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sabato 27 marzo 2021

Geni 'zombie' si accendono nel cervello dopo la morte.

I geni 'zombie' si accendono dopo la morte nelle cellule della glia (fonte: Gerry Shaw, Wikipedia, CC BY-SA 3.0)

Scoperta utile per studi su disturbi neurologici come l'Alzheimer.

Esistono dei geni 'zombie' che si accendono nel cervello dopo la morte: si trovano nelle cellule gliali, vere e proprie 'spazzine' che nelle ore immediatamente successive al decesso rimangono attive e si ingigantiscono per ripulire i danni indotti nel sistema nervoso. Lo hanno scoperto i ricercatori dell'Università dell'Illinois a Chicago grazie a uno studio pubblicato sulla rivista Scientific Reports: i risultati serviranno a rileggere con nuovi occhi tutte le ricerche condotte finora su tessuti cerebrali post-mortem per sviluppare nuove terapie contro disturbi neurologici come autismo, schizofrenia e Alzheimer.

“In genere questi studi partono dal presupposto che nel cervello si fermi tutto quando il cuore cessa di battere, ma non è così”, spiega il neurologo Jeffrey Loeb. “I nostri risultati serviranno a interpretare le ricerche sui tessuti cerebrali umani, semplicemente perché finora non avevamo quantificato i cambiamenti che avvengono” dopo la morte.

I ricercatori hanno infatti osservato che l'espressione dei geni nei tessuti cerebrali 'freschi' (cioè prelevati da pazienti vivi durante interventi neurochirurgici) non corrisponde a quella rilevata nei tessuti post-mortem. Lo si è visto simulando in laboratorio la morte di tessuti cerebrali freschi, mantenuti per 24 ore a temperatura ambiente. I dati dimostrano che l'80% dei geni rimane stabile per 24 ore: tra questi ci sono anche i geni necessari alle funzioni base delle cellule. Altri geni, tipici dei neuroni e coinvolti in processi come la memoria (perciò importanti per gli studi su disturbi come l'Alzheimer), tendono invece a degradare in poche ore. Allo stesso tempo aumenta l'attività di un terzo gruppo di geni 'zombie' espressi soprattutto nelle cellule gliali. I cambiamenti post-mortem culminano a 12 ore dal decesso.

“Questi dati – precisa Loeb - non vogliono dire che bisogna buttare le ricerche condotte sui tessuti umani, ma solo che bisogna tenere conto di questi cambiamenti genetici e cellulari, oltre a ridurre il più possibile l'intervallo post-mortem per ridurre l'ammontare di questi cambiamenti”.

ANSA

lunedì 25 maggio 2020

Non si finisce mai di imparare... - Massimo Erbetti.

Nessuna descrizione della foto disponibile.

Aveva ragione la vecchia che non voleva morire, perché diceva che aveva altre cose da imparare.
Ogni giorno impariamo cose nuove e non cose di poco conto, ma cose veramente importanti...sapevate ad esempio che se l'indice di contagio è 0,51, per infettarvi serve incontrare contemporaneamente due positivi al Covid-19? Oppure...lo sapevate che i dinosauri sono scomparsi perché li ha sconfitti l'uomo? E che portare la mascherina vi uccide? Non lo sapevate vero? Fortunatamente ci sono geni estremamente dotati intellettivamente che hanno deciso di mettere a disposizione di noi, popolo ignorante, queste preziose informazioni. Cosa avremmo fatto senza di loro, nessuno lo sa e lo saprà mai. E mentre queste menti geniali cercano di tirarci fuori dalla nostra mostruosa ignoranza, mentre loro cercano con tutte le forze di istruirci, ci sono i due Stati più potenti al mondo che invece di interrogarsi su questi argomenti di vitale importanza, giocano come dei bambini a Risiko e sono sull'orlo della guerra fredda:
“Con gli Usa siamo a un passo da una nuova Guerra Fredda”.
Ha detto il Ministro degli Esteri cinese Wang Yi, parlando in conferenza stampa a margine dei lavori della sessione parlamentare.
Il ministro ha poi aggiunto che i due paesi “non dovrebbero avere conflitti e cooperare in una logica win-win e di rispetto reciproco”.
“Gli Usa devono rinunciare a voler cambiare la Cina e rispettare” la sua volontà di sviluppo della nazione.
Per calmare gli animi nel frattempo il Presidente Trump, ha dichiarato che intende riprendere i test nucleari interrotti nel 1992.
Capito? Mentre noi diamo importanza e siamo distratti dalle stupidaggini che escono dalla bocca di qualche "plusdotato mentale", c'è qualcuno che oltre a dirle (le stupidaggini intendo) le mette in atto...e le conseguenze non saranno certo le quattro risate che ci fanno fare i "geni" di casa nostra.
Io credo che dovremmo un attimino rivedere le nostre priorità...non lo credete anche voi?

venerdì 23 giugno 2017

L’evoluzione ha “rimescolato” il Dna dei mammiferi. -

L’evoluzione ha “rimescolato” il Dna dei mammiferi (fonte: National Human Genome Research Institute) © Ansa
L’evoluzione ha “rimescolato” il Dna dei mammiferi (fonte: National 
Human Genome Research Institute)

La ricostruzione digitale dei cromosomi dei mammiferi ha rivelato che, nel corso dell’evoluzione, il materiale genetico è stato “rimescolato” più volte come un mazzo di carte. 

Ricercatori dell’Università della California, a Davis, hanno scoperto la causa della grande diversità cromosomica presente in questa classe di animali, con uno studio che potrà anche aiutare a capire i punti del nostro Dna che sono alla base dei tumori e di altre malattie. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Science.

I cromosomi sono le strutture in cui è impacchettato il Dna insieme alle proteine. Da un lato sembra ovvio che questi debbano essere cambiati da una specie all’altra, basta guardare quanto è diversa una scimmia da una balena, ma dall’altro i ricercatori hanno ancora molto da imparare riguardo a come questi cambiamenti abbiano influenzato il corso dell’evoluzione. I primi antenati dei mammiferi, circa 105 milioni di anni fa, avevano le dimensioni di un topo, vivevano all’interno degli alberi e mangiavano insetti. 




Per capire come sono cambiati i cromosomi nel corso del tempo, bisogna prima ricostruire quelli di questi mammiferi ancestrali, rimettendo insieme un puzzle molto complicato. Il gruppo guidato da Harris Lewin ha messo a confronto le sequenze genetiche di 19 mammiferi, ma il Dna di solito non rivela come è distribuito nei vari cromosomi. Perciò i ricercatori hanno scritto un sofisticato programma al computer, che è stato in grado di ricostruire i cromosomi originali, basandosi su quali parti sono ancora insieme nelle 19 specie analizzate. 

Il risultato sono stati 21 cromosomi ancestrali: alcuni di questi sono rimasti intatti col passare del tempo, ad esempio gli esseri umani ne conservano 5 su 46, ma molti si sono rotti, scambiando pezzi all’interno dello stesso cromosoma o con altri. “La grande sorpresa è stato vedere come i cromosomi si sono evoluti in modo differente nei vari gruppi di mammiferi: è uno dei più splendidi esempi di cambiamenti graduali che portano all’evoluzione di nuove specie”, ha dichiarato Lewin.


http://www.ansa.it/canale_scienza_tecnica/notizie/biotech/2017/06/21/levoluzione-ha-rimescolato-il-dna-dei-mammiferi-_68fe5ac4-6943-4df7-8408-9857e5023aeb.html

Leggi anche:
http://pikaia.eu/la-notte-scritta-nei-geni/

venerdì 22 luglio 2016

Cellule trasformate in computer viventi.

Rappresentazione grafica della cellula trasformata in un computer vivente, al suo interno il circuito fatto di enzimi e geni (fonte: Lu et al, MIT)
Rappresentazione grafica della cellula trasformata in un computer vivente, al suo interno il circuito fatto di enzimi e geni (fonte: Lu et al, MIT)

Programmate per 'ricordare' e reagire, aiuteranno ambiente e medicina.


Le cellule viventi diventano come computer, capaci di 'ricordare' e reagire agli stimoli: le hanno programmate così gli ingegneri del Massachusetts Institute of Technology (Mit), sfruttando complessi circuiti biologici fatti con geni ed enzimi. Presentate sulla rivista Science, potranno essere utilizzate come sensori ambientali, oppure come 'cimici' per studiare il differenziamento delle cellule o per monitorare l'evoluzione delle malattie come il cancro.

''La possibilità di registrare e rispondere non solo a una combinazione di eventi biologici, ma anche al loro ordine temporale, apre a numerose applicazioni'', spiega il coordinatore dello studio, Nathaniel Roquet. ''Conosciamo molto bene i fattori che regolano il differenziamento di specifici tipi di cellule o la progressione di certe malattie - sottolinea il ricercatore - ma sappiamo ben poco della loro tempistica: questa è una nuova area di indagine in cui adesso possiamo tuffarci grazie a questi dispositivi''.

Le nuove cellule-computer sono semplici batteri Escherichia coli programmati per ricordare, nel giusto ordine, fino ad un massimo di tre stimoli esterni (ma in futuro potrebbero diventare molti di più). Una volta che la cellula viene risvegliata dall'input, al suo interno si genera una serie di reazioni a catena che coinvolgono due enzimi (chiamati ricombinasi) che agiscono sul Dna memorizzando l'evento e scatenando l'eventuale risposta. 

La versione più semplice del sistema, quella che risponde a due input, è dotata di un circuito biologico che può assumere cinque configurazioni: nessun segnale, segnale A, segnale B, segnale A seguito da B e segnale B seguito da A. I ricercatori hanno realizzato anche circuiti biologici più complessi che ricordano e reagiscono a tre input assumendo 16 possibili configurazioni, tutte facilmente riconoscibili se nel Dna si inseriscono geni per la produzione di proteine fluorescenti che fanno illuminare le cellule come dei semafori.

martedì 27 gennaio 2015

Scienziati trovano geni alieni nel DNA umano. - John Stokes




Rappresentazione artistica di testimonianze oculari di Asket, la donna umana extraterrestre
Rappresentazione artistica di testimonianze oculari di Asket, la donna umana extraterrestre, riferimento: www.gaiaguys.net
Un gruppo di ricercatori che lavorano al Progetto Genoma Umano, capitanati dal Prof. Chang, hanno comunicato una sorprendente scoperta scientifica: credono che le cosìddette sequenze non codificanti del DNA umano, ovvero quello che si pensava essere Junk (spazzatura), non sono altro che il codice genetico di forme di vita extraterrestri. 

PROGRAMMATORI EXTRATERRESTRI

di John Stokes

Le sequenze non codificanti sono comuni a tutti gli organismi viventi sulla Terra, dalle spore (muffe) fino ai pesci, come per l'uomo, nel DNA umano esse costituiscono gran parte del genoma totale, come asserisce il Prof. Sam Chang, il capo del Team di scienziati. 

Sequenze non codificanti, originariamente conosciute come "DNA spazzatura", sono state scoperte anni fa, e la loro funzione è rimasta un mistero. 
La stragrande maggioranza del DNA umano è di un altro Mondo. 
Gli apparenti "geni spazzatura extraterrestre" possono solo godersi il viaggio. 
Dopo un'analisi approfondita con l'aiuto di altri scienziati, programmatori informatici, matematici e altri ricercatori, il professor Chang si era chiesto se l'apparente "DNA spazzatura" fosse stato creato da una sorta di "programmatore extraterrestre".
Una più alta forma di vita extraterrestre è stata impegnata nella creazione di una nuova vita e su pianeti diversi.
"I pezzi alieni all'interno del DNA umano - osserva il professor Chang - hanno delle proprie vene, arterie e un proprio sistema immunitario che resiste con forza a tutti i nostri farmaci anti-cancro". 
Il professor Chang stabilisce inoltre che "la nostra ipotesi è che una più alta forma di vita extraterrestre è stata impegnata nella creazione di una nuova vita e su pianeti diversi. 
La Terra è solo uno di questi. 

Forse, dopo la programmazione, i nostri creatori ci crescono allo stesso modo in cui noi cresciamo i batteri in piastre di Petri, non possiamo conoscere le loro motivazioni. 

Potrebbe trattarsi di un esperimento scientifico, o di un modo di preparare nuovi pianeti alla colonizzazione, o si tratta di dare vita all'universo ".

Il Professor Chang indica inoltre che "se pensiamo in termini umani, questi programmatori extraterrestri, stavano molto probabilmente lavorando ad un super codice composto da diversi progetti, e questi progetti avrebbero dovuto produrre varie forme di vita per altri pianeti.

Sono state anche cercate diverse soluzioni. 
Questo Super Codice o Grande Codice, una volta eseguito, non possiede una funzione, ma modificandone le parti e aggiungendone di nuove, una volta eseguito ancora, si possono ottenere dei miglioramenti, via via che ogni volta se ne aggiugono delle parti.

Il team del professor Chang conclude inoltre che, i "probabili programmatori extraterrestri" potrebbero aver avuto l'ordine di tagliare tutti i loro piani programmati e progetti avviati per il futuro, per concentrarsi sul" Progetto Terra " per rispettare una ipotetica scadenza.

I coordinatori del progetto Genoma Umano molto probabilmente, in modo frettoloso, possono aver dovuto ridurre drasticamente "il super codice" e consegnato un programma di base, già preimpostato, destinato alla Terra ". 
Il professor Chang è solo uno dei molti scienziati e ricercatori che hanno scoperto altre origini extraterrestri all'umanità. 
Chang e i suoi colleghi, mostrano che le lacune della "programmazione extraterrestre nel sequenziamento del DNA utilizzato sulla Terra, allo scopo di crearvi vita umana, ha prodotto una crescita senza logica nell'insieme di cellule dando vita a quelle che conosciamo come  cellule cancerogene". 
Chang indica inoltre che "quello che vediamo nel nostro DNA è un programma composto da due versioni: un codice grande e il codice di base. 
Il dr. Chang afferma poi che "il programma completo del DNA" non era scritto in modo completo e corretto per la Terra. 
E' ormai un dato di fatto già verificato nelle ricerche passate e che i geni da soli non sono sufficienti a spiegare l'evoluzione; ci deve essere qualcosa di più in gioco...
"Prima o poi - dice Chang - dobbiamo fare i conti con l'idea incredibile che ogni vita sulla Terra porta con se un pezzo genetico di un parente o cugino extraterrestre e che l'evoluzione non è quello che pensiamo che sia".