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sabato 13 novembre 2021

Col morto in casa. - Marco Travaglio

 

Molti lettori ci scrivono inorriditi per la macchina del fango renziana contro i 5Stelle e il Fatto. Ma soprattutto per il silenzio degli altri giornali (a parte La Verità) e dei tg. La spiegazione è semplice: hanno quasi tutti il morto in casa. Del resto, per quanto bassa sia la nostra considerazione di quel trust di cervelli, non possiamo credere che nel 2017 pensassero di fermare la marea montante anti-partiti che gonfiava le vele al M5S con un Rondolino, una Chirico e un commissario Iacoboni (quello dello scoop su Beatrice Di Maio, presunta Mata Hari putinian-grillina, poi rivelatasi essere la moglie di Brunetta). Basta scorrere giornaloni, tg e talk da riporto nell’ultimo anno prima delle elezioni del 2018 per ricordare che avevano tutti un solo obiettivo: sputtanare i 5S dimostrando che rubavano come gli altri. E, non riuscendo a trovarne neppure mezzo che lo facesse, nascondevano scandali e inchieste sui renziani (ma pure su B., promosso da Scalfari a diga anti-barbari), e pompavano microscandaletti grillini inventando notizie false o modificando geneticamente mezze verità per trasformarle in menzogne intere. Raggi e Sala imputati per abuso d’ufficio, lei senza prove e lui per due documenti d’appalto retrodatati a sua firma? Centinaia di titoli sulla Raggi, dipinta come una tangentista un po’ mignotta: infatti fu assolta. Zero tituli su Sala, dipinto come un tapino costretto a fare carte false per il nostro bene: infatti fu condannato e poi prescritto. E rubrica fissa su Spelacchio per impiccarvi la Raggi.

L’Appendino mostrificata come una serial killer per la tragedia di piazza San Carlo, causata da una gang di rapinatori. E l’inchiesta Consip sul Giglio Magico per tangenti promesse sul più grande appalto d’Europa prima oscurata e poi spacciata per un mega-complotto di Noe e Woodcock per far dimettere Renzi (che si era già dimesso). Grande rilievo alla colf in nero di Fico, che non era una colf e non lavorava per Fico, e alla “Cinquestellopoli” spacciata per un mega-furto di soldi pubblici, mentre i parlamentari M5S che non restituivano la quota di stipendio si tenevano soldi propri. Molto spazio allo scandalo del padre di Di Maio indagato per una carriola piena di calcinacci nell’orto. Poche righe per la soffiata di Renzi a De Benedetti sul dl Banche e ai 600 mila euro guadagnati in Borsa dall’Ingegnere. Il 2017 si concluse con la grande campagna dei giornaloni sui fake russo-grillini denunciati da Renzi alla Leopolda e sulla sua ideona di “una commissione parlamentare d’inchiesta con i poteri della magistratura per scoprire chi c’è dietro le fake news”, naufragata per mancanza di tempo. Peccato, sennò magari scopriva che dietro c’era lui. O chi per lui.

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2021/11/13/col-morto-in-casa/6390625/

sabato 4 luglio 2020

C'era una volta.. - Massimo Erbetti




C'era, anzi c'erano una volta...
In principio c'erano i dossier. Nel lontano 2013 e precisamente l'11 luglio, Antonio Di Pietro affermava che: "Esistono nel nostro Paese organizzazioni che costruiscono rapporti su personalità politiche e le vendono al miglior offerente. Un magma in cui ci sono anche persone vicine ai Servizi"..."Ho consegnato a vari uffici giudiziari, tra i quali l'antimafia, documenti, riscontri e prove dell'esistenza di strutture criminali che hanno il compito di costruire dossieraggi su personalità istituzionali e pubbliche in generale. Me compreso"... "Esistono organizzazioni che hanno agito e agiscono con una duplice strategia: vendere dossier al miglior offerente, oppure svolgere trattative con i diretti interessati".
Per cui a quel tempo, ma sicuramente anche oggi, a distanza di sette anni, ci sono organizzazioni che su commissione, o per interessi propri, possono distruggere un politico con dei dossieraggi. Lo stesso Di Pietro fu vittima di un linciaggio, che decretò la sua fine politica. Poi le cose cambiarono, nella politica nacque un nuovo movimento fatto di gente normale, che non aveva scheletri nell'armadio, non appartenente a quel mondo, difficile fare dossier, difficile trovare scheletri, difficile, troppo difficile, anzi impossibile.
Come aggirare questo scoglio? Cosa poteva fare quel sistema marcio per poter controllare, gestire, distruggere persone non ricattabili?
Facile, si mette in atto la macchina del fango...
Il "sistema" non si da certo per vinto...e cosa fa? Scredita, sminuisce, denigra... Di Maio? Bibitaro...come se aver fatto lo steward al San Paolo, fosse una cosa di cui vergognarsi, come se lavorare e vivere di un lavoro normale sia una colpa...ma il sistema, lo fa passare per tale. Ma Di Maio, non è l'unico ad aver subito la gogna mediatica, l'ultimo in ordine di tempo è stato Toninelli. L'altro giorno era seduto al bar e mentre beveva un caffè, un gruppo di persone gli si è avvicinato e con una tecnica ormai rodata, lo ha dapprima coinvolto in una discussione apparentemente pacifica: "le posso fare solo una domanda?"...questo modo gentile di fare, rende la persona oggetto della domanda più disponibile...poi però la semplice domanda, si trasforma in un'offesa, in insulti...Bibbiano..assassini...e varie amenità che ormai conosciamo bene grazie ai social...peccato però che quegli insulti e quelle modalità, venissero da un tizio tatuato, che guardacaso, si è scoperto poi fosse un gilet arancione...strano no? No, non è affatto strano, se non puoi ricattare, se non hai dossier per distruggere, devi necessariamente scendere ai livelli più bassi, utilizzando magari un lavoro umile fatto in precedenza, o come nel caso di Toninelli, farlo passare come un ignorante che perde la pazienza per una "semplice domanda".
Poi tanto ci pensano i media a reti unificate, a dare voce alla macchina del fango...beh vi dico una cosa: fin quando ci daranno dei bibitari o degli ignoranti vorrà dire che non hanno niente di meglio per ricattare e su cui costruire dossier, dimostrando, così, sempre di più, la loro miseria e bassezza umana.



https://www.facebook.com/massimo.erbetti/posts/10217828649013551