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venerdì 9 agosto 2024

Skara Brae - insediamento neolitico di 5.000 anni. - Scozia

 

Nelle isole Orcadi, nel nord della Scozia, una feroce tempesta nel 1850 rivelò un segreto straordinario nascosto sotto terra per millenni. Mentre la tempesta imperversava, i venti e le onde poderose spazzarono via strati di sabbia e terra, rivelando qualcosa di notevole: un villaggio perfettamente conservato risalente a molto prima della costruzione delle piramidi d’Egitto. Questa è la storia di Skara Brae, un insediamento neolitico di 5.000 anni che offre un incredibile scorcio sulla vita umana antica.
Skara Brae, spesso chiamata la "Pompei della Scozia", era un villaggio fiorente intorno al 3200 a.C. La furia della tempesta rivelò otto case costruite in pietra, collegate tra loro da una serie di passaggi. Notevolmente, le strutture erano intatte, complete di mobili in pietra, come letti, comò e casse di stoccaggio, offrendo un'immagine vivida della vita quotidiana nell’era neolitica.
Gli abitanti di Skara Brae erano abili agricoltori, pescatori e cacciatori, che vivevano in una comunità molto unita. Realizzavano utensili in pietra e osso, tessevano tessuti e creavano ceramiche. Il design dell’insediamento mostra un alto grado di sofisticazione, con case ben isolate costruite per resistere al clima rigido delle Orcadi. Ogni casa aveva un focolare centrale, indicando l'importanza del fuoco per la cucina e il riscaldamento.
Uno degli aspetti più intriganti di Skara Brae sono i suoi mobili. I comò in pietra, posizionati in modo prominente in ogni abitazione, suggeriscono che esporre oggetti di valore o significato era importante per gli abitanti. Le case avevano anche letti in pietra incorporati, con i più grandi che si ritiene appartenessero al capofamiglia.
La scoperta di Skara Brae ha fornito agli archeologi una visione inestimabile della vita neolitica. La conservazione di materiali organici, come ossa di animali, semi e utensili, ha permesso ai ricercatori di ricostruire la dieta degli abitanti, che includeva bovini, pecore, pesci e una varietà di piante selvatiche.
Oggi, Skara Brae è un sito Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO, che attira visitatori da tutto il mondo. Passeggiando per l'antico villaggio, si possono quasi sentire gli echi dei suoi abitanti del passato, percepire il calore del focolare e immaginare la comunità vibrante che un tempo prosperava lì.
Skara Brae è una testimonianza dell'ingegno e della resistenza dei nostri antenati. Ci ricorda che, anche ai confini del nord della Scozia, gli esseri umani stavano creando società complesse, dominando il loro ambiente e lasciando un'eredità che continua a affascinarci e ispirarci 5.000 anni dopo.


mercoledì 5 giugno 2024

Skara Brae, insediamento neolitico in pietra.

 

Nel 1850, un contadino trovò un villaggio segreto. Fu poi determinato ad essere più antico delle Grandi Piramidi d'Egitto.

Gli archeologi stimarono che 100 persone vivessero in questo villaggio chiamato Skara Brae, la "Pompei scozzese".

Le case erano collegate tra loro da gallerie, e ogni casa poteva essere chiusa con una porta di pietra.

lunedì 18 marzo 2019

A Stonehenge grandi feste e banchetti nel Neolitico.

Il complesso megalitico di Stonehenge teatro di partecipate feste e banchetti nel Tardo Neolitico (fonte: Pixabay) © Ansa
Il complesso megalitico di Stonehenge teatro di partecipate feste e banchetti nel Tardo Neolitico (fonte: Pixabay)

I partecipanti arrivavano da tutta la Gran Bretagna.


Non erano riti per pochi eletti quelli che si celebravano a Stonehenge nel Tardo Neolitico, tra il 2.800 e il 2.400 a.C., ma grandi feste che attiravano persone da tutta l’antica Gran Bretagna, compresi gli attuali territori di Galles e Scozia. Secondo quanto riportato nello studio pubblicato sulla rivista Science Advances, c’erano infatti sontuosi banchetti, ricchi di cibi ricercati, come lo era a quel tempo la carne di maiale. Lo indicano i resti riportati alla luce nella zona da un gruppo dell’Università gallese di Cardiff, coordinati da Richard Madgwick.

I ricercatori hanno analizzato, attraverso tecniche di indagine basate su elementi radioattivi, i resti di 131 maiali rinvenuti nei territori intorno al complesso megalitico di Stonehenge. Hanno, così, ricostruito i movimenti delle comunità di esseri umani in Gran Bretagna durante il Tardo Neolitico.

I risultati, spiegano gli autori della ricerca, “mostrano un livello di interazione e complessità sociale inaspettato”. Gli individui percorrevano anche centinaia di chilometri per partecipare a questi riti e banchetti. Segno, concludono gli esperti, “di un’elevata mobilità, superiore a quanto ipotizzato finora”.

venerdì 13 febbraio 2015

Trovata coppia di scheletri, abbracciati da 5.800 anni.

Gli amanti del neolitico © ANSA


Lo straordinario ritrovamento nella grotta di Alepotrypa, nel sud del Peloponneso.

Una coppia di scheletri, un uomo e una donna, abbracciata da quasi 6000 anni ovvero dall'epoca del Neolitico. 
E' lo straordinario ritrovamento, annunciato dalla Sovrintendenza Archeologica ellenica, avvenuto durante scavi davanti l'ingresso Nord della Grotta di Alepotrypa "Buco della volpe" nel Peloponneso meridionale.

Nello stesso luogo erano stati inumati un altro uomo e un'altra donna, rinvenuti accovacciati in posizione fetale. Le sepolture contenevano anche punte di freccia rotte.
Grazie al metodo del Carbonio 14, gli scheletri della coppia abbracciata sono stati datati intorno al 3800 a.C. mentre l'analisi del DNA ha confermato che i resti appartenevano a un maschio e a una femmina. Entrambe le sepolture fanno parte di una necropoli neolitica nell'area della grotta di Diros, a Ovest del villaggio di Mani occidentale, dove gli scavi hanno già riportato alla luce tombe risalenti al 4200-3800 a.C.