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sabato 22 novembre 2025

Oleksiy Oleksiyovich Goncharenko, deputato ucraino.

 

Fate leggere queste dichiarazioni a Pina Picierno, Carlo Calenda e anche a Giorgia Meloni. Non arrivano da spie del Cremlino.
Arrivano da Oleksiy Oleksiyovich Goncharenko, deputato ucraino, di certo non uno di quelli che possiamo chiamare colombe. Bensì un falco alla Calenda e alla Picierno, giusto per intenderci: “La realtà è questa: non abbiamo soldi, la mobilitazione è fallita e le truppe sono stanche.”
Ma c’è di più, e questa è una bomba che conferma quello che abbiamo sempre sostenuto. Sentite cosa dice a Zelensky: “Questo momento più difficile nella storia del Paese è stato creato proprio dalle vostre azioni e da quelle dei vostri amici.”
Ah, quindi Zelensky & company hanno delle responsabilità e lo dice direttamente un parlamentare ucraino? Cosa ne pensa la donna, madre e cristiana che, quando c’era da prendersi baci in fronte da Biden, ci diceva che l’Ucraina avrebbe vinto sicuramente? Cosa ne pensano Calenda e Picierno che ancora spingono per la guerra a oltranza?
Ripeto quanto detto ieri: altro che putiniani e spie del Cremlino, i veri nemici degli ucraini sono quelli che li hanno usati per una guerra per procura. Perché è solo e soltanto di questo che si tratta. Tutti alla sbarra meritereste di finire. Tutti!

domenica 24 agosto 2025

L'amico terrorista - Marco Travaglio

 

Che ingenui: speravamo che l’arresto in Italia dell’agente ucraino, ricercato dai giudici tedeschi per il più grave attentato degli ultimi decenni a un’infrastruttura strategica europea (i gasdotti Nord Stream), aprisse gli occhi a qualcuno sul terrorismo di Stato made in Kiev.
Tantopiù che per la magistratura italiana è un “terrorista” e i pm di Genova lo sospettano pure per l’attacco a una delle quattro petroliere sabotate di recente in acque italiane. Invece niente. Silenzio di tomba da Ue, Nato, governo, Quirinale, politici, esternatori e twittatori compulsivi su ogni stormir di fronda dal fronte ucraino.
Volete mettere il “contenitore per le feci” che Putin avrebbe portato in Alaska per nasconderci le sue 70-80 malattie mortali? Quella sì che è una notizia, mica il fatto che il regime ucraino, come profetizzato da Biden, fece saltare il gasdotto più lungo del mondo che forniva il gas russo all’Europa. Cioè decise con un atto terroristico la politica energetica dell’Ue, fece schizzare prezzi e bollette e ci costrinse a spendere il quadruplo col gas Usa. E le vittime dell’atto di guerra, per punire l’Ucraina, continuano a riempirla di soldi e di armi perché “combatte per noi” (figurarsi se combattesse contro). E a invitarla a entrare in Europa (non più via mare, si spera).
La stampa di regime tiene bassa la notizia, come se il capitano Kuznietsov, capo di un’unità d’élite ingaggiato dai Servizi ucraini con altri sei per l’Operazione Diametro contro i gasdotti, avesse fatto tutto di testa sua e si fosse arruolato da solo. E come se un anno fa il governo polacco non avesse ospitato e poi fatto fuggire sull’auto diplomatica dell’ambasciata di Kiev un altro terrorista ucraino ricercato, Zhuravlov, ora ben protetto nel suo Paese dal mandato di cattura tedesco.
Nell’imbarazzante e imbarazzato silenzio generale, il ministro della Giustizia tedesco Hubig, che dovrebbe pretendere da Roma e Kiev l’estradizione dei due fuggiaschi, comunica: “Restiamo fermamente dalla parte dell’Ucraina, ma siamo anche uno Stato di diritto che indaga i crimini fino in fondo” (manca poco che aggiunga “purtroppo”). Ma certo, in fondo l’Ucraina ci ha solo chiuso il rubinetto del gas a suon di bombe e ci manda solo i suoi spioni a farci gli attentati in casa, che sarà mai.
Immaginate se – come sostennero comicamente Usa e Ue – i gasdotti li avessero distrutti i russi. Ora i governi e la stampa al seguito sarebbero in assetto di guerra (più di quanto già non siano) per sanzionare e bombardare il nemico che ha attaccato un socio della Nato. Invece tutti zitti, sennò dovrebbero dichiarare guerra all’amico, cioè all’unico Paese che finora ha attaccato l’Ue: l’Ucraina.
Chi invoca l’articolo 5 Nato e le altre garanzie di sicurezza per difendere Kiev dovrebbe invocarli per difenderci da Kiev.

sabato 23 agosto 2025

~ La serpe in seno ~

 


Chissà se l’arresto del terrorista di Stato ucraino per l’attentato ai gasdotti Nord Stream sveglierà l’Europa sul suo peggiore pericolo. Che non viene da Mosca, ma da Kiev: è il nazionalismo ucraino, con punte di fascismo e nazismo, che la Nato alleva, foraggia e arma dal 2014.

Una serpe in seno che rovesciò Yanukovich e ricattò Poroshenko e Zelensky per impedire che attuassero gli accordi di Minsk su tregua e autonomia in Donbass. E – ora che si parla di pace – ci espone a minacce mortali con i suoi colpi di coda.

I gasdotti russo-tedeschi Nord Stream 1 e 2 li avviano Putin e Schröder per portare il gas in Europa: costati 21 miliardi di dollari alla russa Gazprom in società con due compagnie tedesche, una francese, una austriaca e l’anglo-olandese Shell, inaugurati nel 2011 da Merkel e Medvedev, sono da sempre osteggiati da Usa, Kiev e Stati baltici. Il 7.2.22 Biden minaccia: “Se la Russia invade l’Ucraina prometto che non ci sarà più un Nord Stream 2. Vi porremo fine”.

Detto, fatto. Il 26.9.22 quattro esplosioni sottomarine al largo di Svezia e Danimarca fanno saltare tre condotte dei gasdotti su quattro. Il prezzo del gas va alle stelle. Usa e Ucraina accusano Putin di essersi sabotato da solo. Ma l’ex ministro degli Esteri polacco Sikorski twitta: “Thank you Usa”. Victoria Nuland, vicesegretaria di Stato Usa, esulta: “Sono molto soddisfatta, il gasdotto è un rottame in fondo al mare”. Il Pulitzer Seymour Hersh accusa Cia e Casa Bianca. La Procura tedesca individua sette sommozzatori delle forze speciali ucraine agli ordini del generale Zaluzhny, che usarono uno yacht noleggiato da un’azienda polacca per piazzare sul fondale un quintale di tritolo. Il 14.8.24 i giudici tedeschi spiccano un mandato di cattura per Volodymyr Zhuravlov: l’ucraino si era rifugiato in Polonia ed è appena fuggito in Ucraina sull’auto diplomatica della sua ambasciata. Varsavia è accusata di sabotare le indagini per coprire la sua complicità. Ma Berlino precisa che “nulla cambia nel sostegno a Kiev”: continuerà ad armare e a finanziare i mandanti del più grave attentato da decenni a un’infrastruttura europea.

Un giorno forse sapremo se Zelensky sapesse o se i suoi militari e 007 l’avessero tenuto all’oscuro. Il che sarebbe pure peggio: confermerebbe che sono fuori controllo.

Se finirà la guerra, l’Ucraina avrà un governo ancor più nazionalista (senza più gli elettori del Donbass filorusso) e l’esercito più grande e armato d’Europa. Se qualche testa calda ostile alla pace provocasse la Russia con un altro attentato per scatenarne la reazione, una Ue legata a Kiev da patti tipo articolo 5 Nato (o peggio) dovrebbe intervenire. E ci ritroveremmo da un giorno all’altro nella terza guerra mondiale.

Pensiamoci, finché siamo in tempo.

di Marco Travaglio

Il Fatto Quotidiano
22 agosto 2025

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venerdì 18 agosto 2023

Cittadinanza Italiana Yurii Sheliazhenko e per tutti i renitenti alla leva in Ucraina. - Marco Baratto

 

Lanciata da Marco Baratto

Yurii Sheliazhenko. Il pacifista ucraino sta subendo una dura repressione per la sua esposizione mediatica che mostra al mondo l’esistenza di un vasto movimento per la pace in dissenso con la politica del governo Zelensky.

Il pacifista è stato condannato agli arresti domiciliari. Questa pena , relativamente leggera, è dovuta anche alla sua forte esposizione mediatica.

Ma, in caso di Yurii Sheliazhenko, non è isolato . Infatti, vi è un diffuso sentimento contrario al reclutamento obbligatorio che riguarda centinaia di migliaia di giovani ucraini. Già all'inizio della guerra molti uomini, si nascondevano nelle vetture per fuggire, assieme alle loro famiglie e non combattere una guerra ritenuta ingiusta .

Il Movimento Pacifista ucraino che ha sempre sostenuto queste posizioni antimilitariste e nonviolente, come scritto chiaramente nel documento «Agenda di pace per l’Ucraina e il mondo» che è gli è costato l’incriminazione.

Chiediamo alle autorità italiane di concedere la cittadinanza italiana a  Yurii Sheliazhenko ed ha tutti gli uomini che non vogliono combattere. 

https://forum.comedonchisciotte.org/notizie/petizione-online-cittadinanza-italiana-al-pacifista-ucraino-yurii-sheliazhei-e-a-tutti-gli-ucraini-renitenti-alla-leva/