Visualizzazione post con etichetta garante privacy. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta garante privacy. Mostra tutti i post

martedì 11 agosto 2020

Bonus: Garante Privacy, nessun ostacolo a pubblicità dei beneficiari.

Tridico ©

Istruttoria sulla metodologia seguita dall'ente.

"La privacy non è d'ostacolo alla pubblicità dei dati relativi ai beneficiari del contributo laddove, come in questo caso, da ciò non possa evincersi, in particolare, una condizione di disagio economico-sociale dell'interessato". Lo sottolinea, in relazione alla vicenda del bonus Covid, il Garante per la protezione dei dati personali. Ciò vale a maggior ragione rispetto a coloro che svolgono una "funzione pubblica", aggiunge il Garante, che aprirà un'istruttoria sulla metodologia seguita dall'Inps.
"In relazione alla vicenda del bonus Covid, il Garante per la protezione dei dati personali - si legge in una nota diffusa dall'Autorità - precisa che, sulla base della normativa vigente, la privacy non è d'ostacolo alla pubblicità dei dati relativi ai beneficiari del contributo laddove, come in questo caso, da ciò non possa evincersi, in particolare, una condizione di disagio economico-sociale dell'interessato (art. 26, comma 4, d.lgs. 33 del 2013)". "Ciò vale, a maggior ragione, rispetto a coloro per i quali, a causa della funzione pubblica svolta, le aspettative di riservatezza si affievoliscono - spiega il Garante - anche per effetto dei più incisivi obblighi di pubblicità della condizione patrimoniale cui sono soggetti (cfr., ad es., artt. 9 L. 441/1982 e 5 d.l. 149/2013, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 13 del 2014)". Il Garante contestualmente comunica che "sarà aperta una istruttoria in ordine alla metodologia seguita dall'Inps rispetto al trattamento dei dati dei beneficiari e alle notizie al riguardo diffuse".
"Come promesso, se qualcuno ha preso un bonus verrà sospeso, anche se quei soldi sono stati dati in beneficienza". Lo dichiara il capogruppo alla Camera Riccardo Molinari. 
Ex sfidante Nardella,preso bonus per darlo beneficenza  - Anche Ubaldo Bocci, coordinatore del centrodestra in Palazzo Vecchio che nel 2019 sfidò Dario Nardella nella corsa a sindaco di Firenze, ha chiesto, e percepito, il bonus per i professionisti in difficoltà a causa dell'emergenza Covid. Bocci, ex dirigente Azimut, come riportano oggi i quotidiani locali, spiega di non aver problemi di finanze ma di averlo fatto "per dimostrare che il governo stava sbagliando non dando soldi ad hoc per disabili e tossicodipendenti" e di aver "dato tutto in beneficenza". "E' vero ho preso quei soldi ma non li ho tenuti per me - aggiunge Bocci -. Il commercialista mi disse che avrei potuto averli anche io visto che si trattava di denari a pioggia, dati in maniera sbagliatissima, senza distinguere reddito e posizione di ciascuno. E allora pensai che potevo richiederli per donarli a chi ne aveva davvero bisogno. E così ho fatto". "Ho i bonifici che lo testimoniano - conclude -. Lo dichiarai anche in una riunione dei capigruppo in Palazzo Vecchio".

venerdì 26 aprile 2013

Garante privacy: "Grave intrusione in mail M5S" Polizia postale: "Presto novità su indagini".


Garante privacy: "Grave intrusione in mail M5S" Polizia postale: "Presto novità su indagini"  Giulia Sarti, una delle parlamentari M5S vittima del furto di corrispondenza 


Per il presidente dell'Autority l'episodio potrebbe avere conseguenze anche dal punto di vista penale. Proseguono a ritmo serrato le verifiche da parte degli investigatori, grazie anche all'aiuto degli Anonymous italiani.

"L'intrusione nella corrispondenza privata dei parlamentari M5S e la minaccia della pubblicazione del contenuto delle email costituiscono fatti gravissimi, suscettibili di essere valutati, oltre che dal punto di vista della violazione del Codice privacy, anche da quello penale". Sono state queste le parole del Garante della privacy, Antonello Soro, dopo la minaccia da parte di un gruppo di pirati informatici di pubblicare la corrispondenza elettronica dei parlamentari del Movimento di Beppe Grillo. "Sicuramente - ha proseguito il Garante per la protezione dei dati personali - costituisce una lesione della privacy il comportamento degli hacker che avrebbero copiato i contenuti delle email, ma potrebbero verificarsi delle violazioni anche da parte dei mezzi di informazione che si prestassero a ripubblicare i contenuti eventualmente resi noti dagli stessi hacker".

"Occorre infatti considerare - ha spiegato il presidente - che nelle e-mail è molto probabile vi siano anche informazioni legate unicamente alla vita privata dei parlamentari, magari sotto forma di fotografie e filmati. E il codice deontologico dei giornalisti in materia di privacy esclude che possano essere indiscriminatamente pubblicate notizie relative ad una persona per il solo fato che si tratti di un personaggio noto o che eserciti funzioni pubbliche, richiedendo invece il pieno rispetto della loro vita privata quando le notizie o i dati non hanno rilievo sul loro ruolo e sulla loro vita pubblica. Inoltre, considerata nel caso di specie la palese illiceità della raccolta, dovrebbe essere verificato se la pubblicazione da parte dei media anche di notizie relative alla attività politica e pubblica dei parlamentari coinvolti integri comunque una violazione".

Per i casi più gravi di violazione, il Garante può anche disporre il blocco dei trattamenti o vietare la pubblicazione dei dati da parte degli organi di informazione, ma l'eventuale adozione di provvedimenti tanto penetranti potrà essere valutata solo in seguito: per ora il Garante ha solo cominciato a raccogliere preliminarmente informazioni sul caso ed ogni decisione potrà essere assunta solo quando si avrà un quadro più chiaro sulla base degli elementi acquisiti.
 
Ritmo serrato nelle indagini. Intanto proseguono le indagini da parte della polizia postale: "Stiamo lavorando sul caso con la Procura di Roma. A breve potrebbero essere delle novità", ha dichiarato Antonio Apruzzese, direttore del Servizio polizia postale e delle comunicazioni del Dipartimento Pubblica Sicurezza. Sugli sviluppi la polizia postale mantiene il più stretto riserbo, ma gli accertamenti proseguono a ritmo intenso.
 
La mano di Anonymous. Le novità di cui parla la polizia postale potrebbero essere legate in qualche modo a quanto affermano gli Anonymous italiani che, subito dopo l'intrusione, avevano fatto sapere di voler intervenire per rintracciare subito dati, nomi e mail del gruppo che si è reso responsabile dell'attacco mail dei parlamentari 5 Stelle, e consegnarli alla polizia postale. E così hanno già fatto, secondo quanto si legge sul sito Fanpage.it: "Ci siamo riusciti". E ancora: "Anonymous si distacca COMPLETAMENTE da tutte le Crew che si stanno formando in Internet in questi tempi… Detto questo. Ogni attacco ai Pubblici ministeri, enti locali e privati che verrà fatto da ora in poi, e non verrà rivendicato da Anonymous, sapete di chi è… We Are Anonymous…"