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martedì 2 luglio 2024

La Terra, l'uomo, Dio.

 

Che cosa sia la terra, quali siano le sue origini e la sua storia sono descritte in modo semplice in Wikipedia:

Nella narrazione della storia della terra leggiamo quanto segue:

"Gli scienziati da secoli effettuano ricerche volte a ricostruire la storia della Terra. Secondo le ipotesi più aggiornate la Terra e gli altri pianeti del Sistema Solare si formarono 4,54 miliardi di anni fa.[13] Inizialmente liquefatto, il pianeta gradualmente si raffreddò formando una crosta terrestre sempre più di tipo granitico, simile all'odierna. La Luna si formò subito dopo, probabilmente a causa dell'impatto tra la Terra e un protopianeta conosciuto come Theia, grande quanto Marte e avente circa il 10% della massa della Terra.[14][15] Nell'urto tra i due corpi un po' della massa di questo piccolo corpo celeste si unì alla Terra e una porzione fu espulsa nello spazio e abbastanza materiale sopravvisse per formare un satellite orbitante.

L'attività vulcanica, decisamente maggiore di quella odierna, produsse l'atmosfera primordiale, molto ricca di anidride carbonica. Il vapore acqueo condensandosi produsse gli oceani.[16] Circa 3,5 miliardi di anni fa nacque la prima forma di vita.[17]

Lo sviluppo della fotosintesi permise ad alcune forme di vita di assorbire l'energia solare; l'ossigeno, prodotto di scarto della fotosintesi, si accumulò nell'atmosfera e creò uno strato di ozono (una forma di ossigeno molecolare [O3]) nell'atmosfera superiore. L'incorporazione di cellule più piccole in altre di dimensioni maggiori fece sì che si sviluppassero cellule più complesse delle cellule procarioti, chiamate eucarioti.[18] Protette dallo strato di ozono che impediva ai raggi ultravioletti, dannosi per la vita, di attraversare l'atmosfera le varie forme di vita colonizzarono la superficie della Terra.[19]

La primordiale struttura geologica di microplacche continentali andò verso una primaria aggregazione, formando dei continenti che occasionalmente si univano per formare un supercontinente. Circa 750 milioni di anni fa la Rodinia, il primo supercontinente conosciuto, cominciò a dividersi in continenti più piccoli; i continenti in seguito si riunirono per formare la Pannotia (600–540 milioni di anni fa) e finalmente la Pangea che si divise in continenti più piccoli circa 180 milioni di anni fa[20] ponendo le basi per la situazione geografica moderna.

Dal 1960 si è ipotizzato che diverse ere glaciali tra i 750 e i 580 milioni di anni fa, durante il Neoproterozoico, abbiano coperto di ghiaccio la maggior parte del pianeta. Questa ipotesi, non ancora accettata dall'intera comunità scientifica, è conosciuta con il nome di Terra a palla di neve e deve il particolare interesse al fatto che precedette l'esplosione del Cambriano, quando le forme di vita multicellulari cominciarono a proliferare.[21]

Successivamente al Cambriano, circa 530 milioni di anni fa, si sono succedute cinque estinzioni di massa.[22] L'ultima di esse, avvenuta 65 milioni di anni fa e probabilmente causata da una collisione meteoritica, provocò l'estinzione dei dinosauri e di altri animali, tra cui le ammonoidee, ma risparmiò alcuni piccoli animali come i mammiferi che presero il sopravvento nel periodo successivo. In seguito i mammiferi si diversificarono, finché un animale africano, rassomigliante a una scimmia, guadagnò l'abilità di mantenere una posizione eretta.[23] Questa evoluzione liberò le braccia e le mani dal compito della deambulazione, permise l'utilizzo di utensili, incoraggiò la comunicazione al fine di provvedere a una migliore nutrizione e creò i presupposti per lo sviluppo di una maggiore area cerebrale. Lo sviluppo della agricoltura, e della civiltà, permise agli esseri umani di plasmare la Terra in un tempo così breve come nessun'altra forma di vita era riuscita a fare,[24] influenzando sia la natura, sia la quantità delle altre forme di vita.

La fase recente delle ere glaciali incominciò circa 40 milioni di anni fa intensificandosi durante il Pleistocene, circa 3 milioni di anni fa. Le regioni polari sono state sottoposte a svariati cicli di glaciazioni e disgeli, succedutisi ogni 40-100000 anni. L'ultima di queste fasi terminò 10000 anni fa, lasciando il pianeta in una situazione morfo-climatica abbastanza stabile fino ai giorni nostri.[25]"

https://it.wikipedia.org/wiki/Terra#Storia_della_Terra


Se ne deduce, pertanto, che la vita sulla terra si sia estinta, ma anche che si sia rigenerata sulle basi di ciò che rimaneva di essa dopo le estinzioni.

E’ anche possibile credere che le civiltà anteriori alla nostra potessero essere anche più avanzate tecnicamente della nostra e che gli esseri umani preesistenti fossero leggermente diversi da noi.

Quando leggo dinieghi o dileggiamenti riferiti alla possibilità di tali ipotesi, mi assale un senso di rabbia e di sconforto.

Io ho un desiderio smodato di scoprire e nostre origini, non oserei mai  negare a priori nuove ipotesi, vorrei, se fosse possibile, cercare di comprenderle, studiarle per arrivare a scoprire il nostro passato.

Non credo minimamente che esseri vissuti prima di noi abbiano voluto tramandarci idee e figure strane per burlarsi di noi, eppure, scolpivano in vari luoghi della terra, esseri misteriosi con teste di rettili, provvisti di borse contenenti non si sa cosa, che ci hanno lasciato monumenti che noi non saremmo in grado di riprodurre.

Io credo che chi ci ha preceduto fosse in possesso di tecnologie di gran lunga superiori alle nostre attuali e che, studiando senza preconcetti, ciò che ci hanno tramandato, potremmo sapere qualcosa in più di ciò che sappiamo e ne potremmo trarre vantaggi.

Ma tutto ciò, probabilmente, sconvolgerebbe lo status quo di tutto ciò che viene divulgato come assioma e che, di assiomatico ha poco o nulla, ma serve a mantenere le menti obluminate e, pertanto, più facilmente dominabili.

Dio esiste? Francamente non lo so, ma so che non è quello descritto dalla religione cattolica, sarebbe riduttivo credere in un essere soprannaturale che, dopo aver creato l’Universo abbia dotato solo la terra della vita umana con tutte le sfaccettature discutibili…

Io credo in Dio, soprattutto per bisogno, per rifugio personale e non in quel Dio difettoso, bensi’ in un qualcosa di superiore come l’Universo stesso e la Natura. Loro, con le loro immense possibilità, hanno forgiato tutto ciò che ci circonda, compresi noi.

cetta

lunedì 19 febbraio 2024

La storia e l'interpretazione della creazione sumera. - Manvi Goswami

 

Nell'antica città di Nippur , fondata intorno al 5000 a.C., è stata portata alla luce un'enigmatica tavoletta sumera raffigurante la "Creazione dell'uomo" , che fa luce sull'affascinante storia della creazione sumera. Questa meraviglia archeologica documenta la storia degli Annunaki, potenti esseri dalle sembianze umane centrali nella mitologia sumera. Ora approfondiamo la storia della creazione sumera.


La scoperta di questa tavoletta ha suscitato intensa curiosità e dibattito tra studiosi e ricercatori, poiché offre una prospettiva unica sulle origini dell’umanità che sfida le narrazioni convenzionali.

La storia della creazione sumera: l'arrivo degli Annunaki.

Secondo questi antichi documenti, gli Annunaki erano esseri extraterrestri scesi sul nostro pianeta. Sebbene le loro motivazioni rimangano oggetto di dibattito, un'interpretazione di Zecharia Sitchin suggerisce che siano venuti per estrarre l'oro, una risorsa preziosa necessaria per riparare il loro vecchio pianeta natale, Nibiru. Una teoria alternativa ipotizza che abbiano cercato rifugio da una devastante guerra civile che aveva devastato la loro civiltà.

Indipendentemente dal loro scopo iniziale, l'arrivo degli Annunaki sulla Terra segnò un momento cruciale nella storia della creazione sumera. Questi esseri avanzati portarono con sé conoscenze e tecnologie che avrebbero alterato per sempre il corso dello sviluppo umano.

La ribellione e la nascita dell'umanità.

La storia della creazione sumera racconta come i lavoratori Annunaki, dopo aver sopportato millenni di lavoro estenuante nelle miniere, alla fine si ribellarono contro il loro re. Anu, il “dio degli dei”, riconobbe la tensione insopportabile e incaricò suo figlio Enki di trovare una soluzione. Enki, insieme a sua sorella Ninki, concepì l'idea di creare “un uomo nuovo” per alleviare il peso del lavoro.

Per dare vita a questa visione, un dio fu sacrificato e il suo corpo e il suo sangue (DNA) furono mescolati con quello dell’“uomo scimmia” – un antenato umano primitivo. Dopo anni di sperimentazione, questa fusione di essenze divine e terrene diede vita ai primi esseri umani, modellati a somiglianza degli dei stessi.

Questa narrazione della creazione dell'umanità attraverso l'ingegneria genetica e l'intervento divino è in netto contrasto con il racconto biblico più familiare. Presenta uno scenario in cui la nostra esistenza è stata creata con cura da esseri avanzati, piuttosto che un atto spontaneo di creazione divina.

Il giardino dell'Eden e le origini di Adamo.

Facendo eco al racconto biblico, i Sumeri credevano che l’uomo fosse stato creato a immagine di Dio. Tuttavia, il loro concetto di “Giardino dell’Eden” differiva in modo significativo. La parola sumera “Edin” fu decifrata come “steppa” o “terreno pianeggiante”, portando gli studiosi moderni ad abbandonare la nozione di un “Giardino dell’Eden babilonese”.

La storia della creazione sumera e l'origine della parola Eden

Invece, l’Epopea di Gilgamesh descrive l’Eden come il giardino degli dei, situato da qualche parte in Mesopotamia tra i fiumi Tigri ed Eufrate.

La parola stessa “giardino” era sinonimo di “paradiso”, derivato dal greco “paradeisos”, che significa “recinto” o “parco”. Curiosamente, approfonditi studi linguistici rivelano che il nome “Adamo” deriva dalla parola sumera che significa “animale”.

La storia della creazione sumera e il significato della parola giardino dell'eden
Il significato greco della parola Giardino dell'Eden

Con questa nuova intuizione, il concetto di “paradiso” assume un significato diverso: un’area chiusa dove vengono tenuti gli animali. Il “Giardino dell’Eden” non era un paradiso utopico ma piuttosto una piantagione o un campo minato, in linea con la narrativa sumera di creare lavoratori umani per curare i loro campi e le loro miniere.

Significato di Adamo

La modificazione genetica dell'umanità secondo la storia della creazione sumera

Secondo la storia della creazione sumera, alcune forme di esseri umani popolavano già il pianeta quando gli “dei” sumeri arrivarono dai cieli per stabilire la loro nuova casa. Lo stadio evolutivo di questi primi umani al tempo della discesa degli Annunaki rimane un mistero ancora da svelare.

Ciò che è chiaro, tuttavia, è che il dio sumero Enki ha modificato il DNA umano per creare una forza lavoro conforme. Il cromosoma umano 2 è una caratteristica distintiva che ci distingue dagli altri animali, garantendoci logica, coscienza e capacità di discernere il bene dallo sbagliato. La fusione complessa e precisa di questo cromosoma nel nostro corredo genetico non può essere spiegata solo dalla teoria dell'evoluzione, come proposta da Charles Darwin.

Questo aspetto della storia della creazione sumera solleva domande profonde sulla natura della coscienza umana e sulle origini delle nostre capacità cognitive. Se il nostro DNA fosse effettivamente modificato da esseri avanzati, si aprirebbero possibilità per una comprensione più profonda del nostro vero potenziale e delle capacità nascoste che potrebbero giacere dormienti nel nostro codice genetico.

Il conflitto tra Enki ed Enlil.

Le azioni di Enki erano guidate dal desiderio di “illuminare” l'umanità, una missione che si scontrava con l'agenda del suo fratellastro Enlil di mantenere gli esseri umani come schiavi sottomessi, incapaci di autodeterminazione. Questo scontro di ideologie scatenò un conflitto tra Enki ed Enlil, i due dei di rango più alto della civiltà sumera.

Questo conflitto riflette l’antica lotta tra coloro che cercano di potenziare ed elevare l’umanità e coloro che desiderano controllarla e sottometterla. Risuona con i dibattiti in corso e le lotte di potere che hanno plasmato le società umane nel corso della storia, dove la ricerca della conoscenza e della libertà spesso si scontra con il desiderio di dominio e controllo.

L'influenza sulle narrazioni bibliche.

Curiosamente, quando gli studiosi compilarono il Libro della Genesi intorno al 300 a.C. e successivamente assemblarono la Bibbia nel 400 d.C., alcuni ipotizzano che elementi del testo originale fossero stati deliberatamente omessi per rafforzare il dominio delle organizzazioni religiose e dei governi centrali sulla popolazione – un parallelo con Approccio sumerico.

Questa speculazione solleva interrogativi sulla misura in cui le narrazioni antiche sono state modellate e manipolate per servire gli interessi di coloro che detengono il potere. Supponiamo che gli elementi della storia della creazione sumera siano stati intenzionalmente esclusi dal racconto biblico. In tal caso, si pone la questione di quali altre verità potrebbero essere state oscurate o distorte nel corso della storia.

L'eredità della storia della creazione sumera.

Mentre approfondiamo l'antica saggezza dei Sumeri, la storia della loro creazione mette alla prova la nostra comprensione delle origini umane e della natura della nostra esistenza. Questa narrazione accattivante ci invita a mettere in discussione i confini della nostra conoscenza e ad abbracciare la possibilità di un passato molto più complesso e straordinario di quanto avessimo mai immaginato.

La storia della creazione sumera offre uno sguardo allettante sulla possibilità di un intervento extraterrestre negli affari umani, nonché sul potenziale di ingegneria genetica avanzata e di manipolazione della nostra specie. Solleva anche domande profonde sulla natura della coscienza, sulle origini delle nostre capacità cognitive e sul ruolo delle strutture di potere nel modellare e controllare le narrazioni.

In definitiva, la storia della creazione sumera serve a ricordare che la nostra comprensione del mondo è in continua evoluzione e che potrebbero esserci verità e misteri più profondi ancora da scoprire. Ci invita ad avvicinarci alle nostre origini con una mente aperta, abbracciando la possibilità di rivelazioni che cambiano il paradigma e che potrebbero ridefinire la nostra comprensione di chi siamo e da dove veniamo.

Riferimenti:-

“Il mito della creazione sumera” – L’Enciclopedia della storia antica  https://www.ancient.eu/article/225/the-sumerian-creation-myth/

“The Electronic Text Corpus of Sumerian Literature” – Università di Oxford  https://etcsl.orinst.ox.ac.uk/section1/tr111.htm

https://lorelibrarymyth.com/sumerian-creation-story-anunnaki-creation

venerdì 16 febbraio 2024

L'uomo Urfa.

 

L’Uomo di Urfa (Statua di Balıklıgöl), Museo Archeologico di Şanlıurfa.
Ritrovata nel 1993 e datata 9.000 a.C. è considerata la più antica statua di un essere umano a grandezza naturale, alta quasi 1,90 metri e con due pietre di ossidiana nella cavità degli occhi.
Un interessante video dal reportage di Maurizio Menicucci “Gobekli Tepe, la culla della civiltà” archivio Rainews.it (2013)
“… Urfa ha tre cuori: uno curdo, uno arabo, uno turco e Göbekli Tepe era sacra a tutti e tre”

mercoledì 14 febbraio 2024

Scoperto il sito archeologico che svela i segreti dell’umanità. - Piero Luciani

 

Göbekli Tepe e Karahan Tepe: pilastri della storia umana.

La scoperta di Göbekli Tepe e Karahan Tepe ha suscitato un intenso interesse, stimolando la Turchia a valorizzare questi siti neolitici come simboli culturali globali e attrazioni turistiche. Il World Neolithic Congress, previsto per il 2023 a Şanlıurfa, e il progetto Taş Tepeler, con un finanziamento di 12 milioni di euro e un investimento di 20 milioni di dollari, testimoniano questo impegno. L’obiettivo è portare due milioni di turisti all’anno, esplorando dodici siti, tra cui quelli ancora sepolti. 

Le antichità di Göbekli Tepe e Karahan Tepe.

Göbekli Tepe e Karahan Tepe, risalenti a circa 12mila anni fa, sono significativamente più antiche di Stonehenge e delle Piramidi egizie. Hanno spinto gli studiosi a riconsiderare le teorie sul Neolitico, suggerendo che gli antichi umani fossero capaci di costruire strutture monumentali e di esprimere un’arte simbolica, nonostante mancassero di ruota, scrittura, agricoltura o domesticazione degli animali. Questi siti erano probabilmente centri di ritrovo per il commercio, la preghiera e la venerazione divina, anticipando la transizione dall’individualismo alla socialità e dalla vita nomade a quella sedentaria. 

Göbekli Tepe: un enigma da decifrare.

Nonostante Göbekli Tepe sia stato dichiarato sito Unesco, rimane un enigma. Le recenti scoperte, tra cui tracce di abitazioni e canali per l’acqua piovana, hanno sfidato l’idea che fosse un puro santuario rituale. Gli enormi monoliti a forma di T, alti fino a 5,5 metri e pesanti 30 tonnellate, sono disposti in otto recinti ovali coperti da un tetto circolare, con immagini di uomini e animali che suggeriscono un ambiente molto più verde rispetto all’attuale. 

Karahan Tepe: testimonianze di un’antica civiltà.

Karahan Tepe offre un panorama simile, con 266 obelischi a T, meno imponenti di quelli di Göbekli Tepe ma ugualmente significativi. Tra questi, spicca la scultura della probabile più antica testa umana scolpita nella storia. 

Il museo archeologico di Şanlıurfa: una finestra sul passato.

Il Museo archeologico di Şanlıurfa, il più grande della Turchia, offre una visione completa dal Paleolitico all’era ottomana. Include reperti da Göbekli Tepe e Karahan Tepe, come la riproduzione del recinto D di Göbekli Tepe e l’impressionante statua dell’Uomo di Urfa, datata 9.000 a.C., che rivela l’importanza della divinità maschile nel Neolitico. 


Göbekli Tepe e Karahan Tepe rappresentano non solo un tesoro archeologico ma anche una sfida alle teorie esistenti sull’evoluzione umana, proponendo una narrazione in cui la religiosità e la socialità precedono l’agricoltura e la sedentarizzazione. Queste scoperte continuano a sollevare domande fondamentali sulla nostra comprensione delle origini della civiltà umana.

https://www.tempoitalia.it/2024/02/magazine/scoperto-il-sito-archeologico-che-svela-i-segreti-dell-umanita/#:~:text=G%C3%B6bekli%20Tepe%3A%20un%20enigma%20da%20decifrare&text=Gli%20enormi%20monoliti%20a%20forma,pi%C3%B9%20verde%20rispetto%20all'attuale.

domenica 5 novembre 2023

L'IO E LA NATURA- Viviana Vivarelli.

 

Il cercatore perfetto è come il cacciatore perfetto, si mimetizza col bosco. Pensiamo al cacciatore primitivo che per cacciare il cervo si traveste da cervo, per poter cogliere la natura diventa natura, e allora cesserà di pensare, parlare, respirare, odorare come uomo, per non essere sorpreso come vibrazione diversa da ciò che lo circonda. Così dovrebbe fare il “guerriero spirituale”, come lo chiama Castaneda.
Nel mondo greco il mitico ATTEONE, innamorato di DIANA, che simboleggia la natura, spia la sua nudità mentre si bagna in uno stagno, ma la dea lo sorprende e lo fa divorare dai suoi cani.
ATTEONE è la metafora della conoscenza umana che spia la natura per violarla, ma ne viene divorato, l’uomo che deruba la natura dei suoi segreti e finisce per essere distrutto dalle forze che ha risvegliato. La conoscenza non può essere grezza e invasiva. Non esiste l’osservatore staccato dall’osservato, ogni osservazione modifica il contesto perché nessuno dei due soggetti è fuori, ma ambedue interagiscono e sono in uno stesso campo. Noi non siamo mai fuori, ma sempre dentro l’evento, come dentro la natura, o dentro il flusso dell’umanità o dentro la storia, e tutto quello che facciamo modifica il contesto, dunque non è possibile che il cacciatore materiale non alteri la natura e non alteri sé stesso, perché, per quanto cauto egli sia, fa sempre parte del tutto. Noi non siamo mai fuori ma sempre dentro il quadro totale. Van Gogh è ancora tutto dentro l’ultimo quadro fatale nel campo di grano sotto il volo dei corvi. La Bibbia è sempre qui, ora. Ulisse è ancora con noi davanti alle colonne d’Ercole. Il mito vivente siamo noi.
Ma il cacciatore spirituale, il cacciatore contemplativo, cerca di intravedere il bagliore segreto che arde nel cuore del Tutto, trasformando sé stesso, come l’antico alchimista. “Potrai separare le scorie dall’oro e ottenere il metallo puro solo quando tu stesso avrai separato le tue scorie dall’oro diventando l’uomo puro.”
C’è una trasformazione in corso e ognuno ne fa parte.
La natura si rispetta, non si depreda
Ma per rispettare la natura bisogna resuscitare in noi il principio dell’unione, non della separazione.
Le tecniche orientali tendono a questo, far tornare l’uomo all’Essere totale, acquetando la sua parte predatoria e separativa, perché solo quando l’uomo ritrarrà la sua parte egoica, solo quando farà silenzio nel pensiero e quiete nella percezione, la natura si svelerà in un altro ordine mentale.
Questa non è una teoria ma una VIA, un modo per vivere e porsi, un DO, un TANTRA, un TAO…un approccio alla realtà molto diverso da quello scientifico.
Se la scienza ha depredato la natura fino al punto di distruggerla mettendo a rischio il mondo, un diverso approccio non distruttivo, non inquinante e non invasivo potrebbe permettere una migliore relazione con l’Essere.
La scienza non è l’unica via. Studio, Ricerca, Filosofia, Poesia, Arte, Meditazione, Religione, Yoga, Zen, Preghiera, Amore, Bellezza, Servizio, Volontariato, Accudimento, Accoglienza, Compassione, Partecipazione… sono tante vie, che possono portare l’uomo a cogliere altri sensi e altri respiri.
Come ci sono tante scalinate per arrivare al Gange, così ci sono tante vie per arrivare all’Essere.
Un maestro zen dice:
“Non è necessario andare altrove. L’illuminazione è esattamente dove ci troviamo ora, e in quello che facciamo. È nello spaccar legna, è nel portare acqua”.
La via è dove siamo ora. Fa’ quello che hai davanti.
Ma non ci può essere conoscenza senza amore e amore senza rispetto, e non ci può essere rispetto se non moderando egoismo, presunzione e separazione.
Morire a mani vuote
Ho contemplato la vita nella sua pienezza
a mani vuote.
(Marlo Morgan)
Noi non vogliamo una preda o un predatore. Cerchiamo una conoscenza dall’interno, una simbiosi.
Don Juan, il vecchio stregone tolteco, dice che occorre l’INTENTO, una partecipazione inconscia con la ritrazione dei sensi normali e della mente predatoria, per un allargamento di coscienza al di là dei limiti del sensibile e del mentale.
Usciamo da duemila anni di primazia della razionalità, possiamo trasformare il nostro modo di conoscere solo usando altre parti della mente e altri modi più umili e meno invasivi. Quando intelletto e sensi ritrarranno i loro tentacoli, lo spirito diventerà cavo come una conchiglia e la natura potrà mostrare i suoi aspetti segreti e fluire dentro di noi in nuovi modi. Finora l’abbiamo considerata una preda inerte su cui infierire, l’oggetto è sempre steso sul tavolo operatorio come un corpo per l’autopsia, ma è ora di cambiare il nostro approccio con le cose.
Occorre una scienza che abbia nuove forme di rispetto e nuove umiltà. Allora conoscere equivarrà ad essere e l’atto cognitivo sarà trasformativo, perché nel luogo dove non c’è distinzione fra dentro e fuori, resta una realtà unica, in cui l’energia può scorrere fluidamente rispettando sé stessa. La conoscenza allora è evolutiva, perché implica una espansione di coscienza che è conoscenza dall’interno.
Solo quando Atteone lascerà i suoi strumenti di caccia e dimenticherà Diana cadendo in una specie di torpore e diventando colui che può essere amato, la dea si unirà a lui.
Ho un mio sogno che parla proprio di una simbiosi possibile con l’essere tutto, che si può ottenere solo diminuendo l’ego:
Sognai un prato verdissimo dove sorgeva una tavola con la tovaglia candida contro il cielo blu. Attorno stavano seduti i discepoli e in cima il Maestro. Io ero un discepolo come gli altri. C’era una forte contesa su chi avrebbe dovuto succedere alla carica. Ognuno diceva “Io…Io”. Erano tutti pieni di cose e di saperi e vantavano titoli. Io solo stavo zitto perché non ero nessuno e non avevo niente di cui gloriarmi. A poco a poco la debolezza mi vinse e cominciai a svenire lentamente, scivolando sul prato verdissimo ai piedi della tavola. Ero in un profondo torpore e penetrai pesantemente nell’erba divenendo erba io stesso. Entravo via via nella madre Terra confondendomi con essa. Tutti si erano alzati e mi guardavano dall’alto. Sul mio petto, dall’erba, sbocciò un vivido fiore rosso. Il Maestro disse: “Questo è il successore!”.
Dal mio libro “L’energia sottile” (incontro della fisica dentale con la metafisica orientale), pgg. 338, acquistabile o leggibile su Amazon https://www.amazon.it/Lenergia-sottile-Tra.../dp/B0BHC4XYM5euro 15,60

venerdì 5 maggio 2023

SPAZIO DEMENZA: L'UOMO EROTICO NON FA IL LETTO. L'opinione Contro - Gioacchino Musumeci


C'è in corso una polemica perfetta per lo spazio demenza della mia pagina da cui derivano alcune riflessioni per nulla scontate.
Laura Chiatti, attrice, ospite di Mara Venier ha affermato: " Io non tollero l’uomo che si mette a fare il letto, dare l’aspirapolvere. Io proprio non lo posso vedere, sono all’antica in questo senso con certi ruoli. Mi abbassa l’eros, me lo uccide”,
L'affermazione ha suscitato lo sdegno social e sono intervenuti in difesa dell'attrice i cavalieri Gedi dell'antica bigotteria Simone Pillon e Mario Adinolfi, il quali in linea con le posizioni medioevali caratterizzanti i loro numerosi interventi pubblici, hanno manifestato stima all'attrice. Secondo il binomio Adinofli /Pillon la Chiatti non fa altro che sottolineare gli opposti che naturalmente si attraggono, le differenze tra uomo e donna, cioè pardon tra maschi e femmine.

Francamente posso dire che tanta avanguardia televisiva mi ha letteralmente stupito, certe perle non si sentivano da decennni, e per un momento ho provato il desiderio di correre ad un centro commerciale e uscirne felice con un maxischermo da 7mila pollici per non perdere mai più le mirabilie della rete ammiraglia nazionale. Merda rarissima!
Sarà per caso che dall'insediamento del governo Meloni si ricorra a personaggi noti per ricordare che l'ordine naturale delle cose è quello di almeno 150 anni fa, anche 200. Ma l'impeto è durato un attimo, un coito interrotto dalla coscienza che impietosa mi ha ricordato la sua presenza. Toc toc, ricordati che non sei l'uomo di Laura Chiatti e la tua compagna ti stimerà se avrai rispetto del tuo letto come minimo.😁
E la coscienza m'ha suggerito, nel pieno rispetto di Laura Chiatti, che la differenza tra sessi, sempre che poi sia un fatto importante, non sia contenuta nei ruoli canonici della bibbia o sue interpretazioni maschiliste se non misogine.
Men che meno se certi postulati e modelli educativi da cui derivano grottesche fisime comportamentali riducono la donna a un contenitore di ormoni che ribolle se il partner lascia le mutande sgommate sopra il letto sfatto.😆
E mentre il maschio dissemina peli ovunque si guarderà bene dal raccoglierli nel timore che la propria " femmina" delusa per la femminilizzazione dilagante tra le mura di casa, non voglia più trombare con lui. Trattasi di equilibratissime e tradizionali dinamiche di coppia.
Oggi so molte cose! Che a 16 anni ero strano perché non tolleravo che mia madre raccogliesse le mie robe, le lavasse e stirasse, ci pensavo da me. Anche perché a parte i 9 figli da rincorrere col battipanni, detto tra noi, mia madre non stirava, bruciava le cose.
Inoltre so che un uomo ordinato e indipendente, che si rifà il letto e ramazza la stanza, uccide l'eros di Laura Chiatti. Spiace per i militari che obbligati a pulire camerate e fare cubi nelle brande, perdono l'appeal del maschio "tarzanesco."
Nella vita ciascuno è come è, ma non sarebbe troppo male domandarsi perché siamo come siamo se le nostre fissazioni condizionano perfino la sfera sessuale😁😁. Voglio dire che se fossi donna e mi piacesse l'uomo cinghiale forse vorrei capire perché dato che in casa dovrei farmi il culo anche per lui. Esattamente come vorrei capire, se mi piacessero le 90 enni, il perché.
Allo stesso modo non sarebbe male chiedersi perché proprio oggi, cioè con la Meloni al governo, la Tv debba proporre certi stereotipi o diversamente anticaglie, quasi a voler delimitare l'altezza della siepe oltre la quale una donna non può sporgersi.
Pare che l'emancipazione femminile, in Italia piuttosto astratta, presso le frange dei conservatori sia interpretata come pericolosa deriva destabilizzante le regole della sacra famiglia.
In definitiva la domanda è sempre la stessa: si può accudire la famiglia senza diventare serve? " Sai nessuno mi obbliga a fare la serva, io faccio le cose spontaneamente per la famiglia..." Ma che vorrà significare! E che vorranno significare le frasi compiaciute dei maschietti sul profilo della Chiatti, una per tutte: " Bellezza d'altri tempi". Ah le bellezze di cro magnon😁😁
In foto donna di Neanderthal.

sabato 25 marzo 2023

Quando l'uomo...

 

Quando l'uomo decise di non pensare più con la propria testa, perché era inutile e, in alcuni casi, doloroso, cedette e fece sue tutte le teorie dettate da esimi imbonitori di cacchiate;
la politica mondiale insegna: se imparasse a governare decentemente non ci sarebbero problemi, tutto funzionerebbe alla perfezione e saremmo tutti felici. Ma ciò che ho descritto è solo un sogno che non si realizzerà mai perché, di solito, chi si assume l'onere di governare non lo fa per pura abnegazione o con spirito di sacrificio, ma solo per interesse personale.
Noi popolo, ci illudiamo, ogni volta che andiamo a votare, di aver fatto la scelta giusta, ma il risultato è sempre lo stesso: se abbiamo fatto la celta giusta ci sarà chi la invaliderà, se non l'abbiamo fatta la colpa ricade su di noi, perché sia chiaro, LORO non hanno colpe, e se le hanno non pagano, sono intoccabili; si fanno leggi ad personam, decidono quanto debbono guadagnare senza curarsi di legiferare per obbligare i datori di lavoro a corrispondere un'equa retribuzione a tutti i lavoratori, creando, al contempo, disuguaglianze tra cittadini; non si curano della salute dei loro amministrati perché LORO non pagano le cure mediche, hanno la precedenza in ogni dove, sono i tanti RE che noi stessi abbiamo scelto per eliminare un solo RE abolendo la monarchia.
Albert Einstein diceva: ”Il mondo è quel disastro che vedete, non tanto per i guai combinati dai delinquenti, ma per l’inerzia dei giusti che se ne accorgono e se ne stanno lì a guardare”.

cetta