Visualizzazione post con etichetta uova. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta uova. Mostra tutti i post

lunedì 15 maggio 2017

Embrione di dinosauro rivela una nuova specie di giganti.

Due esemplari di Beibeilong sinensis impegnati nella cove delle uova (fonte: Zhao Chuang) © Ansa
Due esemplari di Beibeilong sinensis impegnati nella cove delle uova (fonte: Zhao Chuang)RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA/Ansa

Simili a uccelli da 3 tonnellate, facevano nidi larghi 3 metri.

L'embrione perfettamente conservato del cucciolo di dinosauro 'Baby Louie', morto 90 milioni di anni fa in Cina subito dopo essere sbucato dal guscio, rivela l'esistenza di una nuova specie di giganti preistorici, quella dei Beibeilong sinensis ('piccoli draghi cinesi'): questi dinosauri, dotati di becco e ali piumate come gli uccelli, potevano diventare lunghi fino a 8 metri, pesavano 3 tonnellate e facevano dei nidi 'extra-large', con un diametro di tre metri, dove deponevano e covavano dozzine di uova. Lo ha scoperto un gruppo di paleontologi cinesi, canadesi e slovacchi, che pubblica su Nature Communications il primo ritratto di questa specie inedita. 

Il corpo fossilizzato di Baby Louie, lungo appena 38 centimetri dal muso alla base della coda, è stato rinvenuto agli inizi degli anni Novanta nella provincia cinese di Henan insieme ad altre uova giganti della stessa covata: lunghe fino a 45 centimetri e pesanti circa 5 chilogrammi, sono tra le uova di dinosauro più grandi mai ritrovate finora. Il mistero della loro identità è rimasto fitto per anni. 

“Dato che nelle rocce di Henan sono stati ritrovati fossili di grandi teropodi come i tirannosauri, alcuni hanno cominciato a pensare che anche le uova fossero di tirannosauro”', racconta Darla Zelenitsky dell'università canadese di Calgary. Grazie a Baby Louie, invece, “ora sappiamo che queste uova sono state deposte da giganteschi oviraptorosauri”, simili agli enormi uccelli australiani casuari, ma un po' più 'cresciutelli'. “Doveva essere uno spettacolo vedere un animale da tre tonnellate come questo seduto sul nido pieno di uova”, conclude l'esperta.


http://www.ansa.it/canale_scienza_tecnica/notizie/terra_poli/2017/05/12/embrione-di-dinosauro-rivela-una-nuova-specie-di-giganti-_658b71f1-e888-446d-95f5-bb23a1a95449.html

domenica 26 aprile 2015

Solanum - Melanzana o Pianta delle uova.







È una specie di Solanum molto simile alla melanzana, una variante nativa dell'India che nel suo colore bianco appare davvero curiosa e spesso usata a scopo decorativo.
Non è difficile capire perché la chiamino "la pianta delle uova".

sabato 7 marzo 2015

Ecco come si legge il codice delle uova.



Una guida utile per i consumatori.

Cosa indicano tutte quelle lettere e quei numeri presenti sul guscio delle uova? È importantissimo saperlo, per saper leggere fra le righe delle diciture che troviamo in etichetta. In molte confezioni, ad esempio, leggiamo “uova di galline allevate a terra“, e pensiamo sia un sinonimo di qualità, ma in realtà le galline sono allevate in capannoni chiusi senza accesso all’esterno e con una densità (massima) di 12 per metro quadro. Guidaconsumatore.com spiega come si legge il codice delle uova:
Il primo numero che leggiamo sul guscio delle uova indica il metodo con cui sono state allevate le galline:
“0” sta a significare un allevamento di tipo biologico, ovvero che utilizza mangimi e foraggi provenienti da agricoltura biologica (prodotti senza l’utilizzo di concimi chimici di sintesi e prodotti fitosanitari), integrabili fino al 20% con prodotti tradizionali. Gli animali sono in grado di razzolare liberamente all’aperto: si tratta la tipologia di uova che più si avvicina a quelle prodotte dalle galline “ruspanti” di cascine e fattorie.
“1” corrisponde all’allevamento all’aperto: gli animali possono girare liberi per una parte della giornata, deponendo le uova nei pagliericci oppure sul terreno loro adibito in un ambiente esterno.
“2” è il codice relativo all’allevamento a terra: questa tipologia consente all’animale di muoversi libero, non all’aperto bensì in un ambiente chiuso. Un esempio di allevamento da codice “2” è rappresentato dai grandi capannoni che si trovano nelle campagne; le galline depongono le uova per terra, sulla lettiera o nei nidi.
“3” infine corrisponde all’allevamento a batteria, o in gabbia: gli animali non hanno alcuna libertà di movimento, ma trascorrono la loro vita in gabbie e depongono le uova sul fondo della gabbia stessa. Le densità sono quasi claustrofobiche: in ogni metro quadrato di gabbia possono essere presenti anche 25 animali, ed i posatoi a disposizione per deporre le uova hanno una larghezza di appena 15 centimetri. Possono essere impilati sull’altro sino a 4-6 ordini di gabbie.
immagine-2-galline1
Poi ci sono altre due serie di numeri e lettere:
La seconda combinazione del codice è composta da due lettere che stanno a contrassegnare il Paese d’origine delle uova: “IT” corrisponde ovviamente all’Italia, “PT” al Portogallo, e così via. La terza parte corrisponde al codice Istat del comune dove è situato l’allevamento, immediatamente seguito dalla sigla della provincia (in questo caso, “BS” = Brescia)“.
E infine l’ultimo gruppo:
L’ultima serie di cifre è il numero identificativo dell’allevamento di provenienza delle uova: è un codice univoco che permette di risalire immediatamente e senza ambiguità all’esatta azienda agricola di allevamento. Questo è di fondamentale importanza nel malaugurato caso in cui si verificassero problemi di tipo sanitario“.
codice-galline-1-580