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giovedì 13 luglio 2017

Alitalia, rosso da 200 milioni nei primi due mesi 2017.

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Confermata per il 21 luglio la chiusura della data room.

Rosso da duecento milioni di euro nei primi due mesi dell'anno e per Alitalia si aprirono le porte dell'amministrazione controllata. 
E' quanto emerge dalla situazione contabile consolidata al 28 febbraio pubblicata nella domanda di ammissione all'Amministrazione straordinaria, pubblicata sul sito della compagnia per volere dei commissari straordinari e sentito il ministero dello Sviluppo economico. 
Nel dettaglio, si legge sempre nella relazione, alla fine di febbraio 2017 Alitalia aveva accumulato perdite per 203,3 milioni di euro, con un totale di passività pari ad oltre 3,5 miliardi (2,3 miliardi di passività correnti, che la società contava di rimborsare entro la fine dell'anno, e 1,2 miliardi di passività non correnti). 

Il valore delle perdite nel primo bimestre dell'anno equivale a poco meno della metà di quanto accumulato nell'intero 2016 (491 milioni). Tuttavia va considerata la stagionalità del dato, a partire dal fatto che gennaio e febbraio sono tradizionalmente mesi di scarso afflusso turistico. 
A fine febbraio il patrimonio netto risultava comunque negativo per 87 milioni di euro. Con l'ingresso in amministrazione controllata Alitalia ha ricevuto un prestito ponte dallo Stato pari a 600 milioni di euro. Intanto la chiusura della data room per il bando Alitalia resta confermata al 21 luglio. 
"Tutto procede secondo il nostro calendario", ha detto il commissario straordinario, Stefano Paleari. "Siamo sempre impegnati a garantire la piena operatività dei voli. Resta il termine al 21 luglio per la chiusura della data room. Poi ci saranno delle offerte che non saranno vincolanti in senso stretto, ma delle proposte che aiuteranno i commissari a formulare il programma che conterrà anche indicazioni industriali".


sabato 17 gennaio 2015

Enasarco: Il M5S tutela le pensioni dei professionisti e delle partite IVA. - Roberta Lombardi



"La Bicamerale sulla attività degli Enti gestori della previdenza e dell’assistenza ha deliberato, su input del M5S, di chiedere ai ministeri del Lavoro e dell’Economia il commissariamento di Enasarco
E’ una nostra vittoria importante, un primo passo verso una riforma complessiva delle casse pensionistiche privatizzate.
Enasarco, l’ente previdenziale degli agenti di commercio, ha scommesso i soldi delle pensioni degli iscritti nella roulette russa della finanza spericolata e dei derivati. Ha provato a coprire i buchi con artifici contabili e con una gestione del patrimonio immobiliare che ha calpestato le prerogative degli inquilini. Il M5S segue questa vicenda da quasi due anni e nell’ultima audizione, in Commissione, della Fondazione Enasarco avevamo presentato formale richiesta di commissariamento dell’ente, fornendo un approfondimento sui bilanci Enasarco e sulle procedure di autorizzazione dei conferimenti del suo patrimonio immobiliare.
l lavoro che è stato fatto, attraverso il capillare controllo di ogni documento fornito (oppure omesso) da chi aveva il dovere di porre all’attenzione della commissione Enti gestori la documentazione richiesta (chi aveva il dovere di vigilare sull’Ente), ha portato alla convinzione che obbligo morale, politico e giuridico del MoVimento 5 Stelle sia far rilevare come risultino più che sufficienti i presupposti per il commissariamento della Fondazione Enasarco.
Dal luglio 2013 abbiamo presentato interrogazioni, interpellanze urgenti, mozioni, inviato lettere ai ministri competenti e chiesto a tutti gli organi di vigilanza documentazione per fare chiarezza. Tutto ciò mentre la Fondazione Enasarco diceva che “va tutto bene, è tutto a posto ed i ministeri hanno sempre controllato”.
Ma non ci siamo fermati e abbiamo continuato a lavorare. Alcuni risultati sono arrivati con dei cambiamenti significativi all’interno dei ministeri, che hanno provocato la sostituzione di alcuni dirigenti punti cardine della vigilanza.


Negli ultimi mesi del 2014, precisamente il 14 ottobre, abbiamo inviato una primo esposto alla Banca d’Italia e alla Consob. Successivamente, il 17 dicembre, abbiamo richiesto appunto il commissariamento alla bicamerale Enti gestori e il 24 dicembre abbiamo presentato una nuovo esposto alla Covip e alla Corte dei Conti, ma contemporaneamente abbiamo inviato richiesta di commissariamento ai ministeri competenti. Infine, il 14 gennaio ecco nuovo esposto del MoVimento alla Banca D’Italia e alla Consob.
Il M5S ha puntato sull’immediata sospensione delle dismissioni immobiliari Enasarco e sulla vendita degli appartamenti residenziali. Inoltre, riteniamo che il commissariamento sia la prima cosa da fare assieme alla costituzione di un comitato per la valutazione indipendente degli asset, finanziari ed immobiliari, sospendendo tutti i processi in corso di implementazione.
Il M5S crede che la vigilanza vada poi concentrata presso un unico soggetto istituzionale, con responsabilità precise e penetranti poteri di ispezione. Serve una gestione oculata degli asset e una diversificazione che riduca i rischi. In più è necessaria una definizione normativa univoca di questi soggetti, che non possono più essere degli ircocervi metà pubblici e metà privati. Le casse pensionistiche, infatti, vanno riportate in toto nell’alveo della previdenza pubblica.
La richiesta di commissariamento di Enasarco è un primo passo per tutelare le pensioni dei professionisti, delle partite Iva e gli inquilini degli immobili delle Casse.
Tanti altri ne faremo insieme…in alto i cuori!" 


http://www.beppegrillo.it/2015/01/enasarco_il_m5s_tutela_le_pensioni_dei_professionisti_e_delle_partite_iva.html