Una bufera si abbatte sui figli del costruttore romano Armellini: sua figlia Angiola è stata denunciata con altre 11 persone per associazione a delinquere finalizzata all'evasione fiscale.
Si può essere proprietari di 1,243 immobili, quasi tutti a Roma, e non pagare un euro di tasse? Stando a questa inchiesta, sì. Al centro dello scandalo scoperto dalla Guardia di Finanza c'è Angiola Armellini, figlia del noto costruttore romano.
Oggi la donna è stata denunciata dalla Guardia di Finanza insieme con altre 11 persone tutte accusate di associazione a delinquere finalizzata all’evasione fiscale.
Come ha spiegato il colonnello del Nucleo tributario Paolo Borrelli, "l'inchiesta - ribattezzata All Blacks - è durata un anno e mezzo". I fabbricati si trovano soprattutto nel Comune di Roma e, sulla carta, sono di proprietà di "varie società di diritto estero con sede legale in Lussemburgo". In tutto si parla di un giro d'evasione di oltre 2 miliardi di euro.
Di fatto la signora Angiola Armellini risiede in un lussuoso appartamento (attico e superattico) nella centralissima Roma medievale che non era classificato come civile abitazione. La mappa dei luoghi utilizzati dall'imprenditrice erede del noto immobiliarista per nascondersi al fisco - secondo gli investigatori della Gdf - appare variegata e comprende: Principato di Monaco, Lussemburgo, Svizzera, Nuova Zelanda, Jersey e Bahamas.
"Alla stessa manager - si spiega - ad oggi, sono di fatto riconducibili, ancorché siano stati intestati (sino ad alcune settimane orsono) a vari soggetti giuridici di diritto estero, ben 1.243 unità immobiliari, costituite da tre alberghi nonché appartamenti e relative pertinenze, la quasi totalità ubicati nella Capitale".