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mercoledì 10 gennaio 2018

Mps, decolla la cartolarizzazione delle sofferenze. - Paola Valentini

banca mps

Quaestio Capital Sgr ha comunicato di aver completato l'investimento nella tranche mezzanine della cartolarizzazione di circa 25 miliardi di euro di crediti lordi in sofferenza del gruppo senese. Il fondo Italian Recovery Fund acquisirà, per 805 milioni di euro, il 95%. Entro il primo semestre sarà rilevata la parte junior e arriverà la Gacs sulla quota senior.

Decolla la cartolarizzazione delle sofferenze di Mps, una delle più grandi mai realizzate in Europa e determinante del piano di ristrutturazione e di rilancio della banca concordato con le autorità europee, che ha visto l'ingresso dello Stato italiano nella banca senese. Quaestio Capital Sgr ha comunicato oggi di aver completato l'investimento nella tranche mezzanine della cartolarizzazione di circa 25 miliardi di euro di crediti lordi in sofferenza di Banca Monte dei Paschi  di Siena.

In dettaglio l'operazione è realizzata attravverso il fondo Italian Recovery Fund che acquisirà, per 805 milioni di euro, il 95% della parte mezzanine emessa da un veicolo di cartolarizzazione a cui è stato trasferito il portafoglio di deteriorati della banca senese. L’investimento nel 95% della parte junior da parte di Italian Recovery Fund e l’ottenimento del rating e della Gacs  sulla tranche senior (e la sua successiva cessione sul mercato) avverranno invece entro il primo semestre 2018.

Dopo averne curato la strutturazione, Quaestio spiega che gestirà e controllerà l’intera operazione, sia per quanto riguarda la struttura della cartolarizzazione con Credito Fondiario in qualità di master servicer, sia per quanto riguarda la gestione dei piani di recupero dei crediti che è stata affidata ad alcuni operatori del settore e alla piattaforma di recupero crediti acquisita da Mps  assieme a Cerved.

Questo, aggiunge Quaestio, al fine di tutelare gli interessi degli investitori nel fondo e perseguire l’obiettivo di contribuire a creare un mercato dei Npl in Italia efficiente.

Italian Recovery Fund, nato grazie all’impegno di molteplici istituzioni finanziarie italiane ed internazionali per investire soltanto in crediti deteriorati, è il più grande investitore dedicato al mercato italiano dei npl e uno dei maggiori investitori al mondo in questo settore. 

Attualmente è coinvolto in quattro operazioni di cartolarizzazione di crediti deteriorati per circa 31 miliardi lordi per un investimento complessivo di circa 2,5 miliardi.


Quaestio capital Sgr, in virtù della posizione di leadership raggiunta in Italia nella strutturazione e nell’investimento in cartolarizzazioni di crediti deteriorati, intende lanciare nei prossimi mesi altre iniziative di investimento nel settore dei distressed credit italiani.

giovedì 14 aprile 2016

Atlante, il fondo salva-banche: cos'è e come funziona. - Andrea Telara

Nell'infografica realizzata da Centimetri il Fondo Atlante. © ANSA

Ecco i meccanismi con cui presto opererà il frutto dell'accordo raggiunto tra i nostri maggiori gruppi creditizi e il Governo.


Tutti i dettagli non sono ancora definiti ma la strada sembra ormai segnata: presto nascerà un nuovo fondo per aiutare le banche italiane e ricapitalizzarsi e a liberarsi delle sofferenze. Si chiamerà Atlante ed è il frutto di un accordo raggiunto tra i maggiori gruppi creditizi del Paese, con la regia del governo. Ecco, di seguito, una panoramica su come funzionerà questo nuovo organismo.

Cos'è Atlante

Sarà un fondo d'investimento con una strategia di gestione che, nel gergo degli addetti ai lavori, viene definita “alternativa”, perché non acquista i più comuni strumenti finanziari negoziati sul mercato come le azioni e i bond, ma altri prodotti come le obbligazioni bancarie subordinate che hanno un profilo di rischio medio-alto.

Chi lo gestirà

Le attività di gestione sono affidate a Quaestio Sgr, una società di diritto lussemburghese che opera sotto la guida di Alessandro Penati, docente di finanza alla Cattolica. Quaestio è partecipata dalla Fondazione Cariplo (37%) e da altri soggetti istituzionali come la Cassa dei Geometri. Consulenti dell'operazione saranno lo studio legale Bonelli Erede e Bank of America-Merrill Lynch.

Quanti soldi avrà a disposizione

Atlante dovrebbe avere una dotazione di 6 miliardi di euro, la cui maggior parte sarà investita da una serie di soggetti già individuati. Le fondazioni bancarie metteranno circa 500 milioni, altri 3 miliardi arriveranno dalle banche (in particolare, 1 miliardo sarà versato soltanto da Intesa e UniCredit). Poi dovrebbe aggiungersi anche la Cassa Depositi e Prestiti, con un investimento di almeno 500-600 milioni di euro, lo stesso previsto per Sga, una società a proprietà pubblica che è nata negli anni '90 per salvare il Banco di Napoli. Oltre ai 6 miliardi di dotazione iniziale, il fondo Atlante potrebbe disporre di altre risorse, raccolte indebitandosi.