martedì 22 agosto 2023

IL RACKET CHE PIANIFICA LE PANDEMIE. - Joseph Mercola - tradotto da Markus

 

Nell’autunno del 2022, i media mainstream avevano iniziato a lanciare l’allarme su una potenziale “triplice epidemia”, caratterizzata dalla presenza simultanea di COVID [1], influenza stagionale e virus respiratorio sinciziale (RSV) [2] . La paura fa vendere, si dice, e questo è certamente il sistema usato da Big Pharma quando si tratta di vaccini.

L’improvvisa attenzione per l’RSV in particolare, che esiste da decenni, è coincisa con l’annuncio di una rapida messa a punto di vaccini contro l’RSV, un’impresa rischiosa se mai ce n’è stata una, visto che i produttori di vaccini avevano inutilmente cercato di immettere sul mercato un vaccino contro l’RSV per circa 60 anni, senza riuscirci a causa di problemi di sicurezza.

Non sorprende che Pfizer e Moderna stiano lavorando a vaccini combinati a base di mRNA per COVID, RSV e influenza [3] , che dovrebbero essere immessi sul mercato nel 2024 e/o nel 2025 [4]. Nell’estate del 2023 la Food and Drug Administration statunitense ha approvato i primi vaccini contro l’RSV per gli anziani di oltre 60, uno di Pfizer (Abrysvo) [5] e uno di GlaxoSmithKline (Arexvy) [6] .

Entrambi i vaccini sono vaccini ricombinanti a subunità, In questi tipi di vaccino vengono utilizzate alcune proteine virali per scatenare una risposta immunitaria [7] ed entrambi i produttori hanno segnalato la sindrome di Guillain-Barré come effetto collaterale dei loro prodotti [8].

Il vaccino contro l’RSV di Pfizer costerà probabilmente tra i 180 e i 270 dollari, mentre GSK intende applicare un prezzo compreso tra i 200 e i 295 dollari [9]. GSK aveva inizialmente annunciato un prezzo di 148 dollari per dose, ma ha deciso di raddoppiare il prezzo a causa di dati più recenti che suggeriscono che l’efficacia potrebbe protrarsi anche nella seconda stagione.

Continua la propaganda della tripla pandemia.

Mentre ci avviamo verso l’autunno del 2023, la “tripla pandemia” di COVID, RSV e influenza fa di nuovo notizia. Una ricerca su Google per la frase chiave “tripla pandemia 2023” [10] a metà agosto 2023 aveva dato ben 41,2 milioni di risposte.

Ricordate che l’esempio di cui sopra è solo a scopo illustrativo e vi sconsiglio vivamente di usare Google. Ma ecco la VERA lezione da apprendere. I risultati totali della ricerca possono essere utilizzati solo per farsi un’idea della frequenza del termine. Google ha smesso da tempo di fornire tutti quei 40 milioni di risultati. Indovinate quanti ne potete visualizzare? Solo 100.

Questo è un punto irrilevante per parole chiave come tripla pandemia del 2023, ma diventa enormemente importante per voi e la vostra famiglia quando cercate di fare una ricerca seria su Internet. È praticamente impossibile ora che Google non solo censura le informazioni vitali sui rimedi naturali per la salute, ma si limita a visualizzare solo i primi 100 risultati.

E, come avevamo visto durante la pandemia COVID, le agenzie di stampa utilizzano gli stessi titoli e le stesse argomentazioni – una prova inequivocabile che la narrativa sulla triple pandemia è coordinata da una fonte centrale.

Continua qui: https://comedonchisciotte.org/il-racket-che-pianifica-le-pandemie/

Le magnifiche mura della cittadella di Sacsayhuaman - Nohemi Rendon

 

Le magnifiche mura della cittadella di Sacsayhuaman, nella periferia settentrionale della città di Cusco, Perù (antica, capitale dell'Impero Inca). Niente mortaio. Le pietre più pesanti pesano fino a 200 tonnellate.

https://www.facebook.com/photo?fbid=1364864320793747&set=gm.1676307552886597&idorvanity=1383837038800318

Una spiegazione ci sarà, sarebbe interessante ed affascinante conoscerla.
Forse in una delle sue precedenti vite la terra era abitata da gente molto più evoluta, chissà...
cetta

RISERVA NATURALE DELLA BESSA.

 

L'area della Riserva Naturale della Bessa si sviluppa per circa 8 chilometri di lunghezza, con una larghezza media di un chilometro
Si trova tra Biella ed Ivrea, compresa nei comuni di 
BorrianaCerrioneMongrando e Zubiena, sulla destra orografica del torrente Elvo. E' parte della morena della Serra, considerata la più grande d'Europa.

continua qui: https://www.atl.biella.it/localita-dettaglio/-/d/riserva-speciale-della-bes-1

Posti dove mangiare bene e a poco prezzo a Roma.

 

Chef pentastellato... 

Avviso agli studenti di diritto costituzionale . - Prof. Guido Saraceni

Chiunque tra di voi avesse pubblicato un post in cui afferma che il generale Vannacci ha il diritto di scrivere ciò che vuole, in ragione dell’art. 21 della Costituzione, è pregato di sostituire il vino con l’acqua, il mojito con il the e gli studi di Giurisprudenza con il corso di laurea triennale in Scienze teoriche dei giochi da spiaggia per persone intellettualmente poco dotate.

La libertà di espressione del pensiero non è un diritto assoluto, deve essere contemperata con altri e altrettanto importanti diritti di pari rango costituzionale - come, ad esempio, la dignità altrui.
Peraltro, la costituzione (ex art. 54) pretende espressamente “disciplina ed onore” da chi svolge una funzione pubblica.
Sperando di essere stato chiaro, vi auguro una buona estate. E buona fortuna con l’esame di “karaoke e balli di gruppo uno” - fondamentale obbligatorio del primo anno, 9 CFU.
20.8.2023

domenica 20 agosto 2023

La ragazza stuprata da 7 coetanei al Foro Italico: "Gridavo basta, ma loro ridevano e continuavano..." - Sandra Figliuolo

 

Come definire questi esseri esecrabili e chi li ha cresciuti?
Amebe? Infezioni della terra?
Luridi vigliacchi impossibilitati ad avere rapporti sessuali normali?
Di sicuro esseri inferiori, esseri ai margini della società.
Spero che qualcuno gli insegni il vivere civile facendo loro provare ciò che ha provato la povera ragazza... Nessuna pietà per loro, solo sdegno e ribrezzo.

Qui l'articolo:

https://www.palermotoday.it/cronaca/violenza-sessuale-gruppo-foro-italico-nomi-intercettazioni.html?fbclid=IwAR0LBnMoDIkxk7r3X9n2zmrC3RmSTF-msVI4FoWHMACjCelOfrvGrc2aeRE

Lettera a Nordio di 320 magistrati in pensione: “La separazione delle carriere stravolgerebbe la Carta. Rischio pm controllati dal governo”. - GIUSTIZIA & IMPUNITÀ Lettera a Nordio di 320 magistrati in pensione: “La separazione delle carriere stravolgerebbe la Carta. Rischio pm controllati dal governo” Lettera a Nordio di 320 magistrati in pensione: “La separazione delle carriere stravolgerebbe la Carta. Rischio pm controllati dal governo” - Paolo Frosina

 

“Siamo magistrati in pensione, civilisti e penalisti, giudici e pubblici ministeri, che sentono il bisogno di intervenire contro l’annunciata riforma della separazione delle carriere“. Inizia così la lettera-appello rivolta al ministro della Giustizia Carlo Nordio dalle toghe della sua stessa generazione, che avvertono dei “pericoli” a cui si andrebbe incontro se diventasse realtà l’antico proposito del centrodestra di creare due distinte figure professionali per la magistratura giudicante e requirente. A sottoscrivere il testo sono stati già in 320 in poco più di tre giorni, tra cui alcuni dei magistrati più famosi d’Italia: si va dall’ex procuratore generale della Cassazione Giovanni Salvi agli ex pm di Mani pulite Gherardo Colombo e Piercamillo Davigo, dall’ex procuratore di Milano Francesco Greco all’ex procuratore di Torino Armando Spataro, dall’ex presidente aggiunto della Suprema Corte, Renato Rordorf, agli ex capi del Dipartimento carceri del ministero Giovanni Tamburino e Dino Petralia. Uniti, nonostante le differenze (anche notevoli) di sensibilità politiche e culturali, nel chiedere al loro ex collega un ripensamento (il 6 settembre avrà inizio l’esame parlamentare delle quattro proposte di legge costituzionale in materia, presentate da Forza Italia, Lega e Azione-Iv).

I firmatari ricordano che già con la riforma Castelli (2005) e ancor più con la riforma Cartabia (2022) della legge sull’ordinamento giudiziario “sono già stati praticamente eliminati i passaggi da una carriera all’altra”: al momento, infatti, il cambio di funzione è possibile una sola volta e nei primi dieci anni di carriera, con l’obbligo di trasferirsi in un altro distretto. E infatti a sceglierlo, negli ultimi anni, sono state poche decine di magistrati. Ma il problema, sottolineano le toghe in pensione, è di principio: la riforma “stravolgerebbe l’attuale architettura costituzionale che prevede non solo l’appartenenza di giudici e pm a un unico ordine giudiziario, indipendente da ogni altro potere, ma anche un unico Csm“, il Consiglio superiore della magistratura, l’organo di autogoverno. E a chi sostiene che questo stato di cose “darebbe un vantaggio al pm rispetto al difensore” ribattono che la tesi “non ha alcun fondamento, perché i giudici guardano alla rispondenza agli atti e alla logica degli argomenti delle parti, e non certo alla posizione di chi li propone; se fosse fondato questo sospetto, anche il giudice dell’impugnazione non dovrebbe far parte della stessa carriera del precedente grado di giudizio”.

È “essenziale”, invece – scrivono gli ex magistrati – “che il pm abbia in comune con il giudice la stessa formazione e cultura della giurisdizione, godendo anche della stessa indipendenza, perché la sua azione deve mirare all’accertamento della verità, e deve poter essere rivolta nei confronti di chiunque, senza alcun timore”. E in questo senso la separazione delle carriere farebbe “perdere all’Italia una peculiarità dataci dai padri costituenti che molti colleghi all’estero ci invidiano, vale a dire avere realizzato una vera autonomia dell’ordine giudiziario, perché solo con un pubblico ministero indipendente si ha la garanzia che potrà essere portata davanti al giudice qualsiasi persona che abbia commesso un reato”. Oggi infatti – prosegue la lettera – “il pm, proprio perché organo di giustizia, è obbligato a cercare anche le prove favorevoli all’indagato e non di rado chiede l’assoluzione: avverrebbe lo stesso con un pm formato nella logica dell’accusa e del tutto separato dalla cultura del giudice?”. Non solo: “Oggi il pubblico ministero è valutato dal Consiglio superiore della magistratura anche per il suo equilibrio e non certo per il numero di condanne che è riuscito ad ottenere. Ci sorprende che i fautori delle carriere separate non vedano i pericoli di un corpo specializzato nel sostenere l’accusa che, secondo i promotori della riforma, agirebbe senza essere sottoposto ad alcun controllo”. A meno che, concludono, “il vero intento non sia quello di consentire al governo di controllare l’azione del pubblico ministero”.

https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/08/19/lettera-a-nordio-di-320-magistrati-in-pensione-la-separazione-delle-carriere-stravolgerebbe-la-carta-rischio-pm-controllati-dal-governo/7265504/