ROMA - Insulti e minacce di morte sono stati rivolti, attraverso siti web e con chiamate anonime al 113, all'ispettrice dell'ufficio minori della Questura di Padova che ha eseguito con altri colleghi il prelievo del bambino di 10 anni sottratto alla potestà della madre a Cittadella.
La poliziotta, molto provata ed in stato di stress, ha scelto di restare comunque al lavoro ma ha deciso assieme al marito, anch'egli poliziotto, di tenere i figli a casa da scuola per qualche giorno. Una decisione, riferiscono le stesse fonti, che la responsabile dell'ufficio minori della Questura - definita un agente estremamente professionale, dotata di competenza e umanità - ha assunto anche per il clima percepito nella scuola dei figli, dove insegnanti e genitori conoscono il mestiere che svolge.
Il video girato dalla Polizia sul blitz di Cittadella - ora in mano alla Procura di Padova - illustrerebbe inoltre in modo diverso e completo le circostanze del crudo scambio verbale tra la donna e la zia del bambino prelevato a scuola. In particolare l'affermazione «...lei non è nessuno», che nelle immagini del video choc girato dai parenti del minore l'ispettrice rivolge alla zia del bimbo, sarebbe solo la conclusione di una frase di senso compiuto più ampia, con cui l'agente rispondeva alla richiesta dei presenti di mostrare l'atto di respingimento della sospensiva al giudizio di annullamento della patria potestà per la madre del piccolo. Documento che le forze dell'ordine non avrebbero in alcun modo potuto esibire se non ai genitori del bambino.
Fornero. «La vera vittima è il bambino. Non amo cercare e attribuire subito colpe. È una situazione difficile e molto delicata». Lo dice il ministro del Welfare, Elsa Fornero, ai microfoni di Sky Tg24, riferendosi alla vicenda del bambino di Padova. «Dovremmo fare in modo anche con interventi meno crudeli di tutelare di più i bambini».
http://www.ilmessaggero.it/primopiano/cronaca/bimbo_preso_con_forza_padova_agente_poliziotta_minacciata_fornero/notizie/225307.shtml
Di certo c'è solo che il bambino sta pagando le conseguenze degli atteggiamenti sbagliati di coloro che dovrebbero definirsi adulti e che, in effetti, hanno solo dimostrato di essere inadeguati a svolgere i loro compiti. I genitori per pri
mi combattendosi tra di loro e le forze dell'ordine in seguito perché hanno eseguito in malo modo il loro compito. Oltretutto, c'è da chiarire la inopportuna presenza del padre durante l'esecuzione dell'ordinanza del giudice.
Per quanto riguarda le minacce all'agente che ha pronunciato la frase alquanto fastidiosa: "io sono un'ispettore di polizia, lei non è nessuno", un po' se l'è cercate, va da sè che se metti una paletta in mano ad un deficiente, il risultato che se ne ottiene è l'arroganza del vigliacco con il distintivo.
Per quanto riguarda le minacce all'agente che ha pronunciato la frase alquanto fastidiosa: "io sono un'ispettore di polizia, lei non è nessuno", un po' se l'è cercate, va da sè che se metti una paletta in mano ad un deficiente, il risultato che se ne ottiene è l'arroganza del vigliacco con il distintivo.
Cetta.