giovedì 15 agosto 2024

Gli atlantonti di Marco Travaglio.

 

Per capire in quale trappola diabolica s’è cacciata l’Europa, basta unire i puntini delle ultime notizie, che sembrano fatte apposta per gli atlantonti che non vogliono vedere.

1) La Germania, mentre imbottisce l’Ucraina di armi e miliardi, spicca un mandato di cattura per l’incursore ucraino che due anni fa fece esplodere, su mandato di Kiev e con la copertura Nato, i gasdotti Nord Stream 1 e 2, costati 21 miliardi, che portavano il gas russo in Germania e di lì in tutta Europa e che Biden aveva già minacciato di distruggere. Risultato: ora compriamo più gas liquido e scadente dagli Usa, che ce lo vendono a prezzi quadrupli e ci tocca pure rigassificarlo; la Germania in recessione trascina nel baratro l’intera Ue, mentre l’economia americana (come quella russa) va come un treno.

2) Ora che Biden sta per diventare ex presidente, vengono desecretati gli atti sul figlio criminale Hunter che nel 2016, sotto il governo Renzi, chiese aiuto all’ambasciatore a Roma per procacciare affari nella Toscana pidina al colosso energetico ucraino Burisma, di cui era amministratore. Insomma, quello dei Biden per Kiev è un amore disinteressato: platonico.

3) Il più fanatico fra i consiglieri di Zelensky, Podolyak, spiega che l’invasione ucraina della regione russa di Kursk serve a ricattare i Paesi più prudenti della Nato per avere mano libera sull’uso delle nostre armi in Russia. Paesi tipo l’Italia, che ripudia la guerra per Costituzione, come ricorda financo Crosetto (subito linciato dai pretoriani Nato Mieli&Sallusti, che chiamano la Costituzione “ipocrisia” e “odio per l’Occidente”).

Il copione è fisso: il regime ucraino e i retrostanti Usa ricattano l’Europa con menzogne sempre più spudorate, ma i nostri sgovernanti sono ben felici di bersele mettendo mano al (nostro) portafogli e scavalcando le linee rosse che avevano tracciato.
Ora Kiev, dopo aver finto di voler negoziare con Mosca per paura di Trump, scatena un blitz militarmente inutile, anzi suicida, che la priva dei reparti migliori condannati allo sterminio, sguarnisce il Donbass dove i russi avanzano vieppiù, al solo scopo di bruciare il tavolo dell’eventuale trattativa. E pretende di farlo coi nostri missili e il nostro permesso.
Ma, siccome l’ultima linea rossa è sempre la penultima, dobbiamo prepararci alla prossima: quando i russi completeranno la conquista del Donbass e annienteranno i reparti ucraini a Kursk, Zelensky piagnucolerà che ha finito i soldati e vuole i nostri. I giovani ucraini fuggono all’estero, affogano nel Dnepr, si spaccano le tibie a martellate pur di non arruolarsi. Ma Repubblica canta l’epopea dei “soldati ucraini ‘felici di guidare un tank in Russia’”. È così che si precipita nella Terza guerra mondiale senza neppure accorgersene.

https://www.dcnews.it/2024/08/15/se-unisci-i-puntini-ci-arrivi-anche-tu-ucraina-un-impeccabile-marco-travaglio-demolisce-definitivamente-la-stucchevole-narrazione-che-politicanti-e-pennivendoli-ci-propinano-da-due-anni/

Ucraina e gasdotti Nord Stream.

Nelle ultime ore dalla Germania fanno sapere che hanno spiccato un mandato d'arresto per un cittadino Ucraino perché fece saltare i gasdotti Nord Stream. Oggi il Wall Street Journal ci va più pesante raccontando la presunta storia.
Dice che ad architettare l'operazione di sabotaggio dei gasdotti Nord Stream sia stato Zaluzhny, ex capo delle forze armate ucraine dietro autorizzazione di quel buffone di Zelensky. L'operazione avrebbe avuto il costo di 300.000 dollari. A parte che, come detto già in precedenza, credo fermamente che dietro i gasdotti ci sia la mano dei servizi Usa, UK, Polacchi e Norvegesi. Ma un paio di cose vanno segnalate.
Con questa nuova narrazione della propaganda criminale occidentale si smentiscono da soli, visto che per anni sono riusciti a sostenere la tesi di "Putin che bombarda i propri gasdotti" dopo averci speso oltre 20 miliardi assieme alla Germania. Inoltre hanno censurato tutti quelli che non credevano alle loro tesi, vedi anche il bavaglio al premio Pulitzer Seymour Hersh per mano dei vari Puente e Mentana.
La seconda rilevazione riguarda l'articolo 5 della Nato, quello che scatta quando un Paese membro viene attaccato: l'attacco dei Nord Stream rappresenta l'attacco più grande a un paese dell'UE dalla seconda guerra mondiale in poi. Quella era un'infrastruttura rilevantissima per l'economia, la manifattura e il benessere dei cittadini europei visto che portava gas di alta qualità a basso costo.
Se è vero che siano stati gli Ucraini a farli saltare, in teoria dovremmo difenderci da loro! Ma siccome questa è un'azione che va a beneficio principalmente degli Stati Uniti d'America, va benissimo e quindi i paesi europei si attaccano al tram. Se va bene agli Usa allora nessuna minaccia e nessun problema. A dimostrazione di quanto siano ipocriti e servi della Casa Bianca.
Ripeto, anche se non credo alla narrazione che siano stati solo Zelensky e company, questa narrazione oggi ci dice una sola cosa: ad attaccare l'Unione Europea e la sua sicurezza, a oggi, è stato Zelensky, non Putin. A fare più danni all'Unione Europea, a oggi, è stato Zelensky, non Putin.
Questa è la realtà, il resto è becera propaganda Hollywoodiana!

mercoledì 14 agosto 2024

Il popolo originale...

 


Non possiamo darle torto.

cetta

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L’Ucraina nelle mani di un vero idiota! Il professor Orsini ridicolizza Zelensky e i suoi padroni della Nato dopo l’insensato attacco in territorio russo.

 

NuovoAtlante
di Alessandro Orsini per Il Fatto quotidiano
“Contrattacco”. La megalomania di Zelensky e la cecità della Nato
Sebbene a corto di mezzi e uomini, l’Ucraina ha aperto un nuovo fronte a Kursk invadendo il territorio russo. In sede di analisi, la prima domanda da porsi è perché Zelensky abbia preso una decisione così controproducente: a essere in inferiorità numerica sono gli ucraini e non i russi.
I primi non possono aprire nuovi fronti; i secondi sì.
Per fare chiarezza, sottoporrò al vaglio della ragione tutte le spiegazioni elaborate dagli ambienti di Kiev nel rispetto del progetto illuministico. Con solerzia da etnografo, ne ho appuntate almeno sei.
Tutte hanno in comune una mancanza totale di senso della realtà figlia di una grave forma di megalomania sempre più radicata negli ambienti di Zelensky, Nato e Unione europea.
Mykhailo Podolyak, consigliere di Zelensky, ha dichiarato che l’invasione di Kursk è stata concepita per diffondere la paura nell’esercito russo.
L’organico delle forze armate russe consta di 2.210.000 persone circa, di cui almeno 1.320.000 militari.
Allo stato attuale delle nostre conoscenze, non risulta che tutte queste persone siano braccate dalla paura perché mille ucraini sono entrati a Kursk.
Dal canto suo, Zelensky ha dichiarato che l’invasione serve per costringere Putin a trattare alle condizioni dell’Ucraina.
Il problema è che l’invasione ucraina della Russia non è paragonabile all’invasione russa dell’Ucraina.
La prima è piccolissima; la seconda è grandissima.
Infatti, Putin non ha pensato di trattare, ma di contrattaccare.
La terza spiegazione è che l’invasione ucraina serve a conquistare la centrale nucleare di Kursk per minacciare di farla esplodere nel caso in cui Putin non dichiari la resa senza condizioni.
Se una circostanza del genere si verificasse, la cosa più probabile che accada è che Putin dia 24 ore a Zelensky per dimettersi pena un attacco nucleare ad ampio spettro.
Tolta la megalomania, balzerà agli occhi che uno Stato senza testate nucleari non può minacciare uno Stato con seimila testate nucleari.
La quarta spiegazione è che l’invasione di Kursk serve a ottenere il crollo del regime di Putin.
Secondo l’ambiente di Kiev – che include anche i principali quotidiani italiani – Putin sarà isolato dai suoi generali e odiato da tutti i russi per la falla a Kursk.
In realtà, l’invasione di Kursk causerà gli stessi effetti della rivolta di Prigozhin: i consensi di Putin aumenteranno giacché i russi odiano la Nato, mica Putin.
La ragione è presto detta: i russi sentono di essere attaccati dalla Nato e difesi da Putin. Soltanto chi abbia assunto dosi massicce di oppio ideologico non riesce a cogliere una verità così elementare.
La quinta spiegazione è che l’invasione di Kursk costringerà Putin a spostare truppe dal Donbass.
In realtà, è accaduto il contrario.
Per condurre l’invasione, Zelensky ha dovuto spolpare il fronte ucraino, dove arretra di continuo; Putin, invece, sta difendendo Kursk con il ricorso a nuovi soldati per le ragioni di cui sopra: ha un esercito enorme.
Infine, e siamo a sei, Zelensky ha dichiarato di avere invaso Kursk per spirito di vendetta affinché i russi capiscano che cosa significhi essere invasi…
Come se non lo sapessero: la megalomania distrugge persino il senso storico. Nel frattempo, i russi continuano a falcidiare gli ucraini in Donbass.
Così come Netanyahu fa di tutto per gettare l’Occidente in una guerra con l’Iran, Zelensky fa di tutto per gettarlo nella terza guerra mondiale.
Qualcuno gli spieghi che la terza guerra mondiale vedrebbe Cina, Iran e Corea del Nord schierate con la Russia. Un tale schieramento sovrasterebbe persino gli Stati Uniti. Figuriamoci l’Ucraina.

Resti Mammut, Siberia

 

Ultim'ora: scoperta notevole: Mammut perfettamente conservato, scoperto in una voragine di ghiaccio preistorica in Siberia.

https://www.facebook.com/photo/?fbid=513870764485157&set=a.468567629015471

Il tempio di Kailasa a Ellora, nel Maharashtra, in India, è l’opera d’arte monolitica più grande del mondo.

 

Trovato in India, 5000 anni, fatto con un unico sasso. Questo è davvero un fantastico lavoro artigianale.

https://www.facebook.com/photo/?fbid=1508649039737337&set=gm.1491951401441855&idorvanity=355776045059402

Blocchi di pietra di granito a Machu Picchu.

 

Blocchi di pietra di granito a Machu Picchu, una cittadella inca del XV secolo situata nella Cordigliera orientale del Perù meridionale su una cresta montuosa di 2.430 metri.
Le pietre degli edifici più belli dell'Impero Inca non usavano malta. Queste pietre sono state tagliate così precisamente, e incastrate così strettamente tra loro, che nemmeno un pezzo di carta può essere inserito tra loro. Oltre agli evidenti benefici estetici di questo stile edilizio, ci sono dei vantaggi ingegneristici. Il Perù è un paese sismicamente instabile e lo stesso Machu Picchu è stato costruito in cima a due linee di faglia. Quando si verifica un terremoto, si dice che le pietre di un edificio Inca "danzino", cioè rimbalzano attraverso le scosse e poi tornano al loro posto. Senza questo metodo di costruzione, molti degli edifici più conosciuti a Machu Picchu sarebbero crollati da tempo.
Gli Inca costruirono la proprietà intorno al 1450 ma la abbandonarono un secolo dopo, al tempo della conquista spagnola. È possibile che la maggior parte dei suoi abitanti sia morta di vaiolo introdotto dai viaggiatori prima che i conquistadores spagnoli arrivassero nella zona.