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lunedì 14 dicembre 2020

Sassoli smentisce Pd e Iv: “In tutti i paesi Ue task force Recovery”. - Wanda Marra

 

I dem, spaventati dalla crisi, fanno retromarcia su rimpasto e cabina di regia. Di Maio: “Discutere il premier fuori dal mondo”. Renzi isolato.

“La parola crisi mette paura in Europa, bisognerebbe accostarcisi con un po’ di pudore e prudenza perché può dare la sensazione di un paese che mette meno a fuoco i propri obiettivi”. David Sassoli, presidente del Parlamento europeo, ripete a In mezz’ora in più da Lucia Annunziata, quello che va dicendo da un paio di giorni. “Dobbiamo avere paura della crisi, non assecondarla”. È netto Sassoli. A Bruxelles la preoccupazione di una crisi di governo in Italia, mentre parte il processo del Recovery Fund, aumenta.

Sarà magari anche per questo, ma la giornata di ieri fa registrare toni più bassi. A partire proprio dal Pd. In un primo momento Nicola Zingaretti ha mandato avanti Matteo Renzi. Poi al Nazareno hanno capito che c’è il rischio di una crisi “al buio”. E così correggono il tiro. Con lo stesso segretario che avverte: “Il governo ha bisogno di un rilancio ma il rimpasto adesso non è prioritario”. E Goffredo Bettini che condanna le “opache manovre” perché “se cade il governo si vota”.

Nel frattempo, a Palazzo Chigi si preparano alla “verifica”. Il premier vuole guidare il processo. E dunque sta mettendo a punto un’agenda di incontri con le delegazioni dei partiti e poi con i loro leader, che dovrebbero partire già oggi.

Le trattative sotto traccia, a partire proprio dalla gestione delle risorse europee, vanno avanti. Afferma Bettini: “Conte ha confermato che la bozza del piano di ripresa e resilienza è una bozza aperta”. Come dire, il Pd ha tutte le intenzioni di frenare quella che i dem definiscono la voglia di “accentramento” di Conte. E così oggi ci sarà un seminario di tutto il partito, proprio per discutere del Recovery Plan. Sul tavolo, c’è qualche modifica (anche se l’impianto resta lo stesso) al piano in se stesso. E soprattutto la struttura di governance: azzerarla, come vorrebbe Renzi, per il Pd non è possibile. L’idea è quella di lavorare sulla task force, sia delimitando i poteri sostitutivi e derogatori dei manager, sia dando un ruolo chiaro ai ministeri. A lavorare sul piano e sulla struttura di governance sono in questi giorni però tutti i partiti, M5s compreso. In discussione c’è il “come” non il “sé”. E’ ancora Sassoli a chiarire: “La lite sulla cabina di regia per il Recovery plan? Ce l’avranno tutti. Il riferimento è il governo. Ma l’Italia ha 209 miliardi e vanno amministrati: come fai a farlo se non hai una regia? Serve un coordinamento che aiuti la macchina”. Affonda: “Io sento che le indicazioni date da Conte possono essere contestate, migliorate, però certamente servirà un aiuto al governo”. Da notare che sabato anche Paolo Gentiloni (anche lui un big del Pd con un ruolo di primo piano in Europa, Commissario agli Affari Economici) ci aveva tenuto a mettere l’attenzione sulle “procedure” e cioè sull’”attuazione” del piano: “Più che sui nomi, sulle task force, ragionerei sulle procedure. I piani vanno attuati perché poi ogni sei mesi deve arrivare un bonifico da Bruxelles. Per questo deve esserci una corsia preferenziale”. Un altro tema, quello di una normativa ad hoc (di cui aveva parlato lo stesso premier un paio di mesi fa), che entrerà nella discussione.

Politicamente, il Pd passa alla fase successiva dell’attacco al premier: non è in discussione il suo ruolo tout court, ma i dem vogliono pesare di più. Nella stessa dinamica si inserisce la richiesta di misure anti Covid più restrittive, dopo le immagini di assembramento ieri nelle vie dello shopping delle grandi città. Ma intanto anche Anche Maria Elena Boschi (sempre negli studi della Annunziata) fa un relativo passo indietro: “Non vogliamo nessuna crisi. L’argomento rimpasto è chiuso. La priorità è usare bene i fondi europei e allo stesso tempo coinvolgerci”. Ma poi fa cadere lì l’avvertimento neanche tanto velato: “Se c’è crisi, non credo che andremo al voto. M5S ha un problema non solo per il secondo mandato ma anche perché tanti di loro non tornerebbero in Parlamento”. Come dire: un’altra maggioranza la troviamo. Va detto pure che Luigi Di Maio, corteggiato dai renziani come eventuale premier al posto di Conte, e considerato uno dei principali “congiurati contro di lui, smentisce categoricamente via Tweet: “Ancora fake news su di me, evidentemente qualcuno semina zizzania, quindi voglio essere chiaro: è fuori dal mondo mettere in discussione Giuseppe Conte. Se poi ci sono differenze di vedute, si risolvono da persone adulte, ma basta falsità!”.

Si riparte dalla verifica e dalla parlamentarizzazione del percorso del Recovery. Esiti, comunque, imprevedibili.

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2020/12/14/sassoli-smentisce-pd-e-iv-in-tutti-i-paesi-ue-task-force-recovery/6036082/

martedì 29 settembre 2020

“Recovery Fund: faremo presto, entro fine anno sarà tutto pronto.” - Wanda Marra

 



“Abbiamo bisogno della stabilità dei nostri Stati membri per far partire i piani di ripresa europei. Per questo considero il risultato elettorale italiano molto positivo”. David Sassoli, presidente del Parlamento europeo, “vede” un’Europa che sia sempre più “gigante globale”.

Presidente, a che punto sono i negoziati sul Recovery Fund? I “Frugali” cercano di bloccarli appellandosi al fatto che Polonia e Ungheria sono sotto procedura d’infrazione. E oggi la Lagarde invita ad accelerare.

Ci sono tutte le premesse per poter fare presto. Proprio oggi è arrivata la buona notizia di una proposta della presidenza tedesca per inserire alcune clausole sul rispetto dello Stato di diritto. In altri termini, i soldi non devono andare a chi viola la legalità e la trasparenza. Questa era una delle richieste del Parlamento. Sono fiducioso che il negoziato si concluda presto. I meccanismi del Next Generation EU hanno bisogno di atti legislativi e ratifiche dei Parlamenti nazionali. Speriamo di finire entro l’anno perché le risorse possano essere disponibili nel 2021.

In Italia c’è chi accusa il governo di ritardo. Lei è d’accordo?

No. Dalle informazioni che ci arrivano tutti i Paesi sono ai blocchi di partenza. Ci sono state alcune indicazioni da parte del governo francese, ma tutti stanno lavorando e alcuni Paesi hanno già annunciato che concluderanno il loro lavoro ad anno nuovo.

L’Italia deve chiedere il Mes? Non c’è il rischio stigma?

Sono stato il primo nel marzo scorso a sostenere che si tratta di uno strumento che può essere utile per rafforzare la sanità pubblica. A questo punto, le domande a cui rispondere sono: per quali piani va usato? Con quali progetti? Per rafforzare cosa? Ogni Paese fa i conti con le sue finanze pubbliche. L’Europa ci ha messo una visione, gli Stati membri devono metterci pragmatismo.

La Commissione Ue ha proposto di cambiare il Regolamento di Dublino, ma senza la redistribuzione obbligatoria dei migranti.

Nel mio discorso di insediamento chiesi ai governi di superare Dublino. La proposta della Commissione è molto importante perché riapre il dibattito e inserisce il principio di solidarietà obbligatoria. E poi riconosce la legittimità e la doverosità dei salvataggi in mare. Ora va migliorata. Per il Parlamento deve essere chiaro che chi arriva in Italia o in Grecia arriva in Europa. I migranti nel loro totale rappresentano lo 0,004% della popolazione europea. Se ci fosse una redistribuzione solidale basterebbe che ogni città europea con più di 30mila abitanti ne prendesse uno. La narrazione dell’invasione dei sovranisti è falsa.

Oggi è a Roma il Segretario di Stato Usa, Pompeo. La pressione sull’Italia per bloccare Huawei è massima. Che deve fare l’Europa?

La chiave è dotarsi di un proprio sistema tecnologico: il Covid ci dice che dobbiamo investire di più sulla nostra autonomia e la nostra autosufficienza. Vogliamo essere un attore globale. Nel frattempo, alcuni presupposti devono essere chiari: ci piacerebbe sapere come stanno andando le sperimentazioni del 5G, in corso in molte città, per quanto riguarda la protezione dei dati e la salute dei cittadini. Ma sono dati riservati. Serve trasparenza.

Nel Consiglio europeo di giovedì e venerdì si parla di Turchia, relazioni Europa-Cina, sviluppo digitale, Bielorussia.

È un segnale importante. L’Europa deve tornare con forza sulla scena internazionale, con la potenza dei valori: i conflitti si superano favorendo il dialogo e con la forza della diplomazia. Quanto avviene ai nostri confini ha bisogno di noi.

È d’accordo con la campagna del Fatto contro le liste bloccate e per le preferenze?

Non posso entrare nei processi legislativi dei Parlamenti nazionali. Ma credo sia essenziale una legge elettorale che dia stabilità ai governi e diritto ai cittadini di scegliersi i propri rappresentanti. I modelli per ottenere questo in Europa sono tanti. Ricordo che io sono stato eletto con un sistema proporzionale, soglia di sbarramento e voto di preferenza.

Viene evocato spesso dal Pd come il candidato ideale a sindaco di Roma.

Il candidato ideale sarà quello che si presenterà: io non sarò candidato e presiedo un’istituzione europea. Ringrazio, ma il mio dovere è stare a Bruxelles fino all’ultimo giorno.​

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2020/09/29/recovery-fund-faremo-presto-entro-fine-anno-sara-tutto-pronto/5947175/?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=oggi-in-edicola&utm_term=2020-09-29

sabato 18 luglio 2020

“La soluzione per Autostrade è un segnale anche per l’Europa”. - Wanda Marra

“La soluzione per Autostrade è un segnale anche per l’Europa”

David Sassoli n.1 dell’Europarlamento.
“Un fallimento di questo Consiglio europeo, senza almeno un accordo politico, rinvierebbe tutto a dopo l’estate con il rischio che ad agosto i mercati si scatenino e tutto diventi più difficile. Se lo schema della Commissione dovesse essere rifiutato, salterebbe. Con effetto deflagrante per tutti. I governi trovino un accordo e il Parlamento è pronto a negoziare”. David Sassoli, presidente del Parlamento europeo, è a Bruxelles mentre i 27 leader dei paesi Ue sono alle prese con il negoziato più importante della storia dell’Europa. Quando questo giornale va in stampa, i lavori sono in corso. Ieri mattina, nel suo intervento di apertura del Consiglio ha indicato la strada e le priorità dell’Europarlamento.
Presidente, Conte arriva a quest’appuntamento con l’accordo su Autostrade. È un punto che gioca a suo favore?
La soluzione su Autostrade è il provvedimento più importante di questa legislatura, perché contiene una visione sulla necessità di una nuova regia pubblica. È un buon segnale all’Europa, perché si sposa al tema su come si dovranno spendere i soldi che arriveranno per la ricostruzione. Non entro nel contenzioso. Noto però che la soluzione va nella direzione di riaffermare un indirizzo pubblico. E in questo momento ce n’è grande bisogno. In Francia, lo Stato è presente nei Cda delle grandi aziende, in Germania, il sindacato vi partecipa di diritto. L’Italia non può essere un bancomat a disposizione del primo che passa.
Eppure, sull’accordo con Aspi, ci sono una serie di dubbi. A partire dal prezzo della transazione.
Siamo in una fase storica in cui c’è bisogno di una grande responsabilità pubblica. Per l’Italia è il tema dei temi. Ma di questo si discute in tutta Europa. Quando parliamo di ricostruzione, parliamo di come tenere insieme investimenti e riforme strutturali. Solo un nuovo intervento pubblico può indicare la strada da seguire per allineare gli interventi nazionali agli obbiettivi europei, come il Green deal e la digitalizzazione. Non possiamo permetterci il lusso di favorire interessi di parte o sprecare risorse. Segnalo che tutte le polizie europee avvertono che la mafia è già pronta a mettere le mani sulle risorse comunitarie.
Gualtieri sul Corriere di ieri sostiene che il governo non ha mai escluso l’uso del Mes. Ma di veti ce ne sono stati. Anche se poi quei soldi sono conteggiati nel Piano nazionale di riforme. Lei cosa ne pensa?
Gli strumenti non sono totem. Sono buoni se sono utili. Adesso vale la pena aspettare l’ammontare e la portata di tutti quelli che verranno messi in campo. La linea sanitaria del Mes offre prestiti vantaggiosi utili a rafforzare la sanità pubblica.
Ci sono posizioni molto divergenti sulla capienza del Recovery Fund, con i Frugali che mettono in discussione anche l’ammontare dei Grants e la governance, con alcuni che vogliono spostare la sorveglianza dalla Commissione al Consiglio. Intravede un punto di caduta?
La democrazia è compromesso. Nella logica di pacchetto tra Recovery Fund e bilancio pluriennale europeo, sulle grandi linee del piano di ripresa e del bilancio, ci sono convenienze per tutti. Parlo non solo dei trasferimenti previsti dal Next Generation Eu e dai Rebates per i Frugali contenuti nel bilancio, ma anche nella salvaguardia della politica di coesione e della politica agricola, come chiedono i Paesi dell’est. Ci sono convenienze per tutti. È la base della proposta presentata da Ursula von der Leyen. Per quel che riguarda la governance, bisogna rispettare i Trattati, con il rafforzamento del metodo comunitario, che tiene insieme Commissione, Parlamento e Consiglio. Se i governi hanno la prima e l’ultima parola non si fa un buon servizio alla democrazia europea.
Il Parlamento dovrà pronunciarsi sul pacchetto. Quali sono i vostri paletti?
Una governance comunitaria, con un ruolo del Parlamento, un calendario dettagliato di entrata in vigore delle risorse proprie, ovvero contributi che vanno direttamente all’Unione e non passano per gli Stati membri (come la digital tax, il contributo sulla plastica e sul carbonio), il rispetto dello stato di diritto e un’ampiezza del Recovery Fund di 750 miliardi di euro (500 in finanziamenti, 250 in prestiti) come proposto dalla Commissione.

martedì 15 luglio 2014

David Sassoli - PD



David Sassoli, ex volto del TG1 (sic!), europarlamentare del Pd scrive: 

"Ve lo ricordate, quest'uomo? Si chiama Silvio Berlusconi. Aveva ipnotizzato milioni di italiani. Da quando il Pd ha cambiato passo, voi, certo, lo sentite ancora parlare in tv. Ma non è più lui, ha perduto sua spinta propulsiva. Averlo sconfitto è un nostro grande merito storico. E di ciascuno di voi, che in questi anni avete saputo resistere."

Qualche risposta che ha ricevuto:

"ah no? e con chi state facendo le riforme costituzionali?"

"Bè oddio.... Considerando il fatto che gli avete salvato il sedere più e più volte che ci avete fatto un governo insieme... E che Renzi si incontra con lui un giorno si e l'altro pure.... Diciamo che quello che hai scritto è una grande cazzata"

"Caro Sassoli, Le ricordo che la battaglia per il voto palese, a seguito del quale è stato espulso dal senato, è stata condotta dal M5S. Fosse stato per voi, sarebbe ancora al suo posto...."

" "Averlo sconfitto" leggasi "ALLEATO" "

"Lo avete elevato a padre costituente. Mi scusi ma quando scrive queste sciocchezze pensa che i destinatari delle sue parole siano fessi?"

"Sì, Sassoli, e poi c'era la marmotta che confezionava la cioccolata. E la Merkel che confezionava i wurstel."

"Non mi pare che Silvio Berlusconi non sia presente sulla scena politica, non è attore protagonista, però muove ancora i fili , anche quelli del PD."

"profonda sintonia"

"David ti sei scordato che il tuo presidente e segretario con quell'uomo ha siglato un patto di sangue per cambire addirittura la Costituzione? E che tu quel patto lo difendi senza minimamente vergognarti. Il Patto col Pregiudicato. Avete al massimo sconfitto la decenza..."

"HAHAHAHAHAAHAHAHAHAH!"

"Ma siete usciti di senno? L'alzheimer vi ha fatto dimenticare che ci state facendo le riforme e la legge elettorale insieme? Vi rendete conto che "quell'uomo" vi sta teleguidando e che state facendo tutto quello che LUI NON È RIUSCITO A FARE CON LA LEGA?!?!? ....ma grazie al PARTITO DEMOCRISTIANO di Renzi riuscirà a fare ciò che vuole di questo paese!!! GRAZIE MILLE PD!!! ...e VERGOGNATEVI ALMENO!!!"

"Spero che minchiate come questa sia qualcuno a scriverle per lei, caro Sassoli."

"Sassoli a Zelig!"

"Purtroppo ce lo ricordiamo quest'uomo,grazie a voi e grazie a Renzi che da condannato lo state facendo diventare un padre costituente. Hai proprio una bella faccia tosta,d'altra parte ci vuole una bella faccia tosta essere del PD e poi fare il commento che hai fatto."

"Ma quanto siete bugiardi voi del PD? A bugiardiiiii"

"noi abbiamo resistito, voi , invece, gli avete permesso di andare avanti per la sua strada....E poi vorrei sapere, caro Sassoli, perchè risponde solo ai complimenti e poco alle critiche. Lei è al Parlamento Europeo anche grazie ai voti degli elettori PD, come me, che sono molto critici con il partito per cui votano"

"è stato sconfitto?"

"David,ma se in venti anni non abbiamo fatto una legge sul conflitto di interessi!!
DAI SU NON SCHERZARE"




Tutto il resto qui: https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10152299931513412&set=a.498388733411.264942.89537383411&type=1&theater