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martedì 8 ottobre 2019

Tangenti Lombardia, i verbali su Mascetti: “Finanziava la Lega. Nel Carroccio non c’è una persona che prende soldi direttamente”.

Tangenti Lombardia, i verbali su Mascetti: “Finanziava la Lega. Nel Carroccio non c’è una persona che prende soldi direttamente”

Agli atti dell'inchiesta della procura di Milano sono stati depositati alcuni verbali di Alberto Bilardo, ex segretario di Forza Italia a Gallarate: "Mascetti è una persona di fiducia dell’onorevole Giorgetti ed è sponsorizzato da quest’ultimo". Il riferimento è per Andrea Mascetti, consigliere di amministrazione indipendente nel board di Banca Intesa Russia. Laura Bordonaro, ex manager della società partecipata Accam: "E' il professionista maggiormente sponsorizzato da parte degli esponenti leghisti".
Nella Lega non c’è una persona che prende soldi direttamente, ma c’è una suddivisione degli incarichi, ad esempio quando Mascetti prende un incarico poi fa lavorare altri professionisti”. A sostenerlo Alberto Bilardo, ex segretario di Forza Italia a Gallarate , in provincia di Varese, e uno degli uomini più vicini a Nino Caianiello, il presunto burattinaio nella maxi indagine della Dda di Milano su un sistema di tangenti e nomine pilotate. Il Mascetti citato da Bilardo è Andrea Mascetti, avvocato varesino e consigliere di amministrazione indipendente nel board di Banca Intesa Russia. Arrestato e interrogato il 10 giugno scorso, il verbale di Bilardo è tra le migliaia di pagine di atti depositati dopo la chiusura dell’inchiesta per 71 indagati. Secondo Bilardo, Mascetti “è una persona di fiducia dell’onorevole Giorgetti ed è sponsorizzato da quest’ultimo”. Caianiello, ha spiegato Bilardo, “mi aveva detto del ruolo importante che Mascetti ricopriva nella provincia di Varese in quanto deteneva le leve economiche. Mascetti ha preso molti incarichi dal comune di Gallarate”. Informazioni già anticipate dal Fatto Quotidiano nel luglio del 2019.
“Nella Lega c’è suddivisione di incarichi” – In relazione agli incarichi in Accam, una società partecipata di Varese, “faccio presente – ha messo a verbale Bilardo – che vi era la necessità di nominare il il presidente dell’Odv (organismo di vigilanza, ndr), nomina che spettava alla Lega che nominò il predetto Mascetti per tale incarico. Per gli altri due posti di componenti dell’Odv – ha aggiunto – gli stessi spettavano a Forza Italia“. E ancora: “Verso la fine del 2017, Caianiello mi disse, a tal riguardo, che ‘bisognava fare il Natale, frase con la quale voleva dire che bisognava contattare i professionisti per recuperare del contante”, ossia le cosiddette “retrocessioni” da parte di coloro che avevano ottenuto gli incarichi. Bilardo ha raccontato ancora che “per la nomina di un legale presso il Comune di Gallarate”, in sostituzione di un altro avvocato, “c’era da fare i conti con la Lega” e “venne fatta una riunione verso la fine del 2016” e il Carroccio propose “l’Avv. Mascetti”. Il nome di Mascetti è stato citato più volte anche nel cosiddetto Russiagate. Durante la famosa conversazione all’hotel Metropol, uno degli italiani cita Banca Intesa e spiega ai russi che la Lega aveva “un uomo lì dentro chiamato Mascetti”. “Dopo questo incontro dobbiamo parlare con il tizio che inizia con Ma e finisce con etti in modo che si incontrino dopo che i fondamentali sono chiusi”.
“Mascetti finanziava la Lega” – A parlare di Mascetti, è anche Laura Bordonaro, ex manager della società partecipata Accam arrestata lo scorso maggio (ora è tornata in libertà). “Mascetti è il professionista maggiormente sponsorizzato da parte degli esponenti leghisti, ricoprendo plurimi incarichi presso società pubbliche. Da più parti viene indicato come una persona che significativamente finanziava il partito della Lega anche mediante associazioni che a lui facevano capo quali ad esempio Terra Insubre“, ha detto la donna, che interrogata dal pm Luigi Furno, ha spiegato di non essere a conoscenza se esistesse o meno anche in “area della Lega” un “sistema analogo a quello (…) degli incarichi pilotati nei confronti del professionisti” attribuito all’ex coordinatore di FI di Varese Gioacchino Caianiello. Bordonaro nel parlare di Mascetti al pm ha precisato che le era “stato presentato durante un incontro da Matteo Bianchi“, ex segretario leghista sempre di Varese e da Caianiello” con il quale, “pur essendo esponente della Lega, ha buoni rapporti (…) avendo personalmente constatato che durante le elezioni amministrative del 2019 si sentivano spesso per accordi sui vari candidati sindaci”. Nello stesso verbale la ex manager ha anche spiegato che Mascetti “è stato indicato in quota Lega” nell’organismo di vigilanza di Accam, la società che si occupa di smaltimento rifiuti per 27 comini tra l’Alto Milanese e il Varesotto, e che “la sua candidatura è stata caldeggiata anche dallo stesso Caianiello”. 
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domenica 12 maggio 2019

Tutti i leghisti nella rete di Nino “Jurassic Park”. - Davide Milosa

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INCHIESTA “MENSA DEI POVERI” – LOMBARDIA, AFFARI & INCARICHI: NELLE INTERCETTAZIONI I CONTATTI DI NINO CAIANIELLO, EX CAPO DI FI A VARESE (ARRESTATO) E GLI UOMINI DI SALVINI E DI GIORGETTI.

Non solo Forza Italia, la grande rete di Nino “Jurassic Park” Caianiello, già coordinatore provinciale azzurro a Varese, comprende diversi personaggi di primo piano della Lega di Matteo Salvini. Parlamentari, politici regionali e anche avvocati-consiglieri del vicepremier. Molti, Nino li incontra nel suo “ambulatorio” per discutere di politica, di nomine e anche degli affari delle società partecipate. Di tutto, insomma. Anche del nodo Marsico, l’ex socio di studio del presidente Attilio Fontana che nelle intercettazioni sempre più emerge come il problema della Regione, un ostacolo sul quale lo stesso governatore rischia di saltare. Fontana è indagato dalla Procura di Milano per abuso d’ufficio per la vicenda Marsico.

L’ex socio di Fontana e le manovre della Lega.
E così Caianiello, oltre che con la parlamentare azzurra Mariastella Gelmini, ne parla con il deputato leghista Matteo Bianchi e con l’avvocato Andrea Mascetti, “già supervisore della segreteria federale della Lega”. Entrambi non indagati. Annota la Finanza: “Nino chiede a Matteo Bianchi, con la complicità anche di Andrea Mascetti di intervenire con Attilio Fontana affinché accetti la sua proposta”, ovvero nominare in Regione il presidente di Afol Beppe Zingale e in cambio ottenere per lo studio Marsico consulenze per 90 mila euro l’anno. Dice Caianiello al deputato leghista: “Su Attilio, io quello che devo fare l’ho fatto, ti dico questo perché anche tu con Andrea, quando ci troviamo (…) bisogna fare in modo che ascolti perché lui Andrea l’ascolta, lui lo subisce (…) Andrea è intelligente, perché lui non compare mai, è come (Giancarlo) Giorgetti”, sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Fontana però non ascolta l’amico e a fine ottobre 2018 la giunta affida l’incarico a Luca Marsico. Poche settimane dopo Caianiello commenta i fatti: “Io avevo detto ad Attilio: guarda non farlo tu perché lo faccio fare io fuori, gli diamo l’incarico, lui porta a casa quello che deve portare, tu non ti devi esporre. Ha detto: no ci penso io. Sono cazzi suoi, adesso va nei casini, quando verrà fuori che Attilio Fontana ha dato l’incarico al suo ex socio”. E ancora: “Metti il socio di studio di tua figlia per 11.500 euro all’anno?! Io non navigo nell’oro per l’amore del cielo, ma sei io dovessi andare in giro a rompere i c… per 11.500 euro e mettere a rischio me”. Andrea Mascetti che ben conosce la situazione esclama: “Attilio è matto!”. Insomma, la scelta di Fontana sorprende tutti. Anche perché, intercettazioni alla mano, si capisce bene che su altri fronti, ad esempio le nomine degli assessori regionali, il governatore ha sempre seguito i consigli di “Jurassic Park”. Dice Fontana: “Ho seguito i tuoi consigli (…) hai visto, la giunta non è male”. Risponde Nino: “Non te ne pentirai”.

La Lega e l’ambulatorio di Jurassic Park.
Con il parlamentare del Carroccio Matteo Bianchi, già segretario provinciale della Lega a Varese, il rapporto va anche oltre la politica. Il deputato almeno una volta va nel bar-ambulatorio di Caianiello. “Jurassic Park” ne parla a proposito dell’operazione, annota la Finanza, “collegata alla realizzazione dell’impianto di smaltimento che verrà realizzato dalla Prealpi Servizi”. Nino sta discutendo con il deputato azzurro Diego Sozzani e l’amico Mauro Tolbar, entrambi indagati. Dice: “Ho sentito che c’era in ballo ’sta cosa (…). Domani alle nove e mezza vedo tutto l’establishment, compreso la Lega e compagnia bella, c’è anche Matteo Bianchi e parliamo dell’idrico, sono lì in ambulatorio”. E poi c’è l’amicizia con l’imprenditore Claudio Milanese (non indagato). Spiega Caianiello: “Milanese non puoi non tenerlo buono, perché è l’unico che sul territorio (di Varese) ha un’incidenza politica, sociale ed economica (…) mettetevela bene in testa sta cosa, eh!”. Uno dei motivi è l’amicizia con il sottosegretario della Lega Giancarlo Giorgetti, “al quale Nino gli consiglia di rivolgersi per risolvere diverse questioni”. Caianiello invita Milanese a “contattare Giorgetti per intervenire sulla nomina di Ugo Dibernardo in Anas”. Ma Jurassic Park è un generoso. Aiuta tutti. Dice a Zingale: “E chiamala!”, si riferisce alla deputata di Fi Valentina Aprea, ex assessore in Regione, la cui cugina è stata assunta in Afol così come detto dallo stesso Zingale.

L’ex segretario di Gallera con Buscemi.
E se da un lato Caianiello prova a forzare la mano sulle elezioni di Lonate Pozzolo facendo confluire i voti delle “famiglie calabresi”, dall’altro, emerge nelle annotazioni della Finanza, favorisce una “vicenda corruttiva” (allo stato senza indagati) che vede protagonista l’ex assessore Regionale Massimo Buscemi, oltre che il calabrese di Stilo Mimmo Pacicca, fino a pochi mesi fa a capo della segreteria dell’assessore al Welfare Giulio Gallera. Buscemi si spende per far ottenere alla Omniatel lavori per la riscossione delle entrate dei comuni. E se Pacicca, per la Finanza, è il gancio per arrivare al sindaco di Monza, la consigliere regionale Silvia Sardone, per i pm, può favorire l’ingresso a Sesto San Giovanni. Dice Buscemi: “Ho fatto un vestito per una società”. Cainiello: “Dimmi che dobbiamo fa’! Qua bisogna dare dei segnali, senza segnali eh!”, perchè “l’acqua è poca e la papera non galleggia”.

https://infosannio.wordpress.com/2019/05/12/tutti-i-leghisti-nella-rete-di-nino-jurassic-park/

venerdì 10 maggio 2019

Ascoltata in Procura l’ex di Salvini. Caianiello: “Insisteva sulle nomine”. - GRAZIA LONGO



Giulia Martinelli sentita come testimone. Nel mirino dei pm anche le consulenze alla forzista Lara Comi.
Venti di bufera giudiziaria sempre più forti sia su Forza Italia, sia sulla Lega. Giulia Martinelli, avvocato, leghista doc, ma soprattutto ex compagna del vicepremier Matteo Salvini, dal quale ha avuto una figlia, è stata interrogata ieri in Procura. La potente capo della segreteria del governatore Attilio Fontana, avrebbe contribuito a mediare per far ottenere a Luca Marsico la consulenza per cui il presidente della Regione è stato indagato per abuso d’ufficio.
E così il capo della Dda Alessandra Dolci e i suoi collaboratori hanno voluto sentirla nell’ambito dell’inchiesta sulla nuova Tangentopoli che ha portato alla custodia cautelare di 43 persone, di cui 12 in carcere. Al centro delle domande alla volitiva Martinelli, che al Pirellone chiamano sommessamente «la zarina», l’intero «pacchetto» Marsico. Che comprende la consulenza da 11.500 euro all’anno più un gettone di presenza occasionale da 185 euro come componente esterno del Nucleo di valutazione e verifica degli investimenti pubblici. Ma anche un incarico da 8 mila euro ottenuto da Trenord per «revisione e procedure di audit» di ferrovie Nord Milano, su cui i magistrati vogliono far luce.
L’ex compagna del ministro dell’Interno non risulta indagata, il suo nome compare anche nelle intercettazioni riportate nelle carte dell’inchiesta. La tira in ballo l’ex coordinatore azzurro di Varese Nino Caianiello, arrestato martedì mattina, ritenuto il dominus, il «burattinaio» della corruzione messa in atto per truccare appalti pubblici. In una conversazione all’Haus Garden Cafè con Roberto Leonardi, gli racconta che «del golpe di Marsico, della sua nomina» è stata informata «Martinelli, che è la responsabile... la moglie di Salvini, che rompe il c....».
Caianiello non è certo gentile con le donne. In un altra intercettazione, infatti, dà della «cretina» a Lara Comi. L’eurodeputata e coordinatrice provinciale di Forza Italia di Varese (candidata alle prossime Europee) è finita sotto l’attenzione della procura di Milano per una consulenza da 38 mila euro ottenuta da una società riconducibile a se stessa, proprio attraverso Caiarello, il «Jurassic park» di Forza Italia. Nelle oltre 1.200 pagine della richiesta dei pm si legge infatti dei «contratti di consulenza da parte dell’ente Afol città metropolitana» per un «totale di 38.000 euro» destinati alla società riferita alla Comi.
La cifra di 38 mila euro sarebbe peraltro una quota «preliminare» al «conferimento di un più ampio incarico che può arrivare alla totale cifra di 80.000 euro». Ma Lara Comi smentisce ogni coinvolgimento: «La mia unica società di comunicazione è la Premium Consulting regolarmente denunciata all’interno della Dichiarazione di interessi finanziari dei deputati lettera D, a norma del Regolamento europeo è consultabile pubblicamente. E che non ha nulla da spartire con le consulenze sotto inchiesta e non ve n’è nessun’altra a me riconducibile».
Su di lei Caianiello, intercettato, diceva: «Veniamo sulle due cose, Uno questa cretina della Lara a che punto stiamo? Perché io la vedo stasera così le faccio lo shampoo».
E dire che era stato proprio il «vampiro» a sponsorizzarla. Come si evince dal verbale dell’interrogatorio di una donna a cui gli inquirenti chiedono: «Danilo Rivolta (ex sindaco di Lonate Pozzolo arrestato nel 2016, ndr) ha riferito che, attualmente, pur non ricoprendo alcun incarico, Caianiello sceglie tutte le cariche pubbliche in quota Forza Italia nei comuni di Gallarate e Busto Arsizio. Conferma?».
Ecco la risposta: «Sì, ad esempio le nomine delle società partecipate dai predetti comuni quali l’Agesp, la Prealpi servizi e la Amsc e Seprio e le candidature dei maggiori politici della zona come ad esempio Lara Comi».