"Chiederò formalmente, e lo faccio ora pubblicamente, ai commissari di Carige di pubblicare l'elenco dei debitori della banca. Vogliamo capire per chi e per quali ragioni Carige è stata ridotta in quello stato, se c'è un caso De Benedetti come per Mps". Lo dice in una intervista all'Adnkronos il vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio. "Se i commissari non vorranno farlo - rincara la dose - chiederò alla presidente della commissione Finanze della Camera, Carla Ruocco, di convocarli ed esigere l'elenco in sede parlamentare. Tutti devono sapere perché Carige versa in queste condizioni, di chi sono le responsabilità".
"Sul caso Carige, quel che posso dire - continua - è che crediamo nella nazionalizzazione, l'unico intervento che si può fare, l'unica strada percorribile per il M5S. Il popolo sovrano si riappropria delle banche: questo è il primo caso in Europa in cui ci riprendiamo" un istituto di credito "per dare prestiti alle imprese e mutui più agevolati alle famiglie". Il vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico risponde anche alle accuse di 'copia incolla' dei dl Gentiloni su Mps e Banche venete. "Non ho mai visto una svista simile sui giornali, mi spiace che anche Mentana ci sia caduto - afferma - La prima pagina del dl è uguale perché, come in tutti i decreti, ci sono i richiami alle norme esistenti".
REDDITO E QUOTA 100- Riguardo all'ultimo scontro con l'alleato di governo su reddito di cittadinanza e pensioni di invalidità, Di Maio dice: "Ricordo che quota 100 'viaggia' col reddito di cittadinanza, è davvero assurdo si rallenti tutto...". "Oggi il sottosegretario Durigon, che è uomo della Lega, ha fatto chiarezza precisando che 260mila invalidi avranno una pensione di invalidità più alta - rimarca - Mi fa piacere e conferma la sua serietà, plaudo al fatto che Durigon non voglia rallentare" l'introduzione del reddito di cittadinanza. Alla domanda se altri, in casa Lega, vogliano frenare il provvedimento bandiera dei 5 Stelle, Di Maio evita di rispondere apertamente ma ricorda che le due misure -di cui 'quota 100' fortemente voluta dalla Lega- sono legate a doppio filo e vanno approvate insieme.
CONSOB - Di Maio scioglie poi pubblicamente la riserva sul nome del M5S e della Lega per la presidenza Consob. "E' Marcello Minenna", dice il vicepremier, confermando che l'accordo con l'alleato di governo sulla presidenza dell'autorità per il controllo delle attività delle società e della Borsa è cosa fatta. "Bisogna muoversi. Non mi fa star tranquillo che in Consob e Bankitalia ci siano ancora i componenti che hanno assistito a tutto questo - aggiunge poi riguardo al caso Carige - e che dubito abbiano vigilato come dovevano".
PARAGONE A CAPO COMMISSIONE INCHIESTA BANCHE - Parlando della commissione di inchiesta sulla banche, Di Maio osserva: "La Camera deve chiudere subito questa partita e nominare al più presto i membri" della commissione che "è uno degli organismi parlamentari più importanti. Noi - annuncia - candidiamo presidente Gianluigi Paragone: stando infatti agli accordi, la presidenza di questa commissione va al M5S". "Spero che Paragone convochi subito, per prima, Bankitalia e non ho dubbi lo faccia - va avanti - A Via Nazionale va chiesto conto di quel che ha combinato in questi anni, della mancata sorveglianza che è sotto gli occhi di tutti".
MIGRANTI - Intervenendo sul botta e risposta a distanza tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il responsabile del Viminale Matteo Salvini sulle due ong -la Sea Watch e la Sea Eye- con 49 migranti a bordo, Di Maio dice: "Ora è il momento di posare i fogli, le penne e i cartelli su Instagram, e fermare le eliche degli aerei: vediamoci e la risolviamo, come abbiamo sempre fatto". "L'Italia sta facendo la sua parte - rivendica - ora è Malta a dover sbloccare la situazione o si passa il tempo a litigare su numeri e numerini", afferma il vicepremier riguardo al confronto sulla vicenda in sede europea. Quanto ai 'battibecchi' interni, Di Maio veste gli abiti da paciere: "Spegniamo i motori degli aerei e posiamo l'album e il pastello", ribadisce richiamando sia la battuta del premier nella puntata di ieri a Porta a Porta che le rimostranze di Salvini seguite sui social.
BOERI - Di Maio glissa con una battuta sull'affondo del numero uno dell'Inps in un'intervista oggi a La Stampa: "Boeri? Rilascia più interviste di me..."..