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martedì 27 ottobre 2020

Rita Stilli

 

Presidente, la sua risposta al maestro Muti, è troppo in alto per certi che strisciano come vermi, a cui non importa niente della cultura vera, del teatro, della musica, dell'Arte. A costoro importa solo mangiare, bere e stare al cellulare.
Quello l'hanno sempre carico, e i negozi che gli vendono, sono sempre pieni. Mi domando poi, come possano sentire tanti italiani la mancanza della cena fuori casa, a parte una bella pizza a domicilio, la domenica, io credo che, secondo le loro lamentele, non possano permettersi. Gli aiuti per chi ci lavora, nei ristori, arriveranno, ne sono certa. Come lo sono ancora di più, che ad usufruirne saranno i soliti delinquenti, che piangono miseria nelle piazze, e se la ridono fra di loro. E' inutile che si continui a dire che si muore di fame, non ho ancora visto nessuno stramazzare per terra, denutrito! Ma si muore e si soffre di covid, di altre malattie gravi che non possono essere curate per mancanza di posti, che non dipende da questo governo, ma da ben altre scelte scellerate, dettate dai soliti, che adesso si uniscono a questa sceneggiata patetica, ma purtroppo tragica, folle, che va fermata subito. Ci vuole l'esercito, per fermare questi delinquenti. Da parte mia, mi auguro che basti una bara, portata via in silenzio, senza nome, e dimenticata fra i numeri che stanno al posto dei nomi che ogni giorno lasciano questo mondo insieme al dolore delle loro famiglie. Il mondo è agli sgoccioli, lo sappiamo, la Vita non ha più valore, la cultura viene presa come scusa, e chi soffre davvero, comprende e fa di tutto per salvare il salvabile. Sempre che ci sia rimasto qualcosa. Non spero nei giovani, a cui, in Svizzera, viene data possibilità di vivere, non sapendo che cosa potrà combinare ancora per dare il colpo finale alla vita sulla Terra. Se dovesse succedere anche in Italia, me ne andrei, come fanno gli elefanti, a morire lontano da tutto e da tutti. Con il sollievo di lasciare un Inferno ormai nelle mani di demoni posseduti dalla bramosia del tutto a tutti i costi.
Grazie Presidente.
Se ce la fa, se riesce a sopportare questa croce, non si faccia scrupoli, vada avanti con la sua coscienza, non si preoccupi di chi non ha preoccupazioni, se non quella di sfogare la propria rabbia contro tutto e tutti, solo perché non può farlo contro se stesso!
Grazie ancora. E grazie a chi, consegna la borsa, ma non la vita, nelle mani di criminali.

domenica 6 settembre 2020

Rita Stilli - Insegnanti, scuole, bambini.

La scuola cambia: banchi singoli e turni. Cosa pensano i ragazzi? Le voci  per ANSA LIFESTYLE - Teen - ANSA.it

Domani molti bambini ricominceranno la loro strada verso la crescita, la conoscenza, la consapevolezza. 
Ma se sulla loro strada troveranno insegnanti furiosi, confusi, che scendono in piazza per esigere l'impossibile, che temono e tremano al pensiero del ritorno in classe, beh... allora questi bambini sarebbe meglio che restassero a casa. 
Già, a sentire, attraverso un monitor di un computer, la voce della maestra che dice che gli mancano tanto... che si commuove, ecc... Almeno, questi bambini, crederanno di essere amati dai loro insegnanti, e li ameranno. 
Amore non meritato, per molti, che protestano, che gridano, che invocano sicurezze che non possono concretizzarsi in certezze. E che loro stessi, riempiendo le piazze, facilitano la proliferazione di quel virus che tanto temono, al contrario dei bambini, che l'hanno affrontato e l'affrontano da piccole donne e piccoli uomini, non coraggiosi, ma consapevoli, responsabili, e attenti. 
A quegli insegnanti che si sono presi anni sabbatici, con la scusa che nella scuola c'è troppa confusione, che le cose non sono chiare, che che che... 
Avete paura, ebbene, ammettetelo, sarebbe segno di coraggio, di lealtà, e forse d'insegnamento, trasversale, per i vostri studenti che preferite lasciare allo sbando. 
Se anche gli insegnanti dei vostri figli, a loro volta, vi seguono in questa via, io mi sento di dire che non la Scuola, non le scuole, ma chi dovrebbe farla, ha le colpe più gravi dell'inadeguatezza della nostra pubblica e non istruzione!
Smettetela di insegnare ai vostri studenti di pretendere, anche quando non si può, ma se avete una soluzione perfetta, in tasca, tiratela fuori. Ma che vada bene per tutti, e per tutti, intendo soprattutto i bambini. Sinceramente, dei problemi dei genitori, mi importa fino ad un certo punto, visto che hanno passato le vacanze estive tranquillamente sulle spiagge, assembrati, incoscienti. E non vi lamentate per una mascherina, quando poi, nell'inverno, coprite i volti dei vostri bambini, pur di portarli fuori per i vostri comodi, con sciarpe e paracolli da soffocare. O dentro passeggini ricoperti di cellophane, impacchettati, sottovuoto. Fatela finita, il problema, per usare un eufemismo, c'è, e ci sarà ancora per molto. Ma risolverlo con la fuga o con la protesta sterile, con la critica da bar-sport, non serve a niente, anzi, danneggia. Lasciate fare ai bambini, chiedete la loro opinione, informateli, parlategli, fateli sentire partecipi della rinascita, perché saranno loro, a decretare o no, la fine di questa pandemia. E credetemi, a loro, della mascherina, non importa proprio nulla. Si divertiranno a portarla, a cambiarla, a personalizzarla, a renderla un accessorio necessario. Più, molto di più, del cellulare!


Rita Stilli su fb del 6 sett. alle h.12 circa.