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domenica 28 giugno 2015

Energia ed informazione si trasmetteranno per un solo cavo. - Oleg Nekhay

Russia torre di Tesla


Ricercatori russi sono riusciti ad abbinare la trasmissione dell’energia elettrica e lo scambio di informazione. Per la prima volta nel mondo tale linea è stata creata nella “città scientifica” di Dubna, situata nei pressi di Mosca.

La linea è stata costruita in base ad un tipico cavo in fibra ottica posato tra pali. Il progetto viene realizzato dalla compagnia Mezon, piccola impresa per innovazioni presso l’università “Dubna”.

Gli specialisti russi hanno preso a base le tecnologie di Nikola Tesla, ingegnere e fisico americano, il quale già nel XIX secolo propose il metodo di trasmissione della potenza attiva con l’impiego delle proprietà risonanti della linea ad un filo conduttore metallico. Di questo know-how parla Aleksandr Antonov, ingegnere capo della compagnia Mezon che ha realizzato questa linea:

L’informazione passa attraverso il vetro, attraverso il materiale ottico, e l’energia si trasmette attraverso la corazza metallica del cavo. La struttura del cavo include dieci fibre ottiche in vetro avvolte da un tubo attorno al quale c’è un nastro metallico che serve a proteggere il cavo. Poi segue l’involucro in polietilene. In questo modo l’informazione viene trasmessa per i fili di vetro, per il materiale ottico, e la energia elettrica per questa treccia metallica. Visto che qui viene usato il metodo di risonanza, la corrente attiva non scorre per il circuito, l’onda si diffonde lungo il cavo elettrico e le perdite di tensione risultano esigue. In questo caso la trasmissione a lunghe distanze è quindi vantaggiosa. Proprio in questo consiste il vantaggio.

Attraverso la corazza del cavo ottico possono essere alimentate le attrezzature per il lavoro dei telefonini usate dagli operatori di telefonia mobile. Ciò permette di risparmiare il rame, in quanto in un cavo ottico l’energia elettrica viene trasmessa per la treccia in acciaio. L’abbinamento della trasmissione dell’energia elettrica e dell’informazione produce un grande effetto sinergico, dice Jurij Krjukov, vicerettore dell’Università internazionale “Dubna” che cura il progetto:

In tutte le nostre case esistono contemporaneamente alcuni sistemi dei cavi. Sono la rete elettrica, le linee per la trsmissione dei dati della Internet, le linee del telefono, della televisione, della segnalazione. Gradualmente tutti i sistemi informatici vengono uniti in una sola rete destinata alla trasmissione dei dati. Le reti elettriche stanno a parte, in quanto non esiste la tecnologia che le consenta di integrarle in un unico sistema. La costruzione di due sistemi separati costa due volte di più. Inoltre, la rete di trasmissione dati e la rete di trasmissione dell’energia sono servite da due compagnie contemporaneamente. Se le uniamo nell’ambito di un solo sistema, costerà di meno.

Per il cavo in fibra ottica l’energia può essere alimentata laddove non è conveniente posare due cavi verso un singolo dispositivo, rileva l’esperto. Ad esempio, quando in una zona distante si deve installare una camera video e alla stessa bisogna allacciare sia una linea di trasmissione dati, sia una linea di energia elettrica. Ciò è sconveniente e costoso. E nel nostro caso per uno stesso cavo si trasmette sia l’uno che l’altro.

A Dubna funzionano già due poligoni dove viene rodata una linea intellettuale di distribuzione destinata alla trasmissione della energia elettrica e dei dati. Il primo si trova nel territorio del campus universitario e il secondo sul lungofiume del Volga. Gli utenti dell’energia elettrica – fanali stradali, videocamere, punti di accesso senza fili Wi-Fi – si collegano mediante le proprie fibre ottiche ai server di monitoraggio e si alimentano di energia elettrica mediante un centralino digitale. Stando agli esperti, il know-how dei ricercatori russi ha grandi prospettive.

http://it.sputniknews.com/italian.ruvr.ru/2013_04_29/Energia-ed-informazione-si-trasmetteranno-per-un-solo-cavo/

Leggi anche: http://iodubito.altervista.org/lo-sai-perche-gli-usa-vogliono-fermare-la-russiaperche-sta-investendo-nella-tecnologia-di-nikola-tesla/

domenica 3 novembre 2013

SICILIA, CASABLANCA DELLO SPIONAGGIO INFORMATICO. ISRAELE-CONNECTION. - Salvatore Parlagreco

internet
Da tredici anni Israele è collegata con la Sicilia con cavi sottomarini in fibra ottica che trasportano scambi su web e comunicazioni telefoniche. L’Isola sconta una servitù di passaggio senza avere firmato patti e concessioni con alcuno. Accade con il gas, il petrolio, l’energia elettrica.
Come è diventata la Casablanca dello spionaggio informatico internazionale? Chi ha trattato con i partner internazionali? Quale parte hanno avuto Terna e Telecom nella realizzazione dell’hub siciliano?
Lo scandalo Datagate ha gettato una luce nuova sulle telecomunicazioni. Non è più una questione industriale, un affare fra aziende private, uno scippo, l’ennesimo, di prerogative e poteri decisionali, la prova di una povertà decisionale, ma la certificazione del ruolo opaco, misterioso e inquietante esercitato dalla Sicilia.
Giorno dopo giorno le rivelazioni di Snowden, il tecnico “pentito” della Nsa, e le informazioni pubblicate dalla stampa internazionale, delineano l’esistenza di un mondo parallelo, che spia quello in cui viviamo. E di questo mondo parallelo, l’Isola è protagonista inconsapevole.
Ci sono tutti dentro, meno quelli che “ospitano” le nuove macchine intelligenti costruite per dominare il mondo. La pesca a strascico delle informazioni, da parte della Nationale Security Agency, è soltanto la punta dell’iceberg. Gli inglesi lavorano a braccetto con gli americani, servizi francesi, tedeschi o israeliani non se ne stanno a guardare. La proverbiale efficienza del Mossad israeliano si sarebbe inceppata davanti allo strapotere della Nsa? E il governo italiano è rimasto all’oscuro di tutto?
La Sicilia è un hub internazionale nelle telecomunicazioni e ciò ne fa uno snodo essenziale nell’incrocio di dati e informazioni “grezze”, che vengono “trattate” da vari soggetti attraverso programmi estremamente sofisticati.
L’Isola, insomma, offre la materia prima. La rete di cavi sottomarini risponde ai bisogni del mondo reale, nasce per rendere un servizio pubblico ai paesi che l’utilizzano, ma è una struttura “infiltrata”, senza la quale non sarebbe possibile il reperimento delle informazioni. Uso proprio ed improprio, dunque. I flussi delle comunicazioni vengono “filtrate” dai soft, smistati, decrittati ed utilizzati attraverso target che ne giudicano automaticamente i livelli di utilità.
Due programmi della Nsa, Lithium e Stormbrew, di cui non si sa praticamente niente, “trattano” il materiale raccolto da Upstream, a monte, nei luoghi in cui viaggiano i flussi di comunicazione. Il “prelievo” avviene quando le fibre ottiche salgono in superficie a conclusione del loro viaggio in immersione.
Fairview, altra sigla della Nsa, vigila sulla proprietà delle reti telefoniche e internet a raggio internazionale. Esercita un controllo discreto sul mercato. Il collegamento fra la Sicilia e Israelepotrebbe essere perciò un affare americano, non solo israeliano.
L’alveare della Nsa opera in una mondo “parallelo” affollato, il suo strapotere non gli regala alcun monopolio, ma “solo” una influenza rilevante. La gestione dell’alveare costituisce il problema della Casa Bianca: è materialmente impossibile controllare dei quell’esercito di scienziati informatici, ben 4000, che sotto le varie sigle “spiano” il mondo.
Si sospetta che la megastruttura di spionaggio, ricevute le regole d’ingaggio all’indomani dell’attentato alle torri gemelle, grazie al Patriot act, abbia fatto quel che ha voluto, ed abbia agito liberamente, interpretando in modo indipendente la strategia di contrasto del terrorismo. Nella migliore delle ipotesi, è stato inserito un pilota automatico. La Nsa sarebbe una superpotenza in sè, pur agendo al servizio del suo governo.
Al servizio di chi svolge la sua attività l’hub siciliano? Essenziale al sistema di controllo mondiale delle informazioni, non è un partner istituzionale. Concepito da aziende di telecomunicazioni italiane ed estere, e vigilato dai servizi dei paesi interessati, Italia compresa, è una gigantesca struttura fantasma, ignorata da chi la ospita.
Se è impensabile che il Mossad trascuri le attività d’intelligence “informatico” degli americani – cavi sottomarini in fibra ottica e le antenne della sughereta di Niscemi – è del tutto plausibile che i siciliani non ne sappiano niente e che nei Palazzi romani si abbiano solo conoscenze superficiali e poco attendibili sul ruolo affidato alla Sicilia. Nella guerra al terrorismo ed alle mafie?
No, la finanziarizzazione dell’economia mondiale ha altre priorità.