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martedì 28 aprile 2020

Hanno tutti ragione... - Massimo Erbetti

Gruppo Di Bambini Felici Corre Attraverso Il Campo Verde ...

Si hanno tutti ragione...hanno ragione gli industriali, hanno ragione gli albergatori, i ristoratori, i parrucchieri, ha ragione la chiesa, hanno ragione i ragazzi, i negozianti...hanno ragione tutti quanti, così non si può andare avanti. 
Ripartire, uscire, bisogna tornare alla vita normale è vero, ma come? Le lamentele, le divisioni, le urla, gli insulti, servono a qualcosa? È forse colpa di Conte? Oppure del governo? Emergenza gestita male? 
Ma voi cosa avreste fatto? Quali sono le vostre ricette? Perché in questo momento ci vogliono risposte, non imprecazioni e lamentele...ci tengono chiusi in casa, ci hanno privato della libertà...vero verissimo...ma invece di lamentarvi, diteci cosa fareste voi, aprireste tutto? E poi? Cosa accadrebbe? Avete studi di esperti che assicurano o ci rassicurano sul fatto che la pandemia non riesploderebbe? 
l’Italia ha registrato il 90% dei decessi in più a marzo e aprile rispetto alla media dei cinque anni precedenti, il nostro Paese è il più colpito dalla pandemia, solo in Lombardia l’aumento dei morti è stato del 155% rispetto ai cinque anni precedenti, ben più impressionante il dato nella provincia di Bergamo che ha visto un aumento del 464%. Capite? Il 464% in più. 
Questa purtroppo è la realtà dei fatti. In questo dramma non siamo certo soli: a New York, i morti sono aumentati del 200%, a Madrid del 161%. Negli altri Paesi europei, in Belgio ad esempio, l'aumento dei decessi è del 60%, poi la Spagna con il 51%, i Paesi Bassi con il 42% e la Francia con il 34%. 
Questi purtroppo sono i numeri, questa la triste realtà...volete uscire? Lavorare? Ma non volete l'app per il tracciamento del virus...chiamate Angeli gli infermieri e i medici che rischiamo la vita tutti i giorni per salvare la nostra, ma tornando alla vita normale, non pensate che quegli angeli, tornerebbero a rischiare la vita, più di quanto facciano ora? E se i contagi tornassero ad aumentare? 
E se si tornasse ad avere più di mille morti al giorno? Ma le avete dimenticate le bare portate via dall'esercito? Non ci sono posti letto per tutti, ma anche se ci fossero? Sarebbe un buon motivo per riaprire? Non abbiamo una cura e senza cura, i posti letto e i ventilatori, potrebbero salvarne qualcuna, ma la maggior parte dei nostri anziani, continuerebbe a morire. La malattia non ce la siamo cercata, purtroppo è arrivata e ci ha sconvolto le vite...volete bene a questo paese? Lo amate? Lo amate veramente? Allora smettete di pensare che ci sia una soluzione semplice, che ci sia una bacchetta magica, che si possa risolvere il problema con una formuletta magica...siamo uomini...siamo vulnerabili...ci ammaliamo... possiamo morire e lo scopo principale del governo è quello di evitarlo.

venerdì 10 aprile 2020

Roby Festa 6 aprile alle ore 11:13

Sulla soglia dell'eternità' di van Gogh, la disperazione di vivere ...

Il 3 marzo chiamo il 112 perché mia madre ha febbre alta (39.5)e tosse fortissima. Viene dimessa lo stesso giorno dal pronto soccorso di Chiari. Diagnosi: polmonite, ma il tampone non le viene fatto in quanto “non è Covid”. La curo a mani nude, fidandomi dei medici, più esperti di me. Due giorni dopo trovo mio papà svenuto in bagno, con una pozza di sangue sotto la testa. Penso a un problema di glicemia, chiamo di nuovo il 112 ma non essendosi rotto niente non lo faccio ricoverare (non sia mai che prenda il covid in ospedale). La mamma intanto non migliora. Il mio compagno resta a dormire qui dai miei, per darmi sostegno. Il papà inizia a tossire con tosse secca. La mamma nel frattempo peggiora al punto che chiamo di nuovo il 112. La ricoverano e le fanno, stavolta, il tampone. Ovviamente è positiva. A Marco viene febbre, 38.5 per tre gg, con tosse e raffreddore. A me poche linee. Decido di portare mio papà a fare rx. Decido io, non un medico. Ha la polmonite e la febbre. Tutti e tre perdiamo il gusto e l’olfatto. Tutti mi sconsigliano di far portare il papà al pronto soccorso. Dopotutto respira ancora bene. Il numero verde della regione è gestito da impiegati di 12 anni. Litigo con l’ATS perché mi vogliono togliere la quarantena dopo 14 gg dal contatto con mia mamma, spiegando che sto vivendo col papà. Me la rimettono allora per altri 14 gg, ma perché gliel’ho detto io. Per telefono. Riesco a far venire l’unico santo medico che visita ad Orzinuovi, Micheli, che pubblicamente ringrazio e che non è il nostro medico di base. La decisione viene completamente demandata a me, sento medici del Civile, tramite mio fratello ho contatti con una virologa dello Spallanzani. Mi prendo l’enorme responsabilità di curarlo a casa, con le ovvie conseguenze che qualora fosse peggiorato avrei avuto sulla coscienza questa decisione per il resto della mia vita. Non ci hanno mai fatto un tampone, nonostante le mie continue richieste. “Dovete contare 14 gg da che siete asintomatici,se peggiora chiamate il 112”. Quando mia madre è morta non ci siamo potuti nemmeno abbracciare tra di noi, perché psicologicamente il timore di nuocere (perché questo succede, temi di nuocere agli altri) era più forte del desiderio di conforto.
Ecco perché non trovo ancora le parole per ricordare mia madre, che se ne è andata sola e spaventata in un cazzo di ospedale dove il secondo antivirale è arrivato dopo un’altra settimana, perché mancava.
Mia madre che non ho ancora sepolto.
Perché sono arrabbiata.
Perché la Regione Lombardia ha gestito di merda la situazione e lo dico con cognizione di causa, perché ho amici in diverse regioni e mi sto confrontando.
Perché so di dirigenti di fondazioni trovati a farsi fare di nascosto i tamponi.
Perché si parla tanto di Roma ladrona, ma l’incapacità gestionale, il populismo e la propaganda emergono in questi casi: quando i sindaci delle città più colpite ti chiedono aiuto con domande dirette (perché non vengono fatti i tamponi ai famigliari dei pazienti covid? Perché non partiamo con le analisi sierologiche come tante altre regioni? dove sono le mascherine? Perché non c’è un servizio di assistenza medica domiciliare come in altre regioni?) viene risposto che è polemica politica.
È una pandemia, mai successa prima, tutti sono alla sbaraglio, ok, ma ieri mi sono guardata un’ora intera di conferenza della World Health Organization e questo diceva il direttore generale (si, l’ho trascritto) “The best way for countries to end restrictions is to attack the virus with the aggressive and comprehensive package of measures that we have spoken about many times before: find, test, isolate and treat every case and trace every contact.” Trovare i sospetti, testarli, isolarli e curarli.
Se non vengono rispettate le disposizioni mondiali, ma andiamo avanti a clientelismi, non ne usciremo mai da questo incubo.
Oltre a tutti gli amici e amiche che ho sentito sempre vicini, ringrazio i medici che mi hanno aiutata e stanno aiutando grazie a Micheli, Lucio Scroffi, Francesca Angelini, Claudia dello Spallanzani, Diego Pezzola, Rosario, Carlo Lombardi, la Croce verde di Orzinuovi e Andrea Ferretti, il mio medico di base d.ssa Salvaderi che mi sta facendo tutte le ricette e che comunque mi chiama sempre, ma voglio ringraziare particolarmente una persona, un’amica piccolina ma dal cuore grande grande, un’infermiera che mi è stata vicino, mi ha dato costanti consigli, mi ha fatto prendere il saturimetro subito (me lo sognerò di notte), è volata a casa mia (con i rischi del caso)quando pensavo mia mamma morisse soffocata per causa mia (era andata di traverso una pastiglia), ha gestito tutte le mie crisi di panico e soprattutto quando mia mamma è stata ricoverata mi ha obbligata a chiamare l’ospedale per andare a salutarla (mi avevano già detto che era gravissima). Grazie a Carolina le ho potuto almeno dire addio, non lo dimenticherò mai. Avere un’amica infermiera è stata la mia fortuna più grande, nella sfortuna.
Scusate se sono stata lunga, ma era un mese che tenevo tutto dentro, ma vedere il video delle Iene dove uno dei loro giornalisti dichiara di essere ancora positivo dopo un mese mi ha fatta sbiellare.
Se volete condividerlo fate pure, in modo che sia noto ai più come noi famiglie siamo state abbandonate.


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