sabato 1 luglio 2023

Un mio caro amico mi chiede se io abbia o meno informazioni relative al fallimento economico della Russia. - Giuseppe Salamone

 

Sinceramente mi trovo spiazzato e non saprei cosa rispondere visto che da oltre un anno a questa parte economisti, intelletuali e politici affetti da atlantismo complusivo, ci dicono che anche oggi Mosca fallirà domani o al massimo entro due giorni. Però posso rispondere con uno studio fresco fresco effettuato e pubblicato da AstraRicerche. Questo studio dice che il 50% degli italiani ha serie difficoltà nel fare la spesa. Il rincaro dei prezzi energetici e l'inflazione hanno duramente colpito la capacità economica degli italiani mettendoli spalle al muro.
Qui non parliamo di non potersi permettere le scarpe griffate o l'ultimo modello di smartphone, qui si parla di problemi nel fare la spesa per poter mettere assieme il pranzo con la cena. Immaginatevi anche cosa succede quando qualcuno che ha questo tipo di problema, deve affrontare una spesa imprevista importante tipo la rottura della caldaia, un guasto all'auto che serve per andare a lavoro, una visita medica importante o deve recarsi in cartoleria per comprare il materiale scolastico per i propri figli.
Immaginatevi anche cose succede a chi ha un mutuo a tasso variabile, non sapere di quanto aumenterà la rata nei mesi a venire a causa del rialzo dei tassi. Tutto questo è figlio sempre della stessa cosa, ovvero una politica guerrafondaia che sta affamando interi popoli al solo scopo di compiacere i burattinai che hanno investito sulla distruzione economica e sociale del continente europeo. Non ci sono soldi per le spese sociali ma trovano miliardi per mandare armi al regime di Kiev. Non c'è volontà per aiutare la povera gente ma sono arrivati con dedizione all'undicesimo pacchetto di sanzioni suicide.
A fronte di tutto ciò, se ne fregano della fame dei popoli e continuano a cercare e trovare nemici da combattere. Se ne fregano di mettere la parola fine a un conflitto nel cuore dell'Europa e lavorano sodo per prolungarlo. La gente muore di fame e loro giocano alla guerra. L'importante che però ci siano i soldi per Zelensky, il quale, senza alcuna vergogna, continua a chiederci sempre più sacrifici. Come è senza vergogna la Von der Leyen che batte cassa ogni giorno per stanziare soldi da buttare sul campo di guerra.
E Come è senza vergogna Giorgia Meloni che davanti a tutto questo si piega senza pudore e rincara la dose eliminando i sussidi, tagliando sul welfare, sulla sanità e precarizzando il lavoro. Per lei, come le è stato imposto, i soldi servono per aumentare le spese militari e riempire le tasche del regime di Kiev. Questi sono i fatti, il resto è propaganda e anche di basso livello.

venerdì 30 giugno 2023

Un bassorilievo assiro mostra un subacqueo che respira da un otre gonfio d’aria. - Riccardo Bottazzo

 

https://www.dailynautica.com/rubriche/gli-urinatores-i-primi-subacquei-della-storia-e-gli-scherzi-di-cleopatra/attachment/un-subacqueo-assiro/

LA SCRITTURA ILLEGIBILE.

 

Nel 1886, l'archeologo britannico Arthur Evans, un esperto di civiltà dell’Egeo, iniziò a raccogliere frammenti di ceramica a Creta che erano coperti da una misteriosa scrittura scritta. Potete vedere uno di questi testi nella foto del post. Siamo del 2023 e nessuno è stato ancora in grado di tradurre questa scrittura.

Evans scoprì che questa scrittura faceva parte di un sistema lineare - distinto dai geroglifici pittorici dell'antico Egitto o dai testi cuneiformi della Mesopotamia - collegato alla civiltà minoica. Ricordiamo che la civiltà minoica “saltò letteralmente in aria” a causa dell’esplosione del mega-vulcano Santorini, o Thera, verso il 1.600 a.C.

Tra l’altro, sembra che alcuni “segni” delle Dieci Piaghe d’Egitto siano state dovute proprio a questa tremenda esplosione, una delle più grandi esplosioni vulcaniche della storia umana. (Ad esempio, il giorno che diventa notte a causa delle ceneri vulcaniche, la pioggia di lapilli incandescenti, il Nilo che diventa rosso a causa dello smottamento dei depositi di argilla, gli sciami di insetti e animali che fuggono, e via discorrendo, interpretati come “piaghe” dagli egiziani prima, e dagli ebrei dopo).

Cosa ci fosse prima che il vulcano Santorini distruggesse completamente questa civiltà, ancora non lo sappiamo. Sappiamo solo, dai resti ritrovati, che era una civiltà estremamente avanzata dal punto di vista culturale, forse addirittura più avanzata degli stessi egizi. Per questo alcuni studiosi fanno coincidere, almeno in parte, la civiltà minoica con Atlantide. Ma secondo Platone, la storia di Atlantide sarebbe più antica di migliaia di anni.

Man mano che scaviamo in giro per il mondo, si trovano sempre più segni di antiche civiltà spazzate via da enormi cataclismi. Sicuramente la civiltà micenea era fra queste.

Quali sono state le altre civiltà a scomparire?

L’articolo continua sul libro:
HOMO RELOADED – 75.000 ANNI DI STORIA NASCOSTA

Puoi trovare una copia del libro a questo link
https://www.amazon.it/dp/B0BLYBDF69 

https://www.facebook.com/photo/?fbid=281053827775271&set=a.166635502550438

Tentativi di negoziato: Kiev li rifiuta, la stampa li censura. - Giuseppe Salamone

 

Se la situazione fosse a parti invertite, avremmo stampa, politica e intellettuali da strapazzo indignati a reti unificate. Invece vige un silenzio tombale e la "censura democratica" occidentale continua a fare egregiamente il proprio lavoro.

C'è il cardinale Zuppi che per conto del Papa continua a fare la spola tra Kiev e Mosca. L'intento è quello di portare avanti una mediazione con lo scopo di una risoluzione diplomatica al conflitto. È un evento molto importante perché il Vaticano, non essendosi schierato, potrebbe seriamente avvicinare le due parti per raggiungere un risultato che converrebbe a tutti. La pace!

Evidentemente qualcuno da dietro le quinte continua a lavorare per sabotare ogni iniziativa che non preveda armi, esattamente come fatto per gli accordi di Istanbul stracciati senza pudore da Zelensky su ordini dei "buoni e democratici occidentali". A parte che queste visite da parte di Zuppi non ricevono la giusta attenzione e diffusione da parte della stampa, infatti sono relegate a eventi di second'ordine e nel peggiore dei casi sottoposte a censure, c'è anche da dire che le dichiarazioni delle parti in causa sono nette e non lasciano spazio a interpretazioni.

Andriy Yermak, capo ufficio presidenziale Ucraino è netto, lo dice senza giri di parole e senza un minimo di vergogna: "Non abbiamo bisogno di mediazioni". Questo succede perché si sentono forti del sostegno occidentale e quindi si arrogano il diritto di portare per le lunghe una guerra che sta sventrando l'Ucraina sia in termini materiali, economici che umani. Per loro evidentemente l'importante è che arrivino miliardi, alla fine al fronte ci mandano la carne da cannone, mica ci vanno loro. Dall'altra parte invece, Peskov che è il portavoce del Cremlino, si pronuncia dicendo che la Russia esprime "alto apprezzamento per le iniziative del Papa per la soluzione del conflitto".

Non credo ci sia bisogno di aggiungere altro anche perché dovrebbe essere assai evidente chi apre al corso diplomatico e chi, nettamente, sbatte la porta. Poi ci vengono a dire che quelli che sbattono la porta vogliono la pace, mentre chi la porta la apre è a prescindere un brutto e cattivo che fa di tutto per non avviare dei seri negoziati. La situazione è abbastanza evidente; chi si ostina a voltarsi dall'altra parte e non vuole capirla o è in malafede, oppure ha veramente bisogno di un bravo medico. Che non sia Atlantista complusivo però...

T.me/GiuseppeSalamone 

www.osservatoriosullalegalita.org

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giovedì 29 giugno 2023

CHI È VERAMENTE FLAVIO BRIATORE? - Andrea Scanzi

 

L’Espresso se lo chiese in questo articolo del 2010 a firma Mauro Munafò. Briatore ha sempre negato tale ricostruzione, mentre gli autori del libro “Il signor Billionaire" hanno sempre confermato. Ognuno legga bene l’articolo, non poco inquietante, e faccia (civilmente) le sue valutazioni.
“Le vittorie in Formula 1, il matrimonio con la Gregoraci e i flirt con le top model, lo yatch da sogno e il Billionaire, la discoteca dei ricchi in Sardegna. Quando si parla di Flavio Briatore, sono queste le parole d'ordine della cronaca nazionale, gossippara e non. Eppure nel passato del manager di Cuneo ci sono zone d'ombra che stonano con la vita super-pubblica che conduce adesso.
Sono gli anni '70 e '80, passati tra Cuneo e Milano, in cui un giovane assicuratore inizia a costruire quello che poi sarà Mr Billionaire. E nella sua cerchia non mancano i personaggi discutibili, il gioco d'azzardo, le truffe, la latitanza all'estero e le morti sospette. Una scalata al successo partita dal basso e dalla provincia che non si legge però nella biografia ufficiale di Briatore, che a quegli anni dedica qualche riga generica e poco convincente.
A scavare nella vita del manager ci hanno pensato Andrea Sceresini, Maria Elena Scandaliato e Nicola Palma, tre giovani giornalisti autori di "Il signor Billionaire; ascesa, segreti, misteri e coincidenze", appena pubblicato da Aliberti Editore. I tre sono partiti da una serie di articoli di Gianni Barbacetto del '99 per approfondire i misteri del passato di Briatore. Un lavoro fatto alla vecchia maniera, cercando tutti i vecchi soci, i vecchi amici, le fidanzate e i conoscenti del rampante Flavio. E trovandosi spesso davanti un muro di omertà e di consigli a lasciar perdere questa storia, di non chiedere oltre perché ci sono verità "che fanno morti e feriti".
La storia di Briatore sembra il sogno americano, coniugato però alla realtà italiana. Figlio di maestri elementari, si diploma geometra, fa l'assicuratore e apre un ristorante (il Tribula) che chiuderà dopo poco per debiti. Ma la svolta arriva nei primi anni '70, quando lavora con Attilio Dutto, un costruttore locale che rileva la Paramatti Vernici. Nel frattempo Briatore si occupa per alcuni casinò (gestiti dalla malavita) di portare clienti ai tavoli, intascandosi una parte delle loro perdite. Al giro lo introduce Ilario Legnaro che con il boss catanese Gaetano Corallo (vicino al clan Santapaola) si occupa proprio di questo. Tra i clienti portati ai casinò da Briatore c'è proprio Dutto che perderà parecchie decine di milioni nelle sale di Nizza e della Costa Azzurra.
Nel 1979 Attilio Dutto salta in aria con la sua auto: un delitto che non ha mai trovato un responsabile. Dalle testimonianze raccolte nel libro si configura però la mano della mafia. Pare inoltre che lo stesso Dutto volesse "rovinare" Briatore per le truffe che gli aveva giocato. Di sicuro con Dutto scompare anche un capitale stimato in almeno 30 miliardi di lire, che non si sa dove vanno a finire.
Con la fine degli anni '70 e la morte di Dutto, Briatore si trasferisce nella nascente 'Milano da bere', dove conosce la sua prima moglie (fino a oggi tenuta quasi nascosta) e frequenta la gente che conta del capoluogo meneghino, non ultimo Bettino Craxi. Organizza feste e si mette in affari con il conte Achille Caproni, della cui moglie è nel frattempo amante. Con l'amico Emilio Fede, secondo gli autori del libro, organizzerebbe truffe ai tavoli verdi, finché la polizia non lo scopre e lui deve fuggire a St.Thomas, nelle isole Vergini, con moglie al seguito.
Latitante e costretto a rimanere fuori dall'Italia fino all'amnistia del 1990, Briatore si consola nella sua vita da sogno alle isole Vergini e apre e gestisce una rete di negozi per Benetton, un locale notturno e una gelateria. Da lì ci saranno la Formula 1, i mondiali con Schumacher e...mister Billionaire. Il "self made man" di Verzuolo in provincia di Cuneo ormai ce l'ha fatta: è diventato qualcuno, è famoso nel mondo, ricco e invidiato.
"E' il personaggio simbolo di un'intera classe dirigente", spiega Andrea Sceresini, uno degli autori. "La sua immagine pubblica non risente affatto del suo passato. Molte di queste storie sono state scritte anche dai giornali negli anni '70 e '80 e basta una ricerca in archivio per tirarle fuori. I media però si limitano a riportare quello che dice lui e la sua versione della storia".
Una versione che da copione prevede poche righe di biografia ufficiale e qualche risposta evasiva a chi gli chiede conto del passato. Una storia tutta italiana”.

(da "L'Espresso" dell''8 novembre 2010: https://bit.ly/2EE1y0t)


Intelligenza convergente, intelligenza divergente. - PofessorX - G.Middei

 

Lo sapevate che… esistono due tipi di intelligenza: convergente e divergente.

Chi sono gli individui dotati di intelligenza convergente? Sono i tecnici, i funzionari, i gregari, quelli che seguono sempre le regole, che non si pongono troppe domande, che pensano ciò che gli altri pensano, sono quelli che sanno benissimo come andare da A a B, ma non hanno idea che esista anche C, non si sognano neppure che nell’alfabeto esistano anche la F, la W, la Z. E poi ci sono le menti divergenti: sono i pazzi, gli artisti, i sognatori, i ribelli, quelli che non si adattano, che non hanno rispetto per lo status quo, che vedono le cose in modo differente.

Ma sapete una cosa? Sono le menti divergenti che fanno andare avanti la storia. L’intelligenza convergente è semplice, è logica: «comporta il cercare la soluzione di un problema a partire da come il problema è stato impostato; l’intelligenza divergente invece consiste nel risolvere il problema cambiando la sua stessa impostazione, capovolgendolo.»

Copernico, Galileo, Shakespeare, Edison cosa avevano in comune? Avevano un’intelligenza divergente. Ecco, magari qualcuno obietterà: va bene, ma erano dei geni. Eppure avevano due occhi, due orecchie, un cervello proprio come noi. Ascoltavano, osservavano, pensavano, tutto qui. Guardavano, non con superficialità, fretta, passività, ma sapevano guardare oltre per cogliere gli aspetti nascosti, meno evidenti delle cose.

Voi avete due strade davanti a voi: potete fare ciò che tutti fanno, non pensare, non porvi troppe domanda, accodarvi al pensiero degli altri, della massa. Lasciare che che il rumore delle opinioni altrui offuschi la nostra voce interiore. Oppure potete ascoltare il vostro cuore, seguire le vostre intuizioni, alimentare in voi la creatività, lo slancio, i «forse». E fare lo stesso con i vostri figli, con i vostri nipoti.
Siate divergenti. Siate voci fuori dal coro. Siate, come diceva Russell, «il peso che inclina il piano».

G.Middei, anche se voi mi conoscete come Professor X #cultura #istruzione #scuola #letteratura 

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Le regole alle quali si riferisce l'autore dello scritto sono quelle del pensiero comune indotto da chi ha interesse a regolarne il procedere e non alle regole del vivere civile e del rispetto della libertà di chi ci circonda.
cetta

Gianluca Vialli - Ettore Zanca

 

Questo è un disegno di Gianluca Vialli. L'ha fatto il Direttore Sanitario del Gaslini. Raffaele Spiazzi .
Quando gli ho chiesto come mai lo avesse disegnato mi ha detto "mi ha colpito l'espressione allegra eppure incavata del suo viso". L'ha realizzato con una biro.

Quel cogliere la sofferenza oltre l'apparenza osservando un particolare è quello che mi fa stare qui a non smettere di ascoltare storie come questa. Oggi mi ha raccontato un sacco di aneddoti. L'ospedale Gaslini è un posto che si racconta anche solo perché c'è. È come un nonno che si siede lì e aspetta i nipotini di cui prendersi cura.

È fatto di gente così. Che ogni mattina prima di andare al lavoro guarda la grande vetrata che osserva il mare e si sente meglio. È il posto dove senti odore di salsedine anche mentre vai da un reparto all'altro.

E il Direttore non lo sa ma Vialli è stato una presenza magica che insieme a chi mi è accanto mi ha portato a tentare di far parte di questa gente. A essere, spero a lungo, uno di quelli che guarda la vetrata, il mare, non si pente di nulla ed entra. 

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