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venerdì 7 febbraio 2020

Iowa, Sardine e Renzi: la sinistra fa autogol nell’universo mondo. - Antonio Padellaro

Iowa, Sardine e Renzi: la sinistra fa autogol nell’universo mondo

Stanco di soffrire a causa delle molteplici delusioni cagionategli dalla sinistra, l’autore di questo diario prova a lenire le pene ricorrendo all’atarassia che (trascrivo da Wikipedia) è il termine già usato da Democrito che designa “la perfetta pace dell’anima che nasce dalla liberazione dalle passioni”.
Gli autogol delle Sardine. Soltanto pochi giorni fa avevo (avevamo) gioito all’annuncio della vittoria dell’alleanza sinistra più Sardine in Emilia-Romagna (e goduto come ricci per la sconfitta di Matteo Salvini): oh giornate del nostro riscatto! Ma, tutti assorti nel novo destino, non potevamo presagire che di lì a poco ci saremmo ritrovati con le photo opportunity dai Benetton, con le successive, dolenti prese di distanza (Jasmine Cristallo), con le velenose autoespulsioni (Stephan Ogongo). E, più in generale, con una sindrome troppo banale per essere vera: il successo di quattro ragazzi che dà loro alla testa. Infatti il saggio dice: ci sono soltanto due uomini perfetti, uno è morto e l’altro non è mai nato. E dunque se le imperfezioni dei piccoli leader saranno perdonate, le prossime piazze saranno ancora piene. Altrimenti, resteranno desolatamente vuote. In tal caso ai ragazzi diremo grazie per quanto fatto. Poi, con qualche rimpianto, ce ne faremo una ragione.
Suicidi assistiti. Matteo Renzi che minaccia di affondare lo stop alla prescrizione (un tempo da lui auspicato) insieme al governo Conte è lo scorpione che nella favola di Esopo punge a morte la rana che lo sta portando in salvo (“È la mia natura!”). Pensavamo di averla fatta franca, che fallita la spallata salviniana in Emilia il governo si fosse messo al riparo, almeno per il tempo necessario a programmare qualcosa di utile per il Paese e a salvarci dall’uomo del mojito. Non è così. Ma se la “natura” renziana dovesse provocare un demenziale omicidio-suicidio (stando ai sondaggi alle successive elezioni Italia Viva partorirebbe Italia Morta) cosa mai potremmo farci noi persone di elementare buon senso? Nulla. Infatti il saggio dice: se c’è un rimedio perché te la prendi? E se non c’è un rimedio, perché te la prendi?
Disastro in Iowa. La figuraccia delle primarie dem negli Stati Uniti conferma che grande è la confusione sotto il cielo liberal dove troppi candidati si contendono la nomination, tutti però al momento troppo deboli per spuntarla su Donald Trump. Il quale prospera allegramente sugli errori dei rivali, soprattutto la sconsiderata procedura di impeachment che bocciata dal Senato accresce la fama del presidente invincibile. E amen.
Infatti dice il saggio: non sono le stelle troppo lontane, sono le scale per raggiungerle troppo corte.
E Brexit fu. Il nostro amore per l’Europa unita ci aveva fatto sperare che alla fine un rimedio sarebbe stato trovato per impedire che l’uscita della Gran Bretagna non desse un duro colpo alla solidità dell’Unione. Eravamo convinti che al momento opportuno Jeremy Corbyn avrebbe schierato il Partito laburista armi e bagagli a difesa del Remain. Purtroppo, davanti alla cinica determinazione di Boris “boria” Johnson, quella un tempo gloriosa sinistra ha dato di sé una grigia immagine di latitanza e inconcludenza. Infatti dice il saggio: colui che chiede è sciocco per cinque minuti, ma colui che non chiede rimane sciocco per sempre.
Vergogniamoci per lui. Di Oliviero Toscani abbiamo sempre apprezzato la genialità e la passione con cui ha sposato le cause dei più deboli e dei più discriminati. Ma la sua frase: “A chi interessa se casca un ponte?”, pronunciata a proposito della visita delle Sardine da Benetton, fa ribollire il sangue. Per i 43 morti di Genova e per la disumanità, speriamo involontaria, che esprime. In questo caso un rimedio esiste: chiedere scusa.
Con questi sommari esempi, il diario ha cercato di rendere il senso di inadeguatezza che troppo spesso promana da quella bandiera politica convinta di rappresentare, per definizione, la parte buona e giusta dell’universo mondo. Esauriti, tuttavia, fatalismo e rassegnazione per chi alle virtù della sinistra ci ha creduto e ci crede ancora, non resterebbe che il “metodo Ninetta”. Quella barzelletta cioè dove all’esame di casellante ferroviario si chiede al candidato cosa fare per evitare l’impatto tra due treni lanciati a folle velocità sullo stesso binario. Poiché ogni possibile rimedio viene bocciato dai commissari, il nostro chiama in causa Ninetta. E alla domanda chi sia risponde serafico: è mia moglie, la chiamo e le dico amore vieni a vedere che botto.

lunedì 25 aprile 2016

Migliaia in Passeggiata a fianco di Boris. - Stefano Taglione



(Boris è un clochard, e artista di strada. Da tutti a Viareggio è conosciuto come l'uomo delle bolle che fa divertire i bambini sulla Passeggiata. Giovedì 21 Boris era in un angolo diverso dal solito, per le riprese di un documentario. Ma è stato "aggredito" dai titolari di un negozio che prima lo hanno minacciato ("Ti spacco la testa" e "Ti devo massacrare di botte?") e poi con il commerciante che lo ha bagnato con un tubo di gomma.)
Boris Egorov giovedì era stato minacciato e innaffiato da un dipendente di un negozio di dischi. Il punto vendita rimane chiuso con un cartello di scuse. In 2.500 affollano il Lungomare per solidarietà

Boris in mezzo alla folla solidale...

VIAREGGIO. Il tam tam sul web ha fatto proseliti. La Passeggiata di Viareggio è stata invasa da migliaia di persone che hanno raccolto l'appello a dare vita a una manifestazione a fianco di Boris Egorov, l'artista di strada minacciato e innaffiato con una sistola giovedì 21 da un dipendente del negozio Mondodisco 48. Le aspettative dei promotori non sono andare deluse: l'evento Facebook creato in solidarietà dell'uomo delle bolle - Fare Le Bolle Insieme A Boris Davanti Il 48 - contava sulla carta novemila partecipanti, 14.000 persone interessate e 38.000 invitate. All'appuntamento delle 16 davanti al Mondodisco hanno risposto tantissimi anche se contare chi si è ritrovato in Passeggiata per fare bolle di sapone insieme a Boris e chi invece si è ritrovato lì in veste di spettatore non è semplice. Di sicuro l'adesione è altissima.
Un sit-in pacifico, nel quale hanno trionfaato le bolle di sapone. Quelle di Boris e quelle di tanti, grandi e piccini, che si sono stretti intorno a lui.
L'idea della manifestazione è venuta in mente a due viareggini, poi condivisa e ripresa da tantissime altre persone, come del resto il video stesso che documenta dell'aggressione a Boris. Il filmato girato dal videomaker Victor Musetti ha raggiunto ormai numeri inimmaginabili: tre milioni di visualizzazioni in tutto il mondo, quasi 3.000 commenti e 29.000 "Mi piace". Ed è stato ripreso in moltissimi altri siti.
IL NEGOZIO RESTA CHIUSO
Mondodisco 48, domenica 24, resterà chiuso. Lo ha annunciato il titolare con un cartello appeso alla vetrina: "Abbiamo sbagliato. Abbiamo chiesto scusa e lo facciamo ancora oggi restando chiusi".