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domenica 6 dicembre 2020

L’egopolitica sovranista. - Tommaso Merlo

 

Il sovranismo è una destra più rozza ed estremista di quella tradizionale. Nei toni, nei contenuti. Il grande interrogativo politico è se ci troviamo di fronte ad una reazione isterica passeggera oppure se la destra moderata tradizionale è tramontata per sempre e il sovranismo è la nuova spaventosa normalità. Il boom sovranista è dovuto alla paura più diffusa, quella del cambiamento. Paura di perdere la propria presunta identità, paura di perdere quello che si possiede e si crede di essere, paura di perdere i propri fragili equilibri. Paure che in un’era di grandi cambiamenti globali come questa, sono dilagate. La perenne crisi economica, quella migratoria, quella terroristica, quella climatica. Tutte sfide globali. La ricetta del sovranismo consiste nel rifiutare il cambiamento e quindi le paure ad esso connesse. Consiste nel rinchiudersi all’interno di qualche confine o muro affidandosi a qualche salvifico sovrano. Egopolitica. Egoismo individuale che si fa collettivo, che si fa politica rispecchiando le classiche bizze dell’ego. La separazione e la divisione dagli altri, il perseguimento esclusivo dei propri interessi anche a scapito degli altri, il fastidio per ogni diversità e divergenza anche di opinione, l’aggressività e il trattare chi la pensa diversamente come nemici da abbattere, la prepotenza per imporre le proprie ragioni, l’arroganza, la superficialità. Egopolitica sovranista che elettoralmente funziona perché rispecchia la deriva egoistica della nostra era ed offre sbrigativi calmanti alle paure. Oltre a nascondere la testa sotto la sabbia lasciando il sederino all’aria, l’egopolitica sovranista rispolvera la giurassica ricetta di affidarsi a qualche capo supremo che incarni anche plasticamente i propri istinti egoistici. Dai loro capi supremi i sovranisti non pretendono onestà nemmeno intellettuale, non pretendono competenza o coerenza o moralità e nemmeno che raggiungano chissà quali traguardi. L’unica cosa che pretendono è protezione, è la difesa dei propri interessi, della propria presunta identità, della propria tribù. Per questo i sovranisti difendono i loro capi supremi anche quando si rivelano dei ciarlatani o piantano disastri. Al sovranista interessa solo che il sovrano risponda alle proprie esigenze egoistiche e che lo liberi da ogni fardello che vada oltre la propria staccionata. L’egopolitica sovranista urla e mostra i muscoli ma sono i deboli a scappare davanti ai cambiamenti invece di gestirli, invece di indirizzarli con le proprie convinzioni. L’egopolitica sovranista urla e mostra i denti ma i cambiamenti globali non si possono fermare con nessun confine o muro. E più ci dividiamo tra persone, tra categorie, tra nazioni e più saremo deboli e quindi incapaci di gestire cambiamenti che ci stanno già travolgendo. E per risolvere problemi sempre più complessi serve una politica altrettanto complessa, serve una intelligenza e una coscienza altrettanto complesse, altro che affidarsi alle qualità salvifiche di qualche cialtrone supremo. E invece di sudditi pompati dalla propaganda permanente serve la partecipazione di cittadini consapevoli. Ed invece che guerre intestine serve unione e cooperazione. Ed invece che egoismo serve altruismo e tolleranza. Per raccattar voti l’egopolitica sovranista lucra sulle paure e semina odio. Ma come sempre accade l’odio genera una reazione avversa ancora più veemente, quella che ha portato alla sconfitta di Trump e al declino di altri egoistici sovrani. Non ci vorrà molto per capire se si tratta di una tendenza e se si svilupperanno coalizioni contro l’egopolitica sovranista in tutto l’occidente. Non ci vorrà molto per capire se siamo di fronte ad una reazione isterica passeggera oppure se la destra moderata tradizionale è tramontata per sempre e l’egopolitica sovranista è la nuova spaventosa normalità.

Tommaso Merlo

(foto: https://espresso.repubblica.it/polopoly_fs/1.323780.1528989684!/httpImage/image.jpg_gen/derivatives/articolo_648/image.jpg)

https://repubblicaeuropea.wordpress.com/2020/11/22/legopolitica-sovranista/

mercoledì 14 agosto 2019

I traditori. - Tommaso Merlo


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Salvini ha tradito il cambiamento, prima di tutto. Il vecchio regime Salvini non lo vuole riformare, lo vuole comandare. L’’unico cambiamento che gli interessa è quello della sua poltrona, vuole quella da Presidente del Consiglio. Vuole scarrozzare il suo bulimico ego in giro per il mondo a spese del contribuente imbrattando la reputazione dell’Italia come da migliore tradizione e vuole servire il suo idolo Putin nello sfasciare l’Europa. Un vero traditore. Salvini ha firmato un contratto con l’unica forza davvero riformatrice e quando ha capito che il Movimento stava facendo sul serio arrivando a toccare i punti nevralgici del vecchio regime come la giustizia e i conflitti d’interesse, ha guardato i sondaggi e braccato dagli scandali ha fatto saltar tutto. Altro che cambiamento. Salvini ha firmato il contratto col Movimento solo per rifarsi una verginità, per strappare la poltrona da Ministro dell’Interno e con essa sfruttare l’isterismo di massa sull’immigrazione per incamerare consensi. Ottenuto lo scopo, è passato a puntare alla poltrona successiva, quella da capo del governo. Dei cittadini, delle riforme, del bene comune, ai politicanti del vecchio regime come Salvini non è mai fottuto nulla e mai gli fotterà. L’unica cosa che hanno in testa è se stessi, è la politica intesa come conquista del potere, come modo per sfogare le proprie manie di grandezza ed imporre le proprie malsane visioni. L’unica differenza tra Salvini e i politicanti del passato è la pericolosità. Salvini ed i suoi sono stati presi col sorcio in bocco a farsela coi russi e dietro ai falsi sorrisini da selfie, hanno idee autoritarie e liberticide. S’ispirano al regime sovietico e ai loro alleati europei di ultradestra sui diritti civili, la famiglia e la società. Una deriva pericolosissima. L’idea che Salvini conquistasse il potere da solo ha fatto tremare l’Italia come cent’anni fa. Ed è per rassicurare gli animi che oggi Salvini blatera di centrodestra ed ammicca a Berlusconi. Un governo ultraconservatore guidato dal solo traditore Salvini non reggerebbe al putiferio che si scatenerebbe nelle strade ed avrebbe imprevedibili conseguenze anche all’estero e sui mercati. Salvini spera così di portare a compimento la sua ascesa al potere camuffando l’operazione nel vecchio schema del centrodestra. E così, con la sfacciataggine che lo caratterizza, Salvini torna dal traditore principe del popolo italiano, quel Berlusconi che pur di non finire in galera e salvare le sue aziende ha tradito per decenni gli italiani raccontando fregnacce. Oltre a fungere da rassicurante gonfalone, il malconcio ex cavaliere ha poi qualcosa che serve a Salvini, soldi e televisioni e frotte di giornalai pronti a perorare la sua causa. A conferma di come la Lega non sia altro che una pennellata di verde sul vecchio e marcio regime italiano. C’è solo un terzo incomodo che potrebbe far saltar tutto. Il popolo italiano che si ritrova davanti all’ennesima prova di maturità. Vedremo quanti cittadini che hanno abboccato a Salvini come paladino del cambiamento lo manderanno a quel paese. Vedremo quanti cittadini che hanno creduto al cambiamento si arrenderanno a questo mesto ritorno al passato. Vedremo quanti cittadini capiranno la gravità della situazione e torneranno a seguire la politica e ad occuparsi del proprio paese che sta rischiando di finire nella mani dell’ennesimo traditore e per giunta pericoloso.

https://infosannio.wordpress.com/2019/08/13/i-traditori/?fbclid=IwAR1e6AUcZIWt2D8d04sucGulOxGEHEDKrCWHNFWIAWBUVWdn9tquSazA5kM