Io e nonna Concetta lavoriamo a maglia.
E' vero, dei nonni tutti conserviamo un caldo e dolce ricordo.
Io di nonni ne ho conosciuta solo una, quella materna che mi ha fatto anche da madre da quando è morta la mia, sua figlia, e fino all'età di 12 anni, quando mio padre si è risposato.
Di lei ricordo tutto; da lei ho imparato a cucinare, a cucire gli strappi, a lavorare a maglia; quando ero in procinto di partorire è scesa da Roma a Palermo per assistermi. Era una donna eccezionale. Oltre al grande affetto che mi lega a lei, provo un rispetto illimitato della sua persona.
Oltre a lei ricordo con affetto anche un'altra nonna, o meglio un surrogato di nonna poichè era la sorella della nonna paterna, morta prima che io nascessi, credo.
Anche di lei, zia Sisina, conservo un dolce ricordo. Ricordo la gioia che provavo quando con nonna Concetta andavamo a trovarla.
Di entrambe ho un ricordo vivo, anche se sono venute a mancare da parecchio tempo; ricordo il loro incedere, il loro volto, i loro gesti usuali.
Loro mi danno ancora tanta forza nei momenti di sconforto.
Mi piacerebbe essere come loro, ma per quanto mi sforzi, non credo di riuscirci, loro appartenevano ad un altro tempo, avevano molto meno, ma davano di più.
Nonna Concetta e pronipotino.
Cetta.