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mercoledì 28 aprile 2021

Vaccino AstraZeneca, quali sono i sintomi di cui preoccuparsi e cosa fare. - Elena Del Mastro

 

Dopo le polemiche su AstraZeneca, il ministero della Salute ha pubblicato una nuova nota informativa aggiornata in cui definisce precisamente gli effetti collaterali del vaccino AstraZeneca rinominato Vaxzevria. “Il vaccino induce il sistema immunitario (le difese naturali dell’organismo) a produrre gli anticorpi e le cellule del sangue attive contro il virus, conferendo così una protezione anti COVID19. Nessuno dei componenti di questo vaccino può provocare COVID-19”, si legge nella nota. Nella nota è sottolineato come i benefici di Vaxzevria nel combattere la minaccia ancora diffusa del COVID-19 (che a sua volta provoca problemi di coagulazione e può essere fatale) continuano a superare il rischio di effetti indesiderati.

Correlazione tra il vaccino AstraZeneca e trombosi.

La nota spiega la correlazione tra il vaccino AstraZeneca e la possibilità che questi possano provocare trombosi“In seguito alla somministrazione di Vaxzevria sono stati osservati molto raramente coaguli di sangue – si legge nella nota –  spesso in siti insoliti (ad es. cervello, intestino, fegato, milza), in associazione a bassi livelli di piastrine, in alcuni casi con la presenza di sanguinamento. Questa condizione includeva casi gravi con coaguli di sangue in siti diversi o insoliti come pure coagulazione o sanguinamento eccessivi in tutto il corpo”. La maggior parte di questi casi si è verificata nei primi quattordici giorni successivi alla vaccinazione e si è verificata principalmente in donne sotto i 60 anni di età. In alcuni casi questa condizione ha provocato morte.

Vaccino AstraZeneca, quali sono i sintomi di cui preoccuparsi.

Nella nota informativa sono precisati quali sono i sintomi che devono accendere un campanello d’allarme per cui è necessario contattare ilo medico. Questi sono: respiro affannoso, dolore al petto, gonfiore alle gambe o dolore addominale persistente dopo la vaccinazione. Inoltre, consultare immediatamente un medico se, dopo alcuni giorni, si verificano mal di testa intensi o persistenti o visione offuscata dopo la vaccinazione, o se dopo pochi giorni compaiono lividi sulla pelle o chiazze rotonde in un punto diverso dal sito di vaccinazione.

“Con Vaxzevria possono verificarsi, come con tutti i vaccini, effetti indesiderati, sebbene non tutte le persone li manifestino. Richieda assistenza medica urgente se si manifestano sintomi di grave reazione allergica”, si legge ancora nella nota. Le reazioni possono essere una combinazione di diversi sintomi come sensazione di svenimento o stordimento, cambiamenti nel battito cardiaco, fiato corto, respiro sibilante, gonfiore delle labbra, del viso o della gola, orticaria o eruzione cutanea, nausea o vomito, mal di stomaco.

Gli effetti indesiderati comuni che possono interessare più di 1 persona su 10 sono dolorabilità, dolore, calore, prurito o lividi nel punto in cui viene praticata l’iniezione, sensazione di stanchezza (affaticamento) o sensazione di malessere generale, brividi o sensazione di febbre, mal di testa, sensazione di malessere (nausea), dolore alle articolazioni o dolore muscolare. Altri effetti comuni possono interessare fino a 1 persona su 10 sono: gonfiore o arrossamento nel punto in cui viene praticata l’iniezione, febbre superiore a 38°C, malessere (vomito) o diarrea e bassi livelli di piastrine nel sangue.

Effetti indesiderati non comuni (che possono interessare fino a 1 persona su 100) sono sonnolenza o sensazione di vertigini, diminuzione dell’appetito, ingrossamento dei linfonodi, sudorazione eccessiva, prurito o eruzione cutanea. Effetti indesiderati molto rari (possono interessare fino a 1 persona su 10.000) sono coaguli di sangue spesso in siti insoliti (ad es. cervello, intestino, fegato, milza), associati a bassi livelli
di piastrine nel sangue. “Se manifesta un qualsiasi effetto indesiderato, anche se non elencati di sopra, si rivolga al medico curante o contatti il centro vaccinale”, sottolinea la nota.

Avvertenze e precauzioni da adottare prima del vaccino AstraZeneca.

Vaxzevria non deve essere somministrato se è allergico al principio attivo o ad uno qualsiasi degli altri componenti di questo medicinale. “Si rivolga al medico o all’operatore sanitario del centro vaccinale prima di ricevere il vaccino se: ha avuto una grave reazione allergica o problemi respiratori dopo l’iniezione di un altro vaccino o dopo avere ricevuto il Vaxzevria in passato, è svenuto dopo un’iniezione, ha una malattia o un’infezione grave con febbre alta. Tuttavia, se ha una febbre lieve o un’infezione delle vie respiratorie superiori (come un raffreddore) potrà comunque ricevere la vaccinazione, ha un problema di sanguinamento, una tendenza alla formazione di lividi, o se usa medicinali per prevenire la formazione di coaguli di sangue, il suo sistema immunitario non funziona correttamente (immunodeficienza) o sta assumendo medicinali che indeboliscono il sistema immunitario (come corticosteroidi ad alto dosaggio, immunosoppressori o medicinali antitumorali)”.

Prima di fare il vaccino è necessario il medico o l’operatore sanitario del centro vaccinale se sta usando, ha recentemente usato o potrebbe usare qualsiasi altro medicinale, o se le è stato somministrato di recente qualsiasi altro vaccino.

Quando si è immuni dopo il vaccino AstraZeneca?

La durata della protezione offerta dal vaccino non è nota; sono tuttora in corso studi clinici volti a stabilirla. La protezione inizia da circa 3 settimane dopo la prima dose di Vaxzevria. I soggetti potrebbero non essere completamente protetti fino a 15 giorni dopo la somministrazione della seconda dose. Come con tutti i vaccini, la vaccinazione con Vaxzevria potrebbe non proteggere tutti i soggetti vaccinati. È pertanto essenziale continuare a seguire scrupolosamente le raccomandazioni di sanità pubblica (mascherina, distanziamento e lavaggio frequente delle mani).

Come viene somministrato il vaccino AstraZeneca?

Vaxzevria viene somministrato sotto forma di iniezione intramuscolare nella parte superiore del braccio. È previsto un richiamo ed è raccomandabile che la seconda dose dello stesso vaccino sia somministrata circa 12 settimane dopo la prima dose per completare il ciclo di vaccinazione. È molto importante che venga eseguita la seconda somministrazione per ottenere una risposta immunitaria ottimale. Qualora dimenticasse di tornare alla data prestabilita per la seconda somministrazione si rivolga al suo medico curante o al centro vaccinale dove è stata somministrata la prima dose.

AstraZeneca in gravidanza e allattamento

Se è in corso una gravidanza, se sospetta o sta pianificando una gravidanza o se sta allattando con latte materno, chieda consiglio al medico prima di ricevere questo vaccino. L’esperienza sull’uso di Vaxzevria in donne in gravidanza è limitata. Gli studi di tossicità riproduttiva sugli animali non sono stati completati. Sulla base dei risultati dello studio preliminare, non sono previsti effetti sullo sviluppo del feto. La somministrazione di Vaxzevria durante la gravidanza deve essere presa in considerazione solo quando i potenziali benefici sono superiori ai potenziali rischi per la madre e per il feto.

ilriformista

venerdì 31 gennaio 2020

Coronavirus, quali i sintomi e come si trasmette.


Rappresentazione grafica del coronavirus 2019-nCoV (fonte: CDC/ Alissa Eckert, MS; Dan Higgins, MAM)

Sembra influenza. La prima regola per difendersi è lavarsi le mani.


Febbre, tosse, respiro affannato: sono questi i principali sintomi causati dal coronavirus 2019-nCoV. Come gli altri virus della grande famiglia cui appartiene, quella dei coronavirus, anche questo colpisce le vie respiratorie e le principali difese sono quindi le stesse che valgono per altre malattie respiratorie infettive, come è avvenuto in passato, per esempio per la Sars comparsa nel 2002-2003 e per la pandemia di influenza del 2009, e come avviene ogni anno quando circolano i virus responsabili dell'influenza stagionale.
Al momento, rilevano i centri europei per il controllo delle malattie (Ecdc), nella maggior parte dei casi il nuovo coronavirus sembra provocare sintomi di entità non grave simili a quelli dell'influenza e le persone più vulnerabili sembrano essere le più anziane, già con altre malattie.
La prima regola, suggeriscono gli esperti, è lavare le mani con acqua e sapone per almeno 20 secondi; se questo non è possibile un'alternativa è un disinfettante che contenga almeno il 60% di alcol. E' importante evitare di toccare occhi, naso e bocca con le mani sporche, così come vanno evitati contatti con persone che hanno l'infezione o, se non si possono evitare, mantenere la distanza di circa due metri.
Nel caso in cui si dovessero accusare i sintomi bisogna rivolgersi al medico o chiamare il numero verde 1500 recentemente potenziato dal ministero della Salute, e seguire le indicazioni. Nel frattempo è bene stare a casa, evitando contatti con i familiari. Quando si starnutisce usare sempre un fazzoletto e gettarlo via, o in alternativa l'incavo della manica piegando il braccio all'altezza del gomito; è anche opportuno pulire e disinfettare gli oggetti che si toccano più frequentemente.
In ogni caso le misure di prevenzione vanno messe in pratica e sono la prima difesa, considerando che attualmente non esistono farmaci antivirali specifici per combattere il coronavirus 2019-nCoV e ovunque gli esperti di malattie infettive raccomandano di rivolgersi al medico al primo sospetto di essere stato a contatto con una persona con l'infezione. Non esiste attualmente nemmeno un vaccino, anche se diverse aziende e centri di ricerca nel mondo hanno cominciato a lavorare in questa direzione.