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martedì 4 ottobre 2022

Germania: Primo stop armi all’Ucraina.

 

Il voto contrario del Parlamento tedesco di ieri sull’invio di nuove armi al governo ucraino, segna un primo segnale di cambiamento di pensiero, sul conflitto tra Russia e Ucraina.

Non sappiamo se abbiano influito le parole pronunciate due giorni fa da Angela Merkel, che pubblicamente, durante l’inaugurazione della Fondazione Helmut Kohl, ha dichiarato di: “Prendere sul serio le parole del presidente russo Vladimir Putin”.

Un duro colpo per i Cristiani Democratici tedeschi CDU/CSU che si sono visti con 476 volti contrari, 179 a favore e 1 astenuto, votare contro la mozione chiedeva “un aumento immediato e notevole del sostegno tedesco in termini di quantità e qualità”.

Probabilmente in Germania si sta realizzando che il conflitto Nato-Russia sta distruggendo l’economia tedesca, ma forse questa guerra “dell’attore comico Zelensky” è più un conflitto per indebolire l’Europa da parte degli Usa, compromettendo la sopravvivenza delle aziende europee.

L’attacco al gasdotto Nordsteam2 è la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso, anche perché da più fonti si sono alzati sospetti di un probabile coinvolgimento degli Usa e della Gran Bretagna.

Vi è da dire anche che la stessa amministrazione Biden ha rifiutato a Zelensky l’invio di altre nuove armi, specialmente quelle a lungo raggio e artiglieria.

L’atto terroristico contro l’oleodotto Nordstream2 ha iniziato a far cambiare il pensiero unico, che vediamo ogni giorno a reti unificate, perché ha messo in serio pericolo tutta l’economia europea e la sicurezza energetica della medesima.

Forse è venuto il momento che la politica europea e gli stati membri, si rendano conto che la strada della diplomazia è l’unica “sanzione” percorribile di una guerra fatta per interposta persona.

Questo “accanimento terapeutico europeo” di sanzioni contro la Russia, determina solo la sconfitta dei tecnoburocrati dai quali tutti noi, dovremmo iniziare a capire come difenderci.

Osservando la politica tedesca, ci sembra che, una parte dei loro politici si stiano ricordando delle sanzioni contro la loro industria volute da Trump, ma tutti noi dobbiamo capire che le sanzioni contro la Russia, sono sanzioni, solo contro di noi.

Servirebbe adesso un vero segnale italiano di responsabilità e cooperazione per la pace, ma dalle prime dichiarazioni pubbliche dei vincitori di domenica scorsa, sembrano ricalcare la strada imboccata da Draghi.

Contro questa irresponsabilità dei governati è necessario quindi che, il popolo italiano si svegli e faccia sentire la sua voce, anche perché ad esso nessuno a chiesto se voleva o no partecipare a questo conflitto.

Una disfida a uso e consumo delle sole mire espansionistiche della NATO.

Andrea Caldart


https://www.quotidianoweb.it/politica/germania-primo-stop-armi-allucraina/?fbclid=IwAR36jI4j0RYCGm1IaWtxwQXDNn0IiNEHiCz4c2C1L4lTIPieoBP6qbHM_zk

lunedì 28 marzo 2022

Armi biologiche in Ucraina: Biden jr. inguaiato dalle mail. - Sabrina Provenzani

 

LA METABIOTA - Per il “Daily Mail” il figlio del presidente avrebbe veicolato finanziamenti a una società per sviluppare virus. Secondo i russi, esisterebbe un'organizzazione che mira, fra l’altro, alla produzione di una “variante estremamente patogena di antrace”.

È vero che, come sostiene il Cremlino, Hunter Biden, il figlio del Presidente degli Stati Uniti, ha cofinanziato una società americana impegnata, per conto del Pentagono, nella ricerca e sviluppo di armi biologiche in Ucraina?

Per fare chiarezza su questa storia, potenzialmente l’ennesimo imbarazzo provocato da Hunter all’amministrazione statunitense, bisogna riannodare fili complessi muovendosi nel terreno minato della propaganda, uno dei principali fronti dello scontro in corso in Ucraina. E tornare indietro di qualche giorno.

Giovedì scorso il ministro della Difesa russo indice una conferenza stampa in cui accusa Biden figlio di finanziare laboratori di armi biologiche in Ucraina, e il miliardario vicino al Partito Democratico americano George Soros di supportare la produzione di antrace. Il documento, intitolato “Il coordinamento di laboratori biologici e ricerca scientifica fra Ucraina e Stati Uniti” vuole dimostrare l’esistenza di una organizzazione ad altissimi livelli che mirerebbe, fra l’altro, alla produzione di una “variante estremamente patogena di antrace”. Per l’agenzia russa Sputnik, bandita in occidente perché considerata fonte di propaganda del Cremlino, le informazioni sarebbe contenute in documenti riservati ritrovati da soldati russi in Ucraina.

Secondo il diagramma mostrato in conferenza stampa, di questo piano farebbero parte anche due prestigiose istituzioni scientifiche Usa, l’Agency for International Development e il Centers for Disease Control and Prevention (noto anche alle recenti cronache italiane per il suo ruolo nel contrasto al Covid) e almeno 31 laboratori finanziati dal Pentagono per condurre ricerche illegali.

Secondo Igor Kirillov, capo del dipartimento per la difesa radiologica chimica e biologica delle forze armate russe, “la portata del programma è impressionante”.

La conferenza stampa viene liquidata da una serie di analisti occidentali come propaganda russa, con il chiaro scopo di trovare una giustificazione all’invasione dell’Ucraina e di accusare gli Stati Uniti e i suoi alleati di volere utilizzare armi biologiche. Il Pentagono replica ricordando di aver investito 200 milioni di dollari dal 2005 nel Programma di riduzione della minaccia biologica, cioè nella sorveglianza ucraina dei rischi biologici.

Ma, lo rivela il Daily Mail in esclusiva, nelle accuse russe ci sarebbe un elemento di verità, sulla scia di quanto già scritto dal New York Times, inizialmente dubbioso sulla vicenda. Secondo email riservate ottenute dal quotidiano britannico, Hunter Biden avrebbe effettivamente ottenuto e veicolato finanziamenti a Metabiota, una società americana fornitrice del ministero della Difesa e specializzata in agenti patogeni in grado di provocare pandemie. Tramite la sua società di investimenti Rosemont Seenca Technology Partners, il figlio del presidente avrebbe investito in Metabiota almeno 500 mila dollari, al contempo raccogliendo milioni per la società da investitori come Goldman Sachs.

E avrebbe presentato i vertici di Metabiota alla controversa società energetica ucraina Burisma, nel cui consiglio di amministrazione Hunter ha servito dal 2014 al 2019, cioè proprio negli anni in cui gestiva gli investimenti di Metabiota. Lo scopo della proposta di collaborazione? Lavorare a un “progetto scientifico”, chiamato Science Ukraine Project, che avrebbe coinvolto laboratori biologici ucraini.

Come risulta dal documenti ufficiali, fra il febbraio 2014 e il novembre 2016 il ministero della Difesa Usa finanzia Metabiota con 18,4 milioni di dollari, di cui 307.091 destinati a progetti di ricerca in Ucraina. Progetti ucraini su cui Metabiota avrebbe lavorato sotto il controllo di Black&Veatch, fornitore del Pentagono che, scrive il Daily Mail, ha “profondi legami” con le agenzie di intelligence miltare, e che in Ucraina “ha costruito laboratori di massima sicurezza destinati ad analizzare malattie fatali e armi biologiche”. Che ora, questo il timore, potrebbero cadere in mani russe.

Secondo la ricostruzione del Mail, Hunter Biden sarebbe stato particolarmente coinvolto nelle attività di Metabiota: in una mail a lui diretta, nell’aprile 2014, la vice presidente Mary Guttieri invia un memo che fornisce una panoramica della presenza della società in Ucraina e suggerisce come “potremmo far leva sul nostro team, network, e idee per rafforzare l’indipendenza culturale ed economica dell’Ucraina dalla Russia e la sua integrazione nella società occidentale”.

Propositi molto ampi, per una società specializzata in ricerca scientifica. “Viene da chiedersi, qual era il vero scopo dell’impresa?” è il commento al Daily Mail di Sam Faddis, ex ufficiale della Cia che ha esaminato le email.

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2022/03/28/armi-biologiche-in-ucraina-biden-jr-inguaiato-dalle-mail/6539288/