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venerdì 19 ottobre 2012

'Da assumere 145 operai Fiom', respinto ricorso della Fiat.


Corte d'appello di Roma dà ragione a organismo sindacale sulle assunzioni a Pomigliano d'Arco.

La Corte d'appello di Roma ha dato ragione alla Fiom sulla assunzione di 145 lavoratori iscritti al sindacato dei metalmeccanici Cgil nello stabilimento della Fiat di Pomigliano D'Arco. Lo fa sapere la Fiom.

Lo scorso 21 giugno il Tribunale di Roma aveva condannato la Fiat per discriminazioni contro la Fiom a Pomigliano disponendo che 145 lavoratori con la tessera del sindacato di Maurizio Landini venissero assunti nella fabbrica. Alla data della costituzione in giudizio alla fine di maggio su 2.093 assunti da Fabbrica Italia Pomigliano nessuno risultava iscritto alla Fiom. Ad agosto la Corte d'appello aveva giudicato "inammissibile" la richiesta della Fiat di sospendere l'ordinanza di assunzione per i 145 iscritti alla Fiom riconoscendo una discriminazione ai danni del sindacato nelle riassunzioni dei dipendenti dello stabilimento Fiat di Pomigliano d'Arco.

"Una buona notizia". E' il commento della leader della Cgil, Susanna Camusso sulla decisione della Corte d 'Appello di Roma che ha dato ragione alla Fiom sull'assunzione dei 145 lavoratori di Pomigliano. Camusso conclude oggi gli Stati Generali della Cgil lombarda.

BONANNI, NO CHIUSURE ITALIA, IL 29 NUOVO INCONTRO CON MARCHIONNE
 - "Marchionne ci ha assicurato che nessuna fabbrica chiuderà in Italia. Ci incontreremo di nuovo il prossimo 29 ottobre", un incontro per esaminare "il programma che la Fiat intende portare avanti opificio per opificio". Così il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, nel corso della conferenza stampa tenuta stamani a Salerno prima dell'inizio dei lavori del consiglio generale della Cisl Campania. "Il fatto che la Fiat non chiuda in Italia - ha detto Bonanni - per noi è un fatto positivo".
Secondo Bonanni la mancata chiusura di stabilimenti Fiat in Italia è un fatto positivo "alla luce anche delle notizie che giungono da altre fabbriche costruttrici di automobili europee che chiuderanno parecchi opifici nel continente. Ritengo - ha concluso - che in questo momento bisogna lavorare molto di più sui fronti dell'innovazione e della ricerca".


Ma è naturale, lo sancisce l'art. 3 della Costituzione:

"Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese."

Marchionne andrebbe condannato per mancato rispetto della Costituzione o, quantomeno, esonerato dall'incarico di condurre un'azienda italiana che è soggetta al rispetto delle leggi italiane.
Cetta.