Visualizzazione post con etichetta folla. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta folla. Mostra tutti i post

sabato 31 ottobre 2020

Apocalypse Now. Il despota conte e gli indisposti. - Antonio Padellaro

 

Fermate gli orologi, tagliate i fili del telefono e regalate un osso al cane, alleluja alleluja la popolarità di Giuseppi collassa di dieci punti e che nessuno osi turbare l’annuncio di una scintillante epifania. Che crac, che rovescio, che tracollo e anche se, a dirla tutta egli è ancora e pur sempre il leader più gradito (orrore), lasciate che gli aerei volteggino nel cielo e scrivano la lieta novella. Si cacci ordunque l’usurpatore da Palazzo Chigi, che sia ricondotto tra le oscure pandette cui fu sottratto dall’infausto, per il Paese, destino a cinque stelle. Disarcionato il premier tiranno, che si proceda a inviare i più titolati ambasciatori nel maniero umbro di Mario Draghi (Draghi! Draghi!) per deporre ai suoi piedi la sacra corona virus. Un momento però: siamo proprio sicuri che informatosi della crescita esponenziale dei contagi, delle faide tra i virologi, dell’anarchia regionale, degli incombenti lockdown (per citare soltanto l’ordinaria amministrazione), l’Eletto (ma non ancora eletto) sia colto da voluttà di masochismo? E decida di inabissarsi nell’apocalypse now delle rivolte di piazza, del giornalismo tre palle un soldo, dell’allucinato mondo popolato dai Fontana, Gallera e De Luca? Non è che adducendo improvvisa indisposizione farà perdere le tracce mentre le sue ultime parole (fossi matto) si perderanno nel vento? Che si interpelli senza indugio Giorgia Meloni, l’unico uomo forte dell’opposizione e a lei si affidi il compito di restituire all’Italia l’antico splendore, più bella e più superba che pria (Bene! Brava!). Come dite? Purtroppo ella già comunicò di essere, al momento, riluttante. Pronta, s’intende, alla pugna elettorale ma solo quando l’emergenza se la sarà cuccata l’odiato premier, raschiando fino in fondo il barile della pandemia.

E l’unità nazionale allora? E le larghe intese? E i comitati di salute pubblica? Suvvia, che s’interpelli il sempre probo e leale Renzi. E l’ardimentoso Zingaretti. Dove si trovano? Intenti a fornicare con disgustosi rimpasti, voi sostenete? Si dovrà insomma ricorrere ancora ai maneggi del despota di Volturara Appula? Del resto, quale dissennato vorrebbe in questo momento essere al suo posto, per giunta tormentato dai profeti del giorno dopo? Non a caso il mitico Mannelli ce lo mostra mentre arringa le folle in subbuglio, con il fervido auspicio: andate pure liberamente affanculo. Ma per fortuna è solo una vignetta.

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2020/10/31/apocalypse-now-il-despota-conte-e-gli-indisposti/5986398/?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=commenti&utm_term=2020-10-31

sabato 16 luglio 2016

Massacro a Nizza, camion falcia passanti durante la festa: 84 morti, 10 bambini




Strage a Nizza. La promenade Des Anglais è diventata un cimitero.  Un camion è piombato sulla folla durante le celebrazioni per la festa nazionale del 14 luglio, la presa della Bastiglia, ha corso per centinaia di metri, travolgendo tutto e tutti. Ci sono cadaveri ovunque. «Un attentato», dice la prefettura e chiede agli abitanti di restare barricati dentro casa. Decine di persone sono morte, almeno 84 le vittime confermate, ci sono uomini, donne e 10 bambini. Avevano appena finito di guardare i fuochi artificiali quando il Tir da 18 tonnellate li ha falciati come birilli. Un centinaio i feriti secondo il viceprefetto Sebastien Humbert, citato dalla rete all news i-Telè. 

L'attentatore, identificato come Mohamed Lahouaiej Bouhlel, un 31enne francese di origini tunisine, è arrivato con il tir all'inizio della promenade, ha atteso qualche secondo ed è partito per il suo viaggio di morte.
L'autista sterza, cercando di travolgere più persone possibile. Un centinaio di persone riesce a tuffari in mare, altri non sono così rapidi. L'autista ad un certo punto si ferma, armeggia nella cabina, racconta un testimone. Prende la pistola e comincia a sparare contro chi gli si para davanti.

È la polizia a fermarlo. Gli agenti crivellano di colpi la cabina del camion. Il tunisino muore in pochi secondi. Un testimone intervistato in diretta da Bfm-Tv dice che oltre all'autista ha visto altri «tre uomini» uscire dal camion bianco. Una notizia che non trova ancora conferme ufficiali. Gli investigatori dell'anti terrorismo sono al lavoro, mentre la procura di Parigi apre un'indagine per terrorismo. Quel che è certo è che sul camion sono stati trovati i documenti di Bouhlel e la sua carta di credito, e anche il documento d'identità di una seconda persona.

Si contano 188 feriti, di cui 98 gravi e 8 in fin di vita. Fra questi, 38 sono bambini di meno di 15 anni. I morti sono 84. A quanto riferisce un chirurgo a Sky Tg24, non ci sarebbero più sale disponibili per effettuare autopsie.


I tassisti caricano i feriti per portarli in ospedale e aiutando le persone in fuga a uscire dalla zona completamente blidata dalle forze di polizia. Il camion è fermo alla fine della promenade: si teme che possa esserci un ordigno all'interno. La polizia, secondo Le Figaro, avrebbe già trovato nel cassone armi e granate.
Rafforzati i controlli ai confini con la Francia. Disposte verifiche su tutte le auto in ingresso in Italia dalla Francia ai valichi di frontiera secondari mentre al valico autostradale di Ventimiglia le verifiche vengono effettuate solo su alcune auto.

Il premier francese Manuel Valls e il ministro dell'Interno Bernard Cazeneuve sono giunti presso l'unità di crisi della Place Beauveau, a una cinquantina di metri dal Palazzo dell'Eliseo nel cuore di Parigi. Il presidente Hollande che stava rientrando d'urgenza da Avignone, arriverà verso le 2. Fonti del ministero riferiscono inoltre che Cazeneuve si recherà a Nizza «nelle prossime ore».

La procura. L'attentato di Nizza, «anche se non è stato ancora rivendicato, corrisponde esattamente agli appelli di omicidio delle organizzazioni terroristiche islamiche diffusi sulle loro riviste» e sui media. Lo ha detto il procuratore Francois Molins. Anche se non ci sono state ancora rivendicazioni ufficiali sull'attentato di Nizza «questo tipo di azioni corrisponde esattamente» a quelle prescritte sul web dalle organizzazioni terroristiche, ha sottolineato il procuratore. Il killer di Nizza «era sconosciuto ai servizi di intelligence e non era mai stato oggetto della minima segnalazione di radicalizzazione». Lo ha detto il procuratore Francois Molins. Il terrorista ha sparato «diverse volte contro tre poliziotti all'altezza dell'Hotel Negresco»: lo ha detto il procuratore, Francois Molins, precisando che le forze dell'ordine hanno immediatamente risposto al fuoco fino all'uccisione del terrorista.

Sempre secondo il procuratore Molins, Mohamed Lahouaiej Bouhle è arrivato al camion con cui ha fatto la strage «da solo in bici». Il camion era parcheggiato in un quartiere di Nizza dal 13 luglio e «riappare alle 22.30» della sera del 14. Il camion era stato noleggiato l'11 luglio e avrebbe dovuto essere ricostruito il 13, ha proseguito il procuratore spiegando che la bicicletta è stata poi ritrovata nella stiva del camion. Il terrorista di Nizza è giunto «in bici» alle 21:34 nel luogo in cui aveva lasciato il camion noleggiato l'11 luglio in un'agenzia di Saint-Laurent du Var, ha aggiunto il procuratore, precisando poi che la bici caricata a bordo del Tir di 19 tonnellate è stata ritrovata dagli inquirenti. Nel rimorchio, ha precisato, «c'era solo una bici e delle palette di carico».


http://www.ilmessaggero.it/primopiano/esteri/nizza_attentato_camion_francia_strage-1856256.html