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lunedì 31 luglio 2023

Putin: "Entro quattro mesi consegne gratis del grano ai paesi africani"


Il presidente russo fa il punto al termine del vertice Russia-Africa: "Non abbiamo rifiutato i colloqui di pace al contrario dell'Ucraina".

Il presidente russo, Vladimir Putin, al termine del vertice Russia-Africa, a San Pietroburgo, ha fatto il punto con la stampa. Un discorso amplio il suo, in cui ha parlato dei colloqui di pace, dell’esportazione del grano, delle perdite subite dall’esercito ucraino. “L’Ucraina ha perso 415 carri armati dal 4 giugno”, ha sentenziato il capo del Cremlino.

L’esportazione del grano
“Personaggi maligni provano a bloccare l’esportazione di grani e fertilizzanti russi, ma falliscono”, ha detto il presidente Putin, “La Russia va avanti”. Poi, ha aggiunto: “Affinché i paesi più poveri non soffrano davvero, in modo che non ci siano motivi per accusarci di essere colpevoli della difficile situazione dei paesi più poveri dell'Africa, abbiamo detto che siamo pronti a iniziare a fornire grano a questi Paesi, gratuitamente, per motivi umanitari. Inizieremo a consegnare 50.000 tonnellate entro 3-4 mesi”.

L’iniziativa di pace africana.      
Secondo il presidente Putin, “Alcuni punti dell'iniziativa di pace africana sull'Ucraina, compresi gli scambi di prigionieri di guerra, sono già in corso di attuazione. L’Africa vuole sinceramente la fine del conflitto in Ucraina". Poi, ha precisato che "complessivamente il continente africano ha un atteggiamento amichevole e positivo verso la Russia”. E ha aggiunto: “L’iniziativa africana o quella cinese per dei colloqui potrebbero essere una buona base per arrivare alla pace in Ucraina”.     

I colloqui di pace Ucraina-Russia.       
La Russia non ha rifiutato i colloqui di pace al contrario dell'Ucraina, che ha emesso un decreto che li vieta. Non abbiamo mai rifiutato i negoziati di pace. Ma a Kiev c’è un decreto che vieta le trattative”. Perché il processo possa iniziare, ha aggiunto il capo del Cremlino, "è necessario che ci sia un accordo da entrambe le parti. La Russia non può rispettare un cessate il fuoco in Ucraina, perché Kiev che sta cercando di attaccare”.

E sulla Nato.
La Russia non vuole lo scontro diretto con la Natoma se qualcun altro lo scatenerà, Mosca è pronta. Siamo sempre pronti per qualsiasi scenario. Ma nessuno lo vuole. E su iniziativa della parte americana, un tempo abbiamo creato un meccanismo speciale per prevenire questi conflitti”, ha dichiarato Putin. “I nostri capi di alcuni dipartimenti comunicano direttamente tra loro e hanno l’opportunità di consultarsi su qualsiasi situazione di crisi”. Poi, in conclusione, ha ribadito il concetto: "Nessuno vuole scontri, ma se qualcuno li vuole, non certo noi, siamo pronti”.

https://tg.la7.it/esteri/putin-entro-quattro-mesi-consegne-gratis-del-grano-ai-paesi-africani-29-07-2023-190113

giovedì 12 maggio 2022

Reddito energetico 2022: scopri come avere i pannelli solari gratis, tutte le novità in merito. - Maria Longo

 

Reddito energetico 2022: scopri come avere i pannelli solari gratis, tutte le novità in merito per non farsi trovare impreparati su questa importante materia. 

Reddito energetico, a che punto siamo? Una manovra che doveva esplodere nel 2020 ma che ancora oggi pare assopita. Di cosa di tratta? Della possibilità di avere i pannelli solari gratis in casa. Sarebbe veramente incredibile visto soprattutto il caro energia. Questo è un periodo molto delicato, segnato da un caro vita notevole e che si sta ripercuotendo soprattutto sulle bollette.

Sul web ma anche sui social si assiste alle scene di persone che mostrano con incredulità le loro spropositate bollette. Come fare quindi per affrontare quella che appare come una piaga sociale? Affidarsi ai pannelli fotovoltaici è certamente una valida soluzione e se si potessero ottenere gratis beh, sarebbe un’esultanza maggiore.

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Il reddito energetico è una misura volta alla tutela delle famiglie con un basso reddito, dimostrabile con foglio ISEE. Questo avrebbe consentito ai beneficiari la possibilità di installare presso le proprie abitazioni i pannelli solari, un modo per favorire anche il passaggio alle fonti rinnovabili unito all’esigenza di abbattere i costi delle bollette. Un’esigenza questa che si fa ancora più pressante oggi, nel 2022, anno caratterizzato come tristemente noto dal rincaro della vita.

Ma che fina ha fatto questa manovra? Erano stati stanziati 200 milioni di euro per aiutare numerose famiglie italiane che non arrivano a fine mese, ma tutto è rimasto nel silenzio. “Fondo sviluppo e coesione 2014-2020. Piano operativo imprese e competitività. Modifica ed integrazione finanziaria finalizzata a misure per il reddito energetico” questo quanto previsto dalla delibera del Cipe n. 7 del 17 marzo 2020, a ridosso della pandemia.

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A distanza di due anni è sorta la domanda su che fine abbia fatto tale intervento, un’interrogazione parlamentare nella quale si chiedono i motivi per i quali non è stato attuato quanto previsto, non è pervenuta ancora nessuna risposta. Armatevi di pazienza, si spera che l’attesa della normativa ministeriale atta ad attivare gli interventi previsti possa avere i giorni contati.

https://www.orizzontenergia.it/2022/05/05/reddito-energetico-2022-pannelli-solari-gratis-novita/?fbclid=IwAR00UCURWhgqjWAMFmuBxvWTy7tEiF1sd-HJE9nUvQgDxudd8u3sPPvB12A

domenica 31 ottobre 2021

Certificati anagrafici, addio alla marca da bollo: basterà lo Spid per scaricarli gratis online. - Massimiliano Jattoni Dall’Asén

 

Basterà avere lo Spid o Cie (la carta d’identità elettronica) per potere scaricare gratuitamente 14 certificati anagrafici in formato digitale. Per la prima volta, a partire dal 15 novembre, i cittadini italiani potranno usufruire del nuovo servizio dell’Anagrafe nazionale della popolazione residente (ANPR) del Ministero dell’Interno, che attraverso pochi click mette a disposizione un numero consistente di certificati, scaricabili per sé o per un componente della propria famiglia dal proprio computer, senza più bisogno di recarsi agli sportelli.

Burocrazia più snella.

Il MItd (Ministero trasformazione digitale) ufficializza così quanto anticipato dal ministro Vittorio Colao. Questo, oltre a semplificare la vita dei cittadini, permetterà anche alle amministrazioni pubbliche di avere un punto di riferimento unico per i dati e le informazioni anagrafiche, dal quale poter reperire informazioni certe e sicure per poter erogare servizi integrati e più efficienti per i cittadini. Con un’anagrafe nazionale unica, infatti, ogni aggiornamento sarà immediatamente consultabile dagli enti pubblici che accedono alla banca dati, dall’Agenzia delle entrate all’Inps, fino alla Motorizzazione civile.

I 14 certificati esenti dal bollo.

Come detto, i certificati digitali saranno completamente gratuiti: non si dovrà infatti pagare il bollo. Inoltre, per le aree plurilinguistiche saranno disponibili in modalità multilingua. Nel dettaglio, i 14 certificati riguardano quello di nascita, di matrimonio, di cittadinanza, di esistenza in vita, di residenza, di residenza AIRE, di stato di famiglia e di stato civile, di residenza in convivenza, di stato di famiglia AIRE, di stato di famiglia con rapporti di parentela, di stato Libero, anagrafico di unione civile e di contratto di convivenza.

Come ottenere i certificati.

Come spiegano in una nota congiunta MIdt e Sogei, al portale si accede con la propria identità digitale (SPID, Carta d’Identità Elettronica, CNS) e se la richiesta è per un familiare verrà mostrato l’elenco dei componenti della famiglia per cui è possibile richiedere un certificato. Il servizio, inoltre, consente la visione dell’anteprima del documento per verificare la correttezza dei dati e di poterlo scaricare in formato .pdf o riceverlo via mail.



https://www.corriere.it/economia/finanza/21_ottobre_30/certificati-anagrafici-addio-bollo-bastera-spid-scaricarli-online-gratis-25c614cc-3961-11ec-9ccd-c99589413e68.shtml?fbclid=IwAR1Oe0hS68kX4wlw7njEXn8yp6HMGrWU2wDBbi5uNAME5vrxeEza7aHydPI

domenica 20 dicembre 2020

Il monoclonale si poteva usare (ed era pure gratis). - Thomas Mackinson

 

La legge consentiva l’acquisto anche senza il visto Ema. Si sarebbero evitati 950 ricoveri: una goccia nel mare, ma utile.

Il monoclonale della Eli Lilly offerto gratis all’Italia? Poteva evitare almeno 950 ricoveri. Una goccia nel mare degli ospedalizzati, ma comunque una speranza di fronte alla mancanza di una cura specifica contro il Covid, sia per le casse dello Stato, visti i costi di un ricovero. Già da novembre avremmo potuto somministrare 10 mila dosi del Cov-555, prodotto in Italia, e diventare il primo Paese Ue a sperimentare l’unica cura autorizzata contro il virus. Il tutto a costo zero.

L’offerta, però, è stata fatta cadere nel vuoto e i furgoni dalla BSP Pharmaceuticals di Latina partono verso Stati Uniti e Canada. Lo scoop del Fatto sul trial mancato non ha una risposta. Il viceministro Sileri l’attende da 74 giorni. Parla al Corriere il dg Aifa Nicola Magrini. “I monoclonali sono seguiti con grande attenzione da parte di Aifa, Ema e comunità di ricerca. Non è vero che non abbiamo accettato usi compassionevoli.” E i 10 mila flaconi offerti gratis per lo studio clinico? “I dati che hanno consentito l’uso in emergenza negli Usa non sono forse sufficienti per un’approvazione europea da parte di Ema”. Ma poteva l’Aifa autorizzarlo senza aspettare l’Ema? Sì. In passato sono stati autorizzati farmaci in base alla legge 648, art.1 comma 4, che lo permette per “medicinali autorizzati all’estero ma non sul territorio nazionale”. Inoltre, una direttiva europea sui medicinali (2001/83 EC) consente ai singoli Paesi Ue l’acquisto in emergenza dove non ci sia ancora l’approvazione Ema. Magrini ne ricorda i limiti d’utilizzo: “Vanno usati precocemente con infusione endovenosa a domicilio”. In realtà, negli Usa sono somministrati negli infusion centres ospedalieri. Il 4 dicembre, come si legge nel sito della multinazionale, la Eli Lilly ha siglato un accordo per le flebo a domicilio per limitare saturazione degli ospedali e rischi di contagio. Il dg Aifa ammette ora: “Sarebbe utile fare uno studio clinico comparativo”. Ottima idea, ma allora perché quasi due mesi fa ha rifiutato lo studio clinico che avrebbe consentito di trattare gratis 10mila pazienti?

Il professor Giuseppe Ippolito, membro del Cts e direttore dello Spallanzani di Roma, era presente in qualità di “osservatore” del Cts alla riunione del 29 ottobre. La sua contrarietà, stando a chi c’era, fu determinante. Ippolito nega sia dipeso dalla sua contestuale partecipazione a un analogo progetto di ricerca finanziato dal governo: solleva piuttosto obiezioni sull’efficacia e cita un trial del 28 ottobre (Blaze-1) che dimostrerebbe risultati modesti nel ridurre la carica virale con sintomi lievi o medi e un calo relativo del rischio di ricovero, dal 5.8% a 1.6%. Percentuali che dicono poco, ma rapportate a 10 mila pazienti con Covid iniziale ad alto rischio significa passare da 1.350 a 400 ospedalizzazioni: 950 ricoveri in meno, con una cura a costo zero. Ricorda che il 26 ottobre l’organismo di valutazione indipendente DSMB aveva interrotto il trattamento nei pazienti ospedalizzati per “assenza di benefici clinici”. “Tre giorni dopo – scrive il professore – la società farmaceutica proponeva di testare il farmaco in Italia. Quando si dice la coincidenza”, ventilando il grave sospetto che la sperimentazione venisse propinata agli italiani come cavie di serie B. Ma la proposta è del 7 ottobre, 19 giorni prima del “blocco” superato con l’autorizzazione Fda del 9 novembre.

Guido Silvestri, il virologo alla Emory University che da Atlanta si era speso per la donazione non ci sta. “Non è stata la Lilly a farsi avanti. Li ho dovuti trascinare io, quasi pregandoli in ginocchio e sfruttando l’amicizia personale con il loro ceo”, risponde. Anche l’azienda conferma l’invito alla riunione del 29 ottobre, non di averla organizzata. Gianluca Rocco, giornalista del TgCom, ai primi di dicembre ha perso il padre. “Quando si è aggravato – racconta – ho chiesto ai medici del Galliera di Genova della terapia anticorpale, se ne parlava da mesi. Mi hanno spiegato che serve per evitare che i positivi si ammalino al punto in cui è arrivato mio padre, per lui era tardi. Scoprire che la si produce a Latina e ce la volevano pure regalare mi lascia senza parole”.

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2020/12/20/il-monoclonale-si-poteva-usare-ed-era-pure-gratis/6043034/

giovedì 3 dicembre 2020

Vaccino: all’Italia 200 milioni di dosi e non sarà obbligatorio. - Alessandro Mantovani

 

Il piano. Il ministro Speranza in Parlamento: “Logistica, stoccaggio, approvvigionamento, trasporto e somministrazione, tutto centralizzato”.

Ventimila persone impegnate: medici, infermieri e operatori sanitari, ma anche giovani laureati in Medicina iscritti ai corsi di specializzazione. Un luogo di stoccaggio nazionale e 300 punti vaccino in tutta Italia per conservare anche prodotti che, come quello dell’americana Pfizer, e della tedesca Biontech destinato a quanto pare ad arrivare per primo, richiedono temperature fino a -70 gradi. Un elenco delle categorie da vaccinare prioritariamente: operatori sanitaripersonale e anziani delle Rsa e over 80, seguiti da over 60malati cronici e lavoratori dei servizi essenziali. Stavolta si centralizza, almeno “logistica, approvvigionamento, stoccaggio e trasporto – ha spiegato ieri il ministro della Salute, Roberto Speranza, illustrando il piano vaccini – saranno di competenza del Commissario straordinario” Domenico Arcuri e non delle Regioni. Avranno un ruolo anche le forze armate. Servirà una piattaforma informatica che faccia tesoro del flop di Immuni.

“C’è luce in fondo al tunnel”, ha detto Speranza al Senato anche se, ha spiegato, “al momento nessun vaccino è stato approvato” dalle agenzie Usa (Fda) e Ue (Ema). L’Italia, attraverso i sei contratti segreti stipulati dalla Commissione Ue per gli Stati membri, “ha opzionato 202.573 milioni di dosi” che basterebbero per tutti anche con la doppia somministrazione che si dà per necessaria. Sono sei prodotti diversi: AstraZeneca (per 40,38 milioni di dosi), Johnson e Johnson (53,84 milioni), Sanofi (40,38 milioni), Pfizer/Bnt (26,92), CureVac (30,285), Moderna (10,768). È il 13,46% del totale opzionato dall’Ue, pari al peso demografico del nostro Paese. Questo, naturalmente, “se tutti i processi autorizzativi andassero a buon fine”.

Certezze non può averne, la scelta è stata pagare per stare su tutti i tavoli, anche firmando contratti segreti che trasferiscono al contraente pubblico, non si sa in quale misura, la responsabilità per eventuali danni. L’alternativa sarebbe attendere che il virus sparisca da sé.

Non ci sono ancora studi pubblicati, Pfizer/Biontech e Moderna hanno dichiarato efficacia superiore al 90% nel prevenire forme sintomatiche più o meno gravi di Covid-19; meno certezze sulla protezione dall’infezione in sé, che Pfizer potrebbe garantire. Questi due vaccini sono tra i più costosi, circa 20 dollari a dose. I dati clinici arriveranno a breve, anche perché le riviste scientifiche hanno criticato la politica degli annunci delle scorse settimane. Le autorizzazioni, se e quando ci saranno, avranno carattere provvisorio e d’emergenza, il che richiederà “una sorveglianza aggiuntiva sulla sicurezza dei vaccini stessi – ha spiegato ancora Speranza –, monitorando gli eventuali eventi avversi” per ciascun vaccinato. Le agenzie regolatorie di Stati Uniti (Fda) e Unione europea (Ema), per ora, hanno ricevuto i primi risultati solo da Pfizer/Biontech e Moderna. Sono vaccini a Rna messaggero, basati cioè sulla sequenza genetica del virus secondo un processo diverso dalla produzione di virus depotenziati o proteine, che sono tecniche più tradizionali. L’agenzia europea “potrebbe esprimersi il 29 dicembre sul vaccino Pfizer-Biontech e il 12 gennaio sul vaccino Moderna – ha spiegato il ministro –. Queste due aziende nel primo trimestre dell’anno prossimo, da contratto, dovrebbero fornirci rispettivamente 8,749 milioni di dosi Pfizer-Biontech e 1.346.000 Moderna”. È più indietro l’anglo-svedese AstraZeneca, che lavora con l’Università di Oxford ed era arrivata terza negli annunci: il suo vaccino, più tradizionale, costa molto meno. Le prime dosi, poco più di 10 milioni, sarebbero dunque destinate agli operatori sanitari (1.404.037 secondo i dati forniti da Speranza), al personale e agli ospiti delle Rsa (507.287) e agli anziani over 80 (4.442.048): in totale sono 6.416.372 persone. Poi toccherà ai 13,4 milioni di italiani che hanno tra i 60 e i 79 anni e ai 7,4 milioni con patologie croniche (in parte già compresi). Per la seconda fase Speranza ha indicato “gli insegnanti ed il personale scolastico, le forze dell’ordine, il personale delle carceri e dei luoghi di comunità”.

“Noi dobbiamo essere pronti allo scenario migliore. E poi adattarci se le scadenze dovessero cambiare. Il cuore della campagna vaccinale, secondo le nostre previsioni, sarà l’arco di tempo tra la prossima primavera e l’estate”. Si esclude l’obbligo: “Valuteremo l’adesione dei cittadini. L’obiettivo è raggiungere l’immunità di gregge”. Che vuol dire dal 70 per cento di vaccinati in su.

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2020/12/03/vaccino-allitalia-200-milioni-di-dosi-e-non-sara-obbligatorio/6024820/

venerdì 29 novembre 2019

Jon Bon Jovi ha aperto due ristoranti dove le persone bisognose possono mangiare gratis. - Emma Taggart

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Molte celebrità usano il loro status e la loro ricchezza per aiutare gli altri e rendere il mondo un posto migliore, ma Jon Bon Jovi porta la generosità al livello successivo. Sebbene sia noto per la sua musica, Bon Jovi è anche appassionato di cibo e aiuta le persone bisognose. Ecco perché ha aperto i suoi due ristoranti della comunità, JBJ Soul Kitchen , dove chiunque può mangiare gratuitamente.

Il primo ristorante di Bon Jovi è stato aperto nella zona di Red Bank nel New Jersey nell'ottobre 2011, e il secondo ha aperto i battenti nel 2016 vicino a Toms River, un'area che è stata gravemente danneggiata dall'uragano Sandy nel 2012. L'impresa alimentare del cantante è una delle tante progetti gestiti da The Jon Bon Jovi Soul Foundation , un'organizzazione benefica che mira a "rompere il ciclo della fame, della povertà e dei senzatetto".

Finora, Bon Jovi e il suo team di ristoranti hanno servito oltre 100.000 pasti a clienti paganti e bisognosi. Non ci sono prezzi nel menu, ma coloro che possono permettersi un pasto sono incoraggiati a donare $ 20. Per coloro che stanno lottando finanziariamente, possono mangiare gratuitamente e sono anche incoraggiati a fare volontariato al ristorante, aiutando a servire i pasti e lavorare in cucina. Dall'apertura dei ristoranti, il 54% dei pasti è stato pagato con donazioni e il 46% è stato guadagnato attraverso il volontariato.

I tavoli arrivano al primo arrivato, al primo servito, ma quelli che di solito non possono permettersi il lusso di un pasto caldo hanno la priorità. Ogni piatto è preparato con cura utilizzando prodotti coltivati ​​nell'orto del ristorante. I clienti possono scegliere tra una fantastica selezione di piatti deliziosi come il pollo al sesamo allo zenzero arancione, il filetto di baccalà condito con l'anima e la quinoa di verdure arrosto. Soul Kitchen dice: "Tutti sono i benvenuti al nostro tavolo dove ingredienti, dignità e rispetto di provenienza locale sono sempre presenti nel menu".

https://mymodernmet.com/bon-jovi-soul-kitchen/?fbclid=IwAR0SnLZLUwVJC5Ep7KLs5n7toq2-ZFrOWRQdQqCW0DxJaTdc0u21NtUp694

venerdì 1 marzo 2019

Genova, analisi gratis e veloci per amici e parenti: procura indaga 2300 persone.

Genova, analisi gratis e veloci per amici e parenti: procura indaga 2300 persone

I fatti, secondo quanto ricostruito dalla procura di Genova, sono accaduti all'ospedale San Martino tra il 2015 e il 2016. Le accuse sono, a vario titolo, di falso, truffa ai danni dello Stato e accesso abusivo al sistema informatico.

Facevano fare ad amici e parenti analisi di laboratorio gratis, evitando quindi il ticket, e veloci, saltando le lunghe code delle prenotazioni. Per questo 2300 persone sono indagate a vario titolo per falsotruffa ai danni dello Stato e accesso abusivo al sistema informatico, dalla procura di Genova. I fatti, secondo quanto ricostruito dai carabinieri del Nas, sono accaduti all’ospedale San Martino tra il 2015 e il 2016 e coinvolgono almeno 600 dipendenti.
Il sistema scoperto dagli investigatori era semplice. Per evitare attese e ticket il paziente veniva fatto risultare ricoverato: forzando il sistema elettronico il dipendente registrava i dati della persona. Tra coloro che hanno usufruito dei “favori” anche alcune suore. Gli importi da pagare erano spesso anche minimi: le forze dell’ordine hanno contestato somme da 6, 15 o 36 euro.

A far partire l’indagine alcuni esposti, presentati in procura tre anni fa. Già nel 2017 la Corte dei conti era intervenuta, condannando a un risarcimento di quasi 96mila euro 37 ex dipendenti del laboratorio analisi. Tra loro anche il direttore, Michele Mussap.

giovedì 19 febbraio 2015

Addio epatite C: ecco i farmaci gratuiti per 15mila persone.


Serviranno a dire definitivamente addio all’epatite: ecco i farmaci gratuiti per 15mila persone che saranno garantiti da un fondo già stanziato dal ministero della Salute.

Ora è ufficiale, l’Italia ha stanziato un fondo da un miliardo e mezzo di euro previsto dalla legge di Stabilità per mettere a disposizione di 15mila italiani quattro farmaci contro l’epatite C che verranno distribuiti gratis.

Nonostante la carenza di fondi che non consente una copertura totale, a causa dell’elevato costo dei trattamenti, l’investimento sui farmaci porterà al Servizio sanitario nazionale un grande risparmio, che consentirà di cancellare il virus nell’80 per cento dei casi. Guarire dall’epatite C 15 mila pazienti, significa infatti evitare i problemi legati all’infezione, come cirrosi, tumori e complicazioni anche mortali, per un risparmio calcolato in un miliardo l’anno tra ricoveri e trapianti evitati.

In Italia ci sono oggi oltre 300 mila pazienti con epatite C e patologie correlate che generano un costo complessivo per il Sistema sanitario nazionale di oltre un miliardo di euro all'anno. Perciò, chiarisce Francesco Mennini, dell'Università Tor Vergata di Roma, direttore del Centro per la valutazione economica, “l'introduzione di nuovi farmaci che permettono la guarigione dalla patologia può diventare un elemento importante anche dal punto di vista economico”.

“Siamo a una svolta epocale. È come passare dalla radio a internet“, commenta il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin.  Ma non tutto fila liscio, perché le associazioni come Epac, stanno registrando casi di inadempienza in alcune regioni come Campania, Calabria e Sicilia che ostacolano la somministrazione gratuita del farmaco agli ammalati

Farmaci anti epatite C: c’è anche il Simeprevir

Dopo il Sofosbuvir, il primo farmaco di nuova generazione arrivato in Italia a ottobre che guarisce l’epatite C nella quasi totalità dei casi, entro questa settimana sarà disponibile anche il secondo ritrovato, chiamato Simeprevir che precede l’approvazione di altri farmaci similari ancora in attesa della definitiva approvazione.

Il Simeprevir, prodotto in Italia dalla Jansenn Italia, avrà inoltre ricadute positive anche sull’occupazione: si parla di 80 milioni di euro dal 2016 al 2021. Si tratta della prima terapia combinata orale, senza interferone che, insieme al Sofosbuvir, ha rivelato percentuali di guarigione dal virus anche del 90 per cento.

Il nuovo farmaco avrà le sembianze di una comune compressa da assumere per via orale che dopo un lungo periodo di trattamento, debellerà nel paziente in modo permanente il virus dell'epatite c.