mercoledì 3 aprile 2013

M5S Senato: dalla parte delle PMI.


Il Parlamento dice sì alla risoluzione unitaria sui pagamenti dei debiti delle pubbliche amministrazioni (40 miliardi di euro) a favore delle piccole e medie imprese, sposando gran parte delle tesi del MoVimento 5 Stelle
"Come MoVimento 5 Stelle, per coerenza con la nostra linea politica di votare le idee ed i provvedimenti abbiamo ritenuto opportuno ritirare la nostra risoluzione per convenire a una soluzione condivisa. Noi crediamo che i debiti vadano pagati tutti, ma siamo anche consapevoli della situazione disastrosa dei conti pubblici, conseguenza di decenni di mal governo. Le risorse a disposizione sono scarsissime. In commissione abbiamo indicato queste priorità: prima alle aziende, al lavoro, all'economia reale e poi alle banche e alla finanza. Prima alle piccole e medie imprese e poi alle altre più grandi. Prima alle piccole opere piuttosto che a quelle grandi. Il secondo punto del nostro programma è: "Occorrono misure immediate per il rilancio delle PMI". Abbiamo posto le piccole aziende e il loro rilancio in cima alla lista delle nostre priorità. Da esse dipende la ripresa del mercato del lavoro ed oggi in Italia c'è fame e sete di lavoro più di ogni altra cosa. Questo deve essere solo il primo di una serie di provvedimenti necessari ed urgenti a favore delle PMI. Ci riserviamo di presentare eventuali successivi emendamenti all'atto definitivo del governo qualora ce ne fosse la necessità." Enrico Cappelletti, cittadino portavoce M5S al Senato.

lunedì 1 aprile 2013

Grotte di Maijishan.



Le Grotte di Maijishan (cinese: 麥積山石窟, caratteri semplificati: 麦积山石窟, pinyinMàijīshān Shíkū) sono un gruppo di 194 grotte a carattere buddhista scavate sul fianco del monte omonimo a Tianshuinella provincia del Gansu. Comprendono oltre 7.200 sculture buddhiste e 1.000 m² di affreschi. L'inizio della costruzione risale alla dinastia dei Qin Posteriori (384-417 CE) del periodo dei Sedici regni.

Le Grotte di Maijishan sono poste lungo la via della seta, e sono posteriori alle più occidentali Grotte del tempio Bingling, a loro volta influenzate dalle precedenti strutture quali i Buddha di Bamiyan, mentre sono a Occidente delle successive Grotte di YungangGrotte di Longmen.
Il più antico riferimento a una comunità buddhista sul Maijishan si trova nel Gāosēng zhuàn (高僧傳, Biografie di monaci eminenti, T.D. 2059), composto nel 519, ove si descrive l'arrivo di un centinaio di monaci al seguito del monaco Tanhung tra il 420 e il 422, seguiti dall'arrivo di Xuangao che portò a 300 i membri della comunità. Verso il 440 però, le persecuzioni antibuddhiste e il periodo di guerre continue portò all'abbandono dell'area.
La più antica iscrizione datata presente nelle grotte si trova nella grotta 115 e reca la data del 502. Ma la struttura subì continui rimaneggiamenti e ampliamenti nel corso di tutta la storia dinastica cinese.
L'immagine buddhista più frequentemente rappresentata è quella del Buddha Amitābha, affiancato daAvalokitesvara e Mahasthamaprapta, chiaro segnale che la tradizione del buddhismo amidista fosse qui prevalente. Altre statue sono rappresentazioni del Buddha storico e del Buddha futuro.
Nel 759 fu meta di una visita del poeta Dù Fǔ.
La zona del Maijishan fu occupata dall'impero tibetano in seguito alla ribellione di An Lushan durante ladinastia Tang, riuscì così a salvarsi dalla grande distruzione dei templi avvenuta in Cina durante la persecuzione antibuddhista del 845.
Nel 1952-53 il Maijishan fu oggetto di rilievi da parte di una missione archeologica cinese, e, successivamente, di una campagna di foto promossa da Michael Sullivan, storico dell'arte cinese.
Nel 1961 fu inserito nella lista dei 全国重点文物保护单位 (pinyin: Quánguó zhòngdiǎn wénwù bǎohù dānwèi): Siti culturali di importanza nazionale sotto protezione dello stato.
Nel 2010 è stata rigettata la candidatura delle Grotte di Maijishan quale sito Patrimonio dell'umanità.

Mantova, picchiato e lasciato sull’A22 dagli agenti: uno è segretario Coisp. - Roberta Polese


Mantova, picchiato e lasciato sull’A22 dagli agenti: uno è segretario Coisp


La notizia era uscita inizialmente come aggressione da parte di due "bodyguard", poi le indagini hanno portato a un'auto civetta della polizia sulla quale viaggiava Luca Priori, capo del sindacato in Veneto. La vittima: "Mi hanno colpito e sbattuto per terra, poi contro il guardrail e se ne sono andati". La replica: "Sono in una missione importante e non posso parlare se non con il questore. Pestaggio? E' stato un diverbio".

La notizia, apparsa su due quotidiani locali, lasciava aperto più di qualche punto di domanda: la mattina di mercoledì una coppia di “bodyguard” a bordo di un’auto con lampeggiante avrebbeaggredito l’autista di un furgone che era stato fatto accostare al bordo della A22, a Mantova. Il conducente, “colpevole” di non essersi spostato rapidamente, sarebbe stato colpito al volto e lasciato a terra. L’auto sarebbe poi sparita “nel nulla” e i bodyguard sarebbero rimasti fantasmi senza nome. Ma la verità era un’altra: i due aggressori erano in realtà poliziotti, uno dei qualisegretario regionale del sindacato di polizia Coisp, che stavano trasportando un detenuto e che avrebbero punito il conducente del furgoncino perché non avrebbe lasciato loro la strada libera.
Se non fosse stato per un provvidenziale testimone che ha annotato il numero di targa della macchina, non riconoscibile come auto della polizia, la verità non sarebbe mai emersa. I protagonisti di questa vicenda sono noti in Veneto: l’aggredito è Riccardo Welponer, veronese nipote del più famoso Nadir Welponer, ex consigliere regionale dei Ds e ex segretario del partito. E uno dei due agenti di polizia si chiama Luca Prioli, vicentino, rappresentante veneto del Coisp.
I poliziotti, dopo aver aggredito Welponer, lo avrebbero lasciato sul bordo dell’autostrada con il volto sanguinante, procedendo per la loro strada con la Renault Laguna, auto di servizio senza scritte. Prioli, esponente regionale del sindacato di polizia, ammette il coinvolgimento ma si difende: “Mi trovo in una missione importante e non sono tenuto a parlare con nessuno di quanto accaduto, riferirò solo al questore di Vicenza, che mi ha chiesto una relazione – spiega – Il pestaggio? E’ stato un diverbio”. Il volto tumefatto di Welponer è la dimostrazione che qualcosa di più di un diverbio è avvenuto ai bordi di quell’autostrada l’altra mattina: “Sono stato picchiato e sbattuto a terra, sono quasi svenuto e quando mi sono ripreso mi hanno buttato contro il guardrail, poi se ne sono andati” ha detto ieri in una intervista rilasciata ad una tv locale.
Welponer non poteva sapere che i suoi aggressori erano agenti di polizia, tanto che la denuncia raccolta prima dalla Stradale e poi dalla Squadra Mobile di Mantova è stata intitolata a carico di ignoti. La notizia riportata dalla stampa si fermava alle dichiarazioni della vittima, perché non c’è stato successivamente un comunicato ufficiale a spiegare in realtà come sono andate le cose. Invece in poche ore i poliziotti lombardi erano già risaliti all’auto, avevano capito che si trattava di una macchina di servizio in missione ed erano arrivati ai nomi dei due poliziotti.
La notizia è giunta altrettanto rapidamente anche al Ministero che ora attende una relazione completa da parte della questura di Vicenza, in forza alla quale Prioli e il collega lavorano. La conferma dei fatti è arrivata 24 ore dopo dallo stesso Prioli, che rimarca il coinvolgimento nel “diverbio” ma che punta il dito contro chi ha fatto il suo nome: “Chi mi ha citato in relazione a questa vicenda pagherà duramente perché io sono in una missione delicata e nessuno doveva dire dove mi trovavo”. La prassi, in questi casi non è tanto la sospensione dal servizio, che arriverà con l’accertamento dei fatti in sede penale, quanto piuttosto l’allontanamento dalle mansioni, cosa che potrebbe disporre subito il questore o che potrebbe arrivare direttamente da Roma.
Bastardi. Mettigli in mano una paletta e si sentiranno padreterni.
Ma il Priolo, imbecille matricolato, sapendo di essere in missione speciale, non poteva evitare il diverbio? Menare le mani è il loro unico scopo, luridi bastardi e assassini.

Cipro: inchiesta Parlamento su prestiti banche condonati a politici.

Banca di Cipro

Nicosia, 1 apr. (Adnkronos/Dpa) - Il Parlamento di Cipro aprira' un'inchiesta sulle accuse rivolte ai tre istituti al centro della crisi bancaria di avere condonato i prestiti milionari concessi ad alcuni politici e imprenditori dell'isola. Secondo il quotidiano greco Kathimerini, la Bank of Cyprus, la Laiki e la Hellenic Bank, ristrutturate in base al piano di salvataggio internazionale, avrebbero condonato i prestiti, per milioni di euro, concessi negli ultimi cinque anni a esponenti politici, funzionari pubblici e aziende private. La Commissione parlamentare di inchiesta, guidata da tre ex giudici della Corte suprema, cerchera' anche di appurare se ingenti somme di denaro siano state trasferite all'estero prima e dopo il rifiuto da parte del Parlamento di effettuare un prelievo forzoso su tutti i depositi bancari.

http://www.adnkronos.com/IGN/News/Esteri/Cipro-inchiesta-Parlamento-su-prestiti-banche-condonati-a-politici_3245696601.html

Assiomi



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Da non far passare inosservata!



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Novartis perde ricorso contro farmaco antitumorale low cost.



La Corte Suprema indiana ha deciso che l'industria locale ha il diritto di produrre il medicinale Glivec come generico venduto a basso prezzo per salvaguardare il diritto alla salute della popolazione.

La Corte Suprema indiana ha rifiutato la richiesta di brevetto depositata dall'azienda farmaceutica svizzera Novartis per un costoso trattamento anticancro (commercializzato con il nome Glivec), sostenendo che è una modifica di un prodotto precedente e le sue proprietà non sono cambiate. 

2500 euro al mese contro 200 - La sentenza favorisce i produttori indiani di generico a buon mercato, attualmente a disposizione dei più poveri. Il verdetto consentirà ai pazienti indiani di acquistare a prezzi contenuti l'equivalente generico del medicinale prodotto da aziende nazionali: il farmaco Novartis costa circa 2.600 dollari al mese, il generico 175. 
Nel 2006, la multinazionale svizzera aveva fatto ricorso contro la legge indiana sui brevetti, in base alla quale le nuove versioni di un farmaco possono essere brevettate se viene dimostrata la loro maggiore efficacia terapeutica rispetto a precedenti versioni il cui brevetto è scaduto. "Il nuovo farmaco non corrisponde a criteri di novità. Si  tratta di una vecchia molecola", hanno sentenziato i giudici, stabilendo che "il farmaco non può essere nuovamente brevettato in India". 


http://tg24.sky.it/tg24/mondo/2013/04/01/antitumorale_glivec_low_cost_novartis_perde_ricorso_india.html