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lunedì 30 novembre 2020

La Procura di Roma apre un fascicolo sull’uso della scorta di Conte da parte della compagna inseguita da un inviato delle Iene.

 

L'indagine parte da una denuncia presentata da Fratelli d’Italia. Secondo un’informativa di servizio inviata al Viminale la scorta si trovava lì perché Conte era nell’appartamento della compagna, entrata nel supermercato mentre Filippo Roma le faceva delle domande. Uno dei poliziotti ha "favorito" l'uscita della Paladino, che avrebbe poi fatto rientro a casa a piedi senza utilizzare l’auto blu.

La Procura di Roma ha aperto un fascicolo sull’uso della scorta di Giuseppe Conte dopo una denuncia presentata da Fratelli d’Italia. Al vaglio dei pm di piazzale Clodio c’è l’intervento degli uomini di scorta del premier, il 26 ottobre, per fare uscire da un supermercato la compagna Olivia Paladino. L’inviato delle Iene Filippo Roma le stava facendo delle domande per un servizio sulla depenalizzazione del mancato versamento della tassa di soggiorno, di cui potrebbe beneficiare il padre che è gestore del Grand Hotel Plaza. I magistrati, che hanno ascoltato l’inviato come persona informata sui fatti, a breve decideranno se inviare l’incartamento al tribunale dei ministri.

Sulla vicenda è stata presentata una relazione di servizio al ministero dell’Interno, in cui viene spiegato che la scorta si trovava in “osservazione e controllo al di sotto dell’abitazione della compagna del premier” perché Conte si trovava nell’appartamento e i poliziotti attendevano la sua uscita imminente. Nel supermercato di fronte all’abitazione c’è stato a quel punto un momento di concitazione che ha richiamato l’attenzione di un poliziotto della scorta che è stato chiamato in causa da un addetto del supermercato perché “una signora era in difficoltà”. Il poliziotto ha favorito l’uscita della Paladino, che avrebbe fatto rientro a casa a piedi senza utilizzare l’auto blu. L’abitazione infatti dista pochissimi metri. Conte, secondo la relazione, non è stato informato in tempo reale, ma è venuto a conoscenza della vicenda soltanto poi, informato dalla stessa compagna e dagli uomini della scorta.

https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/11/29/la-procura-di-roma-apre-un-fascicolo-sulluso-della-scorta-di-conte-da-parte-della-compagna-inseguita-da-un-inviato-delle-iene/6020775/

mercoledì 12 marzo 2014

La scorta del PM Nino Di Matteo.



"I senatori del M5S sono in questi minuti all'aula bunker di Rebibbia per fare la scorta civica al PM Nino di Matteo in occasione dell'udienza sulla trattativa Stato-mafia. 
Per troppo tempo lo Stato ha lasciato soli magistrati e uomini delle forze dell’ordine che combattono giornalmente le mafie. 
Lo Stato al fianco dello Stato contro la mafia. 
Lo Stato siamo noi, tutti i cittadini italiani." 

Ecco chi sono i cittadini 5 stelle: mentre in aula la casta mafiosa vota per far passare una legge elettorale più vergognosa della precedente e che verrà senza dubbio giudicata incostituzionale, vota contro il conflitto di interessi, si mantiene il finanziamento pubblico ai partiti, il M5S fa la scorta civica al PM Nino Di Matteo.
E io sono orgoglioso - per la prima volta nella mia vita - di dire in giro che faccio parte di un movimento politico.

Matteo

P.s.
Metti il tuo nome al posto mio (matteo) e fai girare questa notizia: nessun giornale o quasi altrimenti ne parlerà.


https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10152067522573871&set=a.445914128870.246957.119283488870&type=1&theater

mercoledì 10 aprile 2013

Prodi fa jogging a villa Borghese. Con l'auto di servizio dentro il parco.




L'ex premier "beccato" dal fotografo mentre l'autista e la scorta lo aspettano nei viali della villa. In barba ai divieti.


Prodi fa jogging di prima mattina a Villa Borghese. Ma non come un cittadino qualunque. Perché il candidato per il Quirinale che tanto piace alla sinistra e ai *grillini era accompagnato dalla macchina di servizio e dall'autista che lo ha seguito fin dentro il parco, cioè dove normalmente non si può arrivare. Alla faccia di chi lo vede come garante dell'anticasta. Una mezz'oretta di corsa, per scaricare la tensione accumulata forse dal fatto che il suo nome, dopo l'incontro di ieri tra Berlusconi e Bersani, non è più in cima alla lista dei papabili per il Colle, poi l'ex presidente del Consiglio è tornato alla sua macchina (di servizio) che lo ha riaccompagnato a casa.

venerdì 19 ottobre 2012

Polverini fa shopping su auto blu. “Era scorta, ma chiedo sospensione”.


Polverini fa shopping su auto blu. “Era scorta, ma chiedo sospensione”


L'ex governatore del Lazio percorreva via del Corso contromano per andare in un negozio di scarpe al Testaccio. Spiega: si trattava di un mezzo "con a bordo due agenti di polizia incaricati di garantire la mia sicurezza". Poi in una lettera al Prefetto chiede lo stop del servizio.

L’ex presidente della Regione Lazio che sfrecciava a bordo di un’auto blu contromano in via del Corso, nel cuore della Capitale. Dove stava andando? A Boccanera, un prestigioso negozio di scarpe con prezzi fino a tre zeri, che stava per chiudere. A riconoscere Renata Polverini ieri sera è stata una motociclista romana. L’ex governatrice in serata ha però puntualizzato: ”La mia non è un auto blu bensì un mezzo adibito al servizio tutela con a bordo due agenti di polizia incaricati di garantire la mia sicurezza”. Poi in una lettera ha chiesto al Prefetto la sospensione del servizio di scorta assegnatole.
L’auto era diretta verso Piazza Venezia e percorreva la corsia sbagliata, quella di sinistra. La scooterista ha deciso di seguire l’auto per scoprire chi fosse a bordo. I vigili a Piazza Venezia avrebbero fermato il traffico per far passare il veicolo, che poi ha puntato verso via del Teatro di Marcello. Anche in questo caso l’auto avrebbe saltato la coda passando sulla corsia di sinistra. All’altezza della Bocca della Verità i vigili avrebbero fatto passare l’automobile. Secondo le parole della motociclista, riportate dal web, il tragitto sarebbe terminato alle 19.20 davanti al negozio di calzature nel quartiere Testaccio.
Nessun commento dalla Regione, così come dal negozio di scarpe, dove una commessa taglia corto: “Non diamo informazioni sui nostri clienti”. Tanti i messaggi su twitter che riguardano l’ex governatrice. Per Aurelio Mancuso “l’auto di servizio Polverini sfreccia contromano, per le vie del centro per acquistare un paio di scarpe. Saldi di fine stagione politica”. Altri scrivono “vergogna”, “Si scrive Polverini. Si legge Fastidio” e c’è chi osserva: “Auto blu della Polverini contromano per correre a comprare le scarpe. E’ rimasta senza poverina, gliele hanno appena fatte”. Sul web, infine, circola l’immagine di una scritta spuntata sui muri romani: “Frangetta nera, abbi pietà: se semo rotti facce votà”.

sabato 15 settembre 2012

Un ministro a Monza...



CI VOGLIAMO SVEGLIARE? - Mariapia Caporuscio

Recarsi al supermercato con la scorta o all’ippodromo di Monza o alle sagre paesane;
viene da chiedersi se questi signori utilizzano la scorta anche quando si siedono sulla tazza del water e se è sempre la scorta a far loro anche il bidet.
Assistere a queste oscenità è devastante per la popolazione e ci vuole proprio una faccia da c..o per chiedere ancora di votarli e quindi di continuare a fotterci. Ci chiedono il voto anche dopo aver dimostrato la propria inadeguatezza, visto che sono stati cotretti a delegare dei banchieri a governare, non sapendolo fare loro.
Questa “tecnica” che si presenta alla formula 1 di Monza con la scorta e prepotentemente occupa 15 posti sulla griglia di partenza, è la stessa che piagnucolava mentre privava i lavoratori dei più elementari diritti. Queste cose fanno venire in mente i nazisti, che si commuovevano ascoltando Beethoven, mentre respiravano indifferenti, il fumo che fuoriusciva dai comignoli dei forni crematori. Si blatera di ridurre le spese (le nostre) mentre le loro lievitano sempre più. Non bastavano i “politici” di professione a svuotare le casse dello stato, era necessario chiamarne altri ad allargare la voragine.
Questi esseri osano definire “populista” chi ha il coraggio di condannare questo loro vergognoso comportamento. Osano chiamare antipolitici quei cittadini che pretendono di avere dei VERI politici alla guida del paese. Questi “cosi” che sono riusciti a fare della politica un orgia, si permettono di gettare la loro m…a addosso a chi pretende che la politica si occupi dei problemi della popolazione e non di celebrarne il suo funerale.
Alla sacrosanta indignazione di quella parte della popolazione che stufa di vedere trasformata in schiavitù l’intera classe lavorativa (uno schiavo non può sentirsi tale e nel contempo sentirsi anche cittadino…libero) e con coraggio decide di formare un Movimento per cacciare questi esseri indegni e ridare al Parlamento il ruolo che gli compete, si risponde con la più feroce denigrazione, inventandosi accuse per screditarlo, terrorizzati al pensiero di perdere i privilegi di cui si sono circondati.
Queste cosche stanno disintegrando venti secoli di storia e con la loro feroce avidità sono in grado di distruggere proprio la vita del nostro pianeta. Si rende perciò indispensabile ridurli all’impotenza e questo può avvenire soltanto con il risveglio della popolazione dal coma mediatico, cui viene sottoposta da questi luridi assassini dell’umanità.


http://mariapiacaporuscio.wordpress.com/2012/09/15/2352/#comment-1028


"Fateci entrare in pista, siamo con la Fornero" e al Gp di Monza spunta anche una pistola. - Marco Mensurati.


Lite tra la scorta e gli addetti alla sicurezza. Protesta ufficiale di Ecclestone. Il direttore del circuito: è stato umiliante. E adesso si pensa allo stop per i politici. Il ministro: "Sempre comportati in modo ineccepibile" .


ROMA - Il punto di non ritorno è una pistola che spunta dalla fondina della guardia del corpo del ministro Elsa Fornero per intimorire l'addetto alla sicurezza dell'autodromo di Monza e permettere al codazzo al seguito dei politici di accedere alla griglia di partenza. "Quando ieri dall'Inghilterra mi hanno chiamato gli uomini di Bernie Ecclestone per lamentarsi dell'accaduto, ho provato un senso profondo di umiliazione", si sfoga il direttore del circuito, Enrico Ferrari. 
Che poi annuncia: "Non possiamo andare avanti così, ogni anno è sempre peggio. Ma la pistola è troppo. Per il futuro saremo costretti ad adottare il numero chiuso per i politici in griglia".
L'ultima vergogna del made in Italy va in scena domenica scorsa, pochi minuti prima dell'inizio del Gp. Quando gli ospiti della Fia (Federazione internazionale dell'automobilismo) si intruppano verso la griglia di partenza per la passeggiata di rito tra macchine pronte a scattare, meccanici intenti agli ultimi ritocchi, ragazze ombrello, fotografi e giornalisti di settore. Un momento topico, per il circus: molto glamour, sì, ma anche molta adrenalina e soprattutto nervi tesi. Per questo tutto deve funzionare alla perfezione, in quegli istanti. Per questo i pass per entrare sono pochissimi. Per dire: il governatore del Texas (il terzo uomo più potente d'America) non ha potuto portare con sé i due addetti alla sua sicurezza (si erano messi d'accordo il giorno prima con la security della pista per seguire a distanza il loro uomo).
Lo stesso avrebbe dovuto accadere per gli accompagnatori (un gruppone che i testimoni quantificano in dieci-quindici persone) del ministro Elsa Fornero e del sottosegretario Staffan De Mistura. E invece no. Invece le cose sono andate molto diversamente. Stando a quanto contestato al direttore del circuito, due signori (descritti come addetti alla sicurezza) hanno provato a forzare il blocco con parole pesanti e spintoni. E di fronte alla gentile ma ferma opposizione degli uomini di Ecclestone, hanno mostrato la pistola, ottenendo così, immediatamente il via libera, del quale ha approfittato, lesto, l'intero gruppone. "Né la Fornero né De Mistura si sarebbero accorti di nulla - raccontano i testimoni alla scena - perché erano già avanti". 
"È stata la cosa più imbarazzante della mia vita" racconta un addetto del circuito trovando perfetta sintonia con le parole d'ira pronunciate ieri da Enrico Ferrari. "Ogni anno è sempre peggio. Nel 2010 sono stato minacciato io stesso, per un motivo identico. Sono scene da paese incivile. La Formula 1 fa il giro del mondo, e queste cose capitano solo in Italia".
La responsabilità di quanto accaduto, spiega Ferrari, è del circuito. "Perché il contratto è con noi. Ma io che ci posso fare se sono le forze dell'ordine le prime a non seguire le regole? Mi sono stufato di sentire le lamentele degli organizzatori e della Federazione". Successe lo stesso l'anno scorso, racconta Ferrari. "Identico. E ci fu pure un fuori programma. Per un "capriccetto" stavamo per fare una figura incredibile con il mondo intero. Il governo aveva incaricato il ministro Crimi di premiare il primo arrivato con la targa del "150° della Repubblica". Quando il ministro Romani ha saputo che avrebbe dovuto consegnare il secondo premio e non il primo, si è rifiutato di andare sul podio. E per poco non saltava la premiazione". 
Il fenomeno da debellare resta comunque quello dei "vip abusivi" in griglia: "Non ne posso più di tutta questa arroganza. Dal prossimo gran premio chiederò di limitare il numero di pass. È l'unica possibilità per evitarci questa umiliazione annuale". Dall'Inghilterra non infieriscono: "Sono episodi spiacevoli. Non vogliamo commentare pubblicamente", dicono gli uomini di Ecclestone con quella britannica eleganza che in certi casi suona come un insulto. 
Da parte sua, il ministro Fornero difende gli uomini della sua scorta, che a sui giudizio si sono sempre comportati in sua presenza in modo "ineccepibile". "Avevo accettato con piacere l'invito dell'Automobile Club d'Italia ad assistere al Gran Premio di Formula 1 nell'autodromo di Monza, per partecipare a una manifestazione che rappresenta un punto di eccellenza del nostro Paese. Le poche ore trascorse in un clima di entusiasmo alimentato dalla passione delle migliaia di tifosi presenti rischiano di essere rovinate da un episodio spiacevole. Un episodio riguardo al quale non posso far altro che esprimere il mio profondo rammarico, sebbene non sia stata né testimone né parte, come correttamente evidenziato dal cronista" dice il ministro in un comunicato. "Posso solo dire - aggiunge - che i militari che si occupano della sicurezza del Ministro del Lavoro non hanno mai tenuto, in mia presenza, comportamenti meno che ineccepibili e per parte mia ho sempre chiesto loro la massima correttezza e discrezione".



Pistola in vista, spintoni e niente pass: staff Fornero entra in pista a Monza.

Milano, 14 sett. (Adnkronos/Ign) - Scene da far west domenica scorsa a Monza, in occasione del Gran Premio d'Italia di F1. Protagonisti gli uomini dello staff del ministro Fornero, ospite d'onore del circuito, che avrebbero preteso di entrare in pista, nonostante il no dell'organizzazione di Bernie Ecclestone.
Secondo una prima ricostruzione il ministro Fornero e il sottosegretario Staffan De Mistura, con al seguito un codazzo di quindici persone, si sono diretti in pista, pochi minuti prima del semaforo verde. Dopo che il ministro è entrato nella zona di partenza è scoppiato un parapiglia tra alcuni dei suoi uomini e quelli della sicurezza del circuito. Stando a quanto contestato al direttore del circuito, Enrico Ferrari, dagli uomini del boss del circus Bernie Ecclestone, due signori (descritti come addetti alla sicurezza) hanno provato a forzare il blocco con parole pesanti e spintoni. E poi addirittura la minaccia della pistola, fatta vedere dalla fondina da qualcuno. Il tutto, all'insaputa del ministro, già all'interno del circuito.
"Sicuramente a Monza c'è stato un episodio deprecabile. Io sono sempre stato al fianco del Ministro Fornero per tutto il tempo che è rimasto all'autodromo di Monza, nessuno del nostro gruppo, compreso anche il direttore Ferrari che era con noi e che lo ha saputo solo il giorno dopo, si è reso conto di tutto questo. Il ministro Fornero è stata eccezionalmente discreta, molto disponibile, e ha ripetuto più volte che non voleva creare problemi a nessuno", dice il presidente dell'Aci, Angelo Sticchi Damiani, commentando all'Adnkronos, quanto avvenuto domenica scorsa al Gp di Monza..
"Questo è un episodio che il ministro non conosceva, lo ha appreso questa mattina dalla stampa come l'ho appreso io, che è sfuggito al 99.9% delle persone che erano a Monza e non sappiamo neanche bene di quale scorta si trattasse, visto che ce ne era più di una quel giorno a Monza. Sicuramente è un episodio deprecabile -prosegue il presidente dell'Aci- che bisognerà per il prossimo anno evitare che si ripeta, avvertendo prima quali sono le regole a cui bisogna attenersi, visto che ci sono delle regole che valgono in tutto il mondo e devono valere anche in Italia. Ma il ministro non ha fatto nulla per far pesare il suo ruolo, la sua posizione ed eventuali privilegi, lei voleva essere una tra le tante, e assistere al Gran Premio senza creare nessun disturbo a nessuno".
Sticchi Damiani conferma comunque che non è la prima volta che ci sono episodi quanto meno deprecabili tra le scorte e la sicurezza del Gp. "Qualche scaramuccia tra gli addetti della FOM e le scorte, un po' gli ho visti in altri anni. Perchè chi è addetto alla sicurezza non vuole e non può rinunciare a questo suo ruolo. Ci sono delle regole per entrare in pista, anche dal punto di vista assicurativo, che devono essere rispettate. Probabilmente un eccesso c'è stato e cercherò di fare tesoro per il prossimo anno per quanto è possibile e pianificare meglio tutte queste cose per evitare il ripetersi di questi episodi".