Dpcm o no, a Bologna e Catanzaro hanno trovato l’escamotage giusto. Al Mavit Bar di fronte alla stazione bolognese, e al Plaza Café del lido catanzarese i rispettivi proprietari non si sono arresi alle nuove regole e studiando a fondo il nuovo decreto sono riusciti a scovare un angolo cieco. In che modo? “Chiuderemo alle 24 e riapriremo all’1” spiegano i cartelli all’entrata del bar a Bologna. Uno scherzo? No assolutamente. Nell’ultimo decreto della Presidenza del Consiglio, infatti, c’è scritto chiaramente che le attività di ristorazione sono permesse fino a mezzanotte mentre la consegna a domicilio e da asporto è “consentita sempre”. E così, rispettando le regole e provando a far quadrare i conti nonostante il difficile momento, ecco la soluzione: chiudere alle 12 come bar per riaprire dopo un’ora ma vendendo panini take away. Qui movida non ce n’è, questo bar esiste da più di trent’anni e ha sempre servito pendolari e viaggiatori che dopo una certa ora in stazione non trovano più nulla di commestibile. Ancora più spavaldo il titolare del Plaza a Catanzaro Lido, Aldo Manoiero, che chiude a mezzanotte e riapre dopo quindici minuti. In piena legalità. “Il decreto non dice quando si può riaprire – sottolinea il gestore – noi non abbiamo problemi di distanziamento sociale, qui non si balla, quello che mi interessa è continuare a lavorare”. E così, dopo l’entrata in vigore del provvedimento, questo bar-cornetteria con sala slot ha chiuso regolarmente alle 24 ma solo per 15 minuti. L’apertura non è sfuggita alla polizia che ha subito fatto un controllo la sera stessa dell’entrata in vigore del Dpcm, ma senza alcuna sanzione. “Il controllo lungo e accurato si è chiuso con la polizia che ha soltanto preso la mia dichiarazione”, ha detto l’imprenditore.
Un diario, dove annoto tutto ciò che più mi colpisce. Il mio blocco per gli appunti, il mio mondo.
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domenica 18 ottobre 2020
Serrande giù e poi subito su: i locali hanno il “trucco”. - Sarah Buono
“Il decreto non dice quando si può riaprire"
Fesserie! Il decreto fissa un orario d'apertura ed uno di chiusura, il che sottintende' lapalissianamente, che durante l'intervallo tra orario d'apertura e orario di chiusura il locale DEVE restare chiuso.
Quindi, chi utilizza l'escamotage della vendita da asporto aggira le norme stabilite dal dpcm, ma non credo che lo faccia legalmente se non è munito dell'apposita licenza. In ogni caso, suppongo che anche l'escamotage utilizzato non autorizzi l'apertura del locale.
cetta
lunedì 22 luglio 2019
Autonomia, ne vogliamo parlare?
L'autonomia delle regioni è l'espediente che hanno escogitato i rappresentanti della vecchia politica per riappropriarsi della conduzione, pro domo sua, dei vari progetti di attività lucrative promesse ai fedelissimi in sede di elezioni.
Do ut des è l'imperativo che adottano i politici corrotti per poter continuare a lucrare con i soldi sottratti ai cittadini con tasse che non giustificano in alcun modo la sottrazione effettuata tenendo conto degli scarsi e, a volte, inesistenti servizi forniti ai contribuenti.
Pensano di poter aggirare con l'autonomia regionale gli ostacoli messi a punto dal governo che vuole ripristinare etica ed onestà.
Sono sempre più disgustata dai partiti preesistenti.
Mi auguro ed auspico che questo governo duri il tempo che serve per ridare alla nostra nazione il lustro che merita.
By Cetta
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