Procura di Milano indaga su 13 persone, anche componenti famiglia. Accusa e' di omessa presentazione della dichiarazione dei redditi.
MILANO - La Guardia di Finanza di Milano sta dando esecuzione a un decreto di sequestro preventivo di beni immobili, terreni e partecipazioni societarie nella disponibilità di 13 persone, alcuni dei quali riconducibili alla famiglia Marzotto, accusate di omessa presentazione della dichiarazione dei redditi.
Tra i tredici indagati (per omessa presentazione della dichiarazione dei redditi) figurano Matteo, Vittorio, Diamante, Maria Rosaria Cristiana e Margherita della famiglia Marzotto, e Andrea Isabella e Rosanna della famiglia Donà Delle Rose. Le indagini coordinate dai pubblici ministero Laura Pedio e Gaetano Ruta sono nate da una verifica fiscale fatta dall'agenzia delle entrate e riguardano la vendita del marchio Valentino Fashion Group da parte dei Marzotto e Donà Delle Rose avvenuta nel 2008 al fondo Permira. Secondo l'accusa sarebbe stata realizzata una plusvalenza di 200 milioni di euro, ottenuta in Lussemburgo (attraverso la società Icg, di cui sono proprietari) senza pagare le tasse per circa 65 milioni di euro (di qui il sequestro di oggi che riguarda immobili, tra cui una villa a Cortina e case a Roma).
"Attraverso le indagini svolte - spiega una nota della Guardia di Finanza - è stato possibile individuare i luoghi in cui venivano effettivamente assunte le decisioni ed impartite le direttive sulla gestione della società di diritto lussemburghese. Le risultanze probatorie hanno permesso di riqualificare la holding come soggetto fiscalmente residente nel territorio nazionale con conseguente emersione dell'obbligo di denuncia al Fisco di una plusvalenza da cessione di partecipazioni".
Una villa a Trissino, con oltre 50 stanze, una abitazione, con 30 stanze, e diversi terreni: queste le proprietà nel vicentino di cui è stato disposto il sequestro preventivo nell'ambito dell'inchiesta a Milano per omessa dichiarazione dei redditi che vede coinvolti anche esponenti della famiglia Marzotto. La villa nei mesi scorsi aveva ospitato la cerimonia funebre di Giannino Marzotto, uno dei capostipite della famiglia. Sulle proprietà poste sotto sequestro preventivo non sono stati apposti sigilli perché, come è stato spiegato dalla Guardia di Finanza, il provvedimento è finalizzato a impedire l'eventuale compravendita o la dissipazione dei beni fino alla definizione del procedimento in corso. In Veneto, analoga sorte é toccata a una villa a Cortina d'Ampezzo.
Durante il governo Berlusconi tutti erano invogliati a non dichiarare i redditi e a non pagare le tasse.