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domenica 4 giugno 2023

Anche Banca d’Italia certifica l’effetto superbonus. Crescita italiana superiore alla media soprattutto grazie alle costruzioni.

 

Il governatore della Banca d’Italia non l’ha detto esattamente in questi termini ma la sostanza è quella. Dietro alla performance, per una volta migliore della media europea, dell’economia italiana c’è anche e soprattutto il superbonus per l’edilizia. “Nel 2022 il valore aggiunto dell’economia è aumentato del 3,9 per cento, superando di quasi il 2 per cento il livello del 2019. L’attività è cresciuta soprattutto nelle costruzioni e in modo più contenuto nei servizi, mentre è rimasta pressoché invariata nella manifattura ed è diminuita nell’agricoltura”, si legge nella relazione annuale illustrata ieri. In particolare “nelle costruzioni il valore aggiunto ha continuato ad aumentare a ritmi elevati (al 10,2 per cento dal 20,7 nel 2021), superando del 25,3 per cento il livello del 2019. Nell’edilizia residenziale l’attività è stata sostenuta dagli incentivi fiscali per la riqualificazione del patrimonio abitativo e il miglioramento dell’efficienza energetica”. Non che Banca d’Italia faccia chissà quale scoperta. L’effetto superbonus era già stato rilevato e quantificato da diversi istituti. Tuttavia, come per gli altri dati, le parole della banca centrale sono una sorta di sentenza definitiva sull’argomento.

Il superbonus 110% è stato in sostanza eliminato lo scorso 16 febbraio con un decreto del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Troppo alti i costi, reali e potenziali, per le casse pubbliche e questo è un problema reale. Il solo superbonus è costato 61 miliardi di euro, anche se il conto andrebbe fatto tenendo poi conto dei benefici in termini di gettito aggiuntivo generato dalla spinta all’economia. Tuttavia prima di suonare le fanfare sui risultati dell’economia italiana il governo Meloni dovrebbe fare a sua volta i conti con la realtà. C’è di che gioire del fatto che l’economia italiana sia cresciuta nel 2022 più quelle di Stati Uniti, Germania o Francia. Lo scorso anno il Pil italiano è salito del 3,7%, quello tedesco dell’1,8%, il francese del 2,6% e lo statunitense del 2,1%. Anche le indicazioni sui primi tre mesi dell’anno sono incoraggianti, con un tasso di crescita (+ 0,6%) superiore alla media europea. La prova del nove sulla tonicità dell’economia italiana, una volta riposta “la bomba” superbonus, saranno però i trimestri successivi. Le prime indicazioni sul secondo (indici di fiducia, direttori di acquisto, esportazioni) non sono particolarmente brillanti.

https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/06/01/anche-banca-ditalia-certifica-leffetto-superbonus-crescita-italiana-superiore-alla-media-soprattutto-grazie-alle-costruzioni/7180538/?fbclid=IwAR1xU9tdE75RwTD6N5hM3Gl_tzr26Kudz40-EmUDCAZQ7x-nhswRcgSDOdo

giovedì 30 dicembre 2021

Nuova Irpef, bollette, Superbonus, ecco la manovra. - Silvia Gasparetto

 

Con la lotta al Covid interventi per 32 miliardi, pioggia di micronorme.

Arriva al traguardo sul filo dell'esercizio provvisorio la prima manovra del governo Draghi. Una legge di Bilancio tutta espansiva che distribuirà a famiglie e imprese oltre 32 miliardi nel 2022. Il voto finale del provvedimento oggi entro le 12.

Le novità sono tante: il taglio delle tasse, Quota 102, Ape social allargato e Opzione donna, in attesa della riforma delle pensioni, i nuovi ammortizzatori sociali universali, la stretta anti-delocalizzazioni, il rifinanziamento del Reddito di cittadinanza, rivisto e corretto per evitare abusi, così come il Superbonus, alla fine confermato senza i paletti immaginati dal governo.

Non manca l'attenzione agli ultimi, dai disabili, ai malati rari, alla distribuzione di cibo per i più poveri, alle donne vittime di violenza.

E anche agli uomini che le commettono. Ma tra le norme, votate tutte in una notte dalla commissione Bilancio del Senato e confermate dalla Camera con il voto di fiducia in serata, l'hanno spuntata anche lo stop all'allevamento di animali da pelliccia e la proroga per i partiti per chiedere l'accesso al 2xmille.

ANCORA AIUTI ANTI-COVID. Sostanzioso il pacchetto anti-pandemia, con la proroga per tre mesi dell'esenzione della tassa per i tavolini all'aperto e un fondo da 150 milioni per turismo, spettacolo e auto. Non mancano interventi su singole filiere, dal tessile di Prato ai porti della Sardegna, mentre per proteggere i lavoratori ci sono 700 milioni per la Cig straordinaria. Arrivano nuovi stanziamenti per cure e vaccini (anticipati poi alle spese 2021) e per la struttura del commissario Figliuolo. Risorse anche per stabilizzare medici e infermieri.

SCUOLA, DALLO PSICOLOGO ALLA MATURITA'. Aiuti in chiave anti-Covid anche alla scuola, dai fondi per il sostegno psicologico degli studenti al cambio in corsa delle regole dell'esame di maturità solo con ordinanza, così come già successo quest'anno, per proteggere ragazzi e insegnanti dal contagio. Per ridurre i disagi legati ad assenze e supplenze per Covid prorogati fino a giugno sia i prof sia il personale Ata assunto in più durante l'emergenza.

LE TASSE CALANO, DA IRPEF-IRAP ALL'IVA. La nuova Irpef sarà a 4 aliquote (23%, 25%, 35%, 43%), e vengono riscritte anche le detrazioni, con una clausola salva-bonus 100 euro per i redditi bassi. C'è la cancellazione dell'Irap per 835mila autonomi. Nel pacchetto anche lo sconto, ma solo per un anno, di 0,8 punti percentuali dei contributi per i redditi fino a 35mila euro.
Sempre sul fronte fisco, viene sterilizzata l'Iva per il terzo settore fino al 2024, si riduce al 10% l'Iva sugli assorbenti e ci saranno 6 mesi di tempo per pagare le cartelle notificate nel primo trimestre.

BOLLETTE, LOTTA AL CARO ENERGIA. Per le famiglie arriva un sollievo, temporaneo, sulle bollette da gennaio ad aprile, che potranno essere spalmate in 10 rate. Nel primo trimestre annullati gli oneri di sistema per le utenze della luce fino a 16kwh. Giù al 5% l'Iva sul gas, tagliati gli oneri di sistema.

LAVORO, CASA, SPORT, SI PUNTA SUI GIOVANI. C'è la proroga dello sconto sul mutuo per gli under 36, ma anche lo sconto per l'affitto per i giovani under 31. Ci sono poi 2 milioni in più per le attività sportive universitarie e altrettanti per le spese informatiche degli studenti fuori sede. Arrivano 600mila euro per il Giro d'Italia Under 23. In più le Pmi che assumono con contratti di apprendistato avranno lo sgravio del 100% dei contributi per tre anni, con invece multe salate a chi non paga i tirocini.

SUPERBONUS ALLARGATO. Salta il tetto Isee per il Superbonus per le villette, basterà aver completato il 30% dei lavori entro giugno per godere della proroga fino a fine 2022. Per il prossimo anno ci sarà anche un bonus del 75% per abbattere le barriere architettoniche. Equiparati i lavori trainanti e trainati, compresi quelli per il fotovoltaico, e prorogati a tutto il 2025 gli interventi nelle aree colpite dal sisma. Per tutti i bonus restano sconto in fattura e cessione del credito.
Confermato il bonus mobili, con tetto rivisto a 10mila euro, e prorogato il bonus idrico. Tagliato invece il bonus facciate dal 90% al 60%.

GREEN. Molte le norme amiche dell'ambiente, dal fondo per accompagnare le imprese nella transizione, alla garanzia per gli investimenti green al nuovo Fondo italiano per il clima. Non mancano risorse per la lotta agli incendi, per il riassetto dei corsi d'acqua e per il potenziamento dei centri di riutilizzo.
Il "Fondo per la strategia di mobilità sostenibile" servirà al rinnovo del parco autobus, per i treni a idrogeno, per i carburanti puliti e per le metro di Genova, Milano, Napoli, Roma e Torino.

PIOGGIA DI MICRONORME. Il record dei micro interventi è quello dei 7.000 euro per esentare dal pedaggio autostradale vigili del fuoco, forestale e protezione civile valdostana. Poi si va dagli 82mila euro per il comune di Verduno per assumere 2 amministrativi ai 600mila euro per i campi sportivi dell'istituto Mennea di Barletta. Oltre ai classici fondi per le api, gli esuli della ex Jugoslavia o per i carnevali storici, arrivano risorse per numerosi anniversari, dalla Dc a Berlinguer e Pasolini. 

https://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2021/12/29/nuova-irpef-bollette-superbonus-ecco-la-manovra_7ae9fc21-507e-4021-8d47-16f959f5aac0.html

mercoledì 22 dicembre 2021

Legge di Bilancio, ok in commissione, ora all’esame dell’Aula del Senato. Superbonus, via il tetto Isee sulle villette. Tutte le novità.

 

Lo scoglio del bonus rischiava di rallentare ulteriormente l'iter del testo: oggi, infatti, la commissione deve chiudere i lavori per trasmettere la legge all'Aula, in tempo per portarla al voto giovedì. Maratona notturna per approvare gli altri emendamenti.

La commissione Bilancio del Senato ha terminato l’esame della manovra, approvando gli emendamenti, ed ha dato mandato ai relatori che ora riferiranno in Aula. La commissione ha dato via libera a tutti gli emendamenti del governo. Da quello ‘omnibus’, che introduce in manovra il taglio di Irpef e Irap (senza modifiche), la rateizzazione delle bollette, riscrive il patent box e rifinanzia il bonus tv, a quelli su delocalizzazioni e stabilizzazione delle toghe onorarie. Si sblocca quindi la situazione in commissione dopo la maratona notturna, più volte sospesa. Il governo si attende a questo punto che il via libera al Senato alla legge di Bilancio venga approvato in prima lettura al Senato tra il 23 e il 24 dicembre.

Tra le misure principali e più attese c’è il via libera al Superbonus del 110% senza alcun tetto Isee. La commissione Bilancio del Senato ha votato l’emendamento alla legge di bilancio che modifica la norma eliminando il vincolo dei 25.000 euro di reddito per le villette unifamiliari. La battaglia è stata portata avanti da tutta la maggioranza che è riuscita ad ottenere il via libera del governo alla cancellazione del paletto per accedere al credito d’imposta al 110%.

Il testo riformulato nella notte cancella il tetto Isee per le le villette e applica il Superbonus anche agli impianti solari fotovoltaici fino a 48mila euro di spesa. Detrazioni al 75% nel 2022 sono inoltre previste per gli interventi con cui si eliminano barriere architettoniche. Ma in questa riformulazione, avevano lamentato i gruppi di maggioranza, il meccanismo del decalage dopo il 2023 non era soft come richiesto, in particolare dal M5s.

C’è poi un secondo aspetto di conflitto che riguardava gli immobili con il teleriscaldamento, per i quali non è prevista l’applicazione degli interventi agevolati. Un problema di classificazione energetica che la maggioranza contava di sanare con un emendamento interpretativo, per includere anche questo tipo di immobili fra quelli a cui si applica il Superbonus. Nell’emendamento è incluso anche un bonus del 75% per abbattere le barriere architettoniche. Si prevede una detrazione da scontare in 5 anni per le spese sostenute dal 1 gennaio al 31 dicembre 2022, con tetto a 50mila euro per le villette, 40mila ad appartamento per i piccoli condomini e 30mila per le abitazioni nei palazzi oltre le 8 unità. Il bonus serve per installare ad esempio ascensori o montacarichi, e sarà esteso anche a “interventi di automazione degli impianti degli edifici”, comprese le spese di smaltimento dei vecchi impianti.

Ecco le altri principali novità della legge di bilancio:

Prolungamento dei tempi per le cartelle – Il termine per il pagamento delle cartelle notificate nel primo trimestre del 2022 è prolungato da 60 a 180 giorni. Come si legge nella relazione tecnica, l’intervento non determina oneri per la finanza pubblica perché “a pari del termine ordinariamente previsto di 60 giorni dalla notifica, il nuovo termine di 180 giorni ricade comunque nell’anno 2022”.

Stop all’iva per il terzo settore fino al 2024 – La norma è contenuta in un emendamento alla legge di bilancio riformulato e blocca gli effetti del decreto legge fiscale per due anni. Dal primo gennaio del 2022, secondo quanto prevede il dl, gli enti non profit che non svolgono attività commerciale avrebbero dovuto aprire la partita Iva. Con la proposta di modifica si rinvia l’entrata in vigore della norma fino al 2024.

Regole per i tirocini – Un riordino delle regole per i tirocini e una stretta contro l’uso “distorto” di uno strumento che deve essere finalizzato “all’orientamento e alla formazione professionale”: la commissione Bilancio del Senato ha approvato nella notte una norma contro gli abusi sui tirocini, dando 180 giorni a governo e Regioni per stilare delle nuove linee-guida, che prevedano tra l’altro “indennità” di partecipazione e multe da 1000 a 6000 euro per chi non le paga. I tirocini non curriculari andranno indirizzati “in favore di soggetti con difficoltà di inclusione sociale”. Andranno fatti “bilanci delle competenze” acquisite dai tirocinanti.

Fondo per i disturbi alimentari – Viene istituito un Fondo per il contrasto dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione. Caterina Bini, sottosegretaria ai Rapporti con il Parlamento, precisa su Twitter che il fondo, istituito presso il Ministero della Salute, avrà una “dotazione di 25 milioni per il biennio 2022/23”.

Prolungato lo stop alla tassa sui tavolini all’aperto – Con la manovra arriva lo stop al pagamento della cosiddetta “tassa sui tavolini” per i primi tre mesi del 2022: è stato infatti approvato dalla commissione Bilancio del Senato l’emendamento riformulato, su cui hanno trovato un’intesa maggioranza e governo. Si tratta dell’azzeramento nel primo trimestre del Cup (canone unico patrimoniale, vale a dire l’ex Tosap/Cosap) e vale anche per i commercianti ambulanti.

Fondo di solidarietà per i proprietari di immobili occupati abusivamente – Fondo di solidarietà da 10 milioni di euro per il 2022 a favore dei proprietari di immobili residenziali non utilizzabili perché occupati abusivamente. Lo prevede un emendamento riformulato, approvato dalla commissione Bilancio del Senato. Un impegno in questo senso era stato richiesto al governo da parte di Fratelli d’Italia. Secondo la norma, le modalità di attuazione saranno dettate con decreto del Ministero dell’Interno, di concerto con quello della Giustizia e con quello dell’Economia, entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge di Bilancio.

Esame di maturità, possibile da remoto  Passa anche l’emendamento alla manovra che consente al ministro dell’Istruzione, per esigenze legate al Covid, di modificare con ordinanza la valutazione degli apprendimenti e le modalità di svolgimento dell’esame di Stato. La norma, dopo l’opposizione di Italia viva, è stata approvata con una modifica: sulle ordinanze del ministro sarà comunque necessario un passaggio davanti alle commissioni parlamentari competenti. Il potere di modificare l’esame di maturità con ordinanza è previsto dalla norma solo per l’anno scolastico in corso, 2021-2022.

Stretta contro la produzione delle pellicce naturali – Scatta il divieto di allevamento, riproduzione in cattività e uccisione di visoni, volpi, procioni, cincillà e animali di qualsiasi specie utilizzati per ricavarne pelliccia. La misura consente in deroga agli allevamenti di mantenere gli animali già presenti nelle strutture non oltre il 30 giugno 2022. Sono stanziati 3 milioni di euro per il 2022 per indennizzare gli allevamenti.

Proroga per interinali – Arriva una proroga per i lavoratori interinali impiegati nell’esame delle domande per la regolarizzazione dei migranti, introdotta nel 2020 con il decreto Rilancio. La commissione Bilancio del Senato ha approvato nella notte un emendamento che consente di allungare fino a 18 mesi questi contratti e stanzia per il 2022 altri 20 milioni.

https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/12/21/legge-di-bilancio-maggioranza-ancora-in-stallo-sul-superbonus-ecco-le-altre-principali-novita-approvate-nella-notte/6433226/

mercoledì 8 dicembre 2021

Scontro su bonus facciate almeno fino a giugno e sul 110% per le villette fino a fine 2022. - Marco Mobili

 

Tra i temi più caldi ci sono i lavori effettuati dalle persone fisiche finanziati con il 110% sulle unità immobiliari unifamiliari: nel mirino il “tetto” Isee di 25mila euro per poter accedere al Superbonus.

Sul superbonus e più in generale su tutti i bonus edilizi, i partiti politici provano a metterci la faccia. Con una lunga serie di emendamenti, destinati a rientrare tra i 690 correttivi segnalati e su cui nei prossimi quindici giorni la commissione Bilancio del Senato si pronuncerà definitivamente, tutte le forze politiche chiedono un’estensione ai prossimi anni della maxi agevolazione per la riqualificazione energetica e per la messa in sicurezza degli edifici senza troppi vincoli e condizioni. La maggioranza si confronterà in una riunione dedicata sugli spazi di intervento per modificare l’articolo 9 del disegno di legge di bilancio dedicato al 110 per cento.

Scontro sulle unifamiliari.

Tra i temi più caldi e su cui c’è un’ampia convergenza tra tutte le forze politiche ci sono i lavori effettuati dalle persone fisiche finanziati con il 110% sulle unità immobiliari unifamiliari, più note come villette. Nel mirino di tutti i partiti è finito il “tetto” Isee di 25mila per poter accedere al Superbonus fino al 31 dicembre 2022. Il Partito democratico, ad esempio, con un emendamento firmato dalla capigruppo a Palazzo Madama, Simona Malpezzi, e dall’ex viceministro all’Economia Antonio Misiani, chiede di cancellare il riferimento all’Indicatore della situazione economica equivalente fino a 25mila euro, introdotto dal Governo per mitigare l’impatto finanziario della super agevolazione, e sostituirlo con la possibilità di beneficiare del 110% per i lavori sulle villette per le quali alla data del 30 marzo 2022 risulti effettuata la comunicazione di inizio lavori asseverata, la cosiddetta Cila, ovvero nei casi di demolizione o ricostruzione alla stessa data del 30 marzo siano state avviate le formalità amministrative per l’acquisizione del titolo abilitativo.

In questi casi, si legge nel correttivo Pd, la proroga del Superbonus potrà arrivare fino al 2025 con un decalage che prevede il 110% per i lavori effettuati fino al 31 dicembre 2022, che si riduce al 70% per i due anni successivi e passa poi al 65% nel 2025.

M5S contro il vincolo Cila.

Sulla cancellazione del tetto Isee anche il Movimento Cinque Stelle che, oltre a chiedere un rafforzamento delle proroghe sul 110%, chiede per le unità unifamiliari l’accesso al Superbonus per tutto il 2022 senza il vicolo della Cila e con interventi di riqualificazione energetica o di messa in sicurezza che al 30 giugno abbiano raggiunto il 30% dello stato di avanzamento lavori.

Più diretta la Lega che chiede la cancellazione di ogni riferimento all’Indicatore economico per poter effettuare interventi con il 110% fino al termine del 2022.

Ma non c’è solo il Superbonus. Il confronto tra maggioranza e Governo è acceso anche sul bonus facciate. Alle forza politiche non piace la proroga al 2022 del bonus edilizio più gettonato dell’ultimo anno ma con una percentuale ridotta dal 90 al 60%. Italia Viva chiede di sopprimere la percentuale del 60% e prorogare il bonus facciate anche per il prossimo triennio. Mentre il Partito democratico chiede una proroga di almeno sei mesi così da consentire l’accesso al bonus per la riqualificazione delle facciate degli edifici nella misura del 90% fino al 30 giugno 2022.

La capogruppo al Senato di Forza Italia, Anna Maria Bernini, invece, chiede che la detrazione del 90% del bonus facciate spetti anche per le spese sostenute entro il 2025, nella misura del 70% per quelle del 2024 e del 65% per quelle sostenute nel 2025.

https://www.ilsole24ore.com/art/scontro-bonus-facciate-almeno-fino-giugno-e-110percento-le-villette-fino-fine-2022-AEspNN1

Leggi anche:

https://24plus.ilsole24ore.com/art/bonus-110percento-oggi-supercila-ecco-cosa-si-puo-usare-e-cosa-no-AEmMxDb

domenica 25 aprile 2021

Recovery plan, nella notte la presentazione al cdm: su richiesta dell’Ue definiti i tempi della riforma fiscale. La proroga del Superbonus in manovra. Pd: “Quote di assunzioni per giovani e donne”.

 

L'appuntamento è slittato per due volte a causa prima delle tensioni politiche, poi dell'interlocuzione con Bruxelles sulle riforme, passata anche per una telefonata tra Draghi e la presidente della Commissione von der Leyen. Dopo ore di confronto il premier ha detto di aver ottenuto via libera. I ministri non hanno votato: prima è prevista la presentazione alle Camere. Ma per eventuali modifiche ci saranno solo due giorni, poi il testo va inviato a Bruxelles.

E’ finito poco prima della mezzanotte di sabato il consiglio dei ministri durante il quale il ministro dell’Economia Daniele Franco ha presentato al resto del governo il Piano nazionale di ripresa e resilienza. Un appuntamento slittato per due volte e iniziato solo a tarda sera (la prima convocazione era per le 10 del mattino) a causa prima delle tensioni politiche sulla proroga del Superbonus, poi della lunga interlocuzione con Bruxelles sulle riforme, passata anche per una telefonata tra il premier Mario Draghi e la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen. Dopo ore di confronto, in particolare sui piani che riguardano fisco e concorrenza ma anche sulle semplificazioni per velocizzare gli appalti, l’ex presidente della Bce ha informato i ministri di aver ottenuto “green light” da Bruxelles, ma ci sono ancora questioni – “molto marginali” – su cui la discussione continua. Nella versione finale comunque ci sono già alcune modifiche: per esempio vengono definiti i tempi per la riforma fiscale. Il governo presenterà al Parlamento entro il 31 luglio 2021 una legge delega.

Il piano non è stato votato: prima è in calendario il passaggio alle Camere, a cui Draghi riferirà lunedì e martedì pomeriggio. Il premier, stando a quanto hanno riferito i ministri, avrebbe lasciato intendere che il testo non è blindato ma aperto a migliorie da parte del Parlamento, ma i tempi per l’invio ufficiale a Bruxelles sono quelli noti: entro il 30 aprile, venerdì prossimo. Quindi il tempo per le eventuali modifiche si riduce a poche ore. La leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, che lo aveva già sottolineato nei giorni scorsi, oggi su Twitter scrive che “nessuno in Italia ha ancora visto il testo, nonostante il Parlamento lo debba votare martedì. Democrazia, Costituzione e sovranità popolare buttate nella discarica. Tutto normale? Ai presidenti di Senato e Camera e al Capo dello Stato sta bene così?”.

Le richieste di Bruxelles – L’Europa ha chiesto maggiore chiarezza sui modi, sulle azioni e soprattutto sui tempi: vale per il fisco dove si chiede di dettagliare l’entrata in vigore della riforma Irpef e in cosa consisterà la riforma delle aliquote, per la giustizia (serve un cronoprogramma con la percentuale di abbattimento dei tempi dei processi), per la concorrenza (vanno specificati nel dettaglio gli interventi di semplificazione). Il premier, viene spiegato, ha fornito in prima persona rassicurazioni sull’impegno del paese a dare puntuale attuazione agli obiettivi del Piano in particolare per quanto riguarda le riforme strutturali, uno dei maggiori crucci dell’Europa che teme le lungaggini italiane.

La soluzione per la proroga del Superbonus: rinvio alla manovra – Sul fronte di scontro interno, quello della maxi detrazione del 110% per gli interventi di efficientamento energetico per la cui proroga si è speso anche il leader in pectore del M5s Giuseppe Conte, la pace è arrivata attraverso una soluzione di compromesso: c’è l’impegno del ministro dell’Economia a valutare il prolungamento al 2023 a settembre con la manovra, quando il quadro sull’utilizzo dell’incentivo sarà più chiaro e si capirà anche se serviranno davvero risorse in più. Tutto dipende dall’effettivo successo della misura e dunque dal costo che va preventivato. Nel Pnrr ci sono oltre 18 miliardi, che in base alle stime attuali bastano però solo fino a fine 2022 (giugno 2023 solo per gli immobili Iacp). Al termine del cdm il Movimento ha espresso “soddisfazione“, dando per acquisito che il superbonus “avrà copertura fino al 2023”.

La Lega in cdm non ha espresso riserve, nemmeno sullo stop di quota 100 la cui sperimentazione si conclude a fine anno e che il Pnrr ufficializza non verrà rinnovata. Giancarlo Giorgetti si sarebbe limitato a soffermarsi sugli aspetti di sua competenza. E il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, avrebbe fatto un intervento apparso “collaborativo”. In compenso poco dopo la fine del cdm il leader Matteo Salvini ha fatto una diretta facebook in cui pur esprimendo sostegno al governo rilancia la battaglia contro il coprifuoco alle 22, che il governo non ha voluto modificare per non dare un segnale di totale abbandono delle restrizioni nonostante dal 26 aprile in zona gialla i ristoranti all’aperto riaprano anche la sera.

Pd: “C’è clausola di condizionalità per assunzioni di donne e giovani” – Soddisfatto anche il Pd, che rivendica quella che qualcuno ha ribattezzato norma Letta, cioè una clausola sulla condizionalità per donne e giovani. Tradotto: ciascun progetto del Recovery dovrebbe avere una ‘quota’ obbligatoria per l’assunzione di donne e giovani. In pratica nei bandi di gara ci saranno clausole dirette a “condizionare l’esecuzione dei progetti” alla loro assunzione. “Un provvedimento che nei prossimi anni potrà trasformare il mercato del lavoro e ridurre disuguaglianze e divari”, scrive su Twitter la capogruppo dem al Senato, Simona Malpezzi. Quanto ad altre questioni più locali che nelle scorse ore avevano agitato le acque, la viceministra dell’Economia Laura Castelli domenica mattina ha assicurato che “il centro per l’intelligenza artificiale sarà a Torino, come previsto. Con le modifiche apportate ieri, infatti, il Pnrr prevede bandi per identificare le città Campioni Nazionali di R&S, ma ‘tenendo conto delle mappature precedenti’. Questo, nel rispetto di quanto deciso dal Consiglio dei Ministri del 4 settembre 2020, permette alla Città di Torino di vedere assegnato direttamente il I3A. Dunque i bandi interverranno solo dove non sono state fatte scelte precedenti”.

Il comunicato: “Soddisfa i parametri fissati dai regolamenti europei” – Il comunicato del cdm ricorda che “l’Italia è la prima beneficiaria, in valore assoluto, dei due principali strumenti del programma Next Generation EU”. Si tratta del “Dispositivo per la Ripresa e Resilienza e del Pacchetto di Assistenza alla Ripresa per la Coesione e i Territori di Europa (REACT-EU). Il solo RRF garantisce risorse per 191,5 miliardi di euro, delle quali 68,9 miliardi sono sovvenzioni a fondo perduto, da impiegare nel periodo 2021-2026″. A questi fondi si aggiungono appunto quelli del React Eu più 30 miliardi di risorse nazionali a debito. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza “prevede un corposo e organico pacchetto di investimenti e riforme, con l’obiettivo di modernizzare la pubblica amministrazione, rafforzare il sistema produttivo e intensificare gli sforzi nel contrasto alla povertà, all’esclusione sociale e alle disuguaglianze, per riprendere un percorso di crescita economica sostenibile e duraturo rimuovendo gli ostacoli che hanno bloccato la crescita italiana negli ultimi decenni”.

Come è noto si articola in 6 missioni: digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura; rivoluzione verde e transizione ecologica; infrastrutture per una mobilità sostenibile; istruzione e ricerca; inclusione e coesione; salute. Il governo rivendica che il piano “è in piena coerenza con i sei pilastri del Ngeu e soddisfa i parametri fissati dai regolamenti europei, con una quota di progetti “verdi” pari al 40 per cento del totale e di progetti digitali del 27 per cento. Il 40 per cento circa delle risorse territorializzabili sono destinate al Mezzogiorno, a testimonianza dell’attenzione al tema del riequilibrio territoriale”.

ILFQ

domenica 9 agosto 2020

Superbonus: Agenzia delle Entrate, cessione del credito dal 15 ottobre.

Superbonus: Ag.Entrate,ok anche a familiari e conviventi ©

Accessibile anche a familiari e conviventi del possessore dell'immobile.

La cessione del credito sul superbonus al 110% potrà essere utilizzata dal prossimo 15 ottobre. E' quanto previsto nel modello di comunicazione approvato col provvedimento di oggi del Direttore dell'Agenzia delle entrate, Ernesto Maria Ruffini. La comunicazione per fruire dello sconto sul corrispettivo o della cessione potrà quindi essere inviata all'Agenzia a partire dal 15 ottobre 2020 ed entro il 16 marzo dell'anno successivo a quello in cui si sostiene la spesa, utilizzando il modello approvato esclusivamente in via telematica.
Anche i familiari e i conviventi del possessore o detentore dell'immobile che sostengono la spesa per i lavori effettuati sugli immobili a loro disposizione possono accedere al superbonus per le ristrutturazioni al 110%. Così come imprenditori e autonomi sulle unità immobiliari all'interno di condomini per i lavori sulle parti comuni. Rientrano inoltre nel plafond agevolabile i costi per i materiali, la progettazione e le spese professionali connesse (perizie e sopralluoghi, spese preliminari di progettazione e ispezione e prospezione). Sono solo alcuni dei chiarimenti interpretativi contenuti nella circolare dell'Agenzia delle Entrate sull'incentivo introdotto con il dl Rilancio.
Al Superbonus del 110% possono accedere dunque anche i familiari e i conviventi di fatto del possessore o del detentore dell'immobile, sempre che siano loro a sostenere le spese per i lavori. La circolare specifica che tali soggetti possono usufruirne se sono conviventi alla data di inizio dei lavori o, se antecedente, al momento del sostenimento delle spese. L'incentivo vale anche per gli interventi su un immobile diverso da quello destinato ad abitazione principale, nel quale può svolgersi la convivenza, mentre non spetta al familiare su immobili locati o concessi in comodato. Ha diritto alla detrazione, specifica l'Agenzia, anche il promissario acquirente dell'immobile oggetto di intervento immesso nel possesso, a condizione che sia stato stipulato un contratto preliminare di vendita dell'immobile regolarmente registrato. Per quanto riguarda le partite Iva e i condomini, via libera anche per le persone che svolgono attività di impresa o arti e professioni per i lavori sulle parti comuni degli edifici deliberate dalle assemblee condominiali. Se i lavori invece interessano singole unità immobiliari, allora il bonus è riconosciuto limitatamente agli immobili estranei all'attività esercitata, appartenenti quindi solo alla sfera "privata" della vita dei contribuenti. La detrazione del 110% si allarga fino a comprendere anche alcune spese accessorie agli interventi che beneficiano del Superbonus, purché effettivamente realizzati. Si tratta, ad esempio, dei costi per i materiali, la progettazione e le altre spese professionali connesse (perizie e sopralluoghi, spese preliminari di progettazione e ispezione e prospezione).