Visualizzazione post con etichetta ripudiata. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta ripudiata. Mostra tutti i post

venerdì 15 aprile 2022

I pavidi costituenti che non volevano più guerre per l’Italia. - Silvia Truzzi

 

I lettori ricorderanno i primi vagiti di questo disgraziato giornale, che nel suo numero d’esordio – ancora innocente di tutte le malefatte di cui si sarebbe macchiato – ospitò un fondo di Antonio Padellaro, che dettava la linea. Precisamente La Costituzione come linea politica. A quell’articolo ne fecero seguito altri, firmati dalla professoressa Lorenza Carlassare, che spiegavano i principi fondamentali della Carta, articolo per articolo. C’era naturalmente anche l’infame, oggi misconosciuto, articolo 11 nel quale quelle mammolette dei costituenti – che una guerra l’avevano combattuta di persona e non per procura – hanno infilato una serie di immonde prescrizioni pacifiste.

Lo riportiamo tutto, così non ci accusano di strumentalizzarlo: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizione di parità con gli altri Stati, le limitazioni di sovranità necessarie a un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”. Diceva Lorenza Carlassare: “In Assemblea Costituente il consenso sull’art. 11 fu praticamente unanime: forze diverse si riconoscevano in un valore comune alle loro culture e nel rifiuto del rovinoso passato”.

Dunque la guerra difensiva è l’unica consentita, le controversie internazionali vanno risolte per altra via; non esistono ragioni diverse dalla necessità di rispondere a un attacco armato che possano legittimare il ricorso alla guerra; alle condizioni e nelle forme prescritte dalla Carta dell’Onu. “Non sono ipotizzabili ‘guerre giuste’ in grado di sospendere il divieto costituzionale”. Eppure l’Italia ha partecipato a operazioni militari e inviato truppe fuori dai confini con un crescendo impressionante.

“Ai primi interventi, cauti e discussi, ne seguirono altri, sempre più espliciti (ora si cambiano addirittura le condizioni d’ingaggio); per minimizzarli li si chiamò ‘operazioni di polizia’, ‘missioni umanitarie’, poi ‘missioni di pace’, persino in mancanza dell’avallo indispensabile delle Nazioni Unite. Si arrivò alla ‘guerra preventiva’, imposta dalla violenta e irresponsabile presidenza Bush, come nel 2003 in Iraq”.

Nel 2010 la professoressa si domandava se il fatto di far parte della Nato (“dove gli Usa hanno sempre condotto il gioco”) nonostante la sua mutazione “aggressiva”, ci impegnasse “incondizionatamente”. Un trattato ci vincola senza limiti? “I giuristi ‘giustificazionisti’ hanno tentato di salvare la partecipazione a interventi armati come adempimento di obblighi derivanti dalla adesione a ‘organizzazioni internazionali’ con le ‘limitazioni’ conseguenti, usando la seconda parte dell’art. 11 contro la prima. Ma non ci sono due parti separate: l’art. 11 è una disposizione unitaria che va letta, appunto, nella sua unità”.

C’è una sentenza della Corte costituzionale (300/1984) che chiarisce che le “finalità” cui sono subordinate le limitazioni di sovranità sono quelle stabilite nell’art. 11, non le finalità proprie di un trattato che, anzi, “quando porta limitazioni alla sovranità, non può ricevere esecuzione nel paese se non corrisponde alle condizioni e alle finalità dettate dall’art. 11”. Spiegava Carlassare dodici anni fa: “Il discorso è importante anche perché il ripudio della guerra non vieta solo la partecipazione a conflitti armati, ma pure l’aiuto ai Paesi in guerraillegittimo è il commercio di armi con tali Paesi e il fornir loro le basi per agevolarne le operazioni”.

P.s. “La guerra sta all’uomo come la maternità alla donna” diceva Mussolini, la pace è “deprimente e negatrice delle virtù dell’uomo che solo nello sforzo cruento si rivelano”. Quando c’era lui, insomma, era un po’ come adesso…

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2022/04/14/i-pavidi-costituenti-che-non-volevano-piu-guerre-per-litalia/6559228/?utm_campaign=Echobox2021&utm_content=marcotravaglio&utm_medium=social&utm_source=Facebook&fbclid=IwAR1qY7R0rL28QG4PsFAkphWVoHtkDNbV0D9bFrXzCcla02THNY6DsCs7oQI#Echobox=1649926361