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sabato 12 settembre 2020

Willy, l'ultimo saluto. Conte alla famiglia: 'L'Italia è con voi, vi vuole bene.

 

Per i quattro arrestati ora l'accusa è di omicidio volontario.

Si sono svolti nel campo sportivo di Paliano i funerali di Willy Monteiro Duarte, il giovane assassinato a calci e pugni a Colleferro. Ad assistere alla cerimonia anche il premier Giuseppe Conte, arrivato in camicia bianca per rispettare la richiesta della famiglia. A Capoverde, dove è originaria la famiglia di Willy, il bianco è anche simbolo di lutto quando si riferisce a un giovane.  Nel campo sportivo erano presenti moltissimi ragazzi sulle sedie in plastica disposte sul manto erboso con maglie bianche e la scritta 'Ciao Willy'.

Il premier al termine del rito funebre ha confortato la famiglia di Willy. Commosso, si è avvicinato al padre, alla madre e alla sorella di e ha detto: "L'Italia è con voi, vi vuole bene". Poi ha aggiunto:  "Ora ci aspettiamo condanne severe e certe". "Abbiamo seguito tutti questa vicenda di efferata violenza. Non possiamo minimizzarla né sottovalutarla. Non possiamo degradarla a singolo episodio. Dobbiamo guardarci in faccia e capire che ci sono alcune frange, alcune sacche sociali che coltivano la mitologia della violenza".

"Mio figlio non è morto invano se è vero che ha tentato di salvare un'altra vita". E' quanto avrebbe detto il padre di Willy, Armando, all'ambasciatore di Capo Verde Jorge José de Figueiredo Goncalves, che ha reso visita alla famiglia nel pomeriggio a Paliano. A riferirlo è il diplomatico lasciando l'abitazione della famiglia.

L'omelia - "Perché la morte barbara e ingiusta di Willy non cada nell'oblio impegnamoci tutti, istituzioni, forze dell'ordine, uomini e donne della politica, della scuola, dello sport e del tempo libero, Chiesa, famiglie e quanti detengono le chiavi di un potere enorme, quello dei media e in particolare dei media digitali, a comprometterci insieme, al di là di ogni interesse personale‎ e senza volgere lo sguardo altrove fingendo di non vedere, a riallacciare un patto educativo a 360 gradi". Così il vescovo di Tivoli e Palestrina monsignor Mauro Parmeggiani, nell'omelia.

"Chiediamo a Dio anche la forza per saper un giorno perdonare chi ha compiuto l'irreparabile. Perdonare ma anche chiedendo che essi percorrano un cammino di rieducazione secondo quanto la giustizia vorrà disporre e in luoghi, come ad esempio le carceri, che devono essere sempre più ambienti di autentica riabilitazione dell'umano", ha proseguito il vescovo. "Questo giovane ci lascia un grande insegnamento che non vorrei che trascorsi questi giorni pieni di coinvolgimento emotivo, di giusta compassione per Willy e la sua famiglia, di sdegno verso coloro che hanno compiuto un gesto inumano, cadesse come troppo spesso accade nell'oblio o nel fermarsi a qualche targa, monumento commemorativo, intitolazione di qualche torneo di calcio o cose del genere". 

"Un fatto esecrabile che stamane ci vede riuniti insieme e per il quale il nostro cuore è profondamente scosso e colpito". Così il vescovo di Tivoli e Palestrina monsignor Mauro Parmeggiani, nell'omelia ai funerali di Willy. ‎Il giovane nel ricordo del vescovo aveva "passione per lo sport ma senza fanatismi, nel rispetto per gli altri e nell'impegno per loro che, lungi da quegli atteggiamenti di indifferenza che spesso chi si dice adulto assume, ha portato Willy nella notte tra sabato e domenica scorsa a intervenire a favore di un amico per sedare una lite e perdere la vita in quella forma grande che Gesù ci ha insegnato nel Vangelo: 'non c'è amore più grande di questo, dare la vita per gli amici'". Gesù, ha detto ancora, "non ci ha liberati con la forza dei muscoli ma donando la propria vita sulla croce per amore e assicurando a tutti coloro che come Willy tentano di praticare il suo Vangelo, la vita eterna".

Le offerte raccolte nel corso della messa per i funerali di Willy saranno devolute, per volere della famiglia del giovane, alla Caritas. Lo ha detto durante la cerimonia il vescovo di Tivoli e Palestrina monsignor Mauro Parmeggiani.‎ La celebrazione è accompagnata da musica e cori.

"Il nostro pensiero è rivolto a Willy. Alla sua famiglia, a tutte le persone che lo hanno amato e che hanno avuto la fortuna di conoscerlo. Non si può morire così, non è giusto. È un dolore troppo grande. Oggi preghiamo ancora per lui. Per quel sorriso giovane e sincero. Ciao ragazzo, sei entrato nel cuore di tutti. Ci hai insegnato il coraggio. Noi ti daremo giustizia. È una promessa". Lo scrive su Facebook il ministro Luigi Di Maio.

"Ora bisogna solo far sentire alla famiglia la vicinanza di tutti e pretendere presto giustizia. La Regione pagherà e sosterrà la famiglia per le spese legali e uno degli istituti alberghieri della nostra regione sarà dedicato al nome di Willy". Lo ha detto il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti a margine del funerale di Willy Monteiro Duarte, il giovane ucciso a Colleferro.

"Da italiano e da papà chiedo giustizia e preghiera per Willy, galera a vita per gli infami assassini". Lo scrive su facebook il leader della Lega Matteo Salvini nel giorno dei funerali di Willy.

Intanto, ieri, la procura di Velletri, sulla base degli accertamenti autoptici, ha cambiato capo imputazione per i 4 arrestati per l'omicidio di Willy: da omicidio preterintenzionale in omicidio volontario aggravato dai futili motivi.

https://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2020/09/10/omicidio-di-willy-sabato-i-funerali-a-paliano-nuovi-indagati_86b4bbdb-efc1-4c30-86c6-d21a52a132ac.html

venerdì 11 settembre 2020

Omicidio Willy, i magistrati valutano l’accusa di omicidio volontario per gli arrestati. I testimoni: “A terra con le convulsioni”. - Vincenzo Bisbiglia

 Omicidio Willy, i magistrati valutano l’accusa di omicidio volontario per gli arrestati. I testimoni: “A terra con le convulsioni”

Belleggia, i fratelli Bianchi e Pincarelli

Serviranno 60 giorni prima che gli esami istologici possano confermare le cause del decesso, al quale ha contribuito la frattura delle ossa dello sterno. "Ci sono lesioni importanti di natura traumatica", spiegano fonti inquirenti a Ilfattoquotidiano.it.

“Dopo il calcio Willy era a terra rantolante”. “Aveva degli spasmi, tipo convulsioni”. “Perdeva sangue dalla bocca, era inerme”. Le testimonianze ci sono tutte e vanno oltre quelle contenute nell’ordinanza di convalida degli arresti per i fatti avvenuti la notte fra il 5 e il 6 settembre a Colleferro, in provincia di Roma. Ma serviranno 60 giorni prima che gli esami istologici possano confermare i sospetti fondati dei magistrati di Velletri, che stanno valutando se indagare i presunti assassini di Willy Monteiro Duarte per un omicidio “volontario” e non più “preterintenzionale”.

A rafforzare questo sospetto, il racconto dei presenti, che hanno descritto i colpi sferrati da uno dei fratelli Bianchi, Marco e Gabriele (a quanto pare, non entrambi) come una mossa di arti marziali. Disciplina di cui i “gemelli” – come vengono definiti per la loro somiglianza fisica – sono entrambi esperti.

Il pm Luigi Paoletti non ha alcuna fretta. I Bianchi e Mario Pincarelli sono in carcere e ci resteranno almeno fino ad una eventuale udienza al tribunale del Riesame, che tuttavia non è stata ancora richiesta. Nei prossimi giorni, il magistrato sentirà i testimoni portati dalla difesa, che hanno già registrato la loro deposizione di fronte agli avvocati Massimiliano e Mario Pica. Poi attenderà gli esami istologici e i “ragionamenti” messi nero su bianco da Saverio Potenza, il medico legale di Tor Vergata perito della procura.

“Ci sono lesioni importanti di natura traumatica, va approfondito, ma abbiamo un quadro chiaro di quale sia stata la causa della morte”, spiegano fonti inquirenti a Ilfattoquotidiano.it. Un decesso al quale ha contribuito la frattura delle ossa dello sterno. In base alle testimonianze, possono essere due gli eventi che lo hanno provocato: un calcio forte, diretto e mirato al busto – dunque frutto di un colpo di arti marziali – oppure l’accanimento sul corpo del ragazzo a terra, che viene invece attribuito a Pincarelli e (ma questo va verificato) forse anche a qualcun altro del “branco” fra le persone non arrestate.

E proprio il “gruppo di Artena” è sotto i riflettori degli inquirenti in queste ore. In particolare Michele Cerquozzi, al momento non iscritto nel registro degli indagati, nominato dai fratelli Bianchi come colui che li avrebbe chiamati in soccorso di Pincarelli e Francesco Belleggia. Sui social network Cerquozzi mostra una forte vicinanza alla famiglia Bianchi e sembra essere molto amico anche di Alessandro, il terzo fratello, ristoratore, alla cui compagna apparteneva l’Audi QZ presa da Marco e Gabriele per intervenire nella disputa di piazza Santa Caterina. Cosa ha detto Cerquozzi di così “allarmante” da far precipitare i Bianchi sul posto e da dare il là al pestaggio “alla cieca”? Soprattutto, Cerquozzi ha partecipato alla rissa? E con lui l’altro passeggero dell’Audi, Omar Shabani, di cui si sa poco? Fatto sta che alcuni testimoni affermano che “quattro o cinque ragazzi si sono accaniti su Willy”. Determinante potrebbe essere la testimonianza di Matteo Bucci, un ottavo arteniese intervenuto, secondo tutti, per fare da paciere e placare la furia dei fratelli Bianchi.

Come detto, si sta muovendo anche la difesa dei ragazzi in carcere. L’avvocato Mario Pica ha denunciato “un accanimento mai visto da parte dei media” e la “presenza di parecchi mitomani che stanno parlando a vanvera in televisione”. La difesa dei Bianchi conferma che non sono stati avviati esami tossicologici sui ragazzi in carcere: “I due sono astemi e non fanno uso di droghe”, ha spiegato ancora Pica. Diverso il discorso per Pincarelli, il cui padre ieri all’AdnKronos ha detto che “quando esce beve e non capisce più niente”: dai suoi apprezzamenti a una ragazza è scaturito il tragico sabato sera di Colleferro. È stato lui, secondo la testimonianza di Belleggia, ad aver “colpito a terra Willy”.

https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/09/11/omicidio-willy-i-magistrati-valutano-laccusa-di-omicidio-volontario-per-gli-arrestati-i-testimoni-a-terra-con-le-convulsioni/5928234/

Delitto Willy omicidio volontario? Importanti le abitudini degli indiziati.

 Il dolore per la morte di Willy

Gentile Fatto, non sono un giurista. Sono un cittadino come tanti. E tuttavia io penso che se più persone picchiano in modo brutale un ragazzo, con calci e pugni, in faccia, in testa e in altre parti del corpo, ripetutamente anche col ragazzo ormai a terra, fino a provocargli la morte quasi immediata, il reato di cui gli assassini dovrebbero essere accusati è “omicidio volontario” e non “omicidio preterintenzionale” (non volevamo ucciderlo). Come semplice cittadino attendo il processo. Povero ragazzo e povera famiglia. Tutta la mia solidarietà. Cordiali saluti.

Prof. Luigi Roselli

Gentile professore, è verosimile che la questione da lei sollevata se la porranno, sviluppando l’indagine, anche i magistrati competenti. Come sempre, si tratta di applicare le norme generali sull’omicidio adattandole al caso specifico, cioè alla ricostruzione del fatto materiale commesso. Stando alle brutali modalità con le quali è stata provocata la morte del giovane Willy Monteiro Duarte (che lei ha ben riassunto in base alle cronache), sarebbe assurda ogni ipotesi di semplice imprudenza, negligenza o imperizia e quindi di omicidio colposo. L’alternativa principale è fra omicidio preterintenzionale (quando si colpisce a morte qualcuno che però non si voleva uccidere) e omicidio volontario o doloso , che si ha quando si colpisce per uccidere. C’è però un’altra possibilità, quella dell’omicidio volontario con dolo cosiddetto eventuale o indiretto. Nella graduazione dell’intensità del dolo in relazione alla rappresentazione volitivo-conoscitiva del soggetto, dottrina e giurisprudenza hanno individuato la fattispecie della “accettazione del rischio”. Vale a dire che quando si accerta che il soggetto si è rappresentato seriamente la possibilità che si verifichi l’evento morte e tuttavia ha deciso di agire lo stesso, accettando tale rischio, l’omicidio può ritenersi doloso e quindi volontario, ma con dolo – appunto – eventuale. Un peso nelle valutazioni dei magistrati potrà indubbiamente avere anche la circostanza che due degli indiziati sono esperti praticanti di una disciplina “sportiva” etichettata come MMA: un mix di calci , pugni , colpi di karate e arti marziali assortite, che poco si confà con il ruolo di pacieri che i due si sono ritagliati nel primo interrogatorio. Sta di fatto che l’immenso sdegno e il ribrezzo suscitati dalla vicenda sono sacrosanti. E tuttavia persino nel tremendo e orribile caso cui si riferisce la lettera, è giocoforza ricordare – tecnicamente – la presunzione di non colpevolezza.

Gian Carlo Caselli

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2020/09/11/delitto-willy-omicidio-volontario-importanti-le-abitudini-degli-indiziati/5927880/

sabato 17 novembre 2012

Sandro Usai, un eroe morto in silenzio.



Dove sono i tricolori sulla bara e i ministri commossi? Dove sono i funerali di Stato e le dirette televisive? Dove sono le lacrime e gli editoriali....Forse è meglio così, gli eroi muoiono in silenzio, con il giubbotto della Protezione civile. Era SANDRO USAI, volontario morto a Monterosso nell'alluvione del 25 ottobre, voglio vedere chi mette questa immagine nel suo profilo...scusate non è Simoncelli... 

https://www.facebook.com/photo.php?fbid=350699388298567&set=a.101619776539864.3639.100000755262538&type=1&theater