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sabato 10 aprile 2021

Astrazeneca addio, l'Ue prenota 1,8 miliardi di vaccini mRna. - Angela Mauro

 

Via da Astrazeneca, che anche questa settimana sta ritardando metà delle consegne all’Europa. Via da Johnson&Johnson, che pure avrebbe scatenato alcuni rari casi di trombosi sui quali - questa è la novità - sta indagando l’Ema. Per il futuro, la Commissione europea punta sui vaccini a ‘Rna messaggero’, considerati anche dalla stessa Agenzia europea del farmaco più efficaci e con minori rischi di reazioni avverse. Palazzo Berlaymont è pronta all’acquisto di ben 900 milioni di dosi efficaci anche contro le varianti del coronavirus, con un’opzione contrattuale di altri 900 milioni di fiale, per l’approvvigionamento dei paesi membri nel 2022 e 2023.

Secondo fonti europee, la casa farmaceutica con cui la Commissione Europea potrebbe firmare un nuovo contratto nei prossimi giorni potrebbe essere la Pfizer-Biontech, che al momento ha maggiori capacità produttive. Ma possibili opzioni sono anche Moderna e Curevac. Il problema però è che fare ora con i richiami: dopo la Germania, anche la Francia ha deciso di non usare Astrazeneca per la seconda dose agli under-55.

Dopo l’altalena di decisioni sul vaccino di Oxford, responsabile anche secondo l’Ema dei casi di trombosi, pur rari ma gravi, riscontrati nelle utenze più giovani e soprattutto femminili, la via sembra segnata. Per il futuro, Bruxelles, in accordo e a nome degli Stati membri, non farà più affidamento su questo genere di vaccini, bensì su quelli a ‘mRNA’ che spingono il corpo umano a produrre una proteina che imita parte del virus, innescando una risposta immunitaria. Mentre AstraZeneca, come anche il prodotto di Johnson&Johnson, utilizza una versione innocua e indebolita del virus del raffreddore comune di uno scimpanzé per fornire istruzioni per generare una risposta immunitaria e prevenire l’infezione.

Ma questo è il futuro.

Il problema è il presente, non semplice da gestire mentre incalzano le varianti del virus e la campagna vaccinale resta lenta in tutta l’Ue e in particolare in Italia. L’Ue ha un disperato bisogno di vaccini ora. Dopo che diversi Stati membri tra cui Germania, Italia, Francia, Spagna, Belgio e altri hanno scelto di raccomandare l’uso di Astrazeneca solo a chi ha più di 55 o 60 anni, alla luce delle nuove indicazioni dell’Ema sui “forti legami” tra le trombosi e l’inoculazione di questo vaccino, il problema è gestire i richiami, per chi ha già ricevuto la prima dose del siero anglo-svedese.

In Italia il governo raccomanda di usare comunque Astrazeneca, sostenendo che non ci sono segnalazioni di complicazioni dopo la seconda dose. Il punto è che sui richiami non ci sono sufficienti dati scientifici, perché in grandissima maggioranza non sono stati ancora effettuati, come hanno spiegato anche i tecnici dell’Ema in conferenza stampa martedì scorso

In Francia invece, l’autorità sanitaria francese (la ‘Has’, Haute Autorite de la Sante) ha deciso che gli under-55 interessati ai richiami verranno vaccinati con un siero a ‘Rna messaggero’, Pfizer o Moderna, optando dunque per un mix tra prima e seconda dose, pur in assenza di sperimentazioni a riguardo ma fidandosi degli studi condotti sugli animali e su altre malattie. La Germania è stato il primo paese a orientarsi in questo senso, sebbene l’Organizzazione mondiale della Sanità abbia avvertito che non ci sono dati per raccomandare di “mescolare e abbinare” diversi vaccini tra prima iniezione e richiamo. Thomas Mertens, capo della Commissione vaccinale tedesca ‘Stiko’, è invece convinto che mescolare due diversi vaccini potrebbe rivelarsi più efficace che somministrare due dosi dello stesso siero. “In primo luogo, sono sicuro che non ci siano rischi per la sicurezza dei vaccinati - dice a Reuters Television - In secondo luogo, sono personalmente convinto che l’immunità alla fine sarà altrettanto buona, forse anche migliore”.

La questione ‘richiami’ produce dunque altre differenziazioni tra gli Stati Ue. Ma la novità che preoccupa di più nell’immediato è l’apertura di un’indagine dell’Ema su 4 casi di trombosi riscontrati negli Usa dopo la somministrazione di Johnson&Johnson, autorizzato dall’Agenzia europea ma ancora non in distribuzione nel continente (dovrebbe partire questo mese). Si tratta di trombosi dello stesso tipo riscontrato con Astrazeneca. Uno dei quattro casi è stato fatale. Finora Johnson&Johnson è stato somministrato a 4,5 milioni di persone nel mondo. L’incidenza delle reazioni avverse è dunque bassissima, ma la nuova indagine Ema aggiunge un elemento significativo alla nuova ‘manovra’ europea di puntare sui vaccini a ‘Rna messaggero’ per il futuro.

Naturalmente, anche le quotazioni in Borsa delle varie case farmaceutiche offrono un’istantanea di quanto sta avvenendo. La nuova indagine dell’Ema su Johnson&Johnson influisce sul fatto che nella City la ‘rivale’ Astrazeneca guadagni 7.287 punti, mettendo a segno un +0,61 per cento. Al Nasdaq volano le azioni di Biontech e Moderna, che salgono rispettivamente del 4,03% a 119,10 dollari (sui massimi dallo scorso dicembre) e del 7,2% a 143,52 dollari.

Il punto è che man mano che si chiarisce la via vaccinale del futuro, si acuiscono i dubbi sul presente, sui richiami per le persone sotto i 55-60 anni. Che fare ora di Astrazeneca e del prossimo in arrivo Johnson&Johnson?

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martedì 30 gennaio 2018

Con l’acerola fai il pieno di vitamina C.

acerola benefici e controindicazioni

L’acerola è un frutto simile alla ciliegia, proveniente dal centro-sud America e rinomata per essere una eccellente fonte di vitamina C. Scopriamo le proprietà curative dell’Acerola

L’acerola è considerata una delle fonti più importanti di vitamina C. Parliamo di 1000/1500 mg per 100 grammi di prodotto, quasi 20 volte più degli agrumi! Oltre all’elevato contenuto di vitamina C, l’acerola è ricca di carotenoidi, vitamine del gruppo B, antociani (pigmenti colorati), flavonoidi e minerali come il magnesio, ferro e calcio. Vediamo in dettaglio le proprietà dell’Acerola.

Acerola: stimolante del sistema immunitario.

Grazie alla sua composizione l’acerola stimola il sistema immunitario, ed è quindi indicata per prevenire e velocizzare la guarigione dai malesseri tipici dell’inverno, stati influenzali e infezioni del tratto respiratorio. Inoltre un consumo regolare di questo frutto, migliora lo stato di benessere generale, soprattutto nei mesi più freddi. Per la sua proprietà stimolante inoltre, l’acerola è indicata anche negli stati di convalescenza

Il potere antiossidante dell’Acerola.
Il frutto dell’acerola come abbiamo avuto modo di vedere, è ricchissimo di vitamina C, polifenoli e carotenoidi, sostanze che conferiscono all’acerola un forte potere antiossidante. Sebbene solitamente viene consumata matura, da recenti studi è emerso che sarebbe il frutto acerbo ad avere il maggior potere antiossidante. In particolare sembra che l’acerola eserciti la sua azione benefica principalmente sul DNA delle cellule. 

Acerola per prevenire il diabete e le malattie cardiovascolari. 
Recenti studi hanno messo in luce una interessante proprietà dell’acerola: pare che una somministrazione costante di succo di acerola possa far diminuire significativamente il tasso di glucosio e trigliceridi nel sangue mentre contribuisce ad aumentare i valori di colesterolo HDL, quello buono, ponendo le basi per creare una potenziale strategia di prevenzione del diabete e delle malattie cardiovascolari. 

Altri benefici dell’acerola. 
Grazie alle sue proprietà astringenti, l’acerola è un buon rimedio contro diarrea. In passato infatti veniva utilizzata dagli abitanti della foresta amazzonica proprio per favorire il benessere intestinale. L’acerola gode anche di proprietà diuretiche e, da recenti studi, è emerso che contribuisce al benessere e alla salute della pelle, probabilmente grazie all’altissimo contenuto di vitamina C e polifenoli. 

Come si usa l’Acerola. 
In commercio l’acerola, spesso chiamata anche acerola C, si trova sotto forma di compresse, polvere sfusa o succo concentrato. Purtroppo, a causa dell’alta deperibilità del frutto, lo si trova fresco solo nei paesi produttori. Il dosaggio giornaliero medio è calcolato in circa 5 mg per kg di peso corporeo, da assumere preferibilmente lontano dai pasti, 2 volte al dì. 

Informazioni Botaniche. 
L’acerola (Malpighia punicifolia) è una pianta originaria dell’america centro-meridionale, oggi coltivata soprattutto in Brasile. Si presenta come un albero, alto fino a 5 metri. Il suo frutto, simile ad una ciliegia di colore rosso-arancio, viene chiamato anche “Ciliegia delle Barbados” ed è disponibile fresco quasi esclusivamente nei paesi produttori, da maggio a novembre. 

Controindicazioni ed effetti collaterali dell’Acerola. 
L’acerola è sconsigliata a chi soffre di gastrite e calcolosi renale. Si sconsiglia inoltre l’uso simultaneo di acerola e preparati erboristici contro le infezioni alle vie urinarie a base di uva ursina o corbezzolo siccome l’alto tenore di vitamina C può interferire con l’attività disinfettante dei glucosidi idrochinonici presenti nelle piante sopracitate. In caso si segua una cura farmacologica è sempre bene consultare il medico curante.

http://www.viversano.net/salute/cure-naturali/acerola/#sistema-immunitario

venerdì 5 maggio 2017

Salvia: proprietà, benefici e controindicazioni.

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La salvia ha molte proprietà, in grado di apportare numerosi benefici. E’ utile contro la tosse, stimola la secrezione di succhi gastrici, mantiene fresco l’alito, tiene puliti i denti. In caso di laringiti e faringiti si può preparare un decotto con le sue cime fiorite. Questa pianta inoltre riesce a combattere gli stati di stanchezza e di depressione. Particolarmente note sono le sue proprietà antinfiammatorie, balsamiche ed espettoranti. Tuttavia, bisogna stare attenti alle controindicazioni, perché è conosciuta anche una reazione da intossicazione neurotossica determinata dall’uso dell’olio essenziale in alti dosaggi.
Le proprietà e i benefici.
La salvia è ricca di diversi acidi, di enzimi, di vitamina B1 e C, di flavonoidi e di sostanze estrogene. In generale, possiamo dire che la pianta riesce a stimolare l’organismo. E’ indicata anche nel caso di ascessi e gengiviti, perché ha ottimi effetti cicatrizzanti. Riesce ad agire contro le infezioni che interessano le vie respiratorie, dà una buona risposta contro la ritenzione idrica, le emicranie e i reumatismi.
Inoltre, si rivela opportuna anche per curare le sindromi mestruali dolorose e i disturbi della menopausa.
Riesce a combattere gli stati di astenia e di umore basso ed è indicata particolarmente nel caso di esaurimento fisico, oltre che per aiutare la memoria.
Riesce a ridurre la glicemia, rivelandosi utile anche nei casi di diabete. Ha delle ottime proprietà antisudorifere e contribuisce a mantenere rinvigorita la pelle, infatti la salvia è usata anche in cosmesi.
I preparati a base di questa pianta sono efficaci per combattere il catarro e l’olio essenziale ha delle notevoli proprietà antisettiche e balsamiche. Per questo si può impiegare opportunamente in caso di mal di gola e di raffreddore.
Le controindicazioni.
Bisogna prestare particolare cautela nell’utilizzare specialmente l’olio essenziale di salvia, perché il suo uso protratto a dosi normali o il suo utilizzo ad un dosaggio eccessivo può determinare manifestazioni neurotossiche.
La sua tossicità può comparire anche con i preparati ad uso topico, come le creme e gli oli da massaggio, che vengono assorbiti dalla pelle o dalle mucose. La salvia è sconsigliata in caso di insufficienza renale.
Inoltre è da tenere presente che non dovrebbe essere usata neanche in gravidanza e durante la fase di allattamento, perché può bloccare la lattazione.

giovedì 3 marzo 2016

TARASSACO: PROPRIETÀ, USI E CONTROINDICAZIONI. - Francesca Biagioli

tarassaco rimedio naturale

Il tarassaco, o dente di leone, o radicchio selvatico, o soffione, è una pianta molto utilizzata in fitoterapia. Quali sono le sue proprietà? Quali i suoi utilizzi? E presenta delle controindicazioni? Conosciuto in particolare per le sue doti depurative nei confronti del fegato, il Taraxacum officinale ne nasconde molte altre.
Scopriamo allora tutti gli usi e le proprietà del tarasacco, ma anche le controindicazioni di questo rimedio naturale.
Il tarassaco appartiene alla famiglia delle Asteracee e fin dall’antichità è noto e utilizzato per le sue proprietà depurative e disintossicanti. I principi attivi si concentrano in particolare nelle radici e nelle foglie, ma anche i fiori gialli di questa pianta si possono raccogliere ed utilizzare per preparare ad esempio infusi o tisane.

PROPRIETA’ DEL TARASSACO

Le radici e le foglie di tarassaco sono ricche di principi amari molto utili a sostenere il lavoro del fegato, uno degli organi deputati alla disintossicazione del nostro organismo. Il tarassaco contribuisce dunque a sostenere fegato e cistifellea, stimolando contemporaneamente anche il lavoro dei reni che, attraverso l’urina, porteranno fuori le sostanze che non servono.
Si tratta quindi di un rimedio naturale depurativo ma anche diuretico molto apprezzato e utilizzato in caso di ritenzione idrica o nei periodi in cui si ha voglia di detossificare un po’ l’organismo in particolare durante i cambi di stagione. In questo caso, naturalmente, all’utilizzo del tarassaco andrebbe associata un’alimentazione sana ed equilibrata ricca di frutta e verdura cruda senza dimenticarsi di fare anche un po’ di attività fisica per aiutare l’organismo a spurgare.
Il tarassaco è un buon rimedio anche per chi ha il colesterolo alto dato che aiuta il fegato ad eliminare i grassi in eccesso, previene inoltre la formazione di calcoli biliari. Questa pianta vanta poi doti digestive e leggermente lassative oltre che essere utile a rafforzare l’azione del nostro sistema immunitario.
Il Taraxacum officinale è infine ricco di sostanze utili al nostro corpo come vitamine, sali minerali e antiossidanti.

USI DEL TARASSACO

Il tarassaco si può assumere sotto forma di tisana, in tintura madre o ancora in compresse. Per preparare un infuso depurativo e diuretico a base di questa pianta potete seguire una semplice ricetta leggendo QUI. In erboristeria trovate invece con facilità tisane disintossicanti o depurative per il fegato in cui è presente il tarassaco da solo oppure all’interno di un mix composto da più erbe. Si consiglia di berne un paio al giorno.
Per quanto riguarda la tintura madre, invece, di solito si consigliano dalle 30 alle 50 gocce di tarassaco da assumere un paio di volte al giorno per un periodo limitato che può essere di uno o due mesi da ripetere ciclicamente con una lunga pausa in mezzo. Sempre meglio chiedere il parere al vostro erborista di fiducia piuttosto che assumere questo rimedio fai da te.
Le compresse di tarassaco sono più concentrate, generalmente se ne consigliano 1 o 2 al giorno lontano dai pasti. Ogni prodotto comunque, anche in base alla concentrazione di principi attivi presenti, fornisce delle indicazioni sull’utilizzo che devono essere riportate in etichetta. Anche in questo caso meglio sempre chiedere consiglio al medico.

CONTROINDICAZIONI DEL TARASSACO

Tra le controindicazioni più frequenti del tarassaco c’è senza dubbio quella di poter creare una situazione di iperacidità gastrica. Da evitare se si soffre di gastrite o ulcera peptica. Assolutamente sconsigliato durante la gravidanza o in allattamento, il tarassaco è da assumere con cautela ed esclusivamente sotto consiglio medico anche in caso si assumano alcuni tipi di farmaci. Come molti altri rimedi naturali, infatti, può andare ad interagire con alcuni medicinali in particolare quelli antidolorifici, regolatori di glicemia o diuretici. Da evitare anche se si è allergici alle piante della famiglia "Asteracee".

giovedì 22 ottobre 2015

VACCINI: Scienza, coscienza e … complottismo. - Lesmo Gabriella

vaccini bambini 675

 Preg.mo Signor Paolo MIELI
Ho letto il Suo editoriale comparso sul “Corriere” del 20 ottobre, dal titolo “Cinque stelle, la malattia pericolosa dei complottisti anti-vaccini” in cui Lei attribuisce a costoro la responsabilità della ondata anti-vaccini che starebbe travolgendo l’Italia e scatenerebbe un’epidemia prossima ventura di malattie come il tetano, la poliomielite, l’epatite B, la difterite e la pertosse.
Non commento le Sue opinioni politiche, ma non posso tacere sulle affermazioni che riguardano i vaccini, essendo Medico, Specialista in Pediatria e Anestesia e Rianimazione, nonché madre di un ragazzo con la vita rovinata da una reazione avversa alle vaccinazioni anti-infettive eseguite per obbligo di legge.
Con tutto il rispetto, l’articolo dimostra quanto profonda sia la disinformazione. Infatti, non possono verificarsi epidemie di tetano in quanto il tetano non è malattia infettiva e, propriamente, nemmeno epidemie di epatite B, che si trasmette per via parenterale e venerea. Circa la utilità delle vaccinazioni ricordo solo, per brevità, che la malattia invasiva da Haemophilus B, di per sé rara negli Stati Uniti con 1,73 casi ogni 100.000 bambini di età inferiore ai 5 anni, lo è ancor più nel nostro paese. Inoltre essa è più rappresentata negli over 65 che in età pediatrica. Da ultimo, il vaccino anti-Haemophilus B non protegge dalle infezioni invasive di ceppi non tipizzabili, che risultano essere più frequenti.
Il vaccino anti-pneumococcico contiene solo alcuni sierotipi di pneumococchi e risulta scarsamente immunogeno, specie nel bambino piccolo.
Per ciò che riguarda l’efficacia della pratica vaccinale, non è possibile comprovare l’avvenuta immunizzazione dei vaccinati, sia per inesistenza di parametri specifici, sia perché, quando dosabili gli anticorpi specifici, per ammissione delle stesse ditte produttrici di vaccini, la presenza di un titolo anticorpale specifico, non garantisce la capacità di difesa del vaccinato in caso di contagio futuro per via naturale.
Informazioni e dati non sono una invenzione dei “complottisti anti-vaccini”, bensì sono scritti nel più importante testo di infettivologia pediatrica mondiale , il “Red Book” della American Academy of Pediatrics, regolarmente aggiornato.
Personalmente, non nego a priori l’utilità del “farmaco-vaccino”, come strumento di prevenzione di specifica patologia in categorie di persone a rischio, bensì contesto la pretesa innocuità della pratica delle “vaccinazioni di massa. Con questo termine si indica la somministrazione di 25 -26 vaccinazioni anti-infettive a tutti i nuovi nati nel primo anno di vita, in un lasso di tempo di 10-11 mesi, vaccini rivolti anche verso malattie poco o nulla rappresentate nella fascia di età pediatrica.
Nonostante il D.M. 7 aprile 1999 che individua in quattro i vaccini obbligatori, di fatto i nuovi nati ne ricevono SEI perché da anni il Sistema Sanitario Nazionale fornisce solo una formulazione composta contenente sei vaccini, i quattro obbligatori oltre al vaccino anti-Haemophilus B e il vaccino anti-pertosse.
Alla inoculazione del vaccino esavalente viene associata la iniezione di vaccino 13-valente anti-pneumococcico, per tre sedute. Oltre a queste, altre vaccinazioni vengono promosse e fornite dal SSN: la vaccinazione anti-morbilloanti-parotite e anti-rosoliavaccinazione anti-meningococcicaanti-varicellaanti-epatite A.
Secondo le specifiche linee guida del Ministero della Salute, un lattante deve essere vaccinato anche se nato prematuro, di basso peso, epilettico, cerebropatico, HIV positivo, convalescente, ”moderatamente” febbrile e persino se ha già avuto una reazione avversa grave ad una vaccinazione
Tale pratica ha sollevato e solleva non poche perplessità nel mondo scientifico internazionale, che ravvisa significativi e inquietanti collegamenti tra la precoce iperstimolazione del sistema immunitario infantile indotta dai vaccini e l’insorgenza di gravi malattie neurologiche infantili, alterazioni dello sviluppo, allergie, sindromi autoimmuni, morte improvvisa in culla, patologie sino a pochi anni fa sconosciute o estremamente rare, ma ancor più preoccupa le tante famiglie che hanno visto ammalarsi un figlio e diventare autistico in concomitanza con un inoculo di vaccini.
Nonostante la Medicina Accademica reagisca con estrema lentezza a tale drammatica situazione, è ormai disponibile a livello mondiale una notevole quantità di dati epidemiologici e di studi clinici ed autoptici che indicano che la malattia autistica si realizza nell’organismo infantile nella delicata fase di sviluppo, come effetto di una encefalopatia innescata dalle vaccinazioni che danneggiano il tessuto nervoso con meccanismo immuno-allergo-tossico. Tale patologia non va confusa con l’encefalite acuta ed ha un andamento tipicamente subdolo, le manifestazioni cliniche essendo evidenti dopo settimane e mesi dalla vaccinazione interessando le aree cerebrali deputate alla funzioni integrative, funzioni che mancano fisiologicamente nel bambino piccolo.
Poiché Lei nomina, per sconfessarne la credibilità, il dottor Andrew Wakefield che assieme ad altri colleghi londinesi evidenziò la presenza di virus del morbillo nei linfonodi intestinali di bambini autistici con malattia infiammatoria intestinale, dovrebbe sapere che questa prima parte del lavoro di Wakefield fu confermata, sin d’ allora, da un immunologo universitario giapponese, il Dr Kawashima. Questi che fu in grado di identificare il virus del morbillo riscontrato nei linfonodi ileali ed era il virus vaccinale. In tempi recenti i lavori londinesi di Wakefield sono stati riabilitati ed il suo allora primario londinese ha avuto la meglio contro chi lo volle cacciare. Per dover di verità ricordo anche che alcuni studi danesi, citati per anni a dimostrazione della inesistente correlazione tra vaccinazioni e insorgenza di autismo si sono rivelati FALSI . Il principale autore degli studi danesi fu il Dr. Poul Thorsen, attualmente latitante, che figura nella lista dei maggiori ricercati dalla FBI, contro cui è stato spiccato mandato di cattura per una lunga serie di reati federali contestatigli negli Stati Uniti, in merito alle ricerche sull’Autismo .
Lo “scandalo nello scandalo” è emerso altresì dalle dichiarazioni del Deputato americano Bill Posey, membro della Camera dei Rappresentanti per lo stato della Florida che traduco, l’originale lo trova in rete.
“… Se leggete le e-mail e i dati relativi alle riunioni, nonché le disposizioni finanziarie che questo truffatore ha intrattenuto con il CDC, vi farà assolutamente venire il voltastomaco. Costui non era un ricercatore qualunque. Costui era l’uomo chiave del CDC in Danimarca. Costui era strettamente legato ai migliori ricercatori nell’ambito della sicurezza dei vaccini del CDC … e Thorsen ha cucinato gli studi per produrre i risultati che volevano diffondere. A loro non importava se gli studi fossero validi o quanto veniva pagato per manipolarli dall’inizio. Stiamo parlando di qualcuno che ha fondamentalmente rubato soldi pubblici che avrebbero dovuto essere utilizzati per migliorare la salute e la sicurezza dei più vulnerabili della nostra società: i nostri giovani bambini. …”.
Per brevità non riporto la testimonianza del dottor Thompson, rintracciabile sul web, che ha confessato pubblicamente di aver falsato gli studi che negavano la correlazione autismo e vaccino MMR.
Da tempo esiste un forte contrapposizione tra lo Stato Italiano che impone la politica delle “vaccinazioni di massa” pretendendo che siano l’unico modo di combattere le malattie e che siano sempre e comunque innocue ed una parte sempre più vasta della popolazione che rifiuta l’obbligo vaccinale per i propri bambini e pretende di poter scegliere consapevolmente come proteggere la loro salute .
In questa guerra pro-vaccinazioni-di-massa, ministero, regioni e Asl, dimenticano che i vaccini sono a tutti gli effetti dei farmaci pro-infiammatori aventi lo scopo di far maturare una memoria immunologica al di fuori della malattia naturale, ma che non sempre ci riescono.
I vaccini anti-infettivi, in quanto farmaci, posseggono indicazioni, controindicazioni, effetti collaterali ed effetti avversi, ma questi ultimi vengono volutamente omessi con strategie diverse, sia sui foglietti illustrativi dei vaccini, sia sul materiale divulgativo delle Asl.
Infatti, forse per scarsa consapevolezza della questione, forse per colpevole ignoranza, la maggior parte delle reazioni avverse ai vaccini non viene segnalata alla farmacovigilanza, come si evince dalla disamina dei tanti casi gravi per i quali le famiglie intentano causa allo stato. In questo modo i vaccini risultano falsamente “innocenti .
La politica sanitaria, come ogni politica, impone scelte non sempre condivisibili, spesso discutibili e basate su motivazioni tutt’altro che cristalline. Nel nostro Paese, per citare i casi più famosi, un Ministro della sanità, De Lorenzo, fu condannato per tangenti ricevute in cambio di aver reso obbligatorio il vaccino anti-epatite B.
Poggiolini, direttore generale del servizio farmacologico nazionale, fu condannato per aver falsato i prezzi dei medicinali e inserito farmaci nel prontuario nazionale, in cambio di tangenti; ancor oggi Poggiolini è sotto processo per omicidio colposo, per la possibile responsabilità avuta nel mancato controllo di sangue trasfusionale. I morti da trasfusioni infette non saranno presenti al dibattimento. Numerose case farmaceutiche sono state a loro volta condannate per tangenti relative all’inserimento di farmaci negli elenchi del SSN e spinto in alto i prezzi.
Queste ed altre frodi in campo sanitario sono ricorrenti e minano irreversibilmente la credibilità del sistema che ci governa e ci impone una sola e indiscutibile “verità scientifica”, la sua, e che costringerebbe i medici in protocolli comportamentali e rigidi percorsi di cura, in contrasto con i dettami della Professione Medica che ha come scopo primario il prendersi cura del paziente e non la vendita di farmaci, peraltro sempre più costosi e tossici.
Il tribunale di Milano, lo scorso anno, ha emesso una sentenza che riconosce il nesso di causalità tra la somministrazione del vaccino esavalente e lo sviluppo di encefalopatia post-vaccinica in forma di Autismo, nel figlio dei ricorrenti.
Non è stata la prima sentenza a riconosce la lesività di un vaccino anti-infettivo esavalente, ma è la più importante per sostanza  Ebbene, il ministero della salute si è violentemente scagliato contro la sentenza e più società di pediatria hanno chiesto la testa del Medico Consulente Tecnico D’Ufficio  “colpevole” di aver studiato, guardato gli atti e ragionato sui fatti con mente libera da pregiudizi .
Questo non è un comportamento di uno Stato democratico, che ha il dovere di verificare periodicamente l’appropriatezza e delle proprie scelte sanitarie e del loro impatto sullo stato di salute della popolazione, bensì di un sistema dittatoriale che, lungi dal considerare gli interessi dei cittadini, men che meno quelli più fragili come i bambini e gli anziani, si dà da fare per escogitare le minacce più efficaci perché diventino bacino d’utenza di tanti farmaci, cercando di piegare all’obbedienza la classe medica premiando l’esercito degli yes-men e privando dell’abilitazione all’esercizio i medici “eretici”, “complottisti”, “anti-vaccinisti”, e persino navigatori del web, ossia i medici che sanno ragionare con la propria testa, che hanno a cuore l’interesse dei pazienti, che non sono sul libro paga delle industrie farmaceutiche, che non han paura che i loro pazienti curiosino su internet prima di venire in studio, quelli che hanno indagato lo stato immunologico, metabolico, tossicologico e nutrizionale dei bambini e ragazzi ammalatisi dopo i vaccini, quelli che han studiato le innumerevoli cartelle cliniche di bambini e ragazzi finiti in ospedale dopo aver ricevuto le vaccinazioni, quelli che hanno cercato e trovato modo di far scomparire tanti sintomi sistemici e neurologici delle encefalopatie post-vaccinali.
Se quella della libertà di scelta per la salute dei propri figli e la libertà di cura deve essere una guerra, questi medici la combatteranno con decisione, stetoscopio al collo, parker nel taschino, PC a tracolla, a fianco di sani e malati, stretti in un’alleanza per la salute senza tentennamenti.
Gabriella Maria Lesmo

mercoledì 14 ottobre 2015

Anice stellato.

L’anice stellato anche detto anice stellato cinese, è identificato dal nome botanico Illicium verum. La pianta dalla quale nasce è una pianta sempreverde, originaria del bacino del Mediterraneo, ma che oggigiorno è ormai diffuso in quasi tutte le parti del mondo: è possibile trovarla in Asia, Sud America ed America Centrale. Tipicamente questa pianta è anche diffusa nelle aree tropicali e subtropicali.

Anice stellato e significato; Il nome della pianta deriva proprio dal frutto che produce che è a forma di stella ed ha un caratteristico colore sui toni del bruno-rossastro. Questo frutto viene raccolto dalla pianta quando ancora non ha completato la sua maturazione e dopo viene generalmente sottoposto ad un processo di essiccazione per poi poter essere ulteriormente trasformato o utilizzato come spezia. L’anice stellato in tutte le sue applicazioni non viene utilizzato puro o così come viene raccolto, ma viene applicato solo dopo che è stato opportunamente trasformato.

Caratteristiche dell’anice stellato

L’anice stellato è frutto di un albero tropicale asiatico e ha la caratteristica forma di una stella ad otto braccia. Ha un gusto piuttosto deciso, simile a quello della liquirizia e proprio grazie a questo suo sapore è sufficiente solo una piccola quantità di anice stellato per la preparazione dei piatti.
Storicamente l’anice stellato è stato utilizzato da diverse civiltà proprio per le sue caratteristiche proprietà e da esso viene estratto l’olio essenziale aromatico che è utilizzato per scopi medicinali o che altrimenti è consumato come bevanda.
L’anice stellato ha per altro valori nutrizionali rilevanti: una porzione da 100 grammi è equiparabile ad 80 o 100 grammi di frutta. Questa stessa porzione contiene circa 337 calorie e 16 g di grassi. Non vi è traccia di colesterolo e contiene solo 16 mg di sodio. In totale contiene circa 50 g di carboidrati e 15 g di fibre che corrispondono al 58% del fabbisogno giornaliero raccomandato. Una porzione da 100 g contiene inoltre, 18 g di proteine circa che equivalgono al 35% del fabbisogno giornaliero raccomandato e rappresenta anche una ricca fonte di ferro e calcio; per infine apporta anche una buona quantità di vitamina C, il 35% della razione giornaliera raccomandata.

Proprietà dell’anice stellato

Le proprietà dell’anice stellato non sono del tutto confermate dagli studi scientifici, ciononostante molti sostenitori dei rimedi erboristici ne consigliano il suo uso per la risoluzione di differenti tipi di problemi comuni.
Tra le buone proprietà vi è quella di riuscire a combattere una gamma di diversi tipi di virus, tra cui rientra anche il virus dell’herpes. L’azione è nello specifico impedire una riproduzione o replicazione virale. Data questa sua capacità, vengono prodotti farmaci specifici ai quali è aggiunto dell’acido shikimico, che è estratto proprio dall’anice stellato. Si ottengono in questo modo dei farmaci capaci di combattere, per fare un esempio, il virus dell’influenza. Altro elemento che viene estratto dall’anice stellato è l’anetolo: si tratta di un olio essenziale dal caratteristico sapore di liquirizia. L’olio estratto ha un’efficacia antibatterica contro determinati microrganismi, trai quali rientrano le forme batteriche di Escherichia coli e Staphylococcus aureus, che tendono a colpire l’apparato digerente causando sintomi quali vomito e diarrea. Altra proprietà dell’anetolo è quella di essere anche un efficacie antinfiammatorio oltre che antibatterico. Ancora, accanto a queste sue buone proprietà vi è quella di essere un antifungine ed un antiossidante. L’anice stellato rappresenta anche uno stimolante naturale ed ha proprietà diuretiche molto potenti, per cui se ne raccomanda un uso limitato.

Benefici dell’anice stellato

L’anice stellato dati i suoi molteplici benefici viene utilizzato per la preparazione di composti a base di erbe ed è sfruttato per molte applicazioni ed usi. È persino utilizzato per uso medico, per l’aromaterapia. Per quanto riguarda l’uso erboristico dell’anice stellato, viene estratto ed utilizzato l’olio essenziale che è ottenuto mediante un processo di distillazione. Altro beneficio derivante dal suo uso è quello di alleviare un eventuale disagio addominale: una sola goccia di olio di anice stellato mescolato ad un cucchiaio di miele, se assunto per via orale allevia crampi addominali, indigestione, gas, gonfiore addominale e nausea. Fare attenzione a non eccedere nella quantità d’olio di anice aggiunta poiché una dose superiore ai 5 ml potrebbe causare al contrario problemi come nausea e vomito. L’olio di anice stellato ha anche capacità espettoranti. Per farne un uso di questo genere basta aggiungere una goccia di olio di anice ad un qualsiasi sciroppo per la tosse.
L’efficacia è garantita in caso di condizioni quali asma, bronchite, tosse e raffreddore comune. Nel caso in cui nonostante l’uso di olio di anice stellato la tosse non tende a placarsi, provvedete a consultare un medico dal momento che un possibile effetto collaterale che caratterizza l’anice stellato è proprio l’edema polmonare o l’accumulo di liquido nei polmoni. Non eccedere ad ogni modo nelle quantità.
Tra gli altri benefici dell’anice stellato vi è quello di promuovere anche l’allattamento nelle donne. Tale effetto si ricollega al suo contenuto di diantheole e photoantheole che tendono appunto ad aumentare la produzione di latte. Sebbene questa sia una proprietà favorevole per le donne, è bene che prima dell’assunzione sia consultato un medico. Non usare durante il periodo di gravidanza.

Usi di anice stellato

L’anice stellato è utilizzato come spezia aromatizzante in cucina, ma è anche noto in medicina dove l’uso in questo campo avviene sotto forma di tè o altrimenti sotto forma di olio essenziale, per un’applicazione topica.
Per l’utilizzo in cucina basta far bollire l’anice: due soli baccelli saranno sufficienti per insaporire i vostri piatti. Dopo averlo fatto bollire procedete macinando con un mortaio o un pestello in modo da ottenere una polvere fine. A questo punto il vostro anice stellato è pronto per essere aggiunto ai vostri piatti.
È ottimo se aggiunto in brodi, minestre o ad una zuppa di cipolle per aggiungere una dolcezza raffinata. Dato il gusto particolare della spezia ottenuta, potete aggiungerne un pizzico anche a piatti con patate, verdure o ad un arrosto con contorno di piselli.
Nel caso in cui invece viene utilizzato sulla pelle, l’anice stellato è in grado di trattare alcune malattie della pelle, tra cui l’acne. Oltre ciò, l’anice stellato è tossico per molti insetti pertanto risulta essere un ottimo agente per riuscire a mantenere a debita distanza pidocchi ed infezioni della scabbia. Nonostante le sue buone proprietà sulla pelle l’anice non deve essere applicato direttamente su di essa poiché può causare una grave irritazione, pertanto è necessario diluire sempre l’olio anziché applicarlo puro.
Varie civiltà fanno uso dell’anice stellato oltre che per scopi medici, anche per motivi estetici. Un comune uso è quello di utilizzare dell’anice stellato per la stimolazione della crescita di capelli sani: previene la calvizie e migliora la crescita dei capelli. Per questa ragione, l’anice stellato è un ingrediente che è piuttosto comune nei composti topici per capelli preparati a partire da una base vegetale. Per incrementare questa sua efficacia sui capelli si consiglia di fare un uso di composti od olii arricchiti con anice stellato, assieme a quello di olio di finocchio e cumino, i quali sono entrambi agenti che promuovono la crescita di capelli sani. L’olio di anice può essere applicato localmente sul cuoio capelluto per sbarazzarsi dei pidocchi.

Controindicazioni anice stellato

Prima di fare uso di anice, in una qualsiasi sua forma, è bene avere prima la conferma da un medico onde evitare contrasti con l’uso di farmaci assunti regolarmente.
L’anice stellato comporta alcuni possibili effetti collaterali, che è possibile rilevare in caso di uso in bambini o neonati, sui quali può provocare intossicazioni. Eventuali problemi possono riscontrarsi anche negli adulti, quando viene consumato del tè ottenuto dall’anice stellato; l’indigestione potrebbe infatti indurre vomito, movimenti oculari rapidi, convulsioni o gravi effetti neurologici. Nei casi in cui il tè deve essere assunto per particolari scopi medicinali è bene consultare prima un medico.
È bene fare particolare attenzione sul tipo di anice stellato utilizzato e nello specifico è importante non consumare anice stellato giapponese come rimedio a base di erbe, dato il suo alto contenuto di composti velenosi tra cui: anisatin, shikimin e sikimitoxin.