Il Sole 24 Ore scrive che l'ultima versione del decreto sulla certezza del diritto inviata alle Camere è diversa da quella uscita dal Consiglio dei ministri. Nella nuova bozza è previsto che chi aderisce alla voluntary disclosure e vuole sanare violazioni di norme fiscali commesse prima del 2009-2010 potrà farlo non solo senza rischiare conseguenze penali, ma senza pagare nulla.
Nell’ultima versione del decreto legislativo sulla certezza del diritto spunta una sanatoria per quanti hanno evaso il fisco in anni per i quali sono scaduti i termini di accertamento e ora aderiscono alla procedura per il rientro dei capitali dall’estero. Non solo non rischieranno il carcere, ma per quei periodi di imposta non dovranno neppure pagare sanzioni o imposte. A scriverlo è Il Sole 24 Ore, che sottolinea come si tratti di “una novità anche rispetto a regolarizzazioni e sanatorie passate, per le quali, invece, la non punibilità era comunque subordinata al pagamento di una determinata somma”.
Il maxi scontro agli evasori non c’era nella bozza esaminata in seconda lettura dal Consiglio dei ministri la settimana scorsa. Ma il quotidiano di Confindustria ha letto il testo trasmesso alle commissioni Finanze di Camera e Senato per il via libera definitivo e ha scoperto che è diverso da quello esaminato dal governo il 17 luglio. Una “manina” ha introdotto questa differenza non da poco.
La versione originaria, per incentivare l’adesione al rientro dei capitali che è partito in sordina a causa di incertezze nell’interpretazione della legge, specificava che chi inserirà nella pratica per la voluntary disclosure anche violazioni di norme fiscali commesse prima del 2009-2010 (anni per i quali le Entrate non possono più muovere contestazioni perché i reati tributari sono prescritti) avrà la certezza di uscirne senza conseguenze penali. Ma dovrà pagare le tasse dovute e le relative sanzioni previste dalla legge approvata lo scorso dicembre. Al contrario, stando al testo arrivato alle Camere per quelle annualità non occorrerà pagare nulla, nemmeno per “delitti anche gravi – si pensi alla dichiarazione fraudolenta o al riciclaggio“.
Di fatto, sottolinea il quotidiano finanziario, “è una norma sblocca-voluntary che tenta di far decollare l’emersione dei patrimoni detenut all’estero”: vale a dire che il governo, a caccia di risorse per la prossima legge di Stabilità, punta soprattutto a far salire il numero di pratiche per il rientro dei capitali e incassare il dovuto in relazione agli ultimi anni. A costo di rendere la norma molto simile a un condono. “Bisognerà capire tutti i reali effetti di questa ampia sanatoria anche sul passato che rappresenta una novità per il nostro ordinamento”, chiosa Il Sole.