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venerdì 18 ottobre 2019

Novartis, “corrotti decine di migliaia di medici per prescrivere farmaci inutili”. Alla tv svizzera la testimonianza di tre ex manager



Nel documentario di Falò in onda giovedì 18 ottobre parlano per la prima volta i whistleblower che collaborano all'inchiesta dell'Fbi contro la multinazionale elvetica. Secondo l'accusa, medicinali dai prezzi proibitivi sono stati omologati in Grecia, e pazienti sani sarebbero stati sottoposti a cure inutili.
Novartis, la multinazionale farmaceutica svizzera, è accusata di aver corrotto decine di migliaia di medici pur di fare prescrivere i propri prodotti. E così pazienti inconsapevoli e perfettamente sani sarebbero stati sottoposti a cure del tutto inutili. Coinvolti anche ministri e alti funzionari dello Stato, con l’accusa di essere stati al libro paga della multinazionale per omologare in Grecia nuovi farmaci a prezzi proibitivi.

L’indagine è stata avviata dall’Fbi nel 2016 grazie alla collaborazione di informatori della sede greca. Ora la trasmissione Falò, in onda stasera , giovedì 17 ottobre alle 21.10 su Rsi La1, nel documentario “La strategia” per la prima volta dà voce ai tre informatori, che ha incontrato prima in Grecia e poi a New York, dove si sono recati per gli interrogatori delle autorità statunitensi.
I tre ex manager, che si autoaccusano di corruzione nei confronti di medici e funzionari di Stato, hanno affidato ai giornalisti della tv pubblica svizzera Maria Roselli e Marco Tagliabue, il racconto dettagliato delle pratiche illecite a loro dire utilizzate da Novartis per conquistare nuove fette di mercato in Grecia ed avanzare nel giro di pochi anni dal quinto al primo posto in classifica.
I tre whistleblower, la cui identità per motivi di sicurezza deve restare nascosta, rivelano a Falò l’esistenza di veri e propri “programmi di corruzione” camuffati da normali progetti di marketing, in parte finanziati direttamente dalla sede centrale di Basilea in Svizzera. L’inchiesta delle autorità americane si è conclusa nell’estate 2019. Spetta ora a Novartis decidere se affrontare un processo o puntare ad un accordo.
Il documentario sarà visibile sul sito di Falò da venerdì 18 ottobre.

lunedì 1 aprile 2013

Novartis perde ricorso contro farmaco antitumorale low cost.



La Corte Suprema indiana ha deciso che l'industria locale ha il diritto di produrre il medicinale Glivec come generico venduto a basso prezzo per salvaguardare il diritto alla salute della popolazione.

La Corte Suprema indiana ha rifiutato la richiesta di brevetto depositata dall'azienda farmaceutica svizzera Novartis per un costoso trattamento anticancro (commercializzato con il nome Glivec), sostenendo che è una modifica di un prodotto precedente e le sue proprietà non sono cambiate. 

2500 euro al mese contro 200 - La sentenza favorisce i produttori indiani di generico a buon mercato, attualmente a disposizione dei più poveri. Il verdetto consentirà ai pazienti indiani di acquistare a prezzi contenuti l'equivalente generico del medicinale prodotto da aziende nazionali: il farmaco Novartis costa circa 2.600 dollari al mese, il generico 175. 
Nel 2006, la multinazionale svizzera aveva fatto ricorso contro la legge indiana sui brevetti, in base alla quale le nuove versioni di un farmaco possono essere brevettate se viene dimostrata la loro maggiore efficacia terapeutica rispetto a precedenti versioni il cui brevetto è scaduto. "Il nuovo farmaco non corrisponde a criteri di novità. Si  tratta di una vecchia molecola", hanno sentenziato i giudici, stabilendo che "il farmaco non può essere nuovamente brevettato in India". 


http://tg24.sky.it/tg24/mondo/2013/04/01/antitumorale_glivec_low_cost_novartis_perde_ricorso_india.html

venerdì 26 ottobre 2012

Giallo sul ritiro dei vaccini Dati segreti per settimane. - Simona Ravizza


(LaPresse)

(LaPresse)

Il ministro sulla Novartis: doveva avvertire prima. I Nas controllano l'azienda di Siena. Numero verde per i cittadini.

MILANO - Il caso dei vaccini della Novartis, ritirati dal mercato per grumi dentro le fiale, diventa un giallo. È mercoledì mattina quando Giorgio Ciconali, alla guida della Prevenzione dell'Asl di Milano, vede svanire in un colpo solo il rifornimento di un terzo dei vaccini. Ben 75 mila dosi di antinfluenzale, tutte del tipo Fluad , una delle vaccinazioni bloccate dalla Novartis (insieme con l'Agrippal , l'Influpozzi adiuvato e l'Influpozzi subunità ). Un fulmine a ciel sereno, come lo è stato per il ministero della Salute che, fino al 18 ottobre, è rimasto all'oscuro dei problemi di sicurezza che hanno portato allo stop di 3 milioni di vaccini (in aggiunta ai precedenti 2,3 della Crucell).
Ma, mentre le autorità non sapevano nulla delle difficoltà della Novartis, c'è chi da quasi 20 giorni era al corrente per lo meno degli intoppi di produzione sul Fluad . Sono le farmacie. «Si informano i clienti che l'Azienda Novartis Vaccines Italia ha reso noto che, per il periodo 2012/2013, non produrrà il vaccino Fluad e posticiperà la produzione di Agrippal a fine ottobre». È quanto scritto dall'Unione farmaceutica milanese, un'azienda di distribuzione, alle farmacie che doveva rifornire.
La lettera è datata 2 ottobre. Ma com'è possibile che chi deve vendere i vaccini fosse informato sui problemi delle fiale Novartis prima di chi deve vigilare sulla loro sicurezza? Succede che una parte di vaccini è venduta dalle farmacie a pagamento al singolo cittadino, mentre un'altra (12 milioni di dosi in totale) serve per vaccinare prevalentemente gli over 65enni e i malati cronici. E sono le Asl a scegliere con gare pubbliche da quale azienda farmaceutica comperare. Su questo fronte, i dati sono stati tenuti segreti per settimane dalla Novartis. I motivi restano da chiarire. Può essere stato un semplice disguido (magari nella convinzione di risolvere la situazione) o può avere giocato un ruolo il timore di pregiudicarsi il mercato.
Per ora gli unici dati di fatto sono due. Il primo è cosa ormai nota: Novartis sapeva delle anomalie di alcuni lotti dall'11 luglio scorso. Il secondo è la dichiarazione del ministro alla Salute, Renato Balduzzi: «Il ministro ha stigmatizzato il comportamento di Novartis nella vicenda dei vaccini - si legge nella nota stampa -. L'azienda, pur ribadendo che i suoi vaccini sono sicuri e che l'efficacia delle dosi non è comunque compromessa, ha ammesso le proprie responsabilità in ordine dapprima alla mancata e poi all'imperfetta comunicazione all'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) circa i controlli eseguiti su lotti della produzione».
Su mandato della stessa Aifa ieri i Nas si sono recati allo stabilimento Novartis di Siena. Ora l'obiettivo delle autorità pubbliche è verificare la documentazione e analizzare i campioni di vaccino con le anomalie. Per informare i cittadini è stato attivato il numero verde 1500 (in funzione sette giorni su sette dalle 9 alle 18). Chi ha dubbi può consultare anche il sito www.salute.gov.it.