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domenica 30 agosto 2020

Assenteisti e fannulloni: un terzo dei parlamentari è a tempo perso. - Lorenzo Giarelli

Assenteisti e fannulloni: un terzo dei parlamentari è a tempo perso

Meno sono, più lavorano. C’è chi è mancato al 99% delle votazioni E l’attività legislativa si concentra su poco più del 10% degli eletti.
Quattordici lo frequentano da più di vent’anni. Pier Ferdinando Casini, il recordman in materia, ci ha messo piede per la prima volta il 12 luglio 1983. Altri ancora sono eletti, ma a votare in Aula vanno una volta su cento (e non per modo di dire). Tra le 945 storie che il Parlamento offre a ogni legislatura, anche questa volta non ne mancano di curiose, soprattutto perché l’alto numero di deputati e senatori difficilmente consente un controllo quotidiano sulla loro attività. Motivo per cui un taglio degli eletti, più che la deriva autoritaria paventata dal fronte del No al referendum potrebbe invece essere occasione per un utile snellimento. Basta guardare alcuni dati per scoprire come gran parte degli eletti passi il tempo altrove più che in Parlamento, come hanno notato anche Tito Boeri e Roberto Perotti su Repubblica: “Nella passata legislatura il 40% dei deputati e il 30% dei senatori ha disertato più di un terzo delle votazioni; l’attività legislativa si è concentrata su poco più del 10% dei parlamentari che hanno sommato tra loro più di un incarico, mentre due terzi non hanno ricoperto alcun ruolo”.
Chi l’ha visti? In fuga dalle Camere.
I dati diffusi da OpenParlamento sulle presenze in Aula di deputati e senatori sono allarmanti. Le percentuali sono calcolate non sulle sedute, ma sul totale delle votazioni svolte da inizio legislatura. Alla Camera il primato tra gli assenteisti spetta a Michela Vittoria Brambilla (Forza Italia), che dal 2018 ha partecipato soltanto a 78 votazioni su 6.304. Risultato: il tasso di assenze è del 98,76%. Ci si avvicina Antonio Angelucci, dominus della sanità privata laziale che supera il 94%di assenze a Montecitorio. Più distante Vittorio Sgarbi, tornato in Parlamento dopo 12 anni ma senza far troppo l’abitudine all’Aula: OpenParlamento riporta un 79,52% di assenze alle votazioni. A Palazzo Madama le cose non vanno meglio. Senatori a vita a parte, la percentuale di assenze più alta ce l’ha Tommaso Cerno, eletto col Pd e di recente passato al Misto, mancato all’84,31% dei voti. Segue il forzista Niccolò Ghedini, il fedelissimo avvocato di Silvio Berlusconi assente nel 69% delle sedute analizzate.
Altro da fare Più poltrone per tutti.
D’altra parte, lo si è accennato, il tempo per fare il parlamentare è un lusso che non tutti hanno a disposizione. È ancora OpenPolis ad aver realizzato un’indagine sugli incarichi privati di ogni eletto, scoprendo che la maggior parte dei deputati e dei senatori, al momento dell’elezione, aveva un ruolo nel board di almeno un’azienda. Anche qui si arriva a casi estremi, come quello di Guido Della Frera, deputato di FI alla prima legislatura: al marzo 2018, quando è diventato parlamentare, Della Frera aveva 21 incarichi in aziende, oltre a partecipazioni in 8 imprese. Su tutte c’è il Gdf Group, holding attiva nell’immobiliare e nel settore alberghiero.
Notevoli anche i 16 incarichi censiti per Daniela Santanché, senatrice berlusconiana socia e presidente di Visibilia Editore, oltreché di imprese dell’edilizia e di prodotti bio. Poco sotto, nella classifica dei più attivi nelle imprese, c’è un altro forzista, il deputato Maurizio Carrara, con interessi nel manufatturiero e nell’immobiliare che al momento dell’elezione risultava consigliere di ben 14 società.
Trai più attivi negli altri partiti ci sono poi i leghisti Massimo Bitonci e Giulio Centemero (11 incarichi a testa), il 5 Stelle Michele Gubitosa (otto incarichi) e alcuni giallorosa dagli interessi ingombranti, come Andrea Marcucci (sette incarichi, tra cui quello del colosso farmaceutico Kedrion) e Matteo Colaninno (Italia Viva), presente in sette imprese e soprattutto nel gioiello di famiglia Immsi (nautica, meccanica e alberghi).
Tasso zero Leggi, mozioni e altre fatiche
Per capire quanto un parlamentare lavori i numeri non bastano. Possono però aiutare a farsene un’idea. Durante la scorsa legislatura OpenParlamento aveva elaborato un “indice di produttività” calcolato sulla base delle proposte di legge presentate, delle presenze, degli interventi e così via. Un metodo non scientifico – e la fondazione sta lavorando per migliorarlo, tanto che i dati su questa legislatura non sono disponibili – ma utile a far emergere storture.
Spulciando tra i dati aggiornati al 2018, si scopre che molti dei parlamentari con indice più basso sono stati rieletti. È il caso di Gianfranco Rotondi: chiuse la scorsa legislatura al 619 esimo posto tra i deputati più produttivi, con un indice di 29,33 ben lontano dalla primatista alla Camera, la dem Donatella Ferranti (1.752), ma anche dalla media degli eletti, che si assestava a 213.
Peggio avevano fatto il deputato leghista Carmelo Lo Monte (620esimo), con un indice di 26,8 nonostante il suo partito fosse il più attivo (media oltre i 400), e il forzista Alfredo Messina al Senato (305esimo; 26,63). Nulla però in confronto a Antonio Angelucci e Niccolò Ghedini, uno a Montecitorio e l’altro a Palazzo Madama: il primo, 623esimo per produttività, fermo a 0,78; il secondo, 311esimo su 315, a 0,94. A ogni modo non si tratta di casi isolati, se si pensa che il 90% dei gruppi alla Camera e l’83,33% di quelli al Senato ha la maggior parte dei membri che produce meno della media. A dimostrazione che in molti sono già esclusi, di fatto, dall’attività del Parlamento.
https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2020/08/30/assenteisti-e-fannulloni-un-terzo-dei-parlamentari-e-a-tempo-perso/5914665/?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=oggi-in-edicola&utm_term=2020-08-30

lunedì 23 marzo 2020

CAZZARI E ASSENTEISTI. - Bruno Fusco

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Sono giorni che non si vedono parcheggiatori abusivi in giro, anche gli extracomunitari sono scomparsi dai semafori e dall'esterno dei supermercati, personalmente, non mi hanno mai dato fastidio, quelli fuori ai supermercati, lo spaccio di droga si è rallentato, l'inquinamento è diminuito, le strade sono pulite, il traffico è scomparso, i fiumi respirano, il canto degli uccellini si sente limpido, soprattutto alle cinque del mattino, non bastavano quelli dei balconi! (scherzo) Scippi, rapine, omicidi e stupri, sembrano essere diminuiti, almeno per strada, e il mio proprietario di casa ha smesso di telefonarmi! E non è cosa da poco!
Se questa epidemia ha tantissimi lati negativi, come il sacrificio di tanti concittadini, e ai familiari va il mio abbraccio e le mie più sentite condoglianze, voglio cogliere almeno un lato positivo da questa quarantena: l'assoluta scomparsa di tante assurdità.
Rimangono ancora delle persone a rompere i coglioni, i soliti nullafacenti che disturbano la quiete pubblica, non hanno mai fatto un caxxo in vita loro, e oggi hanno voglia di lavorare, proprio oggi che bisognerebbe stare fermi come bradipi sul ramo, mi riferisco, ovviamente, a un certo Salvini Matteo, noto molestatore citofonico, ultracaxxaro cosmico, assenteista per tradizione, e l'altra, anche lei assenteista instancabile, una certa Meloni Giorgia, che farebbe fallire i migliori venditori di patacche per concorrenza sleale.
Questi due, difficilmente raggiungibile per cazzarite acuta, incredibilmente, vengono oscurati da un altro grande cazzaro, mai saturo di puttanate, all'anagrafe di Firenze ancora piangono dal 1975, quando i genitori si presentarono, increduli, gli addetti comunali si chiedevano: “ma veramente lo volete registrare?”
Dai primi passi era evidente che il babbui.., il bambino era scollegato dalla realtà che lo circondava, correva come un pazzo e sbatteva contro i pali, non contento, si rialzava, e come nulla fosse, ci sbatteva di nuovo, i postumi di tali traumi sono stati evidenti con il passare degli anni, fino a quando ha sbattuto contro un vaffanculo enorme, dopo il referendum costituzionale del 2015, eppure, la botta non sembra averlo scalfito, ha insistito, e ha preso una capata micidiale alle politiche del 2018, che Arnold Schwarzenegger non si sarebbe più rialzato, invece lui, stoico, continua, a sputazzelle e dentini, si tiene in piedi, è la prova provata che le teste di cazzo sono piene di nulla!
Tornando al duo delle meraviglie, Salvamelon, se proprio hanno tanta voglia di lavorare, ci sarebbero da scaricare milioni di mascherine arrivate dalla Cina e dalla Russia, ci sarebbe da pulire le scarpe ai medici cubani arrivati per aiutare l'Italia, almeno questo lo potreste fare?
O sapete solo fare patti vergognosi per diamanti, petrolio, diplomi, pale eoliche, nascondere 49 milioni di euro, altro che grande lavoratore, tu si 'na granda lota! (fanghiglia fognaria)
E la meloncina, che ha votato leggi per salvare il culo a Berlusconi, leggi Fornero, scudi fiscali, falso in bilancio, nipoti di Mubarak, bavaglio intercettazioni, svuota carceri, tagli all'istruzione, che cazzo parla ancora!?

Andate a fare in culo prima di parlare di Conte e Di Maio, e se il rispetto per l'Italia è tornato di moda, non è certamente per due come voi, assenteisti e caxxari!


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mercoledì 10 luglio 2013

Assenteisti.

Foto: Ma dove sono? 
Eppure li paghiamo profumatamente per ogni minuto del loro tempo...
Mi sento turlupinata!

Ma dove sono? 
Eppure li paghiamo profumatamente per ogni minuto del loro tempo...
Mi sento turlupinata!