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sabato 8 aprile 2023

Natalità e mortalità in Italia.

 

(Prologo) La natalità in Italia è al minimo storico e la mortalità resta ancora elevata: meno di 7 neonati e più di 12 decessi per 1.000 abitanti. È quanto emerge dagli indicatori demografici dell’Istat. Nel 2022 i nati sono scesi, per la prima volta dall’unità d’Italia, sotto la soglia delle 400mila unità, attestandosi a 393mila. Dal 2008, ultimo anno in cui si registrò un aumento delle nascite, il calo è di circa 184mila nati, di cui circa 27mila concentrate dal 2019 in avanti.(IlSole24Ore)

Quando nulla funziona come dovrebbe succede che nessuno mette al mondo figli e i bisognosi di cure muoiono; i figli costano e hanno bisogno di strutture inesistenti, gli ammalati muoiono perché la sanità funziona malissimo. Siamo alle solite, quando al governo ci sono incapaci il risultato non può essere diverso dall'attuale.
“Albert Einstein diceva: ”Il mondo è quel disastro che vedete, non tanto per i guai combinati dai delinquenti, ma per l’inerzia dei giusti che se ne accorgono e se ne stanno lì a guardare”. …
Abbiamo quel che meritiamo...

cetta

sabato 23 maggio 2020

Coronavirus, diretta: in Svezia mortalità alle stelle, Finlandia verso chiusura delle frontiere. (20.5.2020)

Coronavirus, diretta: in Svezia mortalità alle stelle, Finlandia verso chiusura delle frontiere

Altre quaranta persone sono morte in Svezia a causa del coronavirus portando il numero totale delle vittime nell'unico Paese al mondo che non ha imposto misure di lockdown a 3.871. Il dato di oggi è comunque il più basso da metà aprile. Secondo l'aggiornamento dell'Istituto della Sanità svedese, ci sono inoltre 649 nuovi casi di Covid-19, per un totale di 32.172. Il numero dei contagi in Svezia non è in calo come invece quello delle vittime.
Non è ancora una decisione ufficiale ma il governo della Finlandia potrebbe vietare quest'estate l'ingresso nel Paese ai turisti svedesi nell'ambito delle misure di contenimento del coronavirus. Per il capo dell'Istituto della Sanità finlandese, Mika Salminen, «la differenza» tra i due Paesi «nella diffusione del virus è un fatto». La Svezia, ha sottolineato l'epidemiologo seguendo quanto riportato dal Guardian, ha più casi di tutti i suoi vicini messi insieme e «di questo dovrà tenere conto il governo quando dovrà prendere una decisione».
Centoseimila contagi di coronavirus in un giorno nel mondo. «Nelle ultime 24 ore sono stati riportati all' Oms 106.000 nuovi casi di coronavirus, il numero più alto in un giorno da quando è iniziata la pandemia. Quasi due terzi di questi sono stati registrati in solo quattro Paesi». Lo ha detto il direttore dell' Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus​, nel consueto briefing sul Covid-19 ribadendo che «la strada è ancora lunga».
«Non è stato ancora provato che l'idrossiclorochina sia efficace contro il coronavirus. Ci sono invece diversi studi che mettono in guardia sugli effetti collaterali». Lo ha detto il dottor Mike Ryan dell' Oms nel consueto briefing sul Covid-19. Ryan ha tuttavia sottolineato che le autorità sanitarie di ciascun Paese sono libere di scegliere i farmaci da usare nella terapia contro il virus.
Brasile, boom di morti. Il numero di morti per coronavirus in Brasile è cresciuto del 120% in due settimane, con un forte aumento dei casi soprattutto nello Stato di Rio de Janeiro e nelle province della regione amazzonica. A Rio il numero dei decessi per Covid-19 è passato da 1.205 registrati il 6 maggio a 3.237 di ieri, con un aumento del 270%, secondo un rapporto del portale di notizie Uol. San Paolo e Rio, entrambi nella regione sud-orientale, restano gli Stati più colpiti dalla malattia.
Svezia, tasso mortalità più alto del mondo. La Svezia è il paese con il più alto tasso di mortalità pro capite per coronavirus nel mondo: ha superato la Gran Bretagna, l'Italia e il Belgio. Lo riferisce il Daily Telegraph online citando i dati raccolti dal sito web Our World in Data, secondo cui la Svezia ha avuto 6,08 decessi per milione di abitanti al giorno su una media mobile di sette giorni tra il 13 maggio e il 20 maggio. Questo, secondo la stessa fonte, è il più alto del mondo, al di sopra del Regno Unito, del Belgio e degli Stati Uniti, che hanno rispettivamente 5,57, 4,28 e 4,11. Intanto Standard Ethics boccia l'approccio sanitario della Svezia al coronavirus, declassando il rating a «EEE-» dal precedente «EEE», il voto massimo. Durante la prima fase della pandemia da Covid-19, «la politica sanitaria svedese non è stata conforme a quanto consigliato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità», sottolinea l'agenzia di valutazione etica. È opinione degli analisti di Standard Ethics che ciò abbia prodotto rischi aggiuntivi alla popolazione svedese ed europea. La maggior parte delle aziende, dei ristoranti, dei bar e delle scuole è rimasta aperte, anche se alla fine di marzo sono stati proibiti incontri di oltre 50 persone. L'obiettivo per le autorità svedesi è quello di arrivare all'immunità di gregge.

lunedì 11 maggio 2020

Coronavirus, plasmaterapia. Il professor Baldanti: “Mortalità scesa dal 15 al 6%”. Al via banca del sangue: “Richiameremo ex pazienti”.

Coronavirus, plasmaterapia. Il professor Baldanti: “Mortalità scesa dal 15 al 6%”. Al via banca del sangue: “Richiameremo ex pazienti”

Era grande l'attesa per i primi risultati dello studio sulla plasmaterapia. Ed ecco che in conferenza stampa i medici e scienziati del Policlinico San Matteo di Pavia con l'Asst di Mantova li hanno resi noti.

Era grande l’attesa per i primi risultati dello studio sulla plasmaterapia. Ed ecco che in conferenza stampa i medici e scienziati del Policlinico San Matteo di Pavia con l’Asst di Mantova li hanno resi noti. “La mortalità dei pazienti curati con il plasma iperimmune è scesa dal 15% al 6%”. La ricerca condotta è stata condotta su 46 pazienti e apre la strada all’istituzione di una banca del plasma. “All’inizio la mortalità nei pazienti in ventilazione assistita ricoverati in terapia intensiva era tra il 13 e il 20%, circa 15% di media, mentre con la cura con il plasma iperimmune è scesa al 6%”, ha spiegato Fausto Baldanti, direttore dell’Unità virologia del San Matteo di Pavia. Lo studio aveva tre obiettivi: diminuzione mortalità a breve in terapia intensiva, il miglioramento dei parametri respiratori e il miglioramento dei parametri legati all’infiammazione, e proprio sul primo obiettivo sono stati raggiunti i risultati più significativi.
I pazienti curati con il plasma iperimmune avevano “un diverso grado di insufficienza respiratoria, 7 erano intubati, tutti avevano necessità di ossigeno e non erano in età avanzata – ha precisato Baldanti – Non possiamo prevedere quando la cura diventerà prassi, però giovedì avremo tutti i dati organizzati per presentare la sperimentazione alle riviste scientifiche”.
I pazienti hanno tutti più di 18 anni con tampone positivo, con problemi respiratori tali da necessitare un supporto per l’ossigeno, rx al torace positiva con polmonite interstiziale bilaterale. Tutti sono ricoverati negli ospedali di Pavia e Mantova, a parte uno che si trova a Novara, e l’ultimo è stato trattato l’8 maggio.
“Parametri respiratori migliorati” – Quello che i camici bianchi hanno osservato è che miglioravano i polmoni dei malati. E miglioravano tutta una serie di parametri. “I parametri respiratori misurati anche a livello biochimico, cioè la quantità di ossigeno nel sangue, sono migliorati drammaticamente al termine della prima settimana – ha elencato Baldanti – Le immagini radiografiche con aspetti di polmonite bilaterale sono migliorate in maniera significativa entro la prima settimana e contestualmente i tre parametri scelti per verificare il livello infiammazione sono diminuiti in maniera altrettanto drastica al termine della prima settimana di terapia con plasma”.
La genesi dello studio dopo i test in vitro – “Abbiamo parlato della terapia con plasma iperimmune all’incirca 2 settimane dopo l’identificazione del primo paziente positivo. A quel tempo non esisteva nessun tipo di test sierologico. Prendendo il siero di pazienti che avevano superato infezione e che erano i primi che stavano guarendo in quel momento”, in vitro “abbiamo visto che la distruzione cellulare veniva fermata. Era la dimostrazione che nel siero dei guariti esistono anticorpi neutralizzanti. Non abbiamo scoperto l’acqua calda, ma abbiamo usato la cultura medica” spiega Baldanti raccontando la genesi dello studio. L’esperto ha spiegato che il primo passo è stato provare l’esistenza di anticorpi neutralizzanti e poi di valutarne la quantità necessaria. “La virologia classica ci insegna che un’infezione si supera quando l’organismo è in grado di costruire anticorpi neutralizzanti che riconoscono la struttura ‘spike’ superficiale del virus, quella che usa per entrare nelle cellule umane e infettarle”. Disinnescando questo elemento “il virus risulta neutralizzato”. “Sempre la virologia classica – ha proseguito Baldanti – ci insegna che si coltiva il virus e si isola in vitro. L’infezione porta alla distruzione delle cellule umane stesse, come avviene nei polmoni dei pazienti. Noi abbiamo osservato, prendendo il siero dei guariti” e analizzandolo in vitro “che la distruzione cellulare veniva fermata. Per poter immaginare di usare il plasma, però, bisogna anche caratterizzarlo e capire il potere di neutralizzazione che ha. Altrimenti, dalla letteratura si vede che senza questo passaggio si può andare incontro a risultati sconfortanti. Ed è quello che abbiamo fatto”.
Banca del plasma iperimmune – “Da oggi lanciamo la banca del plasma iperummune. Da qui ai prossimi giorni faremo un protocollo per la donazione del sangue e le modalità con cui deve essere fatto partendo dai tanti guariti che abbiamo” ha spiegato l’assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera, spiegando: “Tutte le nostre Asst richiameranno le persone da loro ricoverate affinché vengano a donare il plasma, dopo aver verificato livello immunità”. Presentando la sperimentazione Gallera ha dettoche l’obiettivo è “estendere in maniera ampia la sperimentazione” e quindi, oltre ai malati, “il secondo passo sarà quello dei donatori Avis, in particolar modo nelle aree più colpite, cioè Bergamo, Brescia, Lodi e Cremona“. “Questa mattina ho avuto un colloquio con il ministro Speranza che mi ha confermato che anche il governo ha particolare interesse per proseguire questa iniziativa” ha affermato così il presidente della Lombardia Attilio Fontana.

sabato 4 maggio 2019

Il primo marcio del liberismo.

humantrafficissue

Mi chiedo con quale faccia l’informazione mainstream osi parlare del primo maggio quando ogni giorno si dedica all’umiliazione del lavoro e a creare una narrazione per stroncare ogni tentativo di uguaglianza nel mondo, anche a costo di esaltare mentecatti esecrabili come il golpista Guaidò che adesso fugge per ambasciate conniventi. Con quale faccia osi parlare di diritti e di libertà quando è complice di un sistema che li contempla solo come facciata ricreativa perché al cuore è strutturalmente incapace di concepirli se non sotto forma di diritto di proprietà e di sfruttamento. 
E infatti se solo si raschia la vernice fluorescente con cui viene coperta la realtà, viene fuori il marcio e colano veleni: anzi più la vernice è brillante e spessa, più è vicina alla testa del sistema, più la putrefazione sottostante cresce e comincia a colare nonostante l’opera degli imbianchini dell’informazione.
Prendiamo gli Usa dove il processo neoliberista e neo medioevale fa sentire i suoi effetti con maggiore forza: nonostante tutti i proclami e le statistiche, nonostante la comunicazione insista grottescamente sul sogno americano si verificano fenomeni inspiegabili alla luce del pensiero unico. Per esempio due economisti  hanno pubblicato uno studio sconcertante nel quale evidenziano che dal 1999 al 2013 c’è stato un drastico incremento della mortalità tra i bianchi americani di età compresa tra i 45 anni ai 54 anni che in sostanza ha causata la morte di mezzo milione di persone in più rispetto agli anni precedenti. Sono cifre che non hanno corrispondenza nelle altre etnie e gruppi di età denunciando con chiarezza che è stato l’impoverimento delle classi medie, saccheggiate dai ricchi, a determinare questa sorta di strage silenziosa che avviene nella grandissima maggioranza dei casi per le conseguenze dell’alcolismo. La cosa è particolarmente interessante per l’età della fascia presa in considerazione che comprende la parte di popolazione bianca che dovrebbe essere al vertice della propria carriera e capacità, ma comprende anche gli ex giovani e adolescenti che sono stati esposti per primi all’esplosione nemica e poi soprattutto commerciale della fitness, del “sano”, del benessere, del light mostrandone la natura di facciata sia mentale che sociale visto che essa si è sviluppata proprio mentre una percentuale sempre maggiore di persone cessava di potersela permettere.
E che dire del medesimo Paese dove ogni mese  si inventa un nuovo “genere”, un nuovo ircocervo  da innalzare sugli altari della libertà? Bene sorprendentemente e senza che nessuno ne avesse sentore è diventata la nuova Tailandia: eccolo il piccolo sporco segreto. Il traffico di minorenni in Usa è diventata  l’ attività  in più rapida crescita, la più redditizia dopo droga e armi: ogni due minuti un bambino viene sfruttato dall’industria del sesso e secondo le cifre riportate da Usa today che ovviamente sono molto imprecise per difetto, ogni anno ci sono circa 2,5 milioni di violenze a pagamento su minori. Si stima che circa 100 mila bambini e bambine dagli 8 ai 13 anni vengano venduti ogni anno sul mercato del sesso: alcuni vengono rapiti, altri fuggono di casa e cadono nelle grinfie di questi “imprenditori” del sesso, ma una consistente percentuale viene venduta dai parenti, spesso con la complicità di organi di polizia. E con 800 mila bambini che scompaiono ogni anno, soprattutto fra le fasce di recente immigrazione, non si fa fatica a comprendere le dimensioni del “mercato”. Secondo alcuni questo fenomeno è dovuto alla “pornizzazione di una  generazione”, ma probabilmente di un’intera società privata di centro e di speranze come indicherebbe anche il fatto che  – stando alle testimonianze e ai rapporti che cominciano ad emergere – il sesso con bambini e adolescenti diventa sempre più violento. 
E’ assolutamente chiaro che il traffico di bambini si salda a un continuum che va dalla crescita dei senzatetto, al dilagare di lavori precari e con salari che non consentono di vivere senza aiuto, ai problemi di autostima in un sistema dove le vittime sono costrette a colpevolizzarsi, a un sistema generale di comunicazione che fa dell’ipocrisia la sua cifra. 
Il primo marcio al posto del primo maggio.