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sabato 14 settembre 2024

La Struttura Yonaguni o Monumento di Yonaguni.

 

Sul fondo dell'oceano vicino alla costa del Giappone, c'è una struttura conosciuta come la "Piramide Yonaguni" che molti credono sia la prova di un'antica civiltà avanzata.! Scoperta nel 1986 dal sommozzatore Kihachiro Aratake, questa struttura subacquea è a forma di piramide ed è composta da grandi blocchi di pietra con angoli retti e superfici piane. Mentre alcuni scienziati sostengono che si tratti di una formazione naturale, altri credono che sia stata costruita dagli esseri umani oltre 10.000 anni fa, che potrebbe riscrivere la storia della civiltà umana. La vera natura della Piramide Yonaguni rimane un mistero e un oggetto di intenso dibattito.

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martedì 10 settembre 2024

STRUTTURA MEGALITICA DEL II MILLENNIO A.C.: UN LUOGO SACRO PER I CERCATORI D'ORO? di sahir pandey

 

Un team di ricercatori avventurosi ha rivelato i risultati del loro studio su un notevole monumento megalitico scoperto nel pittoresco distretto di Burabay nella regione di Akmola in Kazakistan. Questo antico complesso, noto alla gente del posto come "Taskamal", o "fortezza di pietra" in kazako, presenta un'architettura monumentale che ha fatto impazzire di eccitazione gli archeologi. Si ritiene che la struttura sia strettamente collegata alle attività di estrazione dell'oro nella regione durante il secondo millennio a.C.
Un progetto monumentale.
Il team di ricerca, che ha pubblicato il suo studio sulla rivista Archaeological Research in Asia , non ha lasciato nulla di intentato, documentando l'architettura del monumento con precisione, conducendo rilievi topografici dettagliati e scavando l'area circostante. I loro sforzi hanno scoperto una struttura megalitica di un design sorprendente, perfettamente integrata nel terreno accidentato.
Tra le caratteristiche più notevoli del complesso di Taskamal c'è un enorme muro megalitico, costruito con giganteschi blocchi di granito. Questo formidabile muro è accompagnato da una piattaforma centrale elevata, due rampe di accesso realizzate con cura, una piattaforma esterna, diverse enigmatiche stele litiche il cui scopo rimane un mistero e una serie di petroglifi e rilievi che potrebbero contenere la chiave per comprendere la funzione e l'importanza culturale del sito.
La datazione preliminare suggerisce che il monumento sia stato costruito nel secondo millennio a.C., allineandolo con la tarda età del bronzo in Asia centrale. Uno degli indicatori chiave che aiutano a datare il sito è la raffigurazione di un toro sdraiato, un simbolo che gioca un ruolo cruciale nel collocare Taskamal in questo contesto storico, riporta La Brujula Verde Magazine .
Un ricco paesaggio archeologico: oro scintillante!
Questa cronologia proposta è ancora più intrigante se vista insieme al ricco paesaggio archeologico della regione di Burabay. L'area ospita circa 46 siti della tarda età del bronzo , 90 antiche miniere d'oro e diversi cimiteri associati alle culture Fedorovo, Alakul e Sargara-Alexeyev, che prosperarono tra il 1800 e il 900 a.C.
L'oro ha sempre avuto un posto speciale nelle società umane per la sua rarità, malleabilità e lucentezza. Nella tarda età del bronzo, l'oro non era solo un materiale per realizzare gioielli e oggetti decorativi; simboleggiava anche potere, status e significato religioso. Il controllo delle risorse aurifere era spesso associato al potere politico e coloro che controllavano le miniere d'oro potevano esercitare un'influenza significativa sulle reti commerciali e sulla politica regionale.
Un luogo sacro per i cercatori d'oro?
I ricercatori ipotizzano, con cautela scientifica, che il complesso di Taskamal potrebbe essere stato collegato alle attività di estrazione dell'oro nella regione durante la tarda età del bronzo. Questa ipotesi non è supportata solo dalla presenza di numerosi depositi d'oro e di antiche prove minerarie nelle vicinanze, ma anche dalla monumentalità della struttura, che implica che abbia avuto uno scopo significativo per le comunità preistoriche che l'hanno costruita.
Una teoria allettante è che Taskamal potrebbe aver funzionato come luogo di culto per gli antichi minatori, dove pratiche economiche, rituali e sociali si intrecciavano. Se questa interpretazione si rivelasse corretta, offrirebbe uno sguardo affascinante alle complesse relazioni tra questi elementi nelle società dell'età del bronzo in Asia centrale, riporta Arkeonews .
I ricercatori sono rapidi nel riconoscere che c'è ancora molto lavoro da fare. Sottolineano la necessità di datazioni assolute per perfezionare la cronologia del sito, analisi geochimiche per collegare definitivamente il complesso all'estrazione dell'oro e studi regionali più ampi per contestualizzare pienamente Taskamal nel vasto e intricato panorama archeologico dell'Asia centrale.
di sahir pandey

giovedì 27 giugno 2024

Scoperta un'enigmatica struttura labirintica sull'isola di Creta.

La struttura circolare monumentale di epoca minoica che è stata portata alla luce duranti i lavori presso l'aeroporto di Creta© Foto: Ministero della cultura greco

Conosciuta per la sua architettura monumentale, la civiltà minoica era una cultura dell'età del bronzo emersa sull'isola greca di Creta, nel mar Egeo, che è stata spesso considerata la prima civiltà europea.

Creta è ricca di siti archeologici, come ci mostrano alcuni grandi palazzi recintati, tra cui il palazzo di Cnosso e quello di Festo. A questi si aggiunge ora una nuova costruzione che gli archeologi hanno appena scoperto sulla cima della collina di Papoura: una grande struttura circolare datata tra il 2000 e il 1700 a.C.

Considerato dagli archeologi come un elemento unico nell'archeologia minoica, questo complesso architettonico, del diametro di circa quarantotto metri e di una superficie di circa 1.800 metri quadrati, è situato nel punto più alto della collina, in una parte della sommità che era stata scelta dagli esperti proprio per l'installazione di un sistema radar per il nuovo aeroporto di Heraklion, capoluogo dell'isola.

Una struttura labirintica.

La struttura appena localizzata è costituita da otto anelli concentrici di pietra che convergono in un edificio centrale circolare. Le mura, costruite su diversi livelli, hanno uno spessore medio di 1,40 metri e l'altezza massima stimata è di 1,7 metri. Gli anelli formano un edificio circolare (zona A) di quindici metri di diametro al centro, con una struttura di nove metri di diametro divisa in quattro spazi.

Questa struttura è composta da otto anelli concentrici di pietra che convergono in un edificio circolare centrale

All'interno della struttura centrale si trovano quattro zone in cui le pareti radiali si intersecano verticalmente. Nella cosiddetta zona A, che è circondata da una seconda zona principale denominata zona B, larga 6,9 metri, le pareti radiali si intersecano verticalmente con gli anelli dei livelli inferiori formando spazi più piccoli, il che la rende una struttura quasi labirintica. Queste due aree sembrano aver avuto la maggiore concentrazione di attività umane, come indica la presenza di un gran numero di ossa di animali, forse sacrificate in riti religiosi.

I lavori di scavo hanno portato alla luce anche due possibili ingressi sui lati sud-ovest e nord-ovest, e gli archeologi ipotizzano che questa struttura unica sia stata costruita tra il 2000 e il 1700 a.C., all'inizio del periodo minoico medio (M M I – II), mentre la presenza di resti di ceramiche indica che il complesso continuò ad essere attivo durante il periodo neopalaziale (dal 1700 al 1400 a.C.).

Veduta aerea della struttura circolare e labirintica di epoca minoica scoperta sull'isola di Creta© Foto: Ministero della cultura greco

Riguardo a questa incredibile e inaspettata scoperta, la ministra della cultura greca, Lina Mendoni, ha affermato che «i lavori di costruzione dell'aeroporto devono proseguire senza ostacoli, ma dobbiamo anche proteggere questo reperto unico e di eccezionale interesse. Abbiamo effettuato un'analisi del sito archeologico e la priorità di tutte le parti è proteggere questo complesso. Il progetto del nuovo aeroporto può andare avanti e i reperti possono essere protetti, come va fatto». Così si cercherà un'altra posizione per il radar dell'aeroporto.

Questa struttura unica sulla collina di Papoura è il primo monumento del genere ritrovato e scavato a Creta. Secondo gli archeologi, viste le dimensioni, la struttura architettonica e l'elaborata costruzione, si trattò di un lavoro considerevole, eseguito da esperti costruttori e controllato da una potente amministrazione centrale.

Allo stesso modo, gli archeologi assicurano che, per la sua imponenza, potrebbe trattarsi di una sorta di edificio comunitario che fungeva da punto di riferimento per la regione. Forse si potranno stabilire parallelismi costruttivi con l'edificio ellittico di Chamezi, sempre a Creta, o con il cosiddetto edificio circolare ciclopico nella cittadella micenea di Tirinto, sulla penisola del Peloponneso.

https://www.msn.com/it-it/viaggi/notizie/scoperta-un-enigmatica-struttura-labirintica-sull-isola-di-creta/ar-BB1oTYni?bncnt=BroadcastNews_TopStories&ocid=MY02D8&FORM=BNC001&cvid=25e15f10fde449288d78c473a33ba2aa&ei=22

giovedì 8 febbraio 2024

IL MISTERO CHE NON DEVE EMERGERE. -

 

Quello che vedete nella immagine acclusa a questo post non è un francobollo gigante nel deserto, e non sono nemmeno “cerchi nel grano”. È la ricostruzione al computer di quello che dovrebbe esistere esattamente in quel punto a circa 24 metri di profondità. Parliamo di qualcosa come 3.000 stanze, 12 cortili e moltissimi edifici amministrativi, disposti su 2 piani. Il tutto costruito con materiali durissimi, come enormi blocchi di granito e simili.
Questa struttura è stata descritta numerosi storici del passato, tra cui Erodoto, Strabone, Diodoro Siculo, Manetone e Plinio il Vecchio. Ad esempio, Il famoso storico romano Plinio il Vecchio, nel suo libro Hystoria Naturalis, libro XXXVI, al verso 19 dice “factus est ante annos, ut tradunt, III DC”, che si traduce “dicono sia stato fatto 3.600 anni fa”. Secondo Plinio quella struttura era stata costruita circa 3.600 anni prima dei suoi giorni. Visto che Plinio morì intorno al 75 d.C., questo vorrebbe dire che parliamo di una costruzione antica di 5.500 anni. (!!!). Secondo gli storici che la videro, dissero che persino le piramidi di Giza “erano nulla” in paragone con la grande struttura.
Lo storico Erodoto (484 – 430 a.C.), nel libro II delle sue “Storie”, a partire dal verso 148, ci dice che questa struttura venne edificata nelle vicinanze di un lago, di fronte all’antica città di Crocodilopoli, o Arsinoè, l’odierna Fayyum, situata a circa 90 km da Giza.
Nel 1889 il famosissimo archeologo Flinders Petrie era convinto di aver trovato i resti del pavimento di quella struttura, per cui dedusse che era realmente esistita ma che venne “smontata” nel corso del tempo per usare i suoi mattoni come materiale da costruzione. Invece, nel 2008, un’altra spedizione scoprì che Flinders Petrie non aveva trovato il “pavimento” della struttura, ma il suo “tetto”. Quindi l’intera struttura si trova ancora più sotto, a circa 24 metri di profondità. Dopo essere state informate del clamoroso ritrovamento eseguito con i georadar, le autorità egiziane hanno interrotto i lavori e confiscato tutto il materiale ritrovato dagli archeologi.
L’articolo continua sul libro:
HOMO RELOADED – 75.000 ANNI DI STORIA NASCOSTA

lunedì 2 marzo 2015

Scoperta la struttura del DNA. (sabato 28 febbraio 1953 (62 anni fa)



Scoperta la struttura del DNA«Abbiamo trovato il segreto della vita!» L'annuncio trionfale del biologo Francis Crick sorprese i clienti dell’Eagle Pub di Cambridge, ignari che quella scoperta avrebbe dato un nuovo corso alla ricerca scientifica e maggiori speranze a milioni di pazienti affetti da malattie genetiche.

Le leggi di Mendel sull'ereditarietà avevano fornito la chiave dell'esistenza di un preciso codice genetico, già nel 1865. Da allora si erano fatti ulteriori passi in avanti in questo campo, grazie all'introduzione di nuovi metodi d'indagine. Fondamentale in tal senso si era rivelata la cristallografia a raggi X ideata da William Henry Bragg: una tecnica che permise di approfondire la struttura ed il funzionamento di molte molecole biologiche, tra cui gli acidi nucleici presenti nel DNA.

I primi a sfruttarla efficacemente furono Oswald Theodore Avery, Colin MacLeod e Maclyn McCart che nel 1944 riuscirono a dimostrare che i cromosomi, portatori dei caratteri ereditari, sono costituiti da catene di acido desossiribonucleico (DNA) e che è, pertanto, quest'ultimo il responsabile della trasmissione dei caratteri, necessari alla vita di un organismo. All'inizio degli anni Cinquanta si sapeva quasi tutto del DNA, tranne che forma avesse. 

Il 1953 fu l'anno decisivo per l'aggiunta dell'ultimo prezioso tassello. In quell'anno la biologa inglese Rosalind Franklin, ricercatrice al King's College di Londra, riuscì nell'impresa di fotografare il modello base della molecola del DNA, grazie alla tecnica della diffrazione dei raggi di X di Bragg. L'immagine, passata alla storia come Foto 51, finì nelle mani del direttore del laboratorio Maurice Wilkins che la mostrò a due colleghi del celebre Cavendish Laboratorydi Cambridge.

I due, Francis Crick e James Watson, colsero l'occasione al volo e la utilizzarono per portare a termine le loro ricerche. Si arrivò così allo storico annuncio di Crick all'Eagle Pub, cui seguì un articolo sull'autorevole rivista Nature, che il 25 aprile dello stesso anno mostrò al mondo accademico «il segreto della vita»: il modello a doppia elica della molecola di acido desossiribonucleico. L'immagine ritraeva due filamenti con uno scheletro formato da molecole di zucchero (desossiribosio), unite tra loro da molecole di acido fosforico e avvolte intorno a un asse centrale, disegnando così un’elica.

In quel documento non si accennava minimamente ai meriti della povera Rosalind, che quattro anni dopo morì di cancro contratto per l'eccessiva esposizione alle radiazioni dei raggi X. Il suo nome rimase nell'ombra anche nel 1962 quando a Wilkins, Watson e Crick fu consegnato il Premio Nobel per la Medicina«per le loro scoperte sulla struttura molecolare degli acidi nucleici e l’importanza nel trasferimento dell'informazione genetica nella materia vivente».


http://www.mondi.it/almanacco/voce/208009