Umberto Bossi è indagato nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Milano sui fondi del Carroccio: non poteva non sapere delle spese folli dei figli.
Umberto Bossi è indagato. Umberto Bossi sapeva... Sapeva dei soldi sottratti al partito per pagare le spese folli - e le lauree - dei suoi figli, e anzi pare che fosse lui stesso ad autorizzarle.
E del resto "carta canta" perché sui rendiconti della Lega Nord da inviare a Roma per ottenere i rimborsi elettorali la firma del Senatùr campeggia accanto a quella di Francesco Belsito, la "pietra dello scandalo".
L'acccusa di truffa ai danni dello Stato, maturata nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Milano sui fondi del Carroccio, è stata consegnata a Bossi stesso in via Bellerio.
Sono indagati anche i suoi due figli, Renzo e Riccardo, accusati di appropriazione indebita.
E anche se la Lega grida al complotto, tirando mezzo i servizi segreti, i magistrati sembrano non avere dubbi, soprattutto dopo le dichiarazioni di Belsito e di Nadia Dagrada, responsabile amministrativa della Lega e le intercettazioni delle telefonate tra i due.
Repubblica scrive:
I dialoghi intercettati fra Belsito e la Dagrada hanno fatto un po' da canovaccio in questa vicenda di malagestione dei soldi pubblici, laddove, come hanno annotato gli investigatori, "entrambi convergono che è Bossi che deve autorizzare" e "che lui sa bene cosa rischia". Oppure quando, a proposito degli investimenti a Cipro e Tanzania, l'allora amministratore parla di un "capo (...) molto nervoso perché ha paura che i soldi non rientrano". Infine, le affermazioni rese agli inquirenti. Belsito, interrogato qualche settimana fa, aveva detto che Umberto Bossi sarebbe stato avvisato delle spese "più significative" effettuate per i suoi familiari, mentre la Dagrada (sentita come testimone) aveva ricordato non solo come il leader della Lega firmasse i rendiconti, ma anche un episodio: "Belsito mi ha sicuramente detto di aver registrato un suo colloquio con l'onorevole Bossi, colloquio nel quale aveva ricordato al segretario onorevole Bossi tutte le spese sostenute nell'interesse personale della famiglia (...) con i soldi provenienti dal finanziamento pubblico. Non so se abbia effettuato tale registrazione", che avrebbe voluto utilizzare, a caso ormai scoppiato, "come strumento di pressione, dal momento che volevano farlo fuori".
E poi c'è una lettera spuntata tra le carte di Belsito, nella cartelletta 'The family' - la stessa che includeva la "laurea lampo" in Albania conseguita dal Trota - dove Riccardo Bossi, fa i conti delle sue uscite personali all'ex tesoriere, aggiungendo di averne "parlato con papà".
Gli inquirenti stanno accertando le responsabilità di Rosi Mauro e della moglie di Umberto Bossi.