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martedì 25 aprile 2023

CIVILTA’ SCONOSCIUTA IN BOSNIA?

 

...Alcuni anni fa, nella foresta della valle di Visoko, in Bosnia, è stata trovata la palla enorme che vedete nella foto allegata a questo post. Sembra che sia una roccia sferica con una altissima concentrazione di minerale ferroso, vista la sua colorazione rossastra.

Secondo l'archeologo Semir Osmanagich, questa “sfera” è stata fatta da una civiltà sconosciuta che viveva nella zona oltre 1000 anni fa. Altri archeologi non sono d’accordo. Secondo altri studiosi, infatti, si tratta di una roccia sferica naturale chiamata concrezione. Molte concrezioni sono ricche di ferro, quindi, assumono un aspetto rossastro.

In giro per il mondo ci sono altre rocce perfettamente sferiche. Alcune, come quelle in centro America, presentano chiare evidenze di essere state lavorate dall’uomo, e sono quindi sicuramente “artificiali”. Altre sfere, come quella ritrovata in Bosnia o in Nuova Zelanda, non presentano segni visibili di “utensili umani”. Per questo si ritiene che siano di origine naturale. Ma con grande onestà, nemmeno i geologi sanno spiegare come sia possibile che un processo naturale porti alla formazione di una “sfera perfetta”. Per questo, la disputa continua. Naturale o artificiale?

Una cosa però, è certa. Prima dell’Ultimo Disgelo, metà del Mare Adriatico era una enorme pianura, sicuramente abitata da esseri umani. È quindi del tutto naturale che sotto il mare, o sotto metri di fango nella terraferma, si trovino i resti di antichi insediamenti umani mai presi in considerazione. Che livello di civiltà avevano raggiunto?

L’articolo continua sul libro:
HOMO RELOADED – 75.000 ANNI DI STORIA NASCOSTA

Puoi trovare una copia del libro a questo link
https://www.amazon.it/dp/B0BLYBDF69 

https://www.facebook.com/photo/?fbid=243471061533548&set=a.166635502550438

venerdì 17 giugno 2022

ESCLUSIVO: “Tesoro alieno” di 7.000 anni trovato in Messico.


Un antico tesoro scoperto in una grotta in Messico confermerebbe che una civiltà aliena ha vissuto sulla Terra per migliaia di anni.

Nel video (sotto), Klaus Dona mostra un certo numero di artefatti , risalenti a oltre 7.000 anni fa, che raffigurano figure come alieni con musi lunghi con occhi rotondi accanto ad UFO che volano sopra la terra.

Il video è stato realizzato in Messico e pubblicato sul canale UFOmania …

Una persona ha commentato nel video:

“Non ho mai visto questi artefatti prima, ma nessuno di loro mi sorprende. C’è molto altro in arrivo.”

Un altro aggiunto:

“Prove incredibili per sostenere che gli extraterrestri hanno vissuto sulla Terra per molto tempo.”

Un terzo scriveva ancora:

“Hanno vissuto sulla Terra per oltre 7.000 anni e hanno creato l’uomo.”

Naturalmente vi terremo informati su questa vicenda, sempre che non sia un falso…..

https://www.hackthematrix.it/?p=18793&feed_id=126415&_unique_id=62ab0da9dae7e&fbclid=IwAR1t1juUXrqmRIkO8WPb1Qxborfb_HjrxcfRFrkC9SfHEsxLfA6F6bsiD_o




giovedì 13 febbraio 2020

Un Mosaico Greco immacolato scoperto nella Città di Zeugma in Turchia. - Matteo Rubboli



Un team di archeologi guidati dal professor Kutalmış Görkay, dell’università di Ankara in Turchia, ha portato alla luce tre antichi mosaici greci nella città turca di Zeugma, vicino al confine con la Siria. Il progetto di scavo, iniziato nel 2007, è stato velocizzato dalle inondazioni nella zona a causa della costruzione di una diga.
Temendo che gli antichi tesori di Zeugma finissero perduti per sempre, gli archeologi si sono precipitati a scavare, proteggere e conservare le reliquie del passato, compresi i mosaici di vetro risalenti al 2° secolo avanti Cristo. Anche se una parte della città è ormai sommersa dall’acqua, gli scavi continuano nella speranza di scoprire altri reperti.
Secondo Görkay, i mosaici colorati erano parte integrante delle case dell’antica città. Raffiguranti varie figure mitologiche come déi o eroi antichi, i mosaici venivano posizionati nella stanza in modo che gli ospiti potessero ammirarli mentre chiacchieravano e bevevano col padrone di casa. I soggetti venivano accuratamente selezionati in base alla funzione di ogni specifica camera.
Per esempio, in una camera da letto trovavano posto un mosaico con degli amanti come Eros e Telete. I mosaici riflettevano anche i gusti del proprietario dell’abitazione e dei suoi interessi: “Erano un prodotto della fantasia del patrono. Non era semplicemente una scelta da un catalogo, ma servivano a dare una buona impressione ai propri ospiti” afferma Görkay al sito Archaeology.org.

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L’antica città di Zeugma ha una storia che risale al 3° secolo aC, quando fu istituito come insediamento greco chiamato Seleucia da Seleuco I, uno dei comandanti di Alessandro Magno. Nel 64 aC, i Romani la conquistarono e la ribattezzarono “Zeugma”, una parola che significa “ponte” o “incrocio” in greco antico. Per molti secoli, Zeugma servì come uno dei centri di commercio più importanti dell’Impero Romano d’Oriente, grazie alla sua posizione geografica al confine tra il mondo greco-romano e l’impero persiano.

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Thalia, la musa della commedia e della poesia idilliaca.

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Oceanus, la personificazione divina del mare, e la sorella/consorte Tethys, l’incarnazione
 delle acque del mondo.

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  Tethys e Oceanus.

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Poseidone, il Dio del Mare.

Mosaico Greco Turchia 2
Il Mosaico di fronte alle autorità.

Mosaico Greco Turchia 3
Altri resti della città.

Mosaico Greco Turchia 1
Il ritrovamento di fronte alle autorità.

https://www.vanillamagazine.it/un-mosaico-greco-immacolato-scoperto-nella-citta-di-zeugma-in-turchia/

lunedì 1 luglio 2019

Iraq, la siccità svela un palazzo di 3.400 anni fa di un misterioso impero: “Una delle scoperte archeologiche più importanti degli ultimi decenni” - Beatrice Raso

Credit: University of Tübingen eScience Center/Kurdistan Archaeology Organization
Grande scoperta archeologica in Iraq portata alla luce dalla siccità: un palazzo risalente a 3.400 anni fa con pareti in mattoni di argilla, dipinti murali e 10 tavolette in cuneiforme.

Un palazzo di 3.400 ani fa è emerso da una riserva nella regione del Kurdistan dell’Iraq dopo l’abbassamento dei livelli d’acqua a causa della siccità. La scoperta delle rovine della riserva della Diga di Mosul, costruita negli anni ’80 sulle sponde del fiume Tigri, ha ispirato uno scavo archeologico naturale che migliorerà la comprensione dell’Impero di Mitanni, uno degli imperi dell’Antico Medio Oriente meno studiato, ha detto in un comunicato stampo un team congiunto di ricercatori curdo-tedeschi. “La scoperta è una delle scoperte archeologiche più importanti dell’area degli ultimi decenni”, ha affermato l’archeologo curdo Hasan Ahmed Qasim.
In origine, il palazzo sarebbe dovuto sorgere su un altopiano che si affacciava sulla valle del Tigri, a circa 20 metri dal fiume. Una parete in mattoni di argilla è stata poi integrata per stabilizzare l’edificio sul terreno inclinato della valle, aggiungendosi all’imponente architettura, come potete vedere dalle foto contenute nella gallery scorrevole in alto a corredo dell’articolo. Ivana Puljiz, archeologa dell’Institute for Ancient Near Eastern Studies dell’Università di Tubinga, descrive il palazzo, conosciuto come il Kemune, come un edificio scrupolosamente progettato con pareti di mattoni di argilla con uno spessore fino a 2 metri. Alcune pareti sono alte più di 2 metri e varie stanze hanno pareti intonacate, ha aggiunto Puljiz. Il palazzo, conservato fino ad un’altezza di 7 metri, si estende per almeno 1850m².
Una vista aerea del nuovo sito archeologico, che trovate nel video in fondo all’articolo, lascia intravedere la facciata del palazzo, ma al suo interno i ricercatori hanno fatto scoperte ancora più interessanti. Gli scavi hanno svelato una serie di stanze di cui finora ne sono state esplorate 8. Il team ha scoperto anche dipinti sulle pareti nelle sfumature di rosso e blu, che probabilmente erano una caratteristica comune dei palazzi dell’epoca ma che raramente sono stati ritrovati preservati. Sono stati trovati anche grandi mattoni in cotto che erano utilizzati come solaio in alcune parti del palazzo. “Scoprire dipinti murali nel Kemure è un colpo archeologico. Il Kemure è solo il secondo sito nell’area dove sono stati scoperti dipinti murali del periodo dei Mitanni”, ha scritto Puljiz alla CNN. Il palazzo è stato utilizzato per molto tempo con due fasi di occupazione chiaramente identificabili, secondo Puljiz.
Sono state scoperte anche 10 tavolette di argilla coperte in cuneiforme, un antico sistema di scrittura, e sono state inviate in Germania per la traduzione. “Dai testi speriamo di trarre informazioni sulla struttura interna dell’Impero di Mitanni, sulla sua organizzazione economica e sulla relazione della capitale di Mitanni con i centri amministrativi delle regioni vicine. Le informazioni sui palazzi del periodo dei Mitanni finora sono disponibili solo da Tell Brak in Siria e dalle città di Nuzi e Alalakh, entrambe localizzate nella periferia dell’impero. Persino la capitale dell’Impero di Mitanni non è stata identificata senza alcun dubbio”, ha dichiarato l’esperta.
Gli archeologi sono venuti per la prima volta a conoscenza del sito nel 2010 quando i livelli d’acqua della riserva erano bassi, ma questa è la prima volta in cui sono stati in grado di scavare, approfittando della mancanza di pioggia e della necessità di rilasciare l’acqua dalla riserva per attenuare le condizioni di siccità. Tuttavia, il sito è stato sommerso poco dopo lo scavo, ha spiegato l’esperta, aggiungendo che “non è chiaro quando riemergerà”.

L’impero di Mitanni

Il comunicato stampa dei ricercatori spiega che l’Impero dei Mitanni copriva l’area dalla costa orientale del Mediterraneo all’est dell’attuale Iraq settentrionale dal XV secolo alla metà del XIV secolo a.C. Il cuore dell’impero si trovava in quella che oggi è la Siria nordorientale, dove si trovava probabilmente anche la sua capitale Washukanni. I testi cuneiformi dal sito di Tell el-Amarna nell’attuale Egitto mostrano che i re dei Mitanni interagivano alla pari dei faraoni egizi e dei re degli Hatti e della Babilonia. Per esempio, è noto che il re dei Mittani Tushratta abbia dato la figlia in sposa al faraone Amenofi III. I Mittani persero la loro importanza politica intorno al 1350 a.C. I suoi territori finirono sotto il controllo degli imperi vicini degli Ittiti e degli Assiri. La cultura dei Mittani è nota per le sue ceramiche dipinte. La loro cospicua presenza permette agli archeologi di datare i siti in cui vengono trovati tali recipienti al tempo dell’Impero dei Mittani.

http://www.meteoweb.eu/foto/iraq-siccita-svela-palazzo-3-400-anni-misterioso-impero-scoperte-archeologiche-importanti/id/1279902/#LmH8UpoWgVgtBge3.99

giovedì 9 maggio 2019

Domus Aurea, riemerge Sala della Sfinge. - Silvia Lambertucci


Creature acquatiche. ansa/ufficio stampa parco archeologico del Colosseo

ANSA anticipa scoperta. Russo "frutto del lavoro di tutela".

Pantere, centauri rampanti, persino una sfinge che svetta muta e solitaria. Sontuosa ed interamente decorata, torna alla luce, dopo duemila anni a Roma, una nuova sala della Domus Aurea neroniana. Scoperta eccezionale ed emozionante, anticipa l'ANSA, nella quale i tecnici si sono imbattuti mentre intervenivano per restaurare la volta di un ambiente contiguo.


Figura armata con pantera. ansa/ufficio stampa parco archeologico del Colosseo


Centauro. ansa/ufficio stampa parco archeologico del Colosseo

"E' il frutto della nostra strategia puntata alla tutela e alla ricerca scientifica - spiega la direttrice del Parco Archeologico del Colosseo, Alfonsina Russo- rimasta nell'oscurità per quasi venti secoli, la Sala della Sfinge ci racconta le atmosfere degli anni del principato di Nerone". 
La scoperta, raccontano archeologi e restauratori, risale agli ultimi mesi del 2018, grazie ad un ponteggio montato per restaurare la volta della sala 72 della Domus Aurea, una delle 150 attualmente note dell'immensa dimora diffusa che l'imperatore si fece costruire nel 64 d.C dopo il grande incendio che aveva devastato Roma, con superbi padiglioni che si susseguivano senza soluzione di continuità, sul modello delle regge tolemaiche, da un colle all'altro della capitale dell'impero romano.

"Ci siamo imbattuti in una grande apertura posta proprio all'imposta nord della copertura della stanza", scrive nella sua relazione Alessandro D'Alessio, il funzionario responsabile della Domus Aurea. Le lampade che i tecnici avevano a portata di mano per illuminare i ponteggi hanno fatto il resto: "rischiarata dalle luci artificiali è apparsa d'un tratto l'intera volta a botte di una sala adiacente completamente affrescata".

Un tesoro che si è scelto di mettere subito in salvo, spiega ancora il tecnico, con un intervento che si è concluso agli inizi di quest'anno. Peccato che una larga parte della nuova sala, che ha la pianta rettangolare ed è chiusa da una volta a botte anch'essa fittamente decorata, sia ancora interrata, sepolta sotto quintali di terra su ordine degli architetti di Traiano ,che proprio qui, sopra la reggia dell'odiato Nerone, fece costruire un complesso termale. "Ma non è detto che debba rimanere così - spiega all'ANSA D'Alessio - ora che è stato concluso il lavoro di messa in sicurezza, valuteremo il da farsi. E' possibile anche che si decida di liberare dalla terra l'intera sala"

Quello che emerge al momento racconta però già molto di questa grande stanza, che anche ai tempi di Nerone doveva essere non molto illuminata e che per questo si decise di decorare con un fondo bianco sul quale risaltano eleganti figurine suddivise in riquadri bordati di rosso o di giallo oro. In un quadrato il dio Pan, in un altro un personaggio armato di spada, faretra e scudo che combatte con una pantera, in un altro la piccola sfinge, che svetta su un piedistallo. E poi creature acquatiche stilizzate, reali o fantastiche, accenni di architetture come andava all'epoca, ghirlande vegetali e rami con delicate foglioline verdi, gialle, rosse, festoni di fiori e frutta, uccellini in posa. Proprio questo tipo di decorazione, che si ritrova anche nella Domus di Colle Oppio e in altre sale e ambienti della Reggia neroniana come il Criptoportico 92, porta gli esperti ad attribuire la Sala della Sfinge alla cosiddetta Bottega A, operante tra il 65 ed il 68 d.C.  

http://www.ansa.it/sito/notizie/cultura/arte/2019/05/08/domus-aurea-riemerge-sala-della-sfinge_1e6a50d5-48dc-4a6c-bba9-9bbd72d6f1a1.html