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giovedì 23 aprile 2020

Piano B. - Massimo Erbetti


Coronavirus, è il giorno del summit Ue

Il 23 aprile è arrivato, oggi sapremo se l'Europa è diventata quella sognata da Spinelli oppure è quel carrozzone dove tutti pensano a sé stessi, dove i paesi più ricchi sfruttano la loro posizione per indebolire gli altri stati e trarne un vantaggio economico. Quasi sicuramente oggi si troverà un accordo sugli Eurobond e Recoverybond, ma se non dovesse accadere? Oppure, se il 5 maggio la Corte Costituzionale tedesca, dovesse esprimersi contrariamente a immissioni di denaro e aiuti agli stati in difficoltà diversi dal MES? Cosa accadrà? Ci serve un piano B, si certo, ma quale? Usciamo dall'euro? Si ok è la soluzione che molti auspicano, ma come facciamo? Stampiamo una nostra moneta? Si ma non è che domani mattina la zecca di stato si mette a stampare moneta, ci vorrà del tempo e noi purtroppo tempo non ne abbiamo, sono bastati 45 giorni di chiusura per mettere in ginocchio il nostro paese, ci sono famiglie allo stremo aziende che non potranno neanche riaprire... Il debito che l'Italia ha nei confronti di investitori esteri ammonta a circa 860miliardi di euro (dati del sole24ore), il 36% circa del debito totale, come pagheremo quel debito? Con la nuova moneta? Ma i creditori la accetteranno? E quale sarà il cambio? Poniamo il caso che il cambio lira euro, sia quello che c'era nel 2000 tra la nostra moneta e il marco tedesco e cioè uno a mille, il nostro debito aumenterà di mille volte? E questa è la migliore delle ipotesi, perché se dovessimo prendere come termine il cambio lira euro arriveremo a circa duemila volte e per la precisione 1936,27. Una soluzione potrebbe essere quella di obbligare ogni italiano a comprare tutto il debito estero, sarebbero disposti gli italiani a farlo? Praticamente lo stato convertirebbe tutti i risparmi sui conti correnti degli italiani da euro in buoni del tesoro, questo sarebbe possibile visto che i soldi sui conti correnti italiani sono oltre 1370 miliardi...ma c'è un ma...sareste disposti a farvi prelevare tutti gli euro sui vostri conti e vederli tramutati in Buoni del tesoro? Non è che con i buoni puoi ci puoi fare la spesa, non li puoi mica spendere con il bancomat. Quei soldi saranno immobilizzati li e non si potrebbero spendere. Qualcuno potrebbe dire: visto che stampiamo moneta da soli, stampiamone di più, si certo stampiamo più moneta, ma più ne stampi e meno vale...e se vale di meno, ha meno potere d'acquisto e se ha meno potere d'acquisto tutto quello che compriamo all'estero, costerà molto di più. Quando c'era la lira eravamo costretti ad acquistare le merci estere in dollari perché la lira non la voleva nessuno...nessuno vuole una moneta che ha poco valore..importiamo merci per circa 175 miliardi di euro, cosa facciamo non importiamo più nulla? E sareste disposti a lasciare la macchina in garage perché non avete i soldi per comprare la benzina? Oppure rinunciare al cellulare o al computer? Il petrolio noi non lo abbiamo, come non produciamo TV, cellulari, PC ...vi ricordo che i vostri conti correnti sono svuotati perché siete stati costretti a comprarci i buoni del tesoro. Comunque tutto questo pippone di stamattina serve solo a dire che tra il dire e il fare c'è di mezzo un mare, un mare di problemi, un oceano di problemi...si fa presto a dire: facciamo da soli, non è così facile, ci vuole un piano B, ma un piano B serio, non le chiacchere da bar...i problemi purtroppo non si risolvono con i post su Facebook o con un tweet...usciamo dall'euro.. Ok.. Stampiamo moneta... Ok...sono d'accordo, ma voglio sapere come...

https://www.facebook.com/massimo.erbetti/posts/10217200213503056

lunedì 20 aprile 2020

L'opinione (non richiesta) di Massimo Erbetti

Mes Italia Europa - ViaCialdini

5 maggio
"Ei fu. Siccome immobile,
dato il fatal sospiro,
stette la salma immemore
orba di tanto spiro... "

Così scriveva Manzoni nel 1821, dopo aver appreso della morte di Napoleone. Ma il 5 maggio potrebbe anche essere la morte definitiva dell'Unione Europea per mano della Corte Costituzionale tedesca.
La Germania, o meglio la Corte Costituzionale tedesca ha già per ben due volte, spinta dal ricorso di 35 deputati della Cdu di Angela Merkel, da sempre ostili a qualsiasi forma di condivisione del debito su scala europea, e perciò favorevoli solo al Mes, ha provato a bloccare qualsiasi iniziativa che prevedesse piani di salvataggio dell'euro che non fossero il MES. La prima volta cerco di bloccare le operazioni Omt (Outright monetary transactions), poi il Quantitative easing, cioè l'acquisto di titoli pubblici dei paesi dell'eurozona in difficoltà.
In entrambi i casi la Corte europea ha precisato che la Bce può svolgere la propria politica monetaria senza ricorrere al Mes.
Il 5 maggio 2020, ci sara una ulteriore sentenza della Corte Costituzionale in merito all'adozione di misure che non siano il MES, se il parere della Corte dovesse essere negativo, la Germania non appoggerà nessuna misura differente dal Mes, nessun eurobond o coranabond...niente di niente e sarà la morte definitiva dell'Unione Europea e dell'euro stesso. Altro che solidarietà europea, altro che unione solidale, l'Europa ha un solo unico nemico: la Germania di Angela Merkel. Per cui anche se il 23 aprile il consiglio dei capi di governo dovesse trovare un accordo per gli eurbond, per i recoverybond e comunque anche per l'emissione di nuova moneta, il tutto potrebbe essere vanificato dal parere della Corte Costituzionale tedesca...eh si perché i tedeschi sono furbi, non basta il voto del parlamento, no, loro si sono tutelati, loro hanno pensato bene di fare un passaggio ulteriore, il che è positivo per il popolo tedesco, ma lo è altrettanto per l'Europa? Si può entrare in una unione pensando solo al proprio profitto? Si può essere parte di qualcosa solo per aumentare il proprio predominio? Non è certo questo lo spirito da cui era nata l'idea di Europa unita...5 maggio 2020..il giorno della nascita di una nuova Europa o il giorno della sua morte definitiva?

venerdì 17 aprile 2020

Lega e FI votano contro gli eurobond in Ue, Pd e M5S divisi sul Mes.


L'aula dell'Europarlamento.

M5S Europa, ci asterremo al voto finale della risoluzione del Parlamento europeo.

CORONABOND - E' polemica a Bruxelles sul voto di Lega e Forza Italia al Parlamento europeo contro gli eurobond. L'emendamento dei Verdi sulla condivisione del debito tra i Paesi Ue alla risoluzione comune di Ppe, S&D, Renew Europe e Verdi, è stato respinto ieri con 326 voti contrari, 282 sì e 74 astensioni. Favorevoli Pd, M5s e Fratelli d'Italia, contrari la Lega e Forza Italia, mentre gli eurodeputati di Italia Viva si sono astenuti.
"L'ennesimo tradimento ai danni dell'Italia da parte della Lega e di Forza Italia è servito: in aula, al Parlamento Ue, hanno votato contro gli eurobond", scrive in una nota l'europarlamentare M5s e vicepresidente del Parlamento Ue, Fabio Massimo Castaldo. "Se avessero votato a favore, l'emendamento sarebbe stato approvato! Eccoli i signorotti ultranazionalisti e sovranisti: prima sventolano il tricolore in ogni selfie, poi quando il loro voto può salvare il Paese si allineano all'Olanda", attacca Castaldo. "Complimenti! Almeno adesso tutti gli italiani potranno conoscere il loro vero volto".
"Il voto di Lega e FI è stato determinate per bocciare l'emendamento dei Verdi su Coronabond. Hanno votato contro la condivisione del debito futuro degli Stati membri. La verità è che la destra italiana è contro qualsiasi iniziativa per salvare Italia e UE dal fallimento. Tutto qui", commenta su twitter Alessia Rotta, vicepresidente dei deputati del Pd a proposito del voto all'Europarlamento sui coronabond.
"Ieri al Parlamento europeo, la Lega delle chiacchiere ha votato contro un emendamento che chiedeva i Coronabond, fondamentali per coprire il debito dell'Italia, permettendo così la bocciatura dell'emendamento". Lo scrive su Facebook Nicola Fratoianni portavoce nazionale di Sinistra Italiana. "Vanno ciarlando di Italia occupando tutti gli spazi tv e i tg - prosegue l'esponente di Leu - ma poi fanno tutto il contrario e vanno a braccetto con i loro amici olandesi ed ungheresi e così via". "Traditori - conclude Fratoianni - della Patria".
'Si è scelto di votare contro gli interessi strategici del Paese. Senza pudore. Solo il disgusto è più forte dello sconcerto per tale condotta". Scrive su Fb la vicepresidente del Senato del M5S, Paola Taverna.
 "La risoluzione del Parlamento Europeo in vista del Consiglio del 23, voluta da Forza Italia, punta sulla mutualizzazione del debito a carico dell'Ue. Quindi ai Recovery bond. Lasciamo ai politicanti il gioco sugli emendamenti irrealizzabili", scrive su Twitter il vicepresidente di Forza Italia, Antonio Tajani per spiegare il voto contrario di Fi all'emendamento sui Coronabond. 
MES- E sul voto in plenaria a favore dell'attivazione del Mes, contenuto nella risoluzione sull'azione coordinata dell'Ue contro il Covid-19, Pd e M5s si dividono al Parlamento Ue. Il Pd ha votato a favore del paragrafo 23 che invita i Paesi dell'eurozona ad attivare il Mes, mentre il M5s si è espresso contro. Contrarie anche Lega e Fratelli d'Italia. Hanno votato a favore Italia Viva e Forza Italia. Il paragrafo è passato con 523 sì, 145 contrari e 17 astensioni. La risoluzione nella sua interezza - depositata da Ppe, S&D, Renew Europe e Verdi - sarà votata oggi in plenaria.
La delegazione del M5S al Parlamento Ue annuncia che oggi si asterrà al voto finale sulla risoluzione in quanto "presenta tante luci ma anche troppe ombre. Ci saremmo aspettati un chiaro e forte riferimento ai Coronabond grazie ai quali l'Ue potrebbe finanziare la ripartenza economica una volta superata l'emergenza, ma per colpa dell'irresponsabilità di Lega e Fi l'emendamento che li inseriva nel testo è stato rigettato", precisa la nota. "Registriamo l'impegno a trovare strumenti nuovi per superare la crisi e ribadiamo la nostra contrarietà al Mes".
RECOVERY BOND - M5s al Pe vota no a Recovery Bond,'nel testo c'era pure Mes'. l M5s al Parlamento Ue ha votato contro l'introduzione di Recovery Bond garantiti dal bilancio Ue. La prima parte del paragrafo 17 della risoluzione - che invita la Commissione a proporre un massiccio pacchetto di investimenti per la ripresa da finanziarie con un bilancio pluriennale potenziato, i fondi e gli strumenti già esistenti e Recovery bond garantiti dal bilancio dell'Ue - è passata con 547 sì, 92 contrari e 44 astensioni. La Lega si è astenuta, ok da Forza Italia, Pd, Italia Viva e Fratelli d'Italia. "Qualche buontempone ha messo in giro la notizia che noi del M5S avremmo votato contro i 'recovery bond' o misure di condivisione del debito in Europa che stiamo chiedendo", afferma l'eurodeputato M5S Ignazio Corrao. "Partendo dal presupposto che si parla di emendamenti di una risoluzione, quindi più o meno del nulla cosmico, questi sono i documenti in discussione. Mentre la risoluzione si voterà oggi. Il paragrafo 17, come potete vedere, ha dentro Il Mes (ma anche l'accesso non spiegato al bilancio pluriennale, che può significare maggiore contribuzione netta degli Stati membri), per questo abbiamo votato contro", spiega.

giovedì 9 aprile 2020

La Germania guadagna dagli spread. Per questo non vuole gli eurobond. - Enrico Grazzini



In Europa, e nell’Eurozona in particolare, si litiga sugli eurobond, le obbligazioni comuni europee che verrebbero garantite con i soldi della Banca centrale europea: la cosa buffa (apparentemente) è però che i soldi non costano nulla alla Bce.

La moneta è fatta al 95% di bit che costano zero, e al 5% di carta che costa quasi nulla. Stampare moneta è gratis ma la moneta ha un formidabile potere magico: può fare ripartire l’economia, l’occupazione e i redditi. La Bce potrebbe stampare tutta la moneta necessaria per rilanciare l’economia europea che si avvia verso una recessione a precipizio.

Invece è frenata e congelata dalla Germania che ha tutto l’interesse all’austerità monetaria. Infatti, più i Paesi mediterranei cadono in recessione, più i capitali fuggono verso Deutschland. Così lo spread – il differenziale del costo del debito con la Germania – sale per i Paesi più fragili. In questo modo l’economia tedesca può avvantaggiarsi dalla speculazione finanziaria e indebitarsi a tassi negativi o irrisori.


Prima della moneta unica, se i capitali fuggivano verso il marco questo si rivalutava, e la corrispondente svalutazione della lira faceva sì che l’Italia rimanesse a galla grazie all’aumento dell’export. Ora invece, con la moneta unica, la pressione di mercato sui titoli del debito pubblico fa sì che i Paesi periferici dell’euro – come l’Italia – rischiano di non potersi più finanziare e di fallire, o di dovere ricorrere alle “amorevoli cure” della Troika.


Questo accade nell’eurozona. Intanto il governo cinese prevede di stanziare 7500 miliardi di yuan, pari a 1000 miliardi di euro, per coprire gli investimenti pubblici necessari a rilanciare l’economia dopo la crisi coronavirus. Negli Usa la Fed, la banca centrale americana, stamperà circa 2000 miliardi di dollari per lo stesso scopo.


Rashida Tlaib, la parlamentare socialista seguace di Bernie Sanders, ha proposto che il Tesoro emetta altri 2 trilioni di monete legali di platino in modo che tutti i cittadini degli Stati Uniti abbiano immediatamente 2000 dollari caricati su carta bancomat del Tesoro, e poi altri mille ogni mese. Infatti, in base a un’antica legge americana, la Fed ha il monopolio della carta moneta ma il Tesoro può emettere (senza limiti) monete metalliche legali. La moneta del Tesoro non costituirebbe neppure debito pubblico. Mutatis mutandis, una cosa del genere si potrebbe fare in Italia con i Titoli di Sconto Fiscale. Essi funzionerebbero come “quasi-moneta” legale senza aumentare il debito pubblico nazionale.


Comunque, gli europei sono gli unici che hanno paura a monetizzare gli enormi debiti (per molte centinaia di miliardi) che gli stati dovranno fare per uscire dal baratro della crisi. È vero che la Bce ha già emesso 750 miliardi di euro per acquistare titoli di stato nazionali ma pochi sanno che questi miliardi non servono per l’economia reale, bensì (quasi) solo alle banche.


Infatti la Bce compra titoli di stato dalle banche per alimentare le loro riserve liquide: ma non è detto che poi le banche prestino soldi alle economie in difficoltà. Per esempio, se mio cugino ha un milione di euro di riserva non è detto che mi presti dei soldi quando io ho dei problemi. Anzi: il business delle banche è tipicamente pro ciclico: prestano tanto se va bene, prestano poco o nulla se va male. È per questo motivo che occorrono gli eurobond.


Gli eurobond verrebbero emessi da un ente europeo – come la Banca Europea degli Investimenti, il Meccanismo Europeo di Stabilità, o un altro ente creato apposta – e sarebbero obbligazioni sicure che gli investitori privati comprerebbero applicando bassi interessi perché sono coperti dalla Bce. Così gli stati avrebbero direttamente i miliardi da spendere per sollevare l’economia reale. Il problema è che, mentre Cina e Usa hanno già programmato di stampare trilioni, l’Eurozona stenta a trovare fondi comuni anche solo per pochi centinaia di milioni di dollari.


Ha ragione il premier Giuseppe Conte (che si sta dimostrando un vero statista). Siamo ad una svolta della storia d’Europa. O l’Unione Europea emette titoli di debito comuni – un po’ come il Tesoro americano emette i Treasury bond – oppure l’Europa (e l’euro) morirà nella crisi frantumandosi in tanti pezzi. La cosa paradossale è che la Bce potrebbe “stampare” tutta la moneta che vuole per comprare gli eurobond, senza togliere un centesimo ai contribuenti europei. Anzi, ci guadagnerebbero tutti. Ma non può.


Quando un illustre economista della Bocconi, come Roberto Perotti, declama che la Germania ha ragione a non volere gli eurobond perché non ne ha bisogno e perché pagherebbe di più il suo debito, dimostra di pensare più da ragioniere che da economista. L’Italia non deve chiedere aiuto a nessuno. Deve solamente far capire che essere uniti nella crisi serve a tutti. Se cade l’euro, anche la Germania va in crisi.


Questa volta Conte può vincere perché Francia e Germania, i due pilastri dell’Euro e della Ue, sono schierati su fronti opposti. Per la prima volta la Francia dell’ex banchiere Emmanuel Macron si è alleata con Italia e Spagna. E Macron ha in mano la carta vincente che si chiama Bce, l’unica istituzione europea che conta forse più del Bundestag perché ha il monopolio della moneta europea.


Alla Bce la presidente francese Christine Lagarde sarà costretta a finanziare sempre e comunque i debiti nazionali per non fare cadere l’euro: la Francia, l’Italia e la Spagna non sono la Grecia. Per questo la Germania alla fine potrebbe essere costretta a cedere sugli eurobond. A meno che non sia follemente miope e non voglia la rovina dell’euro.