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mercoledì 22 maggio 2013

Il dinamico duo. - Stefano Davidson



Ma se Anna Finocchiaro (ben coadiuvata da Luigi Zanda) invece che pensare a soluzioni "fasciste" o "staliniste" (a seconda dei punti di vista) per eliminare il M5S con la scusa dell'art.49 della Costituzione, avesse pensato prima all'articolo 3 della stessa (se non altro per una questione numerica!... Sempre che al PD ci sia rimasto qualcuno che sappia leggere i numeri oltre che a darli): 

"TUTTI I CITTADINI HANNO PARI DIGNITÀ SOCIALE e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È COMPITO DELLA REPUBBLICA RIMUOVERE GLI OSTACOLI DI ORDINE ECONOMICO E SOCIALE, CHE, LIMITANDO DI FATTO LA LIBERTÀ E L'EGUAGLIANZA DEI CITTADINI, IMPEDISCONO IL PIENO SVILUPPO DELLA PERSONA UMANA E L'EFFETTIVA PARTECIPAZIONE DI TUTTI I LAVORATORI ALL'ORGANIZZAZIONE POLITICA, ECONOMICA E SOCIALE DEL PAESE."

Questo articolo dottoressa Finocchiaro e avvocato Zanda è infatti molto, ma molto più importante, considerato lo scempio che ne è stato fatto da tutti i governi (strano che due che hanno studiato la giurisprudenza e quindi il Diritto Costituzionale non se ne siano resi conto. Sic!).
La nostra Costituzione infatti in questo articolo, non si limita soltanto al riconoscimento dell’uguaglianza formale dei cittadini (e anche voi, Finocchiaro e Zanda, ricordatevi magari ogni tanto che altro non siete che cittadini anche se vi sentite semi-dei): essa va oltre e assegna allo Stato il compito di creare azioni positive per rimuovere quelle barriere di ordine naturale, sociale ed economico che non consentirebbero a ciascuno di noi di realizzare pienamente la propria personalità. Questo passaggio concettuale è pregnante, perché consente di affermare che le differenze di fatto o le posizioni storicamente di svantaggio possono e devono essere rimosse anche con trattamenti di favore che altrimenti sarebbero discriminatori. In Italia, le azioni positive sono state utilizzate soprattutto per le discriminazioni di genere, ad esempio contro le donne (vero Finocchiaro? Mentre lei "dimentica" di tutto ciò, insieme al suo compare, discrimina non solo donne, ma otto milioni di persone che vivono in situazione di emergenza sociale. Che non hanno lavoro o solo contratti a termine o ricevono soltanto una pensione minima. Molti di loro vivono sotto la soglia di povertà, ovvero il 13 % della popolazione italiana. A questi otto milioni si aggiungono molte famiglie i cui redditi spesso non bastano per arrivare alla fine del mese. E tutto questo per dare priorità alla lotta disperata del suo "Partito cadavere" contro un Movimento neonato - che ad ogni modo, a prescindere dal "non statuto", uno Statuto vero e proprio ce l'ha, diversamente come avrebbe potuto concorrere alla tornata elettorale del 24 e 25 febbraio? - ).
Attraverso l’uguaglianza sostanziale, lo Stato e le sue articolazioni si assumono l’impegno di rimuovere gli ostacoli che limitano la libertà e l’uguaglianza dei cittadini: questo non significa che il compito dello Stato sia quello di tendere verso un malinteso egualitarismo, inteso come uguaglianza dei punti d’arrivo, dove l’individuo finirebbe per essere annichilito, schiacciato dal peso di una società di eguali. Il compito dello Stato è invece quello di agire concretamente per metter tutti nelle stesse condizioni di partenza, dotando ognuno di pari opportunità per sviluppare e realizzare pienamente e liberamente la propria personalità.

Voi invece partite dall'art.49, per fare giustizia sommaria, per tentare di eliminare gli unici che stanno facendo una politica di "sinistra" (sempre che sappiate cosa si intende con questa accezione) e che fondamentalmente sono gli unici che rispettano la Costituzione e chiedono che ne siano applicati i principi.

Perché vi dico questo? Ma qualcuno di voi nel PD, ma anche nel PDL, in Parlamento, o tra chi legge queste mie righe, sa qual'è l'obiettivo primario del M5S? Quello dichiarato per iscritto? No?
Bene eccolo allora qui, chiarito dalle parole dello Statuto:

“OBIETTIVO PRIMARIO DEL MOVIMENTO 5 STELLE È LA CONVIVENZA ARMONIOSA TRA GLI UOMINI, ATTRAVERSO LO SVILUPPO DEL TALENTO E DELLE CAPACITÀ PERSONALI DELL’INDIVIDUO, CHE DEVE TROVARE PIENA POSSIBILITÀ DI COGLIERE TUTTE LE OPPORTUNITÀ REALIZZABILI ALL’INTERNO DELLA SOCIETÀ CIVILE, NEL RISPETTO DELLE REGOLE ISTITUITE DALLO STATO NELLA SUA FONDAZIONE”

E allora dottoressa Finocchiaro e avvocato Zanda, io credo che prima di "montare" casi sui Movimenti e, soprattutto, sul libero arbitrio di quasi nove milioni di persone che uno di questi Movimenti hanno votato, sia il caso di fare prima pulizia in casa propria, magari partendo proprio dal polverone più grosso, quello che tutti voi del Pd cercate di nascondere sistematicamente sotto al tappeto e cioè l' "affair MPS".
Poi, magari, bisognerebbe occuparsi della legalità all'interno delle fila dei vostri alleati e magari dichiarare qualche ineleggibilità eccellente (ma questo ovviamente vi terrorizza, significherebbe dover andare al volo alle elezioni con il risultato che ben conoscete, e questa volta le previsioni non le potreste sbagliare nemmeno volendo).
In ultima istanza, ma questo riguarda solo lei dottoressa Finocchiaro, sarebbe il caso di finirla di usare la scorta da noi pagata per andare a fare shopping (tra l'altro non le è bastato essere "sgamata" una volta all'Ikea, ma ha reiterato il suo comportamento anche alla SMA neanche 10 giorni fa, con disprezzo a chi non arriva a fine mese per pagare quelle tasse che le consentono di avere i "carrelli umani"), cosa che sicuramente farà felici Gramsci ed altri che hanno dato la vita per un ideale di sinistra che lei offende quotidianamente solo alzandosi dal letto e cominciando a pensare. Dulcis in fundo, considerata la delicatezza della sua posizione io mi occuperei un po' di più di suo marito Melchiorre Fidelbo come sappiamo rinviato a giudizio per abuso d’ufficio e truffa aggravata.



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mercoledì 8 maggio 2013

Commissione, alt di Berlusconi “Inutile, va cambiata la Carta Io presidente? Scherzavo”.




Ieri è saltata la nomina del senatore al vertice della commissione del Senato. I democratici votano scheda bianca. L’ira del centrodestra.

Silvio Berlusconi, dopo aver spinto per la nascita della Convenzione ed essersi autocandidato alla sua guida, fa marcia indietro e liquida l’organismo come una «perdita di tempo». Non solo. Il Cavaliere, ospite di Mattino Cinque, smentisce anche di aver mai aspirato a presiedere la nuova “Bicamerale”: «Scherzavo, era una battuta», afferma. 

Per l’ex premier le riforme «sono urgenti» e vanno assolutamente fatte «per rendere governabile il paese». Al contrario, spiega, la Convenzione rischia solo di allungare i tempi del «cambiamento», mentre si può intervenire più celermente lavorando direttamente in Parlamento, come «prevede l’articolo 138 della Costituzione». Berlusconi ricorda che «l’idea della Convenzione è stata proposta da D’Alema, poi confermata dal lavoro dei saggi e infine ribadita da Letta nel suo discorso al Parlamento». Tuttavia, osserva, «ho assistito al dibattito su chi dovesse essere il presidente: tutto tempo perso, perché» la Convenzione è un organismo «che non è previsto dalla nostra Costituzione e richiederebbe dei tempi di approvazione che non farebbero altro che allungare il percorso per il cambiamento». Quindi, il Cavaliere aggiunge: «ho visto tutte le critiche mosse alla mia persona sull’eventualità della mia presidenza della Convenzione. Ma io l’ho buttata lì, era una battuta, scherzavo arrivando in Senato» con i giornalisti. 

In realtà, era stato lo stesso Berlusconi ai microfoni de “La telefonata” di Belpietro che si era proposto alla guida dell’organismo: «Nelle trattative per il governo si è stabilito che il presidente sia indicato da noi», aveva spiegato. E a domanda diretta, («Sarà lei il presidente?»), l’ex premier aveva replicato: «Immagino di sì». Tuttavia, dopo le polemiche sul suo nome, oggi il Cavaliere invita la maggioranza a non perdere tempo e soprattutto a non «dare difficoltà al governo: Non mi sembra logico - afferma l’ex premier - che in un momento storico come questo, in cui bisogna unire tutti gli sforzi, si buttino addosso al governo ulteriori difficoltà. È invece interesse di tutte le forze politiche dare un contributo perché il governo possa operare rapidamente per il rilancio dell’economia e del Paese». 

Anche il ministro delle Riforme, Gaetano Quagliariello, non esclude che l’idea della Convenzione possa naufragare definitivamente e, a “La telefonata”, spiega: «Non ho alcuna preclusione a prendere in considerazione anche altre strade, ma bisogna finirla con le polemiche e dare ai cittadini la certezza che questa volta sulle riforme si fa sul serio». Infine, il ministro del Pdl ha annunciato che l’avvio dell’iter in Parlamento della riforma elettorale potrebbe iniziare «tra una decina di giorni».