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lunedì 13 maggio 2013

MICHELLE CONCEICAO E LA SUA AGENDA


Tra i numeri telefonici compare anche il numero di "Papi Silvio". La prova che dimostrerebbe i rapporti tra la escort, Silvio e Ruby



Agenda-Berlusconi-1.jpg

Da un po' di giorni non si fa altro che sentire parlare di "Agenda Monti". Per non essere troppo ripetitivi, grazie aNonleggerlo.blogspot.it oggi vi proponiamo un altro tipo di agenda e cioè la rubrica telefonica di Michelle Conceicao, escort brasiliana protagonista dello scandalo Ruby. 

Quello che vedete in foto si trova nelle 400 pagine inviate dai Pm di Milano al Parlamento italiano, gennaio 2011, affaire Rubacuori, fonti di prova che dimostrerebbero, secondo i Pm milanesi, i rapporti stretti tra Silvio, la minorenne Ruby e la brasiliana che la ospitava. Sottolineati in rosso la prova dei contatti con Papi Silvio, tra cellulare privato e casa. 


http://www.cadoinpiedi.it/2013/01/03/michelle_conceicao_e_la_sua_agenda_-_foto.html

martedì 19 marzo 2013

“Insabbiò caso escort-Berlusconi. A processo il procuratore di Bari Laudati”.


Antonio Laudati


Il magistrato sarà sentito l'8 aprile con l'accusa di abuso d'ufficio e favoreggiamento. Il Csm ha già avviato la procedura per il trasferimento d'ufficio per incompatibilità. Indagato anche l'ex pm di Bari Giuseppe Scelsi.

Ha cercato di “insabbiare le indagini relative al caso escort” che vede coinvolti Gianpaolo Tarantini Silvio Berlusconi. Con queste accuse la procura di Lecce ha chiesto di rinviare a giudizio il procuratore capo di Bari Antonio Laudati e l’ex pubblico ministero Giuseppe Scelsi. Le ipotesi di reato sono abuso di ufficio e, solo per Laudati, anche favoreggiamento.
La vicenda è quella relativa alla gestione dell’inchiesta sulle escort che l’imprenditore bareseTarantini procurava all’ex presidente del Consiglio Berlusconi per le feste nelle sue residenze. Secondo la Procura di Lecce, Laudati avrebbe aiutato sia Tarantini, sia, indirettamente, Berlusconi a eludere le indagini sul presunto giro di prostitute gestito dal primo. In particolare avrebbe fatto in modo che venissero rallentate le indagini sul filone ‘escort’. Inoltre il procuratoreValentino Cataldo Motta sostiene, nell’avviso di conclusione delle indagini, che Laudati “nello svolgimento delle funzioni di procuratore avrebbe intenzionalmente arrecato ingiusto danno ai magistrati Giuseppe Scelsi e Desiree Digeronimo, consistito nella indebita aggressione alla sfera della personalità per essere stati i due magistrati illecitamente sottoposti da parte della Guardia di finanza a investigazioni e ad abusivo controllo della loro attività professionale e della loro immagine”. Scelsi è invece accusato di aver disposto intercettazioni su un’utenza telefonica per danneggiare una sua collega.
Tutto è iniziato nel luglio del 2011 quando l’ex pm Scelsi - titolare dell’inchiesta escort fino al trasferimento in Procura generale – ha presentato un esposto al Csm in cui accusava Laudati di aver ostacolato le indagini e accelerato il suo trasferimento. Secondo il racconto fatto da Scelsi ai procuratori di Lecce, Laudati, arrivato a Bari nell’estate del 2009 quando il caso Tarantini-D’Addario-Berlusconi era già esploso, avrebbe avviato un’indagine parallela con accertamenti “extra” svolti da militari della Guardia di finanza a lui fedeli. Stando a quanto narrato da Scelsi e da altri testimoni, Laudati, ancor prima di prendere possesso del suo incarico, avrebbe inoltre partecipato a una riunione con gli investigatori invitandoli sostanzialmente a bloccare tutto. Il magistrato ha sostenuto che il neo procuratore si presentò con “un amico″ dell’allora ministro della Giustizia, Angelino Alfano, e che spiegò di essere stato inviato a Bari dal ministero. Inoltre Laudati affiancò a Scelsi i colleghi Eugenia Pontassuglia e Ciro Angelillis e l’inchiesta su Tarantini e le escort, invece che essere chiusa immediatamente come previsto, fu tenuta aperta per altri due anni.
A richiedere il processo per Laudati e Scelsi ora è stato il procuratore capo di Lecce, Motta, ma la richiesta di rinvio a giudizio non è stata notificata agli indagati, bensì inviata al Consiglio superiore della magistratura che ha avviato la procedura per il trasferimento d’ufficio per incompatibilità a carico di Laudati. Il procuratore sarà ascoltato a Palazzo dei Marescialli l’8 aprile