una forte influenza culturale e religiosa non solo in Persia, ma anche su altre grandi religioni come il giudaismo, il cristianesimo e l’islam. Tra le sue pratiche più particolari vi è il rito funebre: i defunti venivano deposti su torri del silenzio per essere esposti agli elementi naturali, evitando così la contaminazione della terra o del fuoco, considerati sacri. Questa tradizione spiegherebbe la presenza di necropoli e strutture rupestri legate allo zoroastrismo in varie parti dell’Iran e, potenzialmente, anche a Teniky.

Una rete commerciale che collega Teniky all’Oceano Indiano.

Oltre al collegamento religioso, le ceramiche importate dalla Cina e dal sud-est asiatico dimostrano che gli abitanti di Teniky erano coinvolti nelle vaste reti commerciali dell’Oceano Indiano, pur trovandosi a una considerevole distanza dalla costa. Questa scoperta suggerisce che il sito potrebbe essere stato un importante crocevia di scambi economici e culturali, collegando il Madagascar alle rotte commerciali asiatiche, africane e mediorientali.

Quattro aree del sistema architettonico arcaico: Fotografia G. Schreurs et al.

Ipotesi zoroastriana e implicazioni storiche.

L’ipotesi che le strutture di Teniky possano essere parte di una necropoli zoroastriana apre nuove prospettive sul popolamento del Madagascar. Sebbene non vi siano prove definitive, il legame con l’architettura zoroastriana indica la possibilità che coloni persiani, forse fuggiti da persecuzioni religiose o spinti da motivazioni commerciali, abbiano raggiunto l’isola nel corso del primo millennio d.C. Se questa teoria fosse confermata, essa ridefinirebbe le nostre conoscenze sulle interazioni tra l’isola e le civiltà lontane.

Questa scoperta solleva numerosi interrogativi: quando e come giunsero questi coloni sul Madagascar? Quali furono le loro interazioni con le popolazioni indigene? E perché il sito fu abbandonato? La presenza di un’architettura così sofisticata nel cuore dell’isola dimostra l’importanza di Teniky non solo come centro religioso, ma anche come hub commerciale e culturale durante il Medioevo.

Prospettive future: la protezione e lo studio di Teniky.

La scoperta di Teniky non solo ridefinisce il passato del Madagascar, ma mette in evidenza l’urgenza di proteggere il sito. Nonostante si trovi all’interno del Parco Nazionale dell’Isalo, Teniky ha subito saccheggi e danni nel corso degli anni. I ricercatori sottolineano la necessità di ulteriori scavi e ricerche per comprendere appieno il significato storico e culturale del sito, e per garantirne la conservazione.

Conclusioni: una riscrittura della storia del Madagascar?

Il sito di Teniky rappresenta un capitolo poco conosciuto, ma di fondamentale importanza, nella storia del Madagascar. Le sue strutture architettoniche senza precedenti e la partecipazione alle reti commerciali dell’Oceano Indiano suggeriscono che il Madagascar medievale fosse molto più integrato nelle dinamiche culturali e commerciali globali di quanto si pensasse. Se l’ipotesi zoroastriana verrà confermata, sarà una scoperta rivoluzionaria che cambierà la nostra comprensione della storia dell’isola e delle sue connessioni con il resto del mondo.


Fonti Schreurs, G., Allegro, T., Rouvinez, M., et al. (2024). Teniky: architettura enigmatica in un sito archeologico nel sud del Madagascar. Azania: Ricerca archeologica in Africa, 1–44. doi.org/10.1080/0067270X.2024.2380619.


https://stilearte.it/durante-un-viaggio-notano-un-paesaggio-enigmatico-cose-laccertamento-e-lo-studio-del-sistema-di-cavita-a-che-serviva/

martedì 9 maggio 2023

Gli archeologi trovano il fossile di uno strano mammifero sconosciuto. - Lucia Petrone

 

Non capita tutti i giorni di scoprire nuove specie di mammifero, ma è quello che è successo in Madagascar.

In un nuovo studio, i ricercatori hanno svelato i resti fossilizzati di un nuovo genere e specie scoperti in Madagascar. Soprannominato Adalatherium hui – il nome significa ‘bestia pazza’. Questa piccola creatura delle dimensioni di un gatto visse sulla Terra durante l’ era Maastrichtiana del tardo Cretaceo , circa 72,1-66 milioni di anni fa. Ciò pone A. hui alla fine dell’era mesozoica, e i mammiferi mesozoici dell’emisfero australe – un misterioso gruppo di animali noti come gondwanatheri – sono poco conosciuti, a causa della scarsità di resti identificabili nella documentazione fossile. Prima d’ora, l’intero clade era conosciuto solo da un singolo cranio – trovato anche in Madagascar – oltre ad alcuni resti dentali e mascellari isolati. Questo è ciò che rende questa pazza bestia una scoperta così sorprendente, dandoci uno scheletro estremamente ben conservato e quasi completo che equivale al fossile più completo di una forma di mammifero mesozoico del Gondwana mai trovato, e quello che potrebbe essere il mammifero più antico mai scoperto nell’emisfero australe. . “Non avremmo mai potuto credere che avremmo trovato un fossile così straordinario di questo misterioso mammifero”, afferma uno del gruppo di ricerca, il morfologo evoluzionista Alistair Evans della Monash University. “Questo è il primo vero sguardo sull’evoluzione dei mammiferi“. L’antico supercontinente del Gondwana iniziò a disgregarsi circa 180 milioni di anni fa, portando infine alla separazione di Australia, Africa, Antartide, Madagascar, Sud America e India. In mezzo a questa epica frammentazione, la parte del Madagascar si è aggrappata al subcontinente indiano per altri 90 milioni di anni circa, fino a quando non si è finalmente staccata circa 88 milioni di anni fa, esistendo da allora come un’isola remota. Dato che questo esemplare di A. hui appena scoperto visse sulla Terra circa 20 milioni di anni dopo, ciò significa che la sua specie si è evoluta nell’isolamento delle isole per decine di milioni di anni – circostanze che sono note per promuovere a volte stranezze evolutive, rispetto agli animali che vivere sulla terraferma.

continua qui:

https://www.scienzenotizie.it/2023/05/07/gli-archeologi-trovano-il-fossile-di-uno-strano-mammifero-sconosciuto-0268974?utm_source=dlvr.it&utm_medium=facebook

venerdì 4 ottobre 2013

Madagascar, linciati tre stranieri accusati di traffico di organi.


I disordini iniziati mercoledì dopo la scomparsa di un bambino di 8 anni, ritrovato poi morto.

Sono tre le persone linciate nell'isola di Nosy Be da parte di una folla inferocita che li aveva accusati di traffico d'organi. La gendarmeria del Madagascar ha identificato due di loro comecittadini francesi. "Si chiamavano Sèbastien e Roberto", ha fatto sapere la gendarmeria nazionale. I disordini erano scoppiati già mercoledì dopo la scomparsa di un bambino di 8 anni, ritrovato poi morto.

Organi ritrovati nel palazzo degli stranieri - Mercoledì a Hell-Ville, capoluogo della piccola isola, erano scoppiati degli scontri subito dopo la denuncia della scomparsa del piccolo. La polizia aveva immediatamente arrestato una persona e subito dopo c'era stato un assalto al commissariato di polizia. Negli scontri una persona era rimasta uccisa. 

Poi questa mattina il tragico ritrovamento del corpo del piccolo, senza genitali e senza lingua, seguito dal linciaggio degli stranieri occidentali. I media locali riferiscono che sarebbero stati trovati organi umani all'interno di un frigorifero nel palazzo dove abitavano le vittime di linciaggio.



Madagascar: Farnesina conferma, italiano tra uccisi.


E' italiano uno dei due europei uccisi in Madagascar dalla folla perché sospettati di traffico di organi. Lo conferma la Farnesina.


Uno dei due europei linciato dalla folla ieri mattina a Nosy Be, in Madagascar, perche' sospettato di traffico d'organi, avrebbe un passaporto italiano. Lo ha detto alla Afp il capo del distretto Malaza Ramanamahafahy. "Ho visto il suo passaporto, ha la nazionalità italiana", ha assicurato.

Il capo del distretto non ha confermato se l'uomo, come dichiarato ieri dalla polizia, avesse anche la nazionalità francese. Ma ha precisato che il suo visto era scaduto e si trovava quindi in situazione irregolare in Madagascar. Sébastien Judalet l'altro uomo ucciso ieri, era invece entrato in Madagascar il 15 settembre con un visto turistico per 60 giorni, secondo il capo del distretto, che ha visto il suo passaporto. Il documento mostra che l'uomo ha fatto frequenti visite nel paese. L'identità delle due vittime è stata confermata anche dalla polizia.