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martedì 1 agosto 2023

I peggiori istinti della nostra vita. - Massimo Erbetti

 

Criminalizzare, negare, aizzare, odiare…
Criminalizzare determinate categorie…
I poveri, tutti i poveri…
i migranti, tutti i migranti…
Gli ambientalisti, tutti gli ambientalisti.
Negare…
Negare il cambiamento climatico
Negare le pandemie
Negare addirittura le evidenze scientifiche.
Aizzare…e odiare…
Aizzare alcuni contro chi la pensa in modo diverso…odiare il contendente…odiare quello diverso da sé stessi…o addirittura chi ha orientamenti culturali, sociali, religiosi e sessuali…addirittura chi mangia in modo diverso…
E così tutti i poveri diventano fannulloni, tutti i migranti criminali…chi è di una religione diversa un terrorista…alla comunità LGBT si tolgono diritti…
E ora anche la negazione del cambiamento climatico…
"D’estate fa caldo d’inverno fa freddo". E quando vai sull’Adamello e sul Tonale e vedi i ghiacciai che si ritirano anno dopo anno… Certo che stai lì a pensare!. Poi studi un pochino di storia e vedi che sono cicli"
(lo ha detto ieri Salvini)
Per cui niente cambiamento climatico…niente poveri, perché quelli che lo sono, lo sono per scelta, niente migranti, perché sono tutti delinquenti…niente di niente…
I peggiori istinti della nostra vita…e la cosa funziona e funziona, perché c'è rabbia, rancore, insicurezza…la gente ha paura, non ha fiducia nel futuro.
Ho un lavoro instabile? Sottopagato? Magari al nero? Ma è normale che devo prendermela con qualcuno…dovrei prendermela con chi governa, ma è irraggiungibile, non riesco ad arrivarci…meglio prendersela con chi sta peggio di me…perché se io sono vulnerabile, chi sta peggio di me, lo è ancor di più…e se le cose stanno così, ho almeno la speranza…la speranza che se viene tolta qualcosa a lui quella cosa venga a me…
Stessa cosa per i migranti…
E poi ci sono le cose che ci fanno paura…paura vera…il cambiamento climatico…e io ho bisogno di sicurezza…almeno datemi un po' di sicurezza…non fatemi pensare che il domani sarà ancora peggiore a causa del cambiamento climatico…desertificazioni…inondazioni…cataclismi…ma che ho fatto io di male…per meritarmi tutto questo?
Mi sfruttate, mi massacrare, non mi date una sanità che funziona…e io devo vedere che a qualcuno qualcosa la date? E a me niente?
E allora sai che c'è? Io me la prendo con tutti…poveri, migranti, gay, vegani, ambientalisti, mussulmani…medici, scienziati, professori…e nego tutto…non c'è povertà, non c'è guerra, non c'è pandemia…nessun cambiamento climatico…
Me la prendo con tutti e nego tutto…devo salvarmi…e per salvarmi distruggo ogni cosa…anche me stesso…
I peggiori istinti della nostra vita…c'è chi li scatena e chi li fa scatenare…

domenica 26 febbraio 2023

Odio agli USA - Viviana Vivarelli

 

Naturalmente i governi USA, soprattutto da 70 anni a questa parte, sono odiati dalla maggior parte degli abitanti di questo pianeta. È la conseguenza totalmente fisiologica e automatica di una scellerata politica estera, la legittima reazione del mondo, dopo che questi governi, repubblicani o democratici, hanno iniziato guerre aggressive, distrutto paesi, storpiato democrazie, fatto milioni di morti, affossato l'economia, creato una proliferazione selvaggia di armi micidiali, distrutto il pianeta, annientato qualsiasi tentativo di porre un ordine giuridico internazionale.

Che dopo questa politica folle e sanguinaria riscuotessero anche ammirazione e consenso sarebbe grottesco.
L'ammirazione è rilasciata a pochi fanatici neocons, incapaci del resto di controbattere anche una sola delle gravissime accuse loro rivolte e capaci di rispondere solo con insulti.
Gli States sono ormai troppo lontani da quella Costituzione ideale che era ispirata ai principi di Voltaire e di Locke.
Che i governi siano repubblicani o democratici, Clinton o Bush, Trump o Biden, non cambia la sostanza di una alternanza al potere riguardante solo grandi gruppi capitalistici ed è finalizzata solo a difendere i loro interessi, al punto che gli USA non sono visti più nel mondo come un esempio di democrazia ma sono definiti una 'dittatura imprenditoriale'..
Il peggio è che, mentre le dittature di stampo comunista o fascista producevano le loro efferatezze sulla pelle dei propri cittadini o su gruppi interni (vd. i cittadini sovietici o coreani, i Ceceni, i Curdi, gli indios, i tibetani), la dittatura imprenditoriale statunitense impone il dominio della sua feroce ideologia a tutto il mondo, attraverso il neoliberismo, ovvero l'impero delle multinazionali.
L'attacco ai governi americani e alle loro efferatezze diventa necessariamente attacco al neoliberismo e alle sue perversioni. E anche qui non riusciamo a leggere una argomentazione razionale che dica il contrario.
Gli americani al potere non sono "quei bravi ragazzi" che appaiono nei loro film propagandistici.
I governi USA sono diventati progressivamente la peggiore minaccia del pianeta, ma eludere le cause che hanno portato all'immensa ondata di odio contro di loro non scalfisce i fatti e i fatti dicono: menzogna, aggressione e morte.
Credere davvero, come i neocon vorrebbero, che tutto cominci dal World Trade Center, negando 70 anni di efferatezze e soprusi, è di una pochezza spaventosa.
Ma i neoliberisti oppongono a 70 anni di violenze inenarrabili "l'invidia". E questa è la motivazione più grottesca. Sarebbe come dire che Stalin o Hitler avevano suscitato un violento odio nei propri confronti per "invidia".
Del resto è la grossolana tesi che i cloni di quelli che vorrebbero essere i padroni del mondo si affannano a ripetere.
Da un discorso di Bush:
“Sono molto confuso di fronte ai malintesi che esistono verso il nostro Paese e di fronte al fatto che la gente ci possa odiare… Semplicemente non riesco a credervi, perchè io so quanto siamo buoni. Dobbiamo fare un lavoro migliore di presentazione del nostro Paese al mondo. Per esempio, dobbiamo spiegare meglio alle popolazioni del Medio Oriente che stiamo soltanto lottando contro il male, non contro di loro. Noi siamo il paese più pacifico della Terra. Esercitiamo il potere senza conquiste e facciamo sacrifici per la libertà di stranieri sconosciuti. Gli americani sono un popolo libero, che sa che la libertà costituisce il diritto e il futuro di ogni nazione. Questa nazione combatte contro la propria volontà, noi cerchiamo la pace; lottiamo per la pace; a volte la pace deve essere difesa.
Ti ringraziamo, Signore, perchè non siamo come gli altri popoli, terroristi e senza libero mercato…(sic) I terroristi odiano la nostra libertà. Sono così cattivi da odiare il bene perchè è bene. Questa è una lotta colossale tra il bene e il male ma nessuno si inganni: il bene vincerà. I terroristi odiano il fatto che siamo liberi di adorare Dio come ci pare. Essi sono l’asse del male".
Parole di Bush:
“Ho ascoltato la chiamata divina. Dobbiamo ricordare la nostra vocazione, come nazione benedetta, a creare un mondo migliore e a sconfiggere i disegni dei malvagi. La libertà non è un dono degli USA al mondo, è un dono di Dio a tutta l’umanità. Per questo, la nazione che incarna la libertà deve portare questo dono divino ad ogni essere umano, in tutto il mondo. La nostra nazione è stata scelta da Dio e incaricata dalla storia per essere un modello di giustizia nel mondo”.
E infatti che modello siano lo abbiamo visto.


Viviana Vivarelli - domenica 26 febbraio 2023 h7.30

https://www.facebook.com/VivianaVivarelliViola

martedì 17 febbraio 2015

“Sono musulmano, abbracciami”: l’esperimento contro l’odio.



Esperimenti sociali di questo tipo, come tutto ciò che la rete rende virale, ormai sono diventati una moda, ma questa volta c’è qualcosa di diverso, qualcosa che va al di là del puro intrattenimento.
“The Blind Trust Project”, nato dalla collaborazione della youtuber AsoOmii Jay con la Time Vision Production, ha un duplice obiettivo: contrastare l’islamofobia tra i non musulmani, influenzati dagli stereotipi diffusi dai media, e parlare a quei musulmani integralisti che erroneamente utilizzano la religione come strumento di odio e di guerra. E’ con queste intenzioni che il protagonista del video, occhi bendati e braccia spalancate, si è piazziato a Dundas Square nel centro di Toronto. Al suo fianco due cartelli: “Sono musulmano, sono etichettato come terrorista. Io mi fido di te. Tu ti fidi di me? Abbracciami”.
La reazione dei canadesi, colpiti proprio pochi mesi fa da un attentato di matrice islamista (il 23 ottobre un commando di tre persone ha assaltato il Monumento ai Caduti del Parliament Hill di Ottawa, causando due vittime: un soldato italo-canadese e uno degli assalitori, il trentaduenne Michael Zehaf-Bibeau), è sorprendente nella sua naturalezza. Alle braccia aperte di quel ragazzo hanno risposto con decine di abbracci donne e uomini, giovani e anziani e c’è chi ha persino lasciato la macchina al centro della strada, incurante del traffico, pur di correre a stringere quel ragazzo.
AsoOmii Jay, soddisfatta dell’attenzione mediatica che i suoi “esperimenti” stanno ottenendo, ha scritto sul suo profilo Facebook che: “I radicali, a cui è stato fatto il lavaggio del cervello, devono ricordare che l’Islam è un mezzo di pace e per questo è contrario a qualsiasi forma di violenza e terrorismo”.